La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

#9901
il suicidio cambia valore sociale a seconda della società in cui viviamo.
La nostra società è una società di stampo cattolico e noi siamo immersi, volenti o nolenti, in una spiritualità cattolica che determina il nostro modo di pensare.
La "via cattolica" insegna che il dolore è espiazione, che se soffri è giusto che soffri perchè il signore ti sta regalando la possibilità di espiare il tuo peccato tramite la sofferenza. Viviamo in una società che si basa sul concetto di dolore :arrow: espizione :arrow: assoluzione, quindi partiamo dal presupposto che se uno rifugge il dolore non accetta il suo cammino di "espiazione" e quindi resta colpevole nel suo peccato (chissà poi quale....)
Ergo :arrow: chi si suicida è "colpevole" e "sbaglia" perchè ha scelto di non soffrire.

questo è uno dei tanti motivi per cui in Italia si fa un uso (a mio avviso) "anti-umano" della terapia del dolore. In Italia, la terapia del dolore con oppiacei viene applicata circa 100 volte meno rispetto agli Stati Uniti. Perchè il dolore è visto come positivo e fuggirne è visto come un atto di vigliaccheria, non voler afrontare la propria espiazione.

Questo, per quanto lo possiate rifiutare dicendo "figuriamoci se mi faccio condizionare da queste cose, io che non vado neanche in chiesa!!" è invece palese se si osserva il problema da un altro punto di vista: Nelle società non-cattoliche il suicidio è visto come una morte assolutamente onorevole ed auspicabile, in quanto si tratta di un gesto "deciso e motivato", frutto di una decisione sofferta e i un incredibile atto di coraggio. La morte auto-procurata, in Giappone ad esempio, Nazione di stampo tutt'altro che Cristiano, è stata la morte più onorevole possibile fino al 1800, quando gli Inglese invasero il porto di Edo e i missionari cominciarono a inculcare la dottrina Cristiana in gente che non ne aveva concetto.... da quel momento il suicidio ha perso il suo significato nobile (almeno per i convertiti).
Ultima modifica di cyberjack il 17/02/10 11:22, modificato 1 volta in totale.
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#9902
AleBi ha scritto:Rimani delle tue idee, purtroppo se parlo è perchè conosco il problema da vicino e mi fa male sentire che ci sono ancora delle persone che la pensano come te.
Sono d'accordo: purtroppo quando senti posizioni cosi categoriche sulla depressione, purtroppo ti senti allontanato.

La depressione e' uno scompenso biochimico: le emozioni non sono altro che secrezioni ghiandolari. La malattia puo' essere innestata da un trauma o da una disgrazia, ma anche da niente.
E quando ce l'hai, il tuo metabolismo ghiandolare non funziona piu', come un legamento danneggiato o una coronaria ostruita, quindi come sentirti e cosa fare non dipende piu' dalla tua volonta'.
Immagine

Baby is coming shopping e approvvigionamenti per il nuovo arrivo...
Vi presento... con pwd

#9903
paprina ha scritto:
sunset ha scritto: certo che è stato egoista, i suoi genitori avranno sofferto in una maniera mostruosa, hce io non posso immaginare, non avendo figli, si saranno sentiti in colpa e penso sia ancora così. per suicidarti devi pensarci, devi programmarlo, non è un "momento", è una scelta. poteva scegliere di non farlo.
ma tu pensi davvero che quella persona sapesse cosa stesse facendo.
sei così certa che una persona depressa si renda conto di esserlo.
hai la certezza matematica che il suicidio sia un gesto pensato e premeditato??
tu pensi davvero che un suicida voglia così male alla propria famiglia da decidere di impiccarsi nella loro casa, piuttosto che andarsi a buttare in un fiume per non faris trovare da loro e farli rimanere per sempre con quella immagine impressa nella propria mente

:shock: :shock: :shock:
secondo il tuo ragionamento io, nel mio periodo buio, avevo deciso con coscienza di mal sopportare mia figlia e di arrivare quasi a pentirmi di aver partorito?e avevo deciso con coscienza di allontanarmi da tutto e tutti e chiudermi nel mio mondo fatto di pianti e brutti pensieri?
ma lassa perde va......certe volte, quando non si conosce l'argomento, sarebbe bene tacere.
Peeeerò Papri appunto perchè alune di noi conosco bene l'argomento non facciamo muro contro muro, ma (se ce la sentiamo chiaramente) cogliamo l'occasione di dialogare con qalcuno che non la vede come noi per provare a ragionare insieme sul perchè viene considerato così quell'argomento..no? :wink:

#9904
saetta in teoria hai ragione........ma quando leggo"non c'è niente che potrebbe famri cambiare idea", beh ma de che caxxo stamo a parlà allora!!!
non posso dialogare con chi ha la verità in mano crede che sia tutto o bianco o nero....e che una persona scelga razionalmente di levarsi la vita e far soffrire le persone che più ama
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)

#9906
paprina ha scritto:saetta in teoria hai ragione........ma quando leggo"non c'è niente che potrebbe famri cambiare idea", beh ma de che caxxo stamo a parlà allora!!!
non posso dialogare con chi ha la verità in mano crede che sia tutto o bianco o nero....e che una persona scelga razionalmente di levarsi la vita e far soffrire le persone che più ama
Hai ragione certo..svilisce e annienta la tua voglia al dialogo..ma non arrenderti!! provaci sempre, pensando che chi hai di fronte comunque potrebbe giovarne di tue parole..
Se posso, lascia sempre aperta la porta del dialogo anche con un "se vorrai io sono qui per parlartene"..
Questo tu lo sai meglio di chiunque altro, quando hai sentito tuo marito insistere fino a che non ti ha tirata fuori dal buio per un braccio :wink:

E nun te ncazza! :lol:

Personalmente comunque capisco entrambe le posizioni anche se condivido il tuo di ragionamento.

#9907
forse sono un po' inkazzosa perchè la ferita è ancorau n po' aperta.......e fa male sapere che ci sono persone che possono pensare che io(mi prendo come esempio)possa essere stata cattiva con mia figlia CONSAPEVOLMENTE......perchè è questo il punto: a mente fredda e a logica dico, è vero sono stata cattiva hai ragione, ma non volevo esserlo, non avevo nessuna intenzione di esserlo, eppure lo sono stata: non ero io, o meglio ora la mia parte più brutta che spero se ne sia andata per sempre...adesso Arianna è la mia vita e pensare di vivere senza di lei mi toglie il respiro, ma in quel momento era pensare di vivere con lei a togliermelo, e cercavo di non pensarlo ma non ci riuscivo, non riuscivo a pensare a lei come se fosse la parte più bella di me.
se io, che non ho mai pensato al suicidio, stavo così, mi immagino come possa stare chi arriva anche solo a pensare un gesto del genere
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)

#9908
Mi pare che la Chiesa abbia fatto un piccolo passo avanti in questo senso. Che io sappia prima non si celebravano funerali per i suicidi, ora si. Ricordo che al corso prematrimoniale il prete (uno in gamba e molto obiettivo) ci disse che non è possibile considerare peccato mortale un gesto commesso quando la ragione non ci accompagna... :roll:
Ad ogni modo la cultura giapponese del suicidio d'onore la trovo davvero triste, ancor di più perchè in questi casi sono suicidi consapevoli....dei kamikaze insomma. :roll:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#9909
bubu ha scritto: Ad ogni modo la cultura giapponese del suicidio d'onore la trovo davvero triste, ancor di più perchè in questi casi sono suicidi consapevoli....dei kamikaze insomma. :roll:
la trovi triste perchè non la conosci ;)
e non si tratta dei Kamikaze, che si immolavano per un bene superiore (morire in 10.000 per salvare 10 milioni), ma della pratica del Seppuku, ossia lo sventramento auto-procurato come dimostrazione di coraggio e determinazione.
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#9910
saetta* ha scritto:
paprina ha scritto:
sunset ha scritto: certo che è stato egoista, i suoi genitori avranno sofferto in una maniera mostruosa, hce io non posso immaginare, non avendo figli, si saranno sentiti in colpa e penso sia ancora così. per suicidarti devi pensarci, devi programmarlo, non è un "momento", è una scelta. poteva scegliere di non farlo.
ma tu pensi davvero che quella persona sapesse cosa stesse facendo.
sei così certa che una persona depressa si renda conto di esserlo.
hai la certezza matematica che il suicidio sia un gesto pensato e premeditato??
tu pensi davvero che un suicida voglia così male alla propria famiglia da decidere di impiccarsi nella loro casa, piuttosto che andarsi a buttare in un fiume per non faris trovare da loro e farli rimanere per sempre con quella immagine impressa nella propria mente

:shock: :shock: :shock:
secondo il tuo ragionamento io, nel mio periodo buio, avevo deciso con coscienza di mal sopportare mia figlia e di arrivare quasi a pentirmi di aver partorito?e avevo deciso con coscienza di allontanarmi da tutto e tutti e chiudermi nel mio mondo fatto di pianti e brutti pensieri?
ma lassa perde va......certe volte, quando non si conosce l'argomento, sarebbe bene tacere.
]

sono entrata qui dentro per "caso" e devo dire che leggere giudizi così tranchant su argomenti tanto ma tanto delicati è veramente brutto,e ferisce, specialmente per chi in certe cose ci è passato, come paprina, come me e chissà quanti altri.
Non è questione di dialogare trovando un punto di accordo...ci sarebbe solo da evitare di usare giudizi tagliati con l'accetta...
________________________________________________________________
...se c'è una cosa che è immorale, è la banalità. (Afterhours)

#9911
amluci ha scritto:
saetta* ha scritto:
paprina ha scritto: ma tu pensi davvero che quella persona sapesse cosa stesse facendo.
sei così certa che una persona depressa si renda conto di esserlo.
hai la certezza matematica che il suicidio sia un gesto pensato e premeditato??
tu pensi davvero che un suicida voglia così male alla propria famiglia da decidere di impiccarsi nella loro casa, piuttosto che andarsi a buttare in un fiume per non faris trovare da loro e farli rimanere per sempre con quella immagine impressa nella propria mente

:shock: :shock: :shock:
secondo il tuo ragionamento io, nel mio periodo buio, avevo deciso con coscienza di mal sopportare mia figlia e di arrivare quasi a pentirmi di aver partorito?e avevo deciso con coscienza di allontanarmi da tutto e tutti e chiudermi nel mio mondo fatto di pianti e brutti pensieri?
ma lassa perde va......certe volte, quando non si conosce l'argomento, sarebbe bene tacere.
]

sono entrata qui dentro per "caso" e devo dire che leggere giudizi così tranchant su argomenti tanto ma tanto delicati è veramente brutto,e ferisce, specialmente per chi in certe cose ci è passato, come paprina, come me e chissà quanti altri.
Non è questione di dialogare trovando un punto di accordo...ci sarebbe solo da evitare di usare giudizi tagliati con l'accetta...
Mi spiace, ma io al dialogo non mi chiudo MAI :wink:
Questo è il senso del mio atteggiamento..lascio piuttosto scorrere le acque ma chiudermi mai..anche se ho subito un enorme torto al "parliamo?" rispondo sempre si..

#9912
cyberjack ha scritto:
bubu ha scritto: Ad ogni modo la cultura giapponese del suicidio d'onore la trovo davvero triste, ancor di più perchè in questi casi sono suicidi consapevoli....dei kamikaze insomma. :roll:
la trovi triste perchè non la conosci ;)
e non si tratta dei Kamikaze, che si immolavano per un bene superiore (morire in 10.000 per salvare 10 milioni), ma della pratica del Seppuku, ossia lo sventramento auto-procurato come dimostrazione di coraggio e determinazione.
Non solo la trovo triste, ma non la condivido proprio...ho capito che non stavi parlando dei kamikaze veri e propri, ma il concetto è un po' quello..
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#9914
saetta* ha scritto: Mi spiace, ma io al dialogo non mi chiudo MAI :wink:
Questo è il senso del mio atteggiamento..lascio piuttosto scorrere le acque ma chiudermi mai..anche se ho subito un enorme torto al "parliamo?" rispondo sempre si..
ma infatti sono io che sbaglio, e lo dico senza ironia :wink:

però se hai dei suicidi in famiglia, ti assicuro che certe affermazioni non ti invogliano alla dialettica.
________________________________________________________________
...se c'è una cosa che è immorale, è la banalità. (Afterhours)

#9915
amluci ha scritto:
saetta* ha scritto: Mi spiace, ma io al dialogo non mi chiudo MAI :wink:
Questo è il senso del mio atteggiamento..lascio piuttosto scorrere le acque ma chiudermi mai..anche se ho subito un enorme torto al "parliamo?" rispondo sempre si..
ma infatti sono io che sbaglio, e lo dico senza ironia :wink:

però se hai dei suicidi in famiglia, ti assicuro che certe affermazioni non ti invogliano alla dialettica.
Capisco bene tutti i punti di vista di chi si è sentito "accusato" o colpito eh ci mancherebbe.. :wink:
Ma appunto penso che queste persone che si sono sentite così sono le uniche che possono realmente insegnare qualcosa a chi li ha "accusati"..
Hanno una conoscenza in più che chi non ha vissuto certe esperienze o non è tecnicamente preparato in merito non può avere..
Io tifo per gli "accusati" che trovino sempre la forza di spiegare :wink: