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#1951
Miasmi milanesi (e non solo)
Il governatore della Regione Lombardia, Formigoni, ha fatto il suo numero in favore di telecamera, sventolando un avviso di garanzia per reati ambientali come fosse una onorificenza. E nessuno in tv si è domandato se effettivamente Formigoni e la coimputata Moratti stiano avvelenando i lombardi. Neppure i leghisti, che di Formigoni farebbero volentieri a meno, ma non dei suoi sistemi e dei suoi miasmi. E chi se ne frega se i bambini padani sono pallidi e respirano male; quel che conta è che non vivano all’ombra dei minareti. Comunque, tutta la faccenda è passata in secondo piano mediatico di fronte al cosiddetto ‘fuori onda’ di Fini. Il presidente della Camera ha spifferato che Berlusconi è un monarca assoluto e che le istituzioni di garanzia andrebbero rispettate. Ora gli si chiede di ritrattare, per rientrare nei ranghi Pdl. Ma che cosa deve ritrattare: quello che ha già detto varie volte o la faccia sfottente con cui l’ha detto? M. N. OPPO Unita’
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#1952
http://www.unita.it/rubriche/lorsignori/92120
Dimissioni di Fini? Il Cavaliere non può permettersele
Insomma, il Cavaliere non può permettersi di fare a meno di Fini, e non può cacciarlo dal Pdl, perché si metterebbe in minoranza da solo e avvierebbe in quel momento la successione a se stesso

http://www.repubblica.it/2009/11/sezion ... estre.html
Fuorionda di Fini, due segnali lasciano pensare che il Cavaliere
propenda per un drammatico e traumatico "redde rationem"
Le due destre

Aveva detto bene il presidente della Repubblicano Giorgio Napolitano: solo la maggioranza può uccidere la maggioranza. È quello che sta accadendo in questo avvelenato clima da 25 luglio 1943: un lento, inesorabile suicidio politico.

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=

ROMA (2 dicembre) - Guerra di cielo, di terra e di mare? Sì. Ormai si combatte su ogni terreno la battaglia fra Re Silvio e Ho-Chi-Fin, come beffardamente i berluscones chiamano il guerrigliero comunista Fini. E manca soltanto, per ora, il terreno della battaglia elettorale. «Se si presenta alle elezioni, Gianfranco prende il due per cento, come Storace e la Santanchè!», è il ritornello quotidiano del Cavaliere. Che schiuma rabbia per l’ingrato, lo sleale, il traditore.
E la memoria corre anche a un’altra scena, cult, che riguarda la storia di questa coppia che va avanti da 16 anni, burrascosamente. Durante il battibecco in mondovisione fra Berlusconi e Schulz nel 2003 («Lei è un kapò!») si vede Fini al fianco di Silvio con la faccia livida per la vergogna e un atteggiamento di distanza siderale dal collega e alleato cui poi dirà: «Avresti dovuto chiedere scusa al Parlamento Europeo».
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#1953
Pd, che brutta svolta

2 dicembre 2009

di Antonio Padellaro


È in nome di questa conversione a U ( anzi a B.) che Bersani e il nuovo gruppo dirigente non battono ciglio di fronte a un riformatore della tempra di Renato Schifani, oggi presidente del Senato e ieri avvocato di fior di mafiosi (trascorsi leciti, per carità, ma che poco si addicono alla seconda carica dello Stato)?

Del tutto pleonastico a questo punto chiedere e chiedersi come mai Bersani e il nuovo gruppo dirigente del Nazareno abbiano deciso di disertare la piazza antiberlusconiana del 5 dicembre.
Insomma, cari amici del Pd, il nostro titolo di oggi su Fini capo dell’opposizione è davvero così assurdo?


Scriviamo ciò senza alcun intento polemico. Sappiamo che molti dei nostri lettori votano per il Pd. E anche chi scrive non si vergogna certo di aver partecipato con passione a tutte le primarie che da Prodi a Veltroni a Bersani hanno contribuito a radicare il nuovo partito nelle speranze di tante persone.

E poiché non viviamo sulle nuvole ci rendiamo anche conto delle necessità della politica. Ma oggi nel Pd accade qualcosa che ci sfugge. E che non ci piace per niente.
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#1955
Chissà se è veritiero il precario stato di salute della Lonardo...mi ricorda molto i boss mafiosi in carcere sempre a rischio di infarto.....da una famiglia di "feudatari" come la loro ti aspetti di tutto.... :twisted:
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#1956
kimikalli ha scritto:Chissà se è veritiero il precario stato di salute della Lonardo...mi ricorda molto i boss mafiosi in carcere sempre a rischio di infarto.....da una famiglia di "feudatari" come la loro ti aspetti di tutto.... :twisted:
già... dopo 30 anni di vita con Mastella, è possibile che abbia problemi di mal di testa solo ora? :twisted:
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Casa Spozilli
Babyzillo

#1957
HTTP://WWW.CORRIERE.IT/EDITORIALI/09_DI ... AABC.SHTML
DUE LEADER, DUE STRADE DIVERSE

Il divorzio delle libertà
Con la battuta «Berlusconi confonde il consenso con l ’ i m m u n i t à » , Gianfranco Fini, un politico di troppa esperienza per non avere soppesato le parole, ha aperto una «crisi al buio» all’interno del centrodestra. I ricucitori cercheranno di rinviare la definitiva resa dei conti ma sarà, appunto, un rinvio.
È evidente che Fini immagina il suo prossimo ambito d’azione fuori dall’attuale centrodestra. L’unica strada che gli si apre, mi sembra, non può che incrociare il progetto (di Casini e di altri) di quella formazione neocentrista che potrebbe nascere dalla disgregazione del centrodestra dopo l’uscita di scena di Berlusconi. Una scelta e un progetto più che legittimi. Speriamo che non travolgano del tutto il bipolarismo e, con esso, quella periodica alternanza al governo fra forze contrapposte che è stata, pur con tante ombre, la migliore innovazione politica sperimentata dall’Italia nell’ultimo ventennio
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#1958
adesso vediamo quanta gente ci sarà sabato al noBday.. :P
e come trasmetteranno la notizia nei tg nel caso siano in tanti. :twisted:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#1959
loremir77 ha scritto:adesso vediamo quanta gente ci sarà sabato al noBday.. :P
e come trasmetteranno la notizia nei tg nel caso siano in tanti. :twisted:
Stavolta non ci vado perchè non ce la faccio (mia sorella non lo so ma penso di si).
Ma le precedenti volte che ci sono stato dal momento in cui c'è questo governo (25 Ottobre 2008 e 4 Aprile 2009) hanno detto che c'erano si e no un decimo delle persone che effettivamente erano presenti, e le riprese erano fatte in maniera tale da sostenere tale tesi, e questo oltre che sulle reti Mediaset anche su quelle Finivest. Solo su La7 hanno dato una percezione di quel che effettivamente c'era (mio padre durante quella del 25 Ottobre è rimasto impressionato a guardare La7 e mi ha telefonato "Ma siete così tanti come quelli che fa vedere Antonello Piroso?" "No, di più... siamo una marea! 8)"

Quindi mi immagino che anche stavolta succeda uguale...

Franceschini pare ci dovrebbe essere....
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#1960
Cinque motivi per SB



Beppe Severgnini,

Il "No Berlusconi Day", per chi non vuole Berlusconi, è quello del voto. Tutto il resto - nessuno s'offenda - lascia un po' il tempo che trova. Sabato sera, dopo la grande manifestazione a Roma, gli oppositori del Capo saranno un po' più convinti; i suoi sostenitori pure. I vecchi "girotondi" prendono nuove configurazioni: ma, gira gira, siamo sempre lì. Berlusconi si batte con un bel progetto, una grande coerenza e un ottimo candidato. Quando arriveranno, il dominatore della politica italiana negli ultimi quindici anni sembrerà, di colpo, anacronistico. Lo sa anche lui: ecco perché è sempre tanto in guardia.
Resta una questione, ed è quella su cui scervellano tutti gli stranieri che hanno un cervello, e vogliono occuparne una parte con le questioni italiane: perché Silvio B. è stato votato (1994), rivotato (2001) e votato ancora (2008)? Come mai la maggioranza degli italiani lo ha scelto e lo difende? Non ne vede gli appetiti, i limiti e i difetti?

Risposta: li vede benissimo. Se lo vota è per questi cinque motivi.

Fattore Umano. SB, piaccia o no, è uno specchio nazionale. L'uomo amplifica i nostri istinti, e li avalla (le ragazze, gli amici, le tasse, le amnesie, le scorciatoie). Questo, per un leader, è poco lungimirante. Ma attira simpatie e voti. Tra chi ti strizza l'occhio e chi ti sgrida, quale scegli? All'indignazione, la maggioranza di noi preferisce l'indulgenza. "Non si sa mai" - potrebbe essere il motto da cucire sulla bandiera.
Fattore Divino (con rispetto parlando). SB ha capito che gli italiani, applaudendo la Chiesa, si sentono meno colpevoli quando non vanno in chiesa, e ignorano bellamente i comandamenti.
Fattore Politico. Alcune scelte e alcuni ministri di questo governo piacciono. O, almeno, dispiacciono meno dell'alternativa. Maroni duro con i clandestini? Tremonti brusco con le banche? Gelmini pronta a cambiare l'università? Prestigiacomo decisa a far dimenticare Pecoraro Scanio? Ben vengano, pensano in molti. E votano per quella parte, non per l'altra.
Fattore Televisivo. Cinque milioni di italiani comprano i quotidiani, leggono più dieci libri l'anno, guardano Sky, seguono l'informazione in seconda serata. Per tutti gli altri, contano la prima serata e i telegiornali. Chi li controlla tutti (meno uno)? Badate bene: non conta quello che passa, ma quello che NON passa.
Fattore Palio. Tra tutti, il più importante. Avete presente il Palio di Siena? Vincerlo, per una contrada, è una gioia immensa. Ma esiste una gioia ancora più grande: lo storico rivale perde. La politica italiana funziona così. Pur di tener fuori la sinistra, molti voterebbero il demonio. E Silvio B. sa essere diabolico. Ma il diavolo, diciamolo, ha un altro stile.

Dal Corriere della Sera di giovedì 3 dicembre
:wink:
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#1961
La manifestazione di sabato a Roma contro Berlusconi
No B-Day: la Rai nega la diretta al Tg3
Di Pietro accusa il Pd per la mancata concessione al telegiornale della Berlinguer. Diretta solo su Rainews24
:oops: :cry:
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#1962
ANNOZERO, puntata del 3 dicembre 2009

Ritornano le "ghedinate"...
:lol: :lol:
Questa puntata si preannuncia come una manniaia sul capoccione di Berlusconi, e capita nel momento più critico della vita di questo governo indecente, alla vigilia della deposizione di Spatuzza al processo d'appello di Dell'Utri e due giorni prima del No-B-Day:
Nella puntata si espongono e commentano i contenuti delle sentenze di primo e secondo grado che hanno condannato l’avvocato David Mills a 4 anni e mezzo per corruzione.
I fatti emersi nei processi (sulle condanne a Mills si deve ancora esprimere la Corte di Cassazione), lasciano intravedere un “fumus persecutionis” nei confronti di Silvio Berlusconi, o peggio un complotto nei confronti del Presidente del Consiglio? Berlusconi deve difendersi nel processo nel quale e’ imputato, che era stato stralciato dal processo Mills e adesso inziera’ dopo la bocciatura del Lodo Alfano? Oppure deve difendersi dal processo facendo ricorso a tutti gli strumenti possibili per evitarlo?
Ospiti di Michele Santoro l’onorevole del PdL Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi, i giornalisti Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano, l'imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar e Umberto Ambrosoli, terzo figlio di Giorgio, l'avvocato liquidatore della Banca Privata italiana, ucciso a Milano - nella notte fra l'11 e il 12 luglio 1979 - da un sicario ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona.
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#1963
Bugiardi al talk show

di Marco Travaglio
Manualetto di autodifesa per il telespettatore contro le principali bugie governative nei dibattiti sulla (anzi, contro la) giustizia
:arrow: 1. "I processi sono lenti perché i magistrati italiani lavorano 4 ore al giorno". I magistrati italiani vantano la più alta produttività d'Europa. Ogni anno ciascuno definisce in media 1.400 procedimenti: 4 al giorno (lavorativo). Secondo il rapporto 2008 della Commissione europea per l'efficienza della giustizia (Cepej), il giudice civile italiano di primo grado smaltisce 411,33 procedimenti civili all'anno e quello penale 181,09: il doppio dei francesi, spagnoli e portoghesi, il quintuplo dei tedeschi.

:arrow: 2. "I magistrati non pagano mai i loro errori". In realtà, non godono di alcun tipo di immunità: se commettono un reato, finiscono sotto processo come ogni altro cittadino. Quando un giudice scopre un collega che ruba, lo arresta; quando si scopre un politico che ruba, i colleghi lo coprono (in 60 anni le Camere hanno sempre negato l'autorizzazione all'arresto di propri membri per mafia e corruzione). Per le infrazioni disciplinari, il Csm infligge molte più sanzioni di qualunque ordine professionale (quello degli Avvocati non ha ancora espulso Previti, a tre anni dalle condanne definitive per due corruzioni giudiziarie). Sempre secondo il Cepej, il nostro Csm nel 2006 ha aperto 92 procedimenti disciplinari e sanzionato 66 toghe, 7,5 ogni mille. In Francia solo 14 sanzioni disciplinari (0,5 su mille), in Germania 29 (1 su mille), in Spagna 24 (3,5 su mille).

