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#2462
dammispazio ha scritto:ma figuriamoci...profetizzi un golpe? fantascienza
noooo, nesun golpe.
semplicemente sfrutterà un altro "duomo piovuto dal cielo" e cavalcherà l'onda per ottenere un premierato con molti più poteri. a quel punto instaurerà una forma di governo basata sul silenzio degli avversari.
che è quello a cui stiamo assistendo quotidianamente...
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#2463
cyberjack ha scritto:è notizia di oggi la presenza di numerosissime conversazioni telefoniche intercettate dalla GdF in cui berlusconi, con minzolini e altri responsabili della TV pubblica, decidono quali notizie mandare in onda, quali no, quali servizi fare e con che toni.
dove si legge ??? ci sono anche le registrazioni ??? sono curioso....
è possibile trovare soddisfazione in piaceri visivi che non sono complicati da teorie (P.C.Johnson)
Non discuto più con gli stupidi, prima ti trascinano al loro livello, poi ti battono per esperienza :)

#2464
ccd ha scritto:
cyberjack ha scritto:è notizia di oggi la presenza di numerosissime conversazioni telefoniche intercettate dalla GdF in cui berlusconi, con minzolini e altri responsabili della TV pubblica, decidono quali notizie mandare in onda, quali no, quali servizi fare e con che toni.
dove si legge ??? ci sono anche le registrazioni ??? sono curioso....

Volevo evitare di riportare tutto l'articolo, per non essere tacciato di "copincollare a senso unico, ma dato che me lo chiedi:


Così Berlusconi ordinò:
"Chiudete Annozero"

L’indagine di Trani coinvolge il premier, Innocenzi (Agcom) e il direttore del Tg1. Santoro nel mirino: “Chiudere tutto”

Silvio Berlusconi voleva "chiudere" Annozero. Un membro dell'Agcom – dopo aver parlato con il premier - sollecitava esposti contro Michele Santoro. Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini – al telefono con il capo del governo – annunciava d'aver preparato speciali da mandare in onda sui giudici politicizzati. E le loro telefonate sono finite in un fascicolo esplosivo. Berlusconi, Minzolini e il commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi: sono stati intercettati per settimane dalla Guardia di Finanza di Bari, mentre discutevano della tv pubblica delle sue trasmissioni. E nel procedimento aperto dalla procura di Trani - per quanto risulta a Il Fatto Quotidiano – risulterebbero ora indagati. Lo scenario da “mani sulla Rai” vien fuori da un'inchiesta partita da lontano. L'indagine .- condotta dal pm Michele Ruggiero – in origine riguardava alcune carte di credito della American Express. È stata una “banale” inchiesta sui tassi d'usura, partita oltre un anno fa, ad alzare il velo sui reali rapporti tra Berlusconi, il direttore generale della Rai Mauro Masi (che non risulta tra gli indagati), il direttore del Tg1 e l'Agcom. Quelle carte di credito, in gergo, le chiamavano “revolving card”. Sono marchiate American Express e, secondo l'ipotesi accusatoria, praticano tassi usurai sui debiti in mora. In altre parole: il cliente, che non restituisce il debito nei tempi previsti, rischia di pagare cifre altissime d'interessi. E così Ruggiero indaga. Per mesi e mesi. Sin dagli inizi del 2009.

Fino a quando una traccia lo porta su un'altra pista. Il pm e la polizia giudiziaria scoprono che qualcuno – probabilmente millantando – è certo di poter circoscrivere la portata dello scandalo: qualcuno avrebbe le conoscenze giuste, all'interno dell'Agcom, che è Garante anche per i consumatori. Qualcuno vanta – sempre millantando – di avere le chiavi giuste persino al Tg1: è convinto di poter bloccare i servizi giornalistici sull'argomento, intervendo sul suo direttore, Augusto Minzolini. Le telefonate s'intrecciano. I sospetti crescono. L'inchiesta fa un salto. E la sorte è bizzarra: Minzolini, il servizio sulle carte di credito revolving, lo manderà in onda. Ma nel frattempo, la Guardia di Finanza scopre la rete di rapporti che gravano sull'Agcom e sulla Rai. Telefonata dopo telefonata si percepisce il peso di Berlusconi sulle loro condotte. Gli investigatori si accorgono che il presidente del Consiglio è ciclicamente in contatto con il direttore del Tg1. La procura ascolta in diretta le pressioni del premier sull'Agcom. Registra la fibrillazione per ogni puntata di Annozero. Sente in diretta le lamentele del premier: il cavaliere non ne può più. Vuole che Annozero e altri “pollai” - come pubblicamente li chiama lui - siano chiusi. E l'Agcom deve fare qualcosa. Berlusconi al telefono è esplicito: quando compulsa Innocenzi - che dovrebbe garantire lo Stato, in tema di comunicazione - parla di chiusura. E Innocenzi non soltanto lo asseconda. Ma cerca di trovare un modo: per sanzionare Santoro e la sua redazione servono degli esposti. E quindi: si cerca qualcuno che li firmi.

I ruoli si capovolgono: è l'Agcom che cerca qualcuno disposto a firmare l'esposto contro Santoro. Innocenzi è persino disposto, in un caso, a fornire, all'avvocato di un politico, la consulenza dei propri funzionari. La catena si rovescia: un membro dell'Agcom (che svolge un ruolo pubblico), intende offrire le competenze dei propri funzionari (pagati con soldi pubblici), a vantaggio di un politico, per poter poi sanzionare Santoro (giornalista del servizio pubblico). In qualche caso si cerca persino di compulsare, perchè presenti un esposto, un generale dei Carabinieri. L’immagine di Berlusconi che emerge dall’indagine è quella di un capo di governo allergico a ogni forma di critica e libertà d’opinione. Si lamenta persino della presenza del direttore di Repubblica, Ezio Mauro, a Parla con me: Serena Dandini, peraltro, è recidiva. Ha da poco invitato, come sottolinea il premier, anche il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari. Il premier si scompone: nello studio della Dandini, due giornalisti (del calibro di Mauro e Scalfari), l'hanno attaccato. Chiede se - e come - l'Agcom possa intervenire. Innocenzi ci ragiona. Sopporta telefonate quotidiane. Berlusconi incalza Innocenzi, ripetutamente, fino al punto di dirgli che l'intera Agcom, visto che non riesce a fermare Santoro, dovrebbe dimettersi.

Il premier intercettato dimostra di non distinguere tra il ruolo dell'Agcom e il suo ruolo di capo del Governo. Pare che l'Autorità garante debba agire a sua personale garanzia. Gli sfugge anche che, l'Agcom, può intervenire soltanto dopo, la trasmissione di Annozero. Non prima. E infatti – dopo aver raccolto lo sfogo telefonico di Innocenzi sulle lamentele di Berlusconi – un giorno, il dg della Rai Mauro Masi, è costretto ad ammettere: certe pressioni non si ascoltano neanche nello Zimbabwe.

Il parossismo, però, si raggiunge a fine anno. Quando Santoro manda in onda due puntate che faranno audience da record e toccano da vicino il premier. La prima: quella sul processo all'avvocato inglese Mills, all'epoca indagato per corruzione, reato oggi prescritto. La seconda: quella sulla trattativa tra Stato e Cosa Nostra, dove Santoro si soffermerà sulle deposizioni di Spatuzza, in merito ai rapporti tra la mafia e la nascita di Forza Italia. Non si devono fare, in tv, i processi che si svolgono nelle aule dei tribunali, tuona Berlusconi con il solito Innocenzi. Secondo il premier – si sfoga Innocenzi con Masi – si potrebbe dire a Santoro che non può parlare del processo Mills in tv. Non è così che funziona, ribadice Masi. Non funziona così neanche nello Zimbabwe. Comunque Masi non risparmia le diffide.

