La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

#166
loremir77 ha scritto:Lapimpa... :(

mi dispiace tanto per te e la tua famiglia.. :(

ma grazie davvero grazie di cuore per il tuo intervento..
mi unisco al quote... per l'esperienza di Pimpa... per il nonno di Ela... e per il mio papà che viveva lo stesso calvario in quegli stessi giorni... :(
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#167
lapimpa ha scritto:[

scrivo poco su questo forum, ma non posso non intervenire di fronte a questi commenti. Questa storia tocca profondamente me e la mia famiglia che sta passando questo calvario....

Inizialmente c'è il momento del dolore così acuto che ti toglie la capacità di riflettere, poi arriva la consapevolezza dell'irreversibilità e allora iniziano giorni, settimane, mesi di disperazione, ti ritrovi a fissare un involucro di pelle senza coscienza ne percezione di se e del mondo che lo circonda e fa troppo male pensare alla persona che è stata "prima", quando parlava, rideva, gioiva, soffriva, osservava, pensava, viveva...

diventano giorni scanditi dal dolore e dalla paura di vedere impazzire o cadere nella depressione le persone care che stanno vivendo questo dramma con te.

Ti interroghi sul significato della parola "dignità" mentre vedi un corpo inerme e incosciente che viene toccato e violato in ogni suo orefizio, naturale o creato chirurgicamente.
Non c'è giorno che non preghi che gli venga concessa la pace mentre uno stuolo di medici si adopera per imbottire di medicinali per curare le continue ed inevitabili infezioni.

Tutto questo ha fatto parte della vita di questa povera famiglia per
17 ANNI...
17 ANNI...
17 ANNI...

Ti dovresti vergognare
:cry: ...grazie di questa testimonianza...

#168
Spesso mi sento a disagio ad esternare i miei pensieri riguardo ai temi etici, sia per una questione di merito (in tutta onestà, faccio fatica a sentirmi portatore di certezze assolute), sia per una questione di rispetto per chi la pensa diversamente da me, e per chi è colpito da queste tragiche vicende. La vicenda di Eluana è veramente triste. Per lei, la famiglia e, più in generale, per tutti i cittadini italiani per come la politica ha affrontato l'argomento (mi riferisco soprattutto ai cori da stadio dei ns parlamentari). Credo che, a parte poche (ed inaspettate) eccezioni, la maggioranza di politici, giornalisti, ecc. non fosse interessata veramente al dolore di Eluana, della sua famiglia, di tutte le famiglie che soffrono. E' questo l'aspetto più disarmante della vicenda.
Mi piace essere ottimista e non vedere solo le cose negative... questa vicenda ha avuto come risvolto positivo l'aver destato attenzione su questo tema.
La morte, così come la sofferenza, sono (volenti o nolenti) parti della vita stessa, nonostante il modello culturale attuale tenda ad esorcizzarle ed ignorarle (è brutto ricordarlo, ma si muore sempre più soli). Detto questo, tutti siamo d'accordo a considerare il diritto alla vita un diritto assoluto. Ma da qui nascono i dubbi: fino a quando si può parlare di vita? è giusto sempre e comunque tenere in vita una persona in stato vegetativo? come si fa a sapere se questa persona soffre? come si fa a sapere cosa vorrebbe questa persona se fosse cosciente della propria condizione?
Io credo che una legge sul testamento biologico occorra (confesso che mi fa tremendamente paura pensareche un giorno mi potrei trovare nella situazione di Eluana, soprattutto per i miei cari... e sapere che della mia sorte possano decidere i politici di turno). Riconosco un grande valore nella tenacia del sig. Englaro. Non posso sapere se abbia compiuto veramente la volontà di Eluana, ma apprezzo tantissimo la sua scelta di rimanere assolutamente nella legalità (sappiamo benissimo che non sarebbe stato difficile percorrere un'altra strada, senz'altro meno dolorosa). Non so come mi sarei comportato al suo posto, ma penso che non avrei avuto la sua forza, perché perdere un figlio non è paragonabile alla perdita di un genitore. Ma so che già la sofferenza di un malato terminale è molto dura da accettare e da vivere. E che il dolore fisico può raggiungere dei picchi inimmaginabili. So che molti che si dichiarano aprioristicamente "a favore sempre e comunque della vita" molto spesso queste esperienze non le hanno vissute. So che molti non saranno d'accordo, ma trovo molto più cristiano alleviare le sofferenze di un malato in condizioni irreversibili, piuttosto che allungare artificialmente una vita che non è più degna di chiamarsi con tale nome. Certo, sto parlando per me e non pretendo che tutti la pensino così. Anzi, ammiro molto le famiglie che continuano a pensare che la vita di un figlio in coma irreversibile rimanga comunque degna di essere vissuta fino in fondo.

Detto tutto questo, mi rimane molta amarezza: perché credo che il dibattito sia stato "montato" ad arte (per ottenere ben altre conseguenze politico-istituzionali o per distrarre l'opinione pubblica da altri argomenti), e che, come quasi sempre avviene in Italia, il dibattito si chiuderà con un nulla di fatto... sono troppo pessimista?
Ultima modifica di Pippo02 il 11/02/09 17:10, modificato 1 volta in totale.

#169
ALLISON ha scritto:
lapimpa ha scritto:[

scrivo poco su questo forum, ma non posso non intervenire di fronte a questi commenti. Questa storia tocca profondamente me e la mia famiglia che sta passando questo calvario....

Inizialmente c'è il momento del dolore così acuto che ti toglie la capacità di riflettere, poi arriva la consapevolezza dell'irreversibilità e allora iniziano giorni, settimane, mesi di disperazione, ti ritrovi a fissare un involucro di pelle senza coscienza ne percezione di se e del mondo che lo circonda e fa troppo male pensare alla persona che è stata "prima", quando parlava, rideva, gioiva, soffriva, osservava, pensava, viveva...

diventano giorni scanditi dal dolore e dalla paura di vedere impazzire o cadere nella depressione le persone care che stanno vivendo questo dramma con te.

Ti interroghi sul significato della parola "dignità" mentre vedi un corpo inerme e incosciente che viene toccato e violato in ogni suo orefizio, naturale o creato chirurgicamente.
Non c'è giorno che non preghi che gli venga concessa la pace mentre uno stuolo di medici si adopera per imbottire di medicinali per curare le continue ed inevitabili infezioni.

Tutto questo ha fatto parte della vita di questa povera famiglia per
17 ANNI...
17 ANNI...
17 ANNI...

Ti dovresti vergognare
:cry: ...grazie di questa testimonianza...
grazie anche da me.
per quanto può contare mi spiace...
Se non riesci ad uscire dal tunnel... arredalo!
LINK CUCINA

#170
Non ho letto tutti i post, ma vorrei dire la mia.

Io penso che nessuno si dovrebbe sentire autorizzato a giudicare questa vicenda solo per quello che scrivono i giornali o dice la tv.

Nessuno, tranne i diretti interessati possono avere una vaga idea di cosa può aver passato questa famiglia.

Credo che affermare che Eluana "vivesse" sia molto grave.

... probabilmente chi spara giudizi a zero su un "padre che si è liberato di un peso" ha avuto la grande fortuna di non aver mai avuto esperienze dirette di una sofferenza così grande.

lapimpa ha espresso esattamente quello che avrei voluto scrivere io

E chi ha il coraggio paragonare lo stato in cui era questa donna con la "vita" normalmente intesa ... forse non sa cosa vuol dire vivere davvero.

#171
no.. non sei pessimista.. sei purtroppo, per noi tutti, realista. :(
Immagine

Immagine


Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#172
cyberjack ha scritto:
lunaspina ha scritto:
cyberjack ha scritto: Già, sopratutto quando si tratta di salvaguardare la vita ALTRUI ed aver paura della morte PROPRIA ;)
Scusa Cyber, ma questo tuo commento non l'ho capito.
Dico che è molto semplice parlare di vita e di morte, quando non coinvolgono direttamente chi parla...
Scusa, ma ritengo abbastanza offensivo che tu metta in dubbio la mia capacità di valutazione e di prendere una posizione. Se ti dico che per me le due cose sono distinte, e che sono perfettamente in grado di distinguerle, fino a prova contraria non hai alcun titolo per contestarmi.
Immagine
Immagine
Immagine
The Sisterhood of The Calf 38

#173
Non so e non mi è dato sapere quale fosse la cosa giusta da fare, ma sono sicuro che la decisione presa dal padre fosse dettata dal cuore e non dal volersi togliere un.........(scusate non oso neanche dire quella parola)
I have climbed highest mountain
I have run through the fields
Only to be with you
Only to be with you
I have run I have crawled
I have scaled these city walls
Only to be with you
But I still haven't found
What I'm looking for

#174
Pippo02 ha scritto:Anzi, ammiro molto le famiglie che continuano a pensare che la vita di un figlio in coma irreversibile rimanga comunque degna di essere vissuta fino in fondo.
Questa frase mi ha colpito molto...