:arrow: 3. "I processi a Berlusconi sono politici: gliene hanno aperti oltre cento, tutti dopo la sua discesa in campo". Berlusconi ha subìto 16 processi e la magistratura si era occupata di lui anche prima del '94. Nel 1983 fu indagato dalla Guardia di Finanza per traffico di droga, indagine poi archiviata. Nel 1984 tre pretori sequestrarono gli impianti che consentivano alle reti Fininvest di trasmettere su scala nazionale in 'interconnessione', con l'effetto-diretta consentito solo alla Rai. Craxi sanò l'illegalità con due decreti ad personam. Nello stesso anno il giudice
Renato Squillante interrogò Berlusconi, assistito da Previti, in un processo per antenne abusive, poi lo archiviò. Squillante aveva un conto in Svizzera comunicante con quelli di Previti e della Fininvest. Nel 1989 il Cavaliere giurò il falso al pretore di Verona a proposito della P2 e fu processato per falsa testimonianza, ma lo salvò l'amnistia del 1990. Quanto a Tangentopoli - come scrive il gip bresciano Carlo Bianchetti, archiviando una denuncia di Berlusconi contro il pool di Milano - "risulta dagli atti che le iniziative giudiziarie del pool Mani pulite verso il dottor Berlusconi e le sue aziende avevano preceduto, non seguito la sua discesa in campo.

Nel gennaio '94 la Procura di Milano aveva già avviato svariati procedimenti su di lui e/o le sue aziende". Berlusconi non è stato indagato perché era sceso in campo. È sceso in campo perché lo stavano indagando
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#1964
Truffe, Veneto batte Campania
Veneto batte Campania. E non si tratta di un primato imprenditoriale ma della classifica delle truffe ai danni dello Stato presentata dal ministro Brunetta. Il record dei furbetti a spese del denaro pubblico spetta alla Sicilia (853 episodi denunciati), al secondo posto però troneggia la regione del Nord Est. In Veneto in cinque anni ci sono stati 773 casi di queste truffe, 32 episodi di corruzione, 27 di concussione e 264 di abuso in atti d'ufficio. Le regioni più virtuose sono Val D'Aosta, Umbria, Molise.
In realtà questi dati, presentati dal solito ministro, non servono a capire quale sia la salute etica della pubblica amministrazione in Italia: non permettono di farsi un'idea del livello di corruzione e quindi di impostare una linea di prevenzione. I numeri delle truffe ai danni dello Stato non forniscono cifre sulla quantità di denaro frodato così come il totale dei casi di corruzione non spiega se si tratta di tangenti intascate da politici per iniziative che condizionano il futuro dei cittadini o dei 50 euro messi in tasca da un vigili per annullare una multa. La Lombardia infatti risulta avere il record della corruzione battendo la Campania: 111 episodi contro 105. Un dato che sembra solo segnalare una migliore efficacia dei controlli al Nord.

Insomma, sono numeri che aiutano solo a fare un titolo ad effetto - come tante sparate del ministro Brunetta - e non servono a comprendere la realtà del Paese. Ci vorrebbero strumenti statistici nuovi, che offrano al legislatore e ai cittadini la possibilità di capire quanto sia esteso il malcostume tra gli amministratori e permettano di prendere provvedimenti. Soprattutto ora che - tra crisi ed evasione fiscale - di denaro nelle casse pubbliche ne è rimasto poco.
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#1965
Il compagno Gianfranco Fini di Peter Gomez da www.voglioscendere.it

L'unica certezza è che quando il regno di Silvio Berlusconi sarà caduto, nulla sarà più come prima. La registrazione del colloquio tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini e il procuratore di Pescara, Nicola Trifuoggi, e soprattutto la pubblica rivendicazione del suo contenuto, dimostra che anche nel nostro Paese si comincia a capire come le tradizionali divisioni tra destra e sinistra abbiano sempre meno significato.

Fini può piacere o non piacere. Può legittimamente dar fastidio il suo passato (recente) da post-fascista. Oggi però a contare è un'altra cosa: in un momento in cui l'Italia appare sempre più smarrita e impaurita, Fini è il solo politico a parlare da uomo delle istituzioni. Dire che governare è diverso da comandare; spiegare che in parlamento può valere la categoria della ragionevole lealtà, ma non quella della riconoscenza; aggiungere che la magistratura ha il dovere di verificare (con la massima accuratezza e velocità possibile) ogni notizia di reato, anche e soprattutto quando i sospetti riguardano chi ricopre una carica elettiva, dovrebbe essere ovvio. Non lo è però in Italia, un paese in cui ormai citare la Costituzione fa correre il rischio di essere bollati da pericolosi rivoluzionari.

Così Fini si trova all'improvviso a sedere sulla poltrona di capo di un'opposizione che non c'è. Se si andasse oggi ad elezioni buona parte dei suoi consensi verrebbero raccolti nelle file di chi votava Partito Democratico. Non perché Fini sia di sinistra. Ma solo perché in queste settimane pare ragionare da persona normale. E questo, per i cittadini che ancora pensano con la loro testa, è già molto.
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