La Redazione Consiglia

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#2236
io scommetto che nel 2015 la pedemontana non la finiscono ;)
(se ne parla da prima che io nascessi, credo... e ci sono ancora tantissimi ricorsi contro gli espropri, che hanno rallentato per anni tutta la procedura).
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Casa Spozilli
Babyzillo

#2237
Mancata difesa della base: processo solo su input del ministero di la Russa

Una nuova norma blocca-processi. Un’ennesima legge su misura. Questa volta, la maggioranza di governo ha preso la mira per azzerare i due processi in corso sulla strage di Nassiriya: sono così liberati dal fastidio delle udienze e dal pericolo di una condanna gli alti ufficiali imputati di non aver fatto in Iraq tutto il possibile per proteggere gli impianti e gli uomini loro affidati.
Alle 10.40 del 12 novembre 2003, un camion cisterna forzò senza troppa fatica il posto di blocco all’ingresso della base italiana, seguito da un altro automezzo imbottito d’esplosivo. I kamikaze iracheni alla guida dei due veicoli provocarono 19 morti italiani, nove iracheni e un gran numero di feriti. Il giorno dei solenni funerali di Stato, a Roma, fu un momento di grande commozione. Poi però venne anche il momento delle responsabilità. I comandanti furono accusati di “imprudenza, imperizia e negligenza”.
Per aver sottovalutato gli allarmi ricevuti prima dell’attacco. Per non aver adeguatamente protetto la base, con i necessari sbarramenti all’ingresso. Per aver riempito i blocchi anticarro non di sabbia, ma di ghiaia e sassi, che al momento dell’attentato si sono trasformati in terribili proiettili. Per aver posizionato il deposito munizioni a ridosso degli alloggi militari, con il risultato che le munizioni italiane hanno moltiplicato il volume di fuoco dell’esplosivo iracheno. Per non aver fatto tutto il possibile per proteggere gli impianti dagli attacchi terroristici, il colonnello Di Pauli è imputato in un processo in corso a Roma.

Il generale Stano è invece già stato condannato in primo grado a due anni di reclusione e poi assolto in appello (non per non aver commesso il fatto, ma per aver obbedito a ordini superiori). Imputato con lui, ma assolto già in primo grado , il generale Vincenzo Lops, che lo aveva preceduto al comando della base. Ora Stano, diventato alto funzionario presso il ministero della Difesa, Stano era in attesa della Cassazione, che avrebbe potuto confermare l’assoluzione o bocciarla. Invece tutto si ferma. A meno di una del tutto improbabile richiesta del ministro, la Cassazione non inizierà neppure il giudizio sulla sentenza Stano; e il Tribunale militare dovrà interrompere il processo a Di Pauli.
La norma che blocca i processi militari è nascosta in un comma (l’1-octies, cioè ottavo) della legge sul rifinanziamento delle missioni italiane all’estero, che dice: “All’articolo 260, primo comma, del codice penale militare di pace, di cui al regio decreto 20 febbraio 1941, n. 303, le parole: ‘e 112’ sono sostituite dalle seguenti: ‘112, 115, 116, secondo comma, 117, terzo comma, e 167, terzo comma’”.

Sembra cabala, ma l’effetto è semplice e preciso: d’ora in avanti, per processare un soldato o un ufficiale, imputati delle quattro fattispecie di reato indicate dai numeri elencati, i Tribunali militari dovranno avere la richiesta del ministro.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... blog=96578
omnia munda mundis

#2238
lunedì 8 febbraio 2010
Il responsabile dei Giovani padani di Varese contro Renzo Bossi *
Con una lettera aperta indirizzata alla stampa locale, Marco Pinti, coordinatore provinciale del Movimento dei giovani padani di Varese, contesta la candidatura del figlio del Senatur alle prossime Regionali.

"Se il caso non ti avesse voluto erede primogenito del fondatore dell’ultimo movimento di massa della storia politica italiana, oggi sfrecceresti con il volvone per la superstrada del lago a caccia di promesse spose fino a tarda notte", scrive Pinti rivolgendosi direttamente a Renzo Bossi. Al quale non vengono risparmiati sarcastici ammonimenti: "Ricorda che la gente si incontra per strada e non su Facebook". Tra le righe, qualche amara stoccata anche nei confronti della dirigenza del partito: "Militanti, con più anni di militanza di te, hanno fatto disciplinatamente un passo indietro per darti spazio"...

Dev'essere un'esperienza orribile, per un giovane leghista, scoprire che il proprio partito, ancor prima che padano, è così tanto italiano.

* Update: mi segnalano che, da qualche mese, Marco Pinti, consigliere provinciale della Lega a Varese, è stato succeduto nella sua carica di coordinatore dell'Mgp da Andrea Tomasini, il quale, giusto stasera, si è sperticato in una (tristissima) lettera riparatrice colma di "gioia" per la candidatura di Renzo. Al povero Pinti, cui dev'essere giunto un cazziatone dai piani alti, è toccato nel frattempo rilasciare una seconda dichiarazione: la sua contestazione era frutto di "un'iniziativa personale non riconducibile alla posizione ufficiale del movimento".

Assodato che la Lega è un partito come tutti gli altri, non c'è di che dubitare: tra il solitario Pinti ed il ligio Tomasini, a far carriera sarà il secondo.
http://danielesensi.blogspot.com/2010/0 ... ni-di.html
omnia munda mundis

#2239
di Mario Ajello
Se Veronica si tiene la villa di Macherio, e Silvio non riesce a sfrattarla, no problem: è pronta la nuova reggia berlusconiana, si chiama Villa Gernetto e lì andrà ad abitare il Cavaliere single. Alla pareti ci sarà la litografia di Brainwash, raffigurante Obama nei panni di Superman e acquistata un mese fa da Berlusconi. Tre enormi saloni per le feste. Maniglie in oro. Arredi neoclassici. Dieci jacuzzi. Un ristorantone e svariati risto-point per spuntini volanti lungo i corridoi. Cinque appartamenti ultra-accessoriati e già destinati ai super-professori che andranno a insegnare all’Università del Pensiero Liberale, che occupa un’ala del palazzo e - garantisce il premier e fondatore - «servirà a tramandare ai giovani la mia esperienza di statista innamorato della libertà». I docenti di «politica della libertà», che alloggeranno chez Silvio, sono Aznar, Gorbaciov, Blair, Bush, Koizumi e Bill Gates. Quanto alle donne.... Nella nuova reggia, sono state piazzate una serie di statue di bronzo, raffiguranti nudi di ragazze. Si animeranno?Il Messaggero
:lol: :lol:
omnia munda mundis

#2240
Berlusconi, danni permanenti alla bocca
I consulenti: prognosi iniziale esagerata
L'aggressione al premier: riscontrato un indebolimento
della masticazione
. Durata malattia 20-40 giorni e non 90
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIA

La verifica di un danno permanente al viso del presidente del Consiglio farebbe scattare l'aggravante del reato ipotizzato nei confronti di Massimo Tartaglia che da ieri si trova agli arresti domiciliari in una comunità terapeutica per essere curato in quanto giudicato infermo di mente
omnia munda mundis

#2241
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... in_di_bene
Nel "processo breve" a se stesso celebrato da Enzo De Luca al congresso Idv, mancavano la pubblica accusa e un’informazione decente che conoscesse le carte. C’era solo l’imputato, che infatti si è assolto fra gli applausi, raccontando al popolo dipietrista quel che aveva già fatto credere al suo partito, il Pd. E cioè che è stato rinviato a giudizio due volte per truffa allo Stato, associazione a delinquere, concussione e falso per un’opera buona: aver consentito agli ex lavoratori dell’Ideal Standard di continuare a godere della cassintegrazione.Naturalmente è una superballa. Quei lavoratori sono disoccupati. Che cosa è successo davvero? Non si tratta delle accuse di un pm impazzito (Gabriella Nuzzi, cacciata da Salerno dopo aver osato indagare su De Luca e sulla fogna politico-giudiziaria di Catanzaro, vedi caso De Magistris). Si tratta delle ordinanze di rinvio a giudizio firmate da due gup, due giudici terzi. Lo stabilimento altamente produttivo dell’Ideal Standard di Salerno fu chiuso, i dipendenti finirono in mobilità, i suoli industriali che valevano miliardi vennero ceduti a prezzi irrisori a un gruppo di speculatori-immobiliaristi dell’Emilia Romagna (terra cara all’allora ministro dell’Industria, Pier Luigi Bersani).
Questi scesero a Salerno, finanziati da banche emiliane e venete e da una finanziaria di San Marino, per realizzare un’operazione irrealizzabile, fittizia – il parco marino Sea Park – e così strappare indebitamente la cassintegrazione e incamerare sontuosi finanziamenti pubblici. Uno dei beneficiari dell’operazione – come han ricostruito i giudici – fu il costruttore Vincenzo Grieco, amico di De Luca e proprietario dei terreni sulla litoranea orientale, destinata al Sea Park da un’apposita variante urbanistica illegittima che trasformò i suoli da agricoli in turistici.

I modenesi della Sea Park avrebbero versato a Grieco fondi neri per 29 miliardi di lire e promesso al comune di Salerno di versarne altri 22 di oneri concessori non dovuti, con garanzia fideiussoria. I 29 miliardi sarebbero finiti sui conti della famiglia di Grieco e da questo prelevati in contanti per distribuirli un po’ in giro. Il gruppo Sea Park fu poi costretto a sputare altri 6 miliardi extra-bilancio, con assegni bancari girati per l’incasso a un collaboratore di Grieco, che li parcheggiò su un conto Unicredit per essere poi prelevati in contanti o girati su conti della famiglia Grieco.

Nonostante il salasso, la Sea Park non riuscì a ottenere la proprietà dei terreni di Grieco, che, oltre a tutti i soldi incamerati, seguita pure a lucrare sull’aumento della rendita fondiaria dei terreni, gentile omaggio della giunta De Luca. Intanto il gruppo emiliano, spolpato dai salernitani, è ridotto sul lastrico. Gli subentra un consorzio di società immobiliari e del ramo rifiuti capitanato da un faccendiere bresciano pregiudicato, Angelo Tiefenthaler.

De Luca appoggia anche lui per un fantomatico programma di "riconversione industriale", utilissimo per ottenere indebitamente le indennità di mobilità e cassa straordinaria per gli ex lavoratori Ideal Standard. Al posto del parco marino, si dice, nascerà un centro turistico-commerciale e, al posto dell’Ideal Standard, un bell’inceneritore. Invece spunta una centrale termoelettrica, opera della multinazionale svizzera Egl e gemella di quella di Sparanise (raccontata dal Fatto a proposito delle liaisons fra finanza rossa emiliana e clan Cosentino).

Per queste vicende la pm Nuzzi aveva chiesto al gip l’arresto di De Luca e al Parlamento l’autorizzazione a usare certe sue intercettazioni indirette. Richieste respinte. Il gip distrusse addirittura le bobine gettandole nell’inceneritore, anziché attendere la decisione della Consulta (che di lì a poco ne decretò la piena utilizzabilità); subito dopo il fratello del gip, Luca Sgroia, diventò segretario dei Ds di Eboli e aprì la campagna elettorale per De Luca sindaco di Salerno. E ora chi ha stomaco forte lo elegga pure governatore della Campania.

Da il Fatto Quotidiano del 9 febbraio
omnia munda mundis

#2242
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... le=2436079
Viaggio in treno con Dell’Utri: spiega racconta, si confida. Un bilancio

"A me della politica non frega niente, io mi sono candidato per non finire in galera”. Frecciarossa Milano-Roma. Marcello Dell’Utri, senatore del Pdl condannato in primo grado a nove anni per mafia, si addormenta, seduto al suo posto, dopo aver mangiato un panino nella carrozza ristorante. Con lui, una guardia del corpo. Poi squilla il telefono e Dell’Utri – faccia dimessa – si sveglia e parla volentieri, a voce bassa.
Che fa se la condannano in appello?

Vado in Cassazione!

Non si dimette?

Ma sta scherzando?

E se la condannano in Cassazione?

Eh lì vado in galera. A quel punto mi dimetto
omnia munda mundis

#2243
Il bavaglio in diretta
Annunciata in diretta a Ballarò la notizia del nuovo bavaglio imposto alla Rai con la scusa della campagna elettorale, che dovrebbe essere invece il momento della massima espansione della democrazia. Ma, per Berlusconi, tutto è occasione per l’espansione del proprio dominio. Floris ha colto il conflitto di interessi che è il cuore del nuovo provvedimento: censura sulla Rai, libertà di propaganda sulle tv del premier. Il quale continua a ripetere e far ripetere che, siccome è stato votato, ha diritto di fare quello che vuole senza doverne rispondere ai giudici. E, proprio a Ballarò, Pagnoncelli ci ha fatto scoprire che, oggi, la maggioranza (55%) degli italiani ritiene un errore l’abolizione dell’Ici. Ma intanto quell’annuncio ha fatto vincere le elezioni a Berlusconi. Nello stesso modo, oggi il governo promette riduzioni di tasse ai comuni che ospiteranno le centrali nucleari: un risarcimento preventivo per vittime compiacenti.
11 febbraio 2010
L'unità
omnia munda mundis

#2244
Bertolaso, il giovane Anemone, i contanti e i favori sessuali. L'iscrizione di Guido Bertolaso al registro degli indagati per concorso in corruzione ha - a giudizio del gip - un fondamento probatorio evidente. "Sono emerse dalle intercettazioni telefoniche conversazioni nelle quali il Bertolaso viene menzionato o è uno degli interlocutori (...) È emerso che lo stesso Bertolaso intrattiene rapporti diretti con l'imprenditore Diego Anemone con il quale si incontra spesso di persona e in previsione dei quali Anemone di attiva di persona alla ricerca di denaro contante, tanto che gli investigatori ritengono abbia una certa fondatezza supporre che detti incontri siano stati finalizzati alla consegna di somme di denaro a Bertolaso".
Il 23 settembre 2008 Anemone si sbatte per cercare 50mila euro in contanti in vista dell'incontro con il capo della Protezione civile, previsto per quella stessa sera. È l'unica traccia dell'ordinanza su un possibile passaggio di denaro. Ma non è chiaro, o quantomeno, gli investigatori non sono riusciti ad accertarlo, se effettivamente i due si vedano e se ci sia o meno consegna di contanti.

È certo al contrario che Guido Bertolaso goda dei favori sessuali messi a disposizione da Anemone. Il 21 novembre 2008 Bertolaso è al telefono con Simone Rossetti (il lenone di Anemone): ""Sono Guido, buongiorno... Sono atterrato in quest'istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse... io verrei volentieri... una ripassata". "Perfetto". "Perché so che è sempre molto occupata... siccome oggi pomeriggio sono abbastanza libero, ti richiamo fra un quarto d'ora"". L'appuntamento viene fissato per le 16.

Una seconda prestazione sessuale è del 14 dicembre 2008 e ha luogo nel centro sportivo che è riconducibile Anemone ed è stato aggiudicatario della fetta più importante degli appalti per i Mondiali di nuoto 2009. "Tale prestazione - scrive il gip - è comprovata da intercettazioni con dialoghi del tutto espliciti e fortemente eloquenti e ha avuto luogo con una ragazza brasiliana presso il centro Salaria Sport Village".
Il 17 febbraio 2009, dalle 15 alle 16, Bertolaso è ancora allo Sport Village, per "fare terapia con Francesca", "per riprendermi un pochettino", "per uno dei soliti massaggi". Anemone lo aspetta fuori dalla cabina e al telefono si lamenta con il suo lenone perché il capo della Protezione civile tarda a congedarsi dalla massaggiatrice: "Mannaggia sto a morì de freddo."

