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Scelta tavolo sala da pranzo: tulip marmo?

#1
Buongiorno sono nuova del forum che però ho consultato tante volte e spero mi possiate consigliare per il meglio! Dopo anni con un tavolo da pranzo rotondo di 140 cm di diametro laccato bianco lucido (comprato dai miei genitori da Gavina all'inizio degli anni Settanta ) è arrivato il momento di cambiare e sono entrata in crisi...
abito con mio marito e due figli in un grande appartamento degli anni Quaranta, ci piace avere gente a cena per cui vorremmo un tavolo più grande, rotondo o ovale... Andrebbe in una stanza semicircolare tutta di finestre e un caminetto squadrato di marmo verde, pareti bianche, parquet rovere. Io mi sono innamorata del tavolo clay di desalto versione cemento con un occhio al fenice di zanotta ma mio marito ha trovato in superofferta il tulip ovale 244 cm in marmo arabescato e mi sta tampinando... il tulip per me è bellissimo ma a mio avviso troppo visto e poi non so se disturba vicino al marmo del caminetto... Tra l'altro avrei anche l'arco di flos, ossia un terzo marmo...gli altri tavoli mi piacciono molto, non ho idea della resistenza a macchie e possibili maltrattamenti dei bambini ( il marmo mi sembra più resistente anche se magari lo strato protettivo della Knoll si rovina uguale, boh?) e a parità di prezzo se non convenga il tulip. Inizialmente il tavolo doveva andare in un'altra stanza rettangolare e ho passato anni aspettando di comprare il tavolo Delfi di simon con il piano in vetro, nella stanza attuale vedo meglio forme stondate e avevo appunto scelto il clay quando mio marito se ne esce con questa occasione del tulip ( prima di marmo era fuori budget e bianco non ci convinceva)... E poi in quanti ci si sta? Attualmente stiamo strettini in otto. Mi piacerebbe poter arrivare occasionalmente a 12. Grazie!

Re: Scelta tavolo sala da pranzo: tulip marmo?

#3
Iuia, il tuo ambiente, salone con affaccio su bow-window, sembra molto interessante ed unico.
Dunque perché non postare qualche foto e magari una pianta, anche per capire con cosa dialogherebbe il tavolo, descrivendo anche il resto dell'arredo (se c'è buffet, se altre lampade, tavolini bassi od imbottiti...). Hai già pensato a coordinarvi delle sedie.., hai in mente qualcosa..?

In più, citi tutti tavoli eccezionali, non solo per dimensioni, ma per la storia del design, oltre che per l'esborso.. per cui è d'obbligo fare una riflessione più ampia; quale posto migliore di questo..? :wink:

Intanto, son d'accordo con l'intervento precedente sui posti e le dimensioni del Saarinen ovale, non dissimili da quelle del Fenice : una decina di posti è Ok (considera 55/60cm per posto), ma per 12 occorre stringersi ed immagino che si possa fare un'eccezione, ogni tanto.
Però, non esagererei con la lunghezza del tavolo, quasi due metri e mezzo va più che bene: occorre anche poter girare intorno al piano per poterlo apprezzare e per potersi muovere agevolmente nel vano.
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Tra i tavoli citati, tutti unici, personalmente se posso dare un giudizio - anche se mi riservo di dare un occhio all'ambiente, se vuoi - propenderei per il pezzo straordinario che Zanotta ha recuperato e riedito da una villa abbandonata nell'imolese, danneggiata dai bombardamenti della II guerra mondiale. Villa ed arredo (Villa Muggia, Bel Poggio, Imola, 1936/38) entrambi curati dall'architetto razionalista Piero Bottoni in collaborazione con Alberto Mario Pucci.

Oltre alla scultorea bellezza ed all'armonia del disegno del Fenice, va sottolineata l'idea geniale - anticipatrice di 20 anni le ricerche di Saarinen sui suppellettili ad un piede, destinati, precisiamo, non per l'arredo residenziale ma per il padiglione TWA dell'aeroporto di NYC - di Bottoni, che fece costruire la prima versione gettata in opera cementizia nel cuore della villa imolese, al centro dell'ambiente principale dell'edificio, e come tale è stato ritrovato e rimesso in produzione dalla Zanotta, dedicandogli una mostra.
Benché l'edificio sia stato gravemente danneggiato, il 'ritrovamento' del tavolo ha del miracoloso, come se si trattasse di una memoria archeologica: si trovava ancora la dov'era stato pensato 80 anni fa, esattamente al centro del salone, a dispetto delle offese umane e del tempo.
Invece, in totale desolante (colpevole) degrado, al limite dell'abbattimento, la villa come appare oggi:
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Doveva apparire quasi impossibile l'intervento del fatiscente casino di caccia del ‘700 che, seppur rovinato dal tempo, conservava ancora all’interno un bellissimo salone affrescato ed una grande scala a doppia rampata. La ristrutturazione (radicale) della villa, acquistata dalla famiglia Muggia ed affidata al giovane Bottoni, conserva al suo interno le parti più pregevoli, sostituendo le zone irrecuperabili con ardite e spettacolari soluzioni in modo da accostare in modo inaspettato il nuovo con l’antico, riuscendo a creare un’opera unica, raffinata e stupefacente anche nei dettagli dell’arredamento interno, incasellando gli ariosi interni barocchi nella struttura razionalista - come a voler ricostruire una sorta di museo nel museo.
Dunque non è un caso che il tavolo ad un piede, di ispirazione classica, sia nato proprio in un Paese come l'Italia, in una villa razionalista in cui gli echi storici restavano ancora ben presenti.
Sotto, com'era la villa consegnata ai Muggia, nel 1938:
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Il tavolo Fenice fu utilizzato altre tre volte in arredi di interni concepiti da Bottoni, cambiando materiali e proporzioni, ma mantenendo intatta l'idea originale: in legno, rispettivamente in noce e in pero, e, la versione estrema dello stesso progetto, lunga 4 metri, interamente in cemento, fu presentata alla Triennale milanese del 1951, precedendo ancora di qualche anno la serie Tulip di Eero Saarinen.
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Tutti gli esemplari sono numerati (non conosco il costo - sicuramente una replica del Tulip non-Knoll costerà di certo molto meno) e la versione attualmente commercializzata è realizzata in polimex (composito di poliuretano e polistirolo) materiale più agevolmente 'gestibile' in ambito domestico, rivestita in cemento con finitura acrilica e trattamento di protezione antimacchia, color grigio.

Perdona il 'papier', Iuia.... mi sono lasciato un pò andare con le descrizioni, ma il tavolo, comunque vale.... :oops: :D

Re: Scelta tavolo sala da pranzo: tulip marmo?

#4
splendido il bottoni io non esiterei un attimo, non ho chiaro se sei convinta del marmo, altrimenti ti direi anche di andare verso piani delle stesse dimensioni magari con altri materiali sempre pezzi storici di grande bellezza estetica come quello di florence knoll, il superellittico di piet hein per fritz hansen o il magnifico table en forme libre di charlotte perriand che ovale non è ma essendo appunto, 'a forma libera', organica e fluida permette a più persone di sedersi 'democraticamente'.
Sciocco è quell'uomo che paga due volte per la stessa cosa.