Per il presidente della Rai non mancano le occasioni di minacciare la sospensione di Santoro e della sua trasmissione. A ridosso della trasmissione su Spatuzza, al telefono di Innocenzi, si presenta anche Marcello Dell'Utri. Tutt'altra musica, invece, quando il premier parla con Minzolini, che Berlusconi chiama direttorissimo. Sulle vicende palermitane, Minzolini fa sapere di essere pronto a intervenire, se altri dovessero giocare brutti scherzi. E il giorno dopo, puntuale, arriva il suo editoriale sul Tg1: Spatuzza dice “balle”. Tutte queste telefonate, confluite ora in un autonomo fascicolo, rispetto a quello di partenza, dovranno essere valutate sotto il profilo giudizario. Se esistono dei reati, dovranno essere vagliati, e se costituiscono delle prove, avranno un peso nel procedimento. È tutto da vedersi e da verificare, ovviamente, ma è un fatto che queste telefonate sono “prove” di regime. Dimostrano la impercettibile differenza tra i ruoli del controllato e del controllore, del pubblico e del privato.

Le parole di Berlusconi che, mentre è capo del Governo e capo di Mediaset, parla da capo anche a chi non dovrebbe, Giancarlo Innocenzi, dimostrano che viene meno la separazione tra i due poteri. Altrettanto si può dire delle parole deferenti di Innocenzi che anziché declinare gli inviti esibisce telefonicamente la propria obbedienza e rassicura Berlusconi: presto sarà aperto lo scontro con Santoro. Dietro le affermazioni sembra delinearsi un piano. È soltanto un'impressione. Ma il premier sostiene che queste trasmissioni debbano essere chiuse, sì, su stimolo dell'Agcom, ma su azione della Rai. Tre mesi dopo questi dialoghi, assistiamo alla sospensione di Annozero, Ballarò, Porta a porta e Ultima parola proprio per mano della par condicio Rai, nell'intero ultimo mese di campagna elettorale. E quindi: la notizia di cronaca giudiziaria è che Berlusconi, Innocenzi e Minzolini, sono coinvolti in un'indagine.

La notizia più interessante, però, è un'altra: il “regime” è stato trascritto. In migliaia di pagine. Trasuda dai brogliacci delle intercettazioni telefoniche. Parla le parole del “presidente”. Il territorio di conquista è la Rai: il conflitto d'interesse del premier Silvio Berlusconi – grazie a questi atti d'indagine - è oggi un fatto “provato”. Non è più discutibile.
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#2465
cyberjack ha scritto:
Federinik ha scritto:Beh, io me lo auguro vivamente! Cosa propsetti, la guerra civile?
Nel centrodestra ci sono pochi disonesti, molte persone in buona fede e molti menefreghisti, che credono che la salvaguardia del loro meschino orticello sia sufficiente al benessere del paese... ma cio' non e' un buon motivo per abbandonare le vie democratiche di confronto.
io sto scappando da questo paese, quindi non "prospetto" niente di niente.

Ritengo assolutamente probabile, però, che questa situazione porti a contrasti sociali che si risolveranno in modo violento e porteranno alla totale presa di potere di b.
insomma, si parla da 10 anni del fatto che si sta instaurando un "fascismo 2.0" ed è esattamente quello che immagino accadrà
onestamente c'è la stessa possibilità che io assista allo sbarco alieno :roll:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#2466
Kalimeroxxx ha scritto:onestamente c'è la stessa possibilità che io assista allo sbarco alieno :roll:
"il miglior inganno del Diavolo è aver fatto credere al mondo che non sia mai esistito"
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#2467
Kalimeroxxx ha scritto:
cyberjack ha scritto:
Federinik ha scritto:Beh, io me lo auguro vivamente! Cosa propsetti, la guerra civile?
Nel centrodestra ci sono pochi disonesti, molte persone in buona fede e molti menefreghisti, che credono che la salvaguardia del loro meschino orticello sia sufficiente al benessere del paese... ma cio' non e' un buon motivo per abbandonare le vie democratiche di confronto.
io sto scappando da questo paese, quