provetto ha scritto:
la formaldeide in Italia è ammessa come additivo alimentare (conservante) con la sigla E240, è quindi comprensibile che si ritrovi nei cibi, in concentrazioni che possono arrivare a 1000 ppm nel pesce affumicato, o a 100 ppm nei crostacei, ma anche in cibi più tradizionali, come i formaggi, e “insospettabili” come le mele (dove la formaldeide può arrivare a 20 ppm) (fonte legambiente);
chi fuma in casa emette + formaldeide di tutti i mobili messi insieme.
Ovvio che chi fuma in casa non dovrebbe preoccuparsi della formaldeide, ma piuttosto della sua malsana abitudine...
In ogni caso io penso che sia importante ridurre il più possibile i rischi, altrimenti cadiamo nel ragionamento "respiriamo l'aria inquinata, quindi è inutile preoccuparsi della formaldeide/smettere di fumare/etc".
Purtroppo dell'aria non possiamo farne a meno, quantomeno cerchiamo di ridurre le schifezze supplementari che ci respiriamo, no??
I rischi infatti si sommano!
Oltretutto può darsi che la formaldeide non sia cancerogena per ingestione, ma lo sia per inalazione...
Se mi accorgessi che in etichetta è indicata la formaldeide come *additivo* di un prodotto alimentare, io mi orienterei sicuramente su un altro prodotto che non la contiene. Purtroppo l'abitudine di leggere le etichette non basta: i produttori usano tutte queste sigle numeriche che rendono complicato ricordarsi quali sono gli additivi da evitare