io non fumo ma quante mie amiche andavano in giro nei locali senza pacchetti a chiedere a destra e a manca tutta la sera... ma cavoli se fumi compratele no?

boo ha scritto:Vedo che la giostra è affollata

Fede, poi torno indietro sul tuo discorso. Io proseguo con l’analisi su di me. (Lorena non so dirti se il mio rapporto proprio col cibo c'entri!)

Se viene un ospite a casa mia, qualcuno a cui “voglio bene”, o comunque che voglio avere lì con me, sono felicissima di lasciargli le cose più buone. (Fino a un certo punto però. Mrboo vuole regalare il suo pane a chiunque ci passi a trovare. Uffa, io il suo pane lo adoro… glielo fai già mangiare a cena, glielo dai pure da portare via?????? )
Addirittura se siamo insieme al ristorante insisto ad esempio per lasciare financo metà piatto all’altro se lo trovo buonissimo: deeeevi assaggiarlo non puoi farne a meno! Ma no prendine metà!
A quanto pare applico una selezione sulla ‘simpatia’ di chi mi sta davanti: a lavoro non condividerei nulla, neanche un pezzo di pane. Riconosco quindi che entra in campo il malumore per l’altro…
Però c’è da aggiungere anche che la fame e la gola, è vero. Se io ho questa cosa buonissima o solo questa, e tu non hai niente, se ti voglio *proprio bene* allora te ne lascio volentieri metà. Se ti riconosco come una persona che invece non mi dà *niente in cambio* (emotivamente o anche materialmente) (K. Ogni giorno mi chiede una caramella, del cioccolato, un cracker, tutto…. =/ ) mi girano un po’. O anche un bel po’.

Ok, per i pennarelli invece sono perdonata

Per i successi… è che, perbacco, ho avuto una carriera scolastica incredibile, professori che mi dicevano complimenti di ogni sorta, se continui così puoi andare dove vuoi… e poi vedo magari i ‘mediocri’ del mio corso di studi che fanno cose fighissime perché sono stati più sgamati nel cercare lavoro!

Federinik ha scritto:

beyoncé ha scritto:

Federinik ha scritto: 1) condividere il cibo con qualcuno crea intimita'. Invitare qualcuno a condividere il proprio cibo stabilisce un legame....

2) controllo del cibo: hai gia' deciso che quella e' la dose di frutta adatta a te, al tuo fabbisogno quotidiano, e detesti che qualcuno la modifichi. ...

...

... hai fatto il mio ritratto, preciso preciso....e anche io ho lo stesso problema di boo col cibo!!!...per condividerlo con gli altri devo impormelo tramite un mio codice etico interiore, ma ci devo pensare!!!

il problema nasce dalle parte rifiutate e non gestite... secondo ogni bignamino di salute mentale spicciola, l'errore sta nell'imporsi qualcosa per codice etico, nella rigidita' con se stessi. Riuscire ad accettarsi come si e' sarebbe la cura. Percio'
1)Accettare che si e' orsi nella tana: essere socievoli non e' un Bene assoluto. (Prossimamente, mettero' online un mio a-social network, dove ogni utente non ha contatti con nessun altro e puo' stare tranquillo nel suo brodo a farsi i cavoli suoi, senza sentirsi colpevole per amicizie non accettate e foto non commentate: vi iscriverete tutte e vi sentirete subito meglio ) Non mi devo sentire colpevole se non sento la necessita' di fare amicizia con chiunque. Se sto bene anche da solo. Posso accettare la mia riservatezza e pure gli altri possono farlo.

2) E' piu' difficile... il rapporto col cibo va migliorato. C'e' un mix di paura recondita - bisogno di sicurezza su cui lavorare.

Hella ha scritto:Bo, ma tu ce l'hai un fratello o una sorella?
Io sono abituata ad offrire e dividere tutto, e ho il sospetto che sia un retaggio infantile, quando comunque spartivo con mia sorella tante cose!

Invece mi da un po' fastidio Hello (che è figlio unico) perchè non è abituato a "far assaggiare" , bisogna chiederglielo, e lui non assaggia mai dal piatto mio!

cyberjack ha scritto:a me la cosa infastidisce nel momento in cui siamo al ristorante.
ciascuno, al ristorante è responsabile delle proprie scelte! Punto!

Se quello che ho ordinato io è più invitante/più profumato/più buono del tuo TI ATTACCHI AL TRAM e paghi la conseguenza della tua scelta.
Io NON prendo roba dal piatto degli altri, tu non prendi roba dal piatto mio!
Se, di comune accordo, si decide per uno "scambio", io prendo una forchettata dal tuo e tu una dal mio, non che prendi una forchettata dal mio, poi dici "Che buono!!" e ne prendi una seconda forchettata, e magari dopo 3 minuti anche una terza e una quarta!!!

Altra cosa... siccome non siamo poveri, se vuoi qualcosa TE LA ORDINI. non lasci che la ordini io e quando il cameriere dice "e lei vuole qualcosa?" rispondi "mmmmm.... noo.... al massimo prendo un po' del suo....." STO CAVOLO! Se vuoi il secondo/dessert/frutta/quelchl'è TE LO ORDINI e non parti dal presupposto che IL MIO piattio sia il piatto del popolo!!!

se vuoi qualcosa TE LA ORDINI. non lasci che la ordini io e quando il cameriere dice "e lei vuole qualcosa?" rispondi "mmmmm.... noo.... al massimo prendo un po' del suo....."

Federinik ha scritto: 1)Accettare che si e' orsi nella tana: essere socievoli non e' un Bene assoluto. Non mi devo sentire colpevole se non sento la necessita' di fare amicizia con chiunque. Se sto bene anche da solo. Posso accettare la mia riservatezza e pure gli altri possono farlo.

).... il computer anni fa sono arrivato a regalarne uno a mia sorella perchè non usasse il mio.

Hella ha scritto:Bo, ma tu ce l'hai un fratello o una sorella?
Io sono abituata ad offrire e dividere tutto, e ho il sospetto che sia un retaggio infantile, quando comunque spartivo con mia sorella tante cose!

Invece mi da un po' fastidio Hello (che è figlio unico) perchè non è abituato a "far assaggiare" , bisogna chiederglielo, e lui non assaggia mai dal piatto mio!


Edit: Cyber, assomigli a Hello (a parte sul cucinare) E poi non c'è verso che prenda un dessert a metà con me!!!

dada33 ha scritto:

).... il computer anni fa sono arrivato a regalarne uno a mia sorella perchè non usasse il mio.

...ottimo a sapersi...bel metodo per avere tanti regalucci

ela78 ha scritto: adoro invece il "ordiniamo diverso e poi smezziamo???"....ma non tutti accettano...