:shock: :shock: Non mi sembrava il tipo...ma sti uomini di potere mai una squillo pagata di tasca propria???
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#2245
di GAD LERNER

L’arresto del presidente del Consiglio Superiore Lavori Pubblici, Angelo Balducci, e la perquisizione negli uffici del sottosegretario Guido Bertolaso, plenipotenziario della Protezione Civile - nell’ambito di un’inchiesta per sottrazione di fondi - rilancia drammaticamente una domanda: ha senso costituire in settori strategici dello Stato - come la Protezione civile e pure la Difesa - delle S.P.A. di fatto private, dotate di imponenti capacità di spesa ma sottratte al controllo degli organismi costituzionali? Già qualcosa di simile si prospettava ai Beni Culturali, alla cui Direzione generale è giunto un manager in conflitto d’interessi. Ma il dubbio che gli interessi e le tentazioni si moltiplichino vengono ora confermati dall’inchiesta sugli sperperi della Maddalena.
GAD LERNER
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#2246
kimikalli ha scritto:http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... le=2436079
Viaggio in treno con Dell’Utri: spiega racconta, si confida. Un bilancio

"A me della politica non frega niente, io mi sono candidato per non finire in galera”.
Dalla stessa intervista, aggiungo:
Paolo Borsellino parla di lei e di Berlusconi nell’ultima intervista che ha rilasciato prima di essere ucciso.

Era un’intervista manomessa, manipolata. Quando l’abbiamo vista per intero [nel dvd allegato al Fatto Quotidiano, ndr] abbiamo capito come stavano le cose. Risulta chiaro che Vittorio Mangano non c’entrava niente: quando parlava di cavalli, intendeva cavalli veri.

Però secondo Borsellino quando si parlava di cavalli ci si riferiva a partite di eroina.
Nel gergo può essere, ma in quella circostanza si trattava di cavalli veri. Ho fornito le prove: era un cavallo, con un pedigree, che si chiamava Epoca.

Mangano però parlava anche di un cavallo e mezzo...
Questo era un linguaggio che aveva con altri, con un certo Inzerillo, non con me. Lì "un cavallo e mezzo" era evidentemente una partita di droga.

Capisce che alla gente può sembrare strano che lei dia dell’eroe a uno che, anche a suo dire, trafficava eroina?
Certo, come no, capisco tutto. Ma io non ho detto che è un eroe in senso assoluto. È il mio eroe!
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#2247
l'ho letta anch'io sul fatto st'intervista..

:roll: :roll:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#2248
Insieme alle regionali del 28 e 29 marzo ci sarà un test elettorale che, dopo il ciclone giudiziario che ha investito la Protezione civile, avrà per Silvio Berlusconi il valore di un esame-verità: l’elezione per la presidenza della provincia dell’Aquila, cioè del territorio che, in occasione del G8 del luglio scorso, il presidente del Consiglio scelse come suo palcoscenico planetario.Simbolicamente l’Aquila divenne il regno delle miracolose capacità del berlusconismo di governo. Il voto dirà - con altrettanto valore simbolico - cosa realmente ne pensano i governati. Insomma, è chiaro quanto il risultato delle provinciali sia importante per l’inquilino di palazzo Chigi.
Di fatto, dal giorno del sisma in poi, L’Aquila e la sua provincia sono state governate dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, al quale Silvio Berlusconi ha praticamente dato carta bianca, relegando gli enti locali a mere comparse delle sue conferenze stampa aquilane in felpa blu. Adesso le comparse avranno la scena tutta per loro. Ed avranno dunque l’opportunità - per la prima volta dalla terribile notte del 6 aprile - di esprimersi attraverso le urne e fuori dai costosi set televisivi messi in piedi dallo staff di Palazzo Chigi. Finalmente si saprà se l’operato di Berlusconi e Bertolaso ha incontrato davvero il consenso dei cittadini aquilani, o se invece le telecamere amiche hanno raccontato al Paese una storia diversa dalla realtà.Sarà un test-verità anche perchè il candidato del Pdl Antonio Del Corvo dovrà vedersela con la presidente uscente del centrosinistra Stefania Pezzopane, l’unica rappresentante locale, insieme al sindaco Cialente, ad aver fatto sentire la propria voce contro le scelte del ticket Berlusconi-Bertolaso.
Una sfida che secondo molti, anche nel Pdl, vedeva Pezzopane in netto vantaggio anche prima che la magistratura fiorentina gettasse, con l’inchiesta sul G8 alla Maddalena, un’ombra sul modello Bertolaso. Da ieri però nel Popolo delle libertà è scattato l’allarme rosso: una sconfitta alle provinciali dell’Aquila equivarrebbe ad una bocciatura dell’uso politico della Protezione civile fatto dal Cavaliere con la sua presenza continua nel teatro abruzzese. Un modello che d’altra parte, con l’inchiesta aperta sul summit della Maddalena, poi trasferito a L’Aquila, da ieri ha perso non poco smalto.
11 febbraio 2010-L'UNITA'
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#2249
«Dagli investimenti per il G8 ci aspettavamo almeno 1000 posti di lavoro», dice perplesso e deluso l'assessore alle politiche sociali, Roberto Zanchetta. Adesso l'unica opportunità sarà il resort di Marcegaglia, che ha promesso prima 200 assunzioni, ora pare ridotte a sole 100. I 1.600 che hanno lavorato a ciclo continuo e in condizioni disumane, tenendo il sindacato fuori dalla porta in nome della «segretezza e sicurezza» dei lavori? Scomparsi. E i milioni degli appalti? Svaniti nel vento. Dissipati in opere sbagliate. Bruciati in una corsa per fare (malissimo) in dodici mesi opere che si sarebbero dovute fare (a regola) in trentasei mesi, dice il nostro operaio edile Arnaldo. Che ci racconta di pannelli di granito magicamente trasformati in cartongesso finto-granito. Qualcuno ci avrà guadagnato, no?http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
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#2250
L'Italia di Berlusconi, un paese che si imbarbarisce

L'Italia è un paese normale? L'anomalia rappresentata da Berlusconi - il fatto che concentri in sé il potere politico e mediatico, che utilizzi il Parlamento come un'azienda destinata a fabbricare leggi che lo salvino dai tribunali, che vomiti insulti sulla magistratura, che critichi continuamente la Costituzione, che riduca la politica a un cumulo di barzellette e dichiarazioni istrioniche, che porti con sé il peso dei suoi scandali sessuali - tutto questo spingerebbe a rispondere di no. Ma c'è di più.

Ciò che colpisce, ad esempio, è il fatto che dopo essere stata considerata il laboratorio-avanguardia dell'idea di Europa, l'Italia è oggi regredita a uno status 'provinciale'. La sua stessa classe politica è provinciale, viaggia poco, soltanto di rado parla inglese. Il ruolo centrale ancora attribuito alla televisione immobilizza il paese negli anni Ottanta. Si va in televisione agghidati, tutto è intrattenimento, pubblicità, talk show urlato, sederi e pizzi, le trasmissioni di inchiesta sono rarissime e di conseguenza quelle a cui potrebbero partecipare filosofi, storici, sociologi, psicanalisti o uomini di scienza praticamente non esistono. Una sera su due Rai Uno manda in onda Porta a Porta, un talk show condotto da un giornalista dolciastro, una sorta di messa a cui partecipano sempre gli stessi leader politici, e che non è lontana dal rimpiazzare Camera e Senato. Molto di rado nelle trasmissioni politiche, sportive o di varietà compare una persona di colore. Nuova provincia, l'Italia perde punti praticamente in ogni settore, dalla scuola alla sanità, all'ecologia, ai diritti, ala cultura (budget massacrato) e anche alla tecnologia. Di recente, dopo Bob Geldof che rimproverava il governo di pareggiare il bilancio alle spalle dei poveri, è stato Bill Gates in persona ad accusare Berlusconi ("I ricchi spendono molti più soldi per risolvere i loro problemi personali, come la calvizie, di quanto non facciano per combattere la malaria") di aver ridotto della metà i fondi pubblici per lo sviluppo promessi davanti alle telecamere, facendo dell'Italia "il più avaro paese europeo".
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2120843//0
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