è proprio questo il punto che non riesco a capire e sul quale mi interrogo: Come si fa a considerare la vita di un figlio in coma irreversibile "una vita che vale la pena di vivere fino in fondo"?
Qual è il "fondo"? la morte? e la morte è dunque "il fondo" a cui comunque tendere, perchè prolungare artificialmente una vita, per cercare artificialmente di rimandare all'infinito quel "fondo" che rappresenta comunque il traguardo a cui tendere?

L'altro concetto su cui mi interrogo è:
Abbiamo sentito due campane, opposte, ma entrambe che accusano di "egoismo" l'altra parte...
Per i difensori della vita, Beppino Englaro è "egoista" perchè si è voluto disfare di un problema.
Per chi difende il diritto alla morte, l'atteggiamento egoista è quello di chi si attacca morbosamente ad un figlio ormai "morto" e per tenerlo legato a se non gli permette la dignità della morte.

Il concetto di Egoismo è quindi identico a quello di altruismo? è ovvio che gli opposti sono comunque facce della stessa medaglia, quindi l'egoismo possiede la stessa radice dell'altruismo, ed è solo un diverso punto di vista?


in tutto questo, l'unica cosa che penso è che chi trancia giudizi assoluti, senza porsi dei dubbi, chi è sicuro di avere ragione e chi non si ferma ad ascoltare le opinioni degli altri sia solamente un'ignorante della peggior specie. è questo, ahimè, include la maggior parte dei politici italiani..
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#175
lunaspina ha scritto: Scusa, ma ritengo abbastanza offensivo che tu metta in dubbio la mia capacità di valutazione e di prendere una posizione. Se ti dico che per me le due cose sono distinte, e che sono perfettamente in grado di distinguerle, fino a prova contraria non hai alcun titolo per contestarmi.
Parlavo del cardinale che parlava ieri in televisione ;)
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#176
Mercury ha scritto:
loremir77 ha scritto:Lapimpa... :(

mi dispiace tanto per te e la tua famiglia.. :(

ma grazie davvero grazie di cuore per il tuo intervento..
mi unisco al quote... per l'esperienza di Pimpa... per il nonno di Ela... e per il mio papà che viveva lo stesso calvario in quegli stessi giorni... :(
me too

Merc un abbraccio
album: http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 78#p358144" onclick="window.open(this.href);return false;
Immagine

Immagine

#177
cyber, l'hai detto prima. Non c'e' certezza alcuna in questo campo.
Non c'e' un limite cosi' netto fra vita e morte

Ognuno si basa sulle proprie convinzioni, personali o derivate da principi religiosi o filosofici.

La legge deve tutelare e rispettare le convinzioni di ciascuno.

E nessuno deve permettersi di offendere e insultare chi la crede diversamente.

Da quel che leggo sui giornali e anche qui sul forum mi verrebbe da pensare che a catechismo ultimamente che non insegnino piu' la carita' e le opere di misericordia. O forse quelli che si battono il petto sono meno cristiani di quel che vorrebbero far credere

#178
cyberjack ha scritto:in tutto questo, l'unica cosa che penso è che chi trancia giudizi assoluti, senza porsi dei dubbi, chi è sicuro di avere ragione e chi non si ferma ad ascoltare le opinioni degli altri sia solamente un'ignorante della peggior specie. è questo, ahimè, include la maggior parte dei politici italiani..
vero.

e aggiungo che la domanda da farsi in questo contesto secondo me non è che cosa ognuno di noi avrebbe fatto se fosse stato stato nella posizione di Beppino ma cosa vorrebbe che gli fosse fatto se fosse nelle condizioni di Eluana.
Se non riesci ad uscire dal tunnel... arredalo!
LINK CUCINA

#179
Credo che ognuno abbia diritto di morire.
Dove, come e quando vuole.
Lui però.


Guggenheim
"Perchè la vita è un brivido che vola via, è tutta un equilibrio sopra la follia...”.

#180
cyberjack ha scritto:
lunaspina ha scritto: Scusa, ma ritengo abbastanza offensivo che tu metta in dubbio la mia capacità di valutazione e di prendere una posizione. Se ti dico che per me le due cose sono distinte, e che sono perfettamente in grado di distinguerle, fino a prova contraria non hai alcun titolo per contestarmi.
Parlavo del cardinale che parlava ieri in televisione ;)
Vabbè, preferirei presumere che anche lui sappia di che parla :wink:

Dai, onestamente... Sei una persona intelligente, non penso che all'equazione "attaccamento alla vita" = "paura della morte" tu ci creda sul serio...
Immagine
Immagine
Immagine
The Sisterhood of The Calf 38