La Redazione Consiglia

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#2101
“Coglioni, kapò e mentecatti“, l’amore secondo Berlusconi


(Peter Gomez e Marco Travaglio, Il Fatto - 16-12-2009)

Dal ‘94 ad oggi l’infinita serie di insulti del premier e dei suoi

Il capogruppo dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ieri ha spiegato in Parlamento che dal 1994 è in corso in Italia “una campagna d’odio” contro Silvio Berlusconi. Fortunatamente il premier è intervenuto subito e dall’ospedale San Raffaele, dove è ricoverato dopo la vergognosa e ingiustificabile aggressione subita domenica sera, ha ricordato che “l’amore vince sull’odio”. Lo dimostrano, tra l’altro, le centinaia di interventi suoi e di esponenti del centrodestra che negli ultimi 15 anni sono sempre stati improntati al buon senso e alla moderazione. Ecco dunque una necessariamente breve antologia delle migliori frasi di quello che potrebbe essere chiamato il Partito dell’Amore.

Il bon ton con gli avversari

“Veltroni è un coglione” (Berlusconi, 3/9/95).

“Veltroni è un miserabile” (Berlusconi, 4/4/2000).

“Giuliano Amato, l’utile idiota che siede a Palazzo Chigi” (Berlusconi, 21/4/2000).

“Prodi? Un leader d’accatto (Berlusconi, 22/2/95).

“La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte” (Berlusconi, 29/9/96).

“Prodi è la maschera dei comunisti” (Berlusconi, 22/5/2003).

“Prodi è un gran bugiardo pericoloso per tutti noi” (Berlusconi, 21/10/2006).

“Prima delle elezioni ho potuto incontrare due sole volte in tv il mio avversario, e con soli due minuti e mezzo per rispondere alle domande del giornalista e alle "censured" che diceva Prodi”. (Berlusconi alla scuola di formazione politica di Forza Italia, 2 luglio 2007).

“Con Prodi a Palazzo Chigi è giusto dire: piove governo ladro” (Berlusconi, 10/4/2008).

“Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000).

“Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò” (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003).

“Sono in politica perché il Bene prevalga sul Male. Se la sinistra andasse al governo l’esito sarebbe questo: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo (Berlusconi, 17/1/2005).

Il rispetto per gli elettori

“Lei ha una bella faccia da "censured"!” (alla signora riminese Anna Galli, che lo contestava, 24/7/ 2003).

“Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D’Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot” (Berlusconi, 14 dicembre 2005).

“Ho troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse” (discorso di Berlusconi davanti alla Confcommercio il 4/4/2006).

“Le nostre tre “I”: inglese, Internet, imprese. Quelle dell’Ulivo: insulto, insulto e insulto” (27/5/2004).

L’armonia con gli alleati Berlusconi

“Parliamo della par condicio: se non abbiamo vinto le elezioni, caro Follini, è colpa tua che non l’hai voluta abolire”. Follini: “Io trasecolo. Credevo che dovessimo parlare dei problemi della maggioranza e del governo”. Berlusconi: “Non far finta di non capire, la par condicio è fondamentale. Capisco che tu non te ne renda conto, visto che sei già molto presente sulle reti Rai e Mediaset”. Follini: “Sulle reti Mediaset ho avuto 42 secondi in un mese”. Berlusconi: “Non dire sciocchezze, la verità è che su Mediaset nessuno ti attacca mai”. Follini: “Ci mancherebbe pure che mi attacchino”. Berlusconi: “Se continui così, te ne accorgerai. Vedrai come ti tratteranno le mie tv”. Follini: “Voglio che sia chiaro a tutti che sono stato minacciato” (Discussione con l’Udc Marco Follini, secondo i quotidiani dell’11 luglio 2004).

La sacralità delle toghe

“I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana… Se fai quel mestiere, devi essere affetto da turbe psichiche” (Berlusconi, The Spectator, 10/9 2003).

“In tutti i settori ci possono essere corpi deviati. Io ho una grandissima stima per la magistratura, ma ci sono toghe che operano per fini politici. Sono come la banda della Uno bianca” (Berlusconi, dopo l’arresto del giudice Renato Squillante, 14/5/96. Ma il riferimento è per quelli che l’hanno arrestato).

“I Ds sono i mandanti delle toghe rosse. Noi non attacchiamo la magistratura, ma pochi giudici che si sono fatti braccio armato della sinistra per spianare a questa la conquista del potere” (Berlusconi, 1/12/99).

“I giudici di Mani Pulite vanno arrestati, sono un’associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell’ordine democratico” (Vittorio Sgarbi, “Sgarbi quotidiani”, Canale5, 16/9/94).

“Gian Carlo Caselli è una vergogna della magistratura italiana, siamo ormai in pieno fascismo: si comporta come un colonnello greco, in modo dittatoriale, arbitrario, intollerante. I suoi atti giudiziari hanno portato alla morte” (Vittorio Sgarbi, 8/12/94).

“Nelle mie televisioni private non ci sono mai state trasmissioni con attacchi, perchè noi siamo liberali” (Berlusconi, 21/ 5/2006).

“Silvio Berlusconi, durante l’ufficio di presidenza del Pdl ancora in corso, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, ha parlato di una vera e propria persecuzione giudiziaria nei suoi confronti , che porta il paese sull’orlo della guerra civile” (Ansa, 29/11/09)

La fiducia nella democrazia

“Si è messo mano all’arma dei processi politici per eliminare l’opposizione democratica. Non siamo più una democrazia, ma un regime. Da oggi la nostra opposizione cessa di essere opposizione a un governo e diventa opposizione a un regime” (Berlusconi, dopo una condanna in primo grado tangenti, 8/8/98 ).

“La libertà non si può più conquistare in Parlamento, ma con uomini lanciati in una lotta di liberazione. Senza la devoluzione, da qui possono partire ordini di attacco dal Nord. Io sono certo di avere dieci milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà” (Umberto Bossi al “parlamento padano”, presente Berlusconi, Ansa, 29/9/2007).

“Boicotteremo il Parlamento, abbandoneremo l’aula, se necessario daremo vita a una resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia” (Berlusconi, 3/3/95).

“In Italia c’è uno Stato manifesto, costituito dal governo e dalla sua maggioranza in Parlamento, e c’è uno Stato parallelo: quello organizzato in forma di potere dalla sinistra nelle scuole e nelle università, nel giornalismo e nelle tv, nei sindacati e nella magistratura, nel Csm e nei Tar, fino alla Consulta. Se si consentirà a questo Stato occulto di unirsi allo Stato palese, avremo in Italia un regime vendicativo e giustizialista, mascherato di legalità e ostile a tutto ciò che è privato” (Berlusconi, 5/4/2005).

“Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa é la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti”.(Berlusconi, 21/5/2009)

Il galateo istituzionale

“Il presidente Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista” (Berlusconi, La Stampa, 16/1/95).

“Altro che impeachment! Scalfaro andrebbe processato davanti all’Alta Corte per attentato alla Costituzione. E di noi due chi ha maneggiato fondi neri non sono certo io. D’altra parte, Scalfaro da magistrato ha fatto fucilare una persona invocandone contemporaneamente il perdono cristiano. Bè, l’uomo è questo! Ha instaurato un regime misto di monarchia e aristocrazia” (Berlusconi 18/1/95).

“Io non sono in contrasto con il capo dello Stato, non ne ho nessun motivo, anzi sono un suo sostenitore convinto. Ho con lui un rapporto molto cordiale” (Berlusconi, 28/2/95).

“Ma vaffanculo!” (Berlusconi, accompagnando l’insulto con un gesto della mano, mentre il presidente emerito Scalfaro denuncia in Senato il «servilismo» della politica estera del suo governo nei confronti degli Usa sull’Iraq, 27/9/2002).

“Italia vaffanculo” (Tre eurodeputati leghisti, commentando in aula a Strasburgo l’intevento del presidente Carlo Azeglio Ciampi, 5/7/05).

“Questi signori, che hanno vinto delle elezioni taroccate, hanno arrogantemente messo le mani sulle istituzioni: il presidente della Repubblica è uno di loro” (Berlusconi, riferendosi al presidente, Giorgio Napolitano, 21/10/06).
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#2102
"Mirano ad un controllo mediatico totale" Intervista ad Alessandro Del Lago di Stefano Caselli, da Il Fatto del 17/12/09


Attacchi di panico. Così Alessandro Dal Lago – docente di Sociologia all’Università di Genova – interpreta l’intenzione, annunciata dal ministro dell’Interno Maroni, di introdurre nuove norme per la regolamentazione del Web e la disciplina delle manifestazioni di piazza: “C’è un gruppo politico giustamente scosso dall’aggressione di Milano – dichiara Dal Lago – ma che dentro di sé ha una forma di intolleranza nei confronti di qualunque dissenso che lascia senza fiato”.

Professor Dal Lago, al di là delle norme che saranno proposte, che paese è quello che ha paura del Web?

“Mi sembra un’ulteriore conferma di ciò che caratterizza l’azione di questo governo, mirare sempre di più a un controllo comunicativo, a un egemonia culturale che va al di là di ciò che la legge assegna all’esecutivo. Ci sono aspetti di questa cultura che potrebbero anche far ridere, se non ci fossero risvolti tragici. Penso ad esempio a quel gruppo di pidiellini di Treviso che chiede la ‘chiusura’ dell’Italia dei Valori e di Rifondazione, come se Rifondazione non si fosse già eliminata da sola”


Oscurare un sito per ingiurie, è stato scritto in questi giorni, sarebbe come chiudere un autogrill per scritte oscene sulla porta del bagno. È d’accordo?


“Onestamente non mi sembra un’immagine troppo azzeccata. Sulla rete si vede di tutto, chiunque può accedervi dicendo quello che vuole, in larga parte nascosto dietro l’anonimato. Tuttavia esistono già delle microforme di censura, penso ad esempio ad alcuni tipi di pornografia, ma qui siamo di fronte a qualcosa di completamente diverso: come faceva giustamente notare oggi (ieri, n.d.r.) un editoriale del Guardian, la pretesa di cancellare od oscurare siti Internet a causa di espressioni forti, magari ironiche, contro qualcuno, è semplicemente grottesca. Si dovrebbero chiudere migliaia e migliaia di pagine, e ce ne sono di veramente terribili. Nemmeno a Bush è mai passato per la testa di oscurare chi lo criticava o lo insultava pesantemente sul Web ai tempi della sua presidenza”.


Nel mirino del governo non c’è solo Internet, ci sono anche le manifestazioni di piazza…


“Questo è davvero un attacco di panico, sintomo di un’agghiacciante incultura politica. Nella prima Repubblica a nessuno sarebbe venuto in mente di bloccare la contestazione di un comizio democristiano , missino, comunista. Nei limiti della legalità, l’irrisione fa parte della tradizione democratica di qualunque paese, qui si vogliono abolire anche le pernacchie o grida come ‘buffone’. C’è una grave forma di intolleranza verso il dissenso in tutte le sue forme. Non si è mai visto in una democrazia occidentale un governo accusare organi di stampa e trasmissioni televisive, facendo nomi e cognomi. Si può considerare “Annozero” una trasmissione un po’ populista, essere o meno d’accordo con lo stile di Marco Travaglio, ma certe parole sono pietrate esattamente come quelle che si scagliano in faccia”.


Si parla tanto di “clima di odio” e si sprecano gli accostamenti con gli Anni Settanta, che effetto le fa?

“Mi sembra un accostamento ridicolo perché non esistono violenti conflitti sociali. Quale sarebbe il conflitto? Con gli operai, che è tornato di moda manganellare di tanto in tanto, con i centri sociali? Non scherziamo. Il vero conflitto è politico. Al di là del fatto che alcuni politici – mi riferisco a Di Pietro – dovrebbero essere un po’ più accorti quando commentano i fatti a caldo, mi sembra fuori discussione che l’aggressione di piazza Duomo sia un fatto isolato. Tuttavia, la contrapposizione frontale a livello politico è innegabile e secondo me esiste dai tempi del G8 di Genova del 2001. Ma chi l’ha innescata? Io non voto Berlusconi e – per dirne una – mi sono sentito dare del ‘coglione’. Cos’era? Una carineria? Un atto di gentilezza?”
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#2103
http://www.siciliainformazioni.com/gior ... ditori.htm

C’erano due modi di dare la notizia. Quella di un Paese civile governato da uomini e donne con la testa sulle spalle, che aborrisce la violenza e considera un dovere informare i cittadini correttamente e tempestivamente su ciò che avviene. Potrebbe essere la seguente: Massimo Tartaglia, 42enne con problemi psichici, ha colpito con una statuetta il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine di un comizio a Milano. L’aggressore è stato fermato dagli agenti della Digos; subito interrogato, e' stato arrestato per lesioni aggravate e per premeditazione. In tasca aveva con sé oltre alla statuetta utilizzata contro il premier, un altro oggetto, spray al peperoncino.


C’è un’altra maniera di dare una notizia, quella scelta da una corte dei miracoli irresponsabile e pronta a trarre vantaggio da ogni circostanza, anche la più drammatica, per colpire l’avversario politico, creare allarme sociale al fine di giustificare provvedimenti ed azioni illiberali. “Silvio Berlusconi è stato aggredito dalla sinistra, l’opposizione… eccetera”. Questa maniera è stata scelta da tanti ministri e portavoce. Hanno offerto il peggio di sé e rappresentato un Paese governato dai pirati delle Molucche piuttosto che da uomini responsabili. L’aggressione del malato di mente è stata trasformata in un agguato meditato e premeditato, suggerito da mandanti morali, creato da un clima di odio e di violenza suscitato dalla sinistra con la complicità del Presidente della Camera, Gianfranco Fini e dal leader dell’Udc, Pierferdinando Casini.
Fini e Casini sono stati tirati in ballo con virulenza a causa dei loro presunti “tradimenti” verso il Premier. Sono stati fatti altri nomi, una specie di lista di proscrizione: Santoro, Travaglio, Di Pietro, colpevoli di avere offerto all’attentatore le buone ragioni per agire.Sallustri, condirettore del Giornale – quotidiano della famiglia Berlusconi, ha ricordato nel corso di una trasmissione della prima rete Rai dedicata all’aggressione, che Casini aveva detto di volere fare fuori Berlusconi, quasi che l’aggressione fosse stata suggerita dal leader dell’Udc, un moderato sobrio e, a lungo, equidistante fra i due schieramenti politici prevalenti, centrodestra e centro sinistra
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#2104
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/

Su "Il Giornale" di oggi Alessandro Sallusti scrive in prima pagina a proposito della bomba, fortunatamente inesplosa, ritrovata lunedì notte all'università Bocconi di Milano: "Ora si tacerà sul fatto che gli autori dell'attentato (rivendicato dalla Federazione Anarchica Informale, ndr) sono fans di Santoro e Travaglio e che quest'ultimo li ha confortati e forse incoraggiati sostenendo che è giusto odiare e augurarsi la morte fisica degli avversari politici (in questo caso anche di classe, cioè i bocconiani, in maggioranza figli della borghesia berlusconiana)". Questa affermazione è doppiamente grave. In primo luogo perché è falsa: i frequentatori di questo blog possono rivedere e rileggere ciò che ha detto Marco durante la sua diretta del lunedì e rendersi personalmente conto di come il suo ragionamento fosse del tutto diverso. In secondo luogo perché indica, di fatto, Marco come mandante morale ("li ha confortanti e forse incoraggiati") degli attentatori.

Ora il punto non è che scrivendo calunnie di questo tipo si può finire per scaldare gli animi di qualche esagitato. La questione è molto più seria. Qui in ballo c'è l'incolumità fisica di giornalisti che, al contrario dei leader politici e di molti direttori di giornali, girano per l'Italia senza alcuna protezione. Articoli di questo tipo hanno quindi una valenza puramente intimidatoria.

Detto questo bisogna ricordare a tutti che l'unica risposta possibile è la calma. Come giornalisti noi abbiamo il dovere di continuare ad informare. E lo faremo. Sapendo che il clima d'odio, di cui parla la politica, nel paese non c'è. Ma che c'è invece chi fa di tutto, controllando molte testate e televisioni e pagando profumatamente i propri opinionisti, perché questo clima nasca o si risvegli. Insomma la rabbia non serve. Non solo perché è ingiusta. Ma soprattutto perché è controproducente. Alle calunnie vanno contrapposti i fatti, le analisi e i nostri ragionamenti.
omnia munda mundis

#2105
http://www.beppegrillo.it/
date che sono indimenticabili, che sono certe: la data con cui nasce il partito di Forza Italia e la data in cui si organizzano i primi clubs a Palermo e si tengono le prime riunioni, una delle quali viene tenuta, non a caso, all’Hotel San Paolo di Palermo: l’Hotel San Paolo, costruito dai costruttori Ienna per conto della mafia, per conto dei Graviano, un Hotel San Paolo nel quale i Graviano pensavano di allocare, all’ultimo piano, nell’attico di un grattacielo per le altezze dei palazzi di Palermo l’appartamento giardino della loro madre, dei loro genitori. In quell’albergo si tiene la prima riunione a cui partecipano gli esponenti mafiosi di Brancaccio e gli esponenti mafiosi di Misilmeri: uno di questi, che è stato sentito nel 1994, si chiama Lalia. Lalia conferma che il club Forza Italia di Braccaccio e quello di Misilmeri sono stati creati a febbraio. Noi vedremo poi dal traffico telefonico che la sezione di Forza Italia, il club Forza Italia di Palermo viene attivato in Via Sciuti appena a marzo, quindi nasce prima quello di febbraio e poi quello di marzo. Ho effettuato la ricostruzione del traffico telefonico di Lalia in un’indagine di mafia, un indagine di omicidio a Misilmeri, l’indagine dove viene trovato il bunker con i lanciamissili con i quali doveva essere fatto l’ulteriore attentato a Caselli, da quegli uomini che poi vengono fatti uccidere tutti da Bernardo Provenzano. Nel telefono di La Lia ci sono i contatti telefonici con Pietro Benigno, condannato all’ergastolo per le stragi di Firenze, ci sono i contatti telefonici con Spatuzza, con lo stesso cellulare con cui Spatuzza, come ho accertato nel 1992, si sentiva e utilizzava il giorno 23 maggio della strage di Capaci e il 19 luglio 1992, la strage di Via d’Amelio.
Partendo da quei contatti telefonici, si ricostruisce la catena dei rapporti del cellulare di Lalia, che è uno dei tanti soggetti che si sentono con parlamentari di Forza Italia, persone che diventeranno senatori, persone che diventeranno deputati regionali, persone che diventeranno esponenti locali del partito di Forza Italia e le chiamate sono perfettamente sequenziali: prima Lalia chiama queste persone, queste persone immediatamente dopo chiamano a casa di Silvio Berlusconi.
Tutto si può pensare, ma i numeri telefonici, i contatti telefonici non sono opinioni, sono dati oggettivi." Gioacchino Genchi
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#2106
:shock: :shock: :shock:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... /2117172/8
Forze armate e privatizzate
di Gianluca Di Feo
Tutta la gestione della Difesa passa in mano a una società per azioni. Che spenderà oltre 3 miliardi l'anno agli ordini di La Russa. Così un ministero smette di essere pubblico
Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni. Uno scherzo? Un golpe?
No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro di poche settimane.
La rivoluzione è nascosta tra i cavilli della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia soffocando qualunque dibattito parlamentare. Così, in un assordante silenzio, tutte le spese della Difesa diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza trasparenza. La privatizzazione di un intero ministero passa inosservata mentre introduce un principio senza precedenti. Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo smantellamento dello Stato. "Ora si comincia dalla Difesa, poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il senatore pd Gianpiero Scanu.
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#2107
http://www.leccoprovincia.it/index.php? ... &Itemid=35
PULP FICTION???
Insomma: Silvio Berlusconi, il Sultano d'Italia, è vittima. Il sangue (dettaglio Pulp che all'italiano piace da impazzire) sta lì a farsi guardare. Il sangue del leader è la prova della bontà delle sue battaglie. "Avete visto" - dicono i Suoi - "è talmente dalla parte giusta che viene malmenato". Ed è colpito proprio quando saluta bonario la folla acclamante: un'imboscata certamente studiata.
Ecco quindi che lo spostamento - con annesso svuotamento - del significato delle parole ha luogo. L'aggressione sconsiderata di un singolo, da dieci anni sotto osservazione psichiatrica (a quanto pare), viene trasformata nell'evidente manifestazione di un "clima irrespirabile". La Guida è stata colpita perché barbaramente attaccata da chi non ne accetta la supremazia. Il gioco è fatto. Abbassate i toni!, sembra suggerire qualche fan del "clima respirabile". Nessun'analisi altrettanto preoccupata è stata però rivolta alle parole pronunciate da Berlusconi durante il suo comizio in Duomo. Qualche furbo le bolla come "nulla di nuovo", o i "soliti attacchi".
L'anormalità è digerita e resa normalità. L'ultimo ducetto italiano può quindi permettersi di tutto: ormai attaccare ferocemente ogni forma di opposizione, o di controllo, è un neonato diritto acquisito di chi millanta un consenso presunto ma effettivo. Presunto, già, perché sorretto da fondamenta fuori dal circuito di una sana Democrazia ed alimentato da continue alterazioni della realtà. Effettivo, purtroppo, perché miglior conseguenza-spot di un imbarbarimento socio-culturale che altro non invoca se non individualismo, egoismo, disinteresse e qualunquismo.

La situazione è quindi un vero paradosso: l'eversore che non sopporta altro-da-sè diviene vittima di un odio generato da chi non ne accetta la portata devastante e antidemocratica. Il fuori-legge che si compra il consenso - vedasi lo scudo fiscale (atto di shopping politico) - che, mostrandosi insanguinato, si garantisce per la vita la futura stigmatizzazione di ogni critica. Attenti ad attaccare il Premier, diranno i realisti, altrimenti qualche sventurato penserà bene di farsi giustizia da sè. Attenti a fomentare un clima pesante, altrimenti qualche oggetto volerà in faccia al "primus super pares". Come si dice: il gioco è fatto. Il colpaccio è mediaticamente riuscito.
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#2108
:shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
minchiate???
http://hovistocosechevoiumani.wordpress ... -in-scena/
Dubbi sull’attentato a Berlusconi: E se si trattasse di una messa in scena?
- Prima di salire in macchina subito dopo il colpo subito non c’è traccia di ferita ne di sangue vicino all’occhio sinistro di Berlusconi.
- Perché nelle riprese non si vede l’oggetto che avrebbe colpito Berlusconi?
- Perché il cameraman inquadra da un’altra parte proprio i momenti più critici?
- Perché il testimone è incerto se si tratti di una pietra o di una statuina? Una pietra non somiglia nemmeno da lontano al duomo…
- Prima di salire in macchina, la parte inferiore del volto, ma non quella superiore, viene subito coperta da quello che sembra un sacco di plastica. Da dove viene? Era lì pronto all’uso? E perché?
- Cosa succede dentro la macchina?
- Perché Berlusconi invece di andare subito all’ospedale ostenta la sua faccia sfigurata?
- Perchè le guardie anziché coprirlo lo aiutano a salire in alto, rischiando di esporlo ad un ulteriore pericolo?
- Perché anziché andare di corsa all’ospedale più vicino a 3.5km di distanza vanno invece ad uno a 10km di distanza, tre volte più lontano?
A chi giova un evento simile? Certo Berlusconi ne esce martire santificato: è quello che politicamente ha più da guadagnarci, la sua popolarità nel paese era in caduta libera ma adesso “poverino” ha la solidarietà del 90% della popolazione.
La destra adesso ha via libera di accusare come mandanti dell’attentato quegli stessi (Travaglio & c.) che sospettano che Berlusconi sia uno dei mandanti esterni delle stragi del 92-93. Chi di “mandante” ferisce…
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#2109
http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... a%20scorta
Caro Silvio, cambiati la scorta
PRIMO PIANO
Di Emilio Gioventù 10/09/2009
Escort a palazzo Grazioli, interpellanza dell'ex capo di stato al ministro dell'Interno



Cossiga: si affidi a polizia e Benemerita, non alla Fininvest


Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica, usa lo strumento dell'interpellanza, presentata ieri mattina al senato e indirizzata al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per lanciare in realtà un messaggio a Silvio Berlusconi. Più o meno questo: Silvio, cambia la scorta. Perché è convinto che con altri a guardargli le spalle il premier non si sarebbe trovato circondato da escort e «brave signore». L'intervento di Cossiga arriva poche ore dopo la pubblicazione sul Corriere della Sera di estratti dalle carte del procedimento in atto nei confronti dell'imprenditore barese Tarantini.
Domanda. Presidente Cossiga, lei chiede a Maroni di sapere «come sia potuto accadere che i servizi di protezione di Berlusconi non lo abbiano informato» sulle attività delle donne presenti alle feste nelle sue residenze.
Risposta. E tutti hanno pensato che mi riferissi ai servizi segreti.
D. Invece?
R. Io parlo di servizi di protezione, non di sicurezza. La scorta di Berlusconi e sui generis, composta, da quanto credo di sapere, da carabinieri, poliziotti e da quelli che comandano ovvero il gruppo tratto dal servizio di protezione del gruppo Fininvest. Questi qui sono stati allocati, uso il termine allocati apposta, all'Aisi (l'agenzia informazioni e sicurezza interna, ndr). Per avere più soldini. D. Soltanto «allocati»?
R. Siamo onesti, si immagina che cosa sarebbe successo se agenti veri dell'Aisi fossero stati trovati a frugare nelle amicizie e nelle frequentazioni di Berlusconi. Ma per carità: l'opposizione avrebbe gridato allo stato di polizia, la maggioranza all'oscuro complotto ai danni di Berlusconi. E poi noi siamo un paese ricco. D. Scusi, presidente che cosa vuole dire?
R. Che l'Italia può permettersi due servizi di controspionaggio quando la legge ne prevede soltanto uno. Comunque tanto per essere chiari: l'Aisi non c'entra un cavolo, se gli togliessero questa incombenza ne sarebbe molto lieta.
D. Quindi meglio concentrarsi sulla scorta di Berlusconi.
R. Per carità bravissimi ragazzi, molti di loro li conosco, ma non dipendono dai dirigenti Aisi e si immagini se Berlusconi avesse permesso che questi fermassero all'ingresso o facessero indagini sulle persone che lo frequentavano, sbaglio?
D. Quindi, meglio cambiare scorta?
R. Se avesse avuto servizi di protezione veri e fossero stati autorizzati questi avrebbero anche potuto cercare di sapere chi erano queste gentili signore.
D. Che cosa consiglia allora al premier?
R. Di fare un servizio vero e proprio di protezione nelle mani o della polizia o dei carabinieri. La vecchia legge Scajola prevedeva anche l'accentramento delle scorte delle persone più importanti. Comunque, lei mi deve spiegare perché i miei carabinieri devono prendere molto meno dei carabinieri della Camera, del Senato o della presidenza della Repubblica e della Corte costituzionale, perché? D. Lei a Maroni chiede anche a che punto sia la legge che disciplina l'ufficio centrale della sicurezza personale istituita nel Viminale.
R. Perché non è stata attuata nella sua interezza. Oggi è soltanto un piccolo ufficio centrale che dà disposizioni ma che in realtà dovrebbe fare ciò che fanno già in Germania, nel Regno unito e negli Stati Uniti d'America, organizzazioni che conosco bene visto che sono stato anche sotto la scorta di questi.
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#2110
http://www.ilpolitico.it/?p=22470
**Il caso - Regali (di Natale) alla Camera**
AI DEPUTATI PDL UN TELEVISORE AL PLASMA: CON QUALI SOLDI?
di FRANCO LARATTA*

E’ tradizione dei gruppi parlamentari offrire doni ad ogni deputato o senatore. In tempi di crisi, poichè il “finanziatore” generalmente è lo Stato, anche questa tradizione ha subito una contrazione, nel senso che i regali che sono stati fatti sono meno ricchi. Il Pd, ad esempio, ci racconta il deputato Democratico, ha “cancellato” la soluzione del regalo e previsto solo un brindisi, lunedì, tra i parlamentari rimasti a Roma. Il Popolo della Libertà, è il j’accuse di Laratta, ha invece speso molto anche quest’anno. I soldi di chi?
Ma del Pdl so perchè ho visto di persona. Che cosa? Ho visto all’uscita del Palazzo, la sera del 17 dicembre, tutti i parlamentari del Pdl, ritirare un ‘pacco dono’ del presidente del gruppo (almeno così dicono!!). E precisamente un bel tv color Samsung 32 pollici, al plasma, piatto e pare di ultima generazione! Un regalo di Natale? Ammazza che bel regalo. Ma a voi - diranno gli incazzatissimi e permalosi vertici del Pdl alla Camera (alias Cicchitto) cosa ve ne frega? Niente, assolutamente niente. Al massimo solo sapere il costo e chi ha pagato. Il gruppo, presumo. E con quali fondi?A Cicchitto l’ardua risposta.
Buona Natale, amici e compagni del Pdl. Senza astio nè odio, perchè ora… non si usa più!
omnia munda mundis

#2111
:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :idea: a proposito di video montaggi...
HTTP://WWW.CORRIERE.IT/POLITICA/07_NOVE ... C53B.SHTML
SECONDO IL PRESIDENTE EMERITO DELLA REPUBBLICA FRANCESCO COSSIGA
Osama-Berlusconi? «Trappola giornalistica»
«È un videomontaggio di Mediaset e fatto giungere ad Al Jazira per rilanciare il Cavaliere in difficoltà»

Francesco Cossiga (Ansa)
ROMA - «A quanto mi è stato detto domani o dopo domani la più potente catena quotidiani-periodici del nostro Paese dovrebbe dare le prove, con uno scoop eccezionale, che il video (in realtà un audio, ndr) nel quale riappare Osama Bin Laden, leader del 'Grande e potente movimento di Rinvicita Islamica Al Qaeda', che Allah lo benedica!, nel quale sono formulate minacce anche all'ex premier Silvio Berlusconi, sarebbe nient'altro che un videomontaggio realizzato negli studi di Mediaset a Milano e fatto giungere alla rete televisiva islamista Al Jazira che lo ha ampiamente diffuso». Lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga in un comunicato.
«TRAPPOLA» - «La 'trappola' sarebbe stata montata, secondo la sopra citata catena di stampa, per sollevare una ondata di solidarietà verso Berlusconi, nel momento nel quale si trova in difficoltà anche a causa di un altro scoop della stessa catena giornalistica sugli intrecci tra la Rai e Mediaset», continua il senatore a vita. «Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione dell'intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso 'confessa' che Al Qaeda sarebbe stato l'autore dell'attentato dell'11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d'America e d'Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla Cia americana e dal Mossad con l'aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan. Per questo - conclude Cossiga - nessuna parola di solidarietà è giunta a Silvio Berlusconi, che sarebbe l'ideatore della geniale falsificazione, né dal Quirinale, né da Palazzo Chigi né da esponenti del centrosinistra!».
SOLIDARIETÀ - In realtà è giunta a Berlusconi la solidarietà per il governo di Vannino Chiti, ministro per i Rapporti con il Parlamento: «Esprimo la mia solidarietà a Silvio Berlusconi chiamato in causa, assieme ad altri leader europei, dal terrorista Osama Bin Laden nel suo messaggio di propaganda. Contro il terrorismo e contro queste farneticazioni deve essere forte l'unità delle forze politiche in Italia e l'impegno comune e la solidarietà dei popoli europei».

30 novembre 2007 :wink:
omnia munda mundis

#2112
2009/maroni-rimuove-prefetto-venezia-1602174108339.shtml
Maroni rimuove il prefetto di Venezia
La Lega aveva accusato Gallerano d’essere morbido sui sinti. Insorge il centrosinistra. Galan: «Mala tempora»

Perché anche se i fax del ministero non fanno alcun riferimento alle motivazioni del trasferimento del prefetto, è difficile non leggere in questa promozione-rimozione, a soli quattro mesi dall'insediamento, un'azione di forza della Lega, in vista, tra l'altro, delle prossime elezioni comunali della città lagunare, in concomitanza con quelli regionali
omnia munda mundis

#2113
kimikalli ha scritto:http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... a%20scorta
Caro Silvio, cambiati la scorta
PRIMO PIANO
Di Emilio Gioventù 10/09/2009
Escort a palazzo Grazioli, interpellanza dell'ex capo di stato al ministro dell'Interno



Cossiga: si affidi a polizia e Benemerita, non alla Fininvest
... non a caso, se qualcuno ha visto Anno Zero ieri sera, uno degli ospiti (di cui non mi ricordo il nome), esperto di servizi e di scorte, criticava ampiamente come è ed è stata gestita la scorta. E pure su quell'argomento Lupi non ha perso occasione di parlare a vanvera....
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#2114
Art69 ha scritto:
kimikalli ha scritto:http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... a%20scorta
Caro Silvio, cambiati la scorta
PRIMO PIANO
Di Emilio Gioventù 10/09/2009
Escort a palazzo Grazioli, interpellanza dell'ex capo di stato al ministro dell'Interno



Cossiga: si affidi a polizia e Benemerita, non alla Fininvest
... non a caso, se qualcuno ha visto Anno Zero ieri sera, uno degli ospiti (di cui non mi ricordo il nome), esperto di servizi e di scorte, criticava ampiamente come è ed è stata gestita la scorta. E pure su quell'argomento Lupi non ha perso occasione di parlare a vanvera....
era il direttore di una rivista sulla difesa credo. :wink:
bellisssima poi l'anteprima di santoro. :twisted:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#2115
kimikalli ha scritto:2009/maroni-rimuove-prefetto-venezia-1602174108339.shtml
Maroni rimuove il prefetto di Venezia
La Lega aveva accusato Gallerano d’essere morbido sui sinti. Insorge il centrosinistra. Galan: «Mala tempora»

Perché anche se i fax del ministero non fanno alcun riferimento alle motivazioni del trasferimento del prefetto, è difficile non leggere in questa promozione-rimozione, a soli quattro mesi dall'insediamento, un'azione di forza della Lega, in vista, tra l'altro, delle prossime elezioni comunali della città lagunare, in concomitanza con quelli regionali
Sulle elezioni regionali in Veneto voglio vedere cosa succederà se Galan si candiderà da solo, magari alla guida di una lista civica, in opposizione al candidato della Lega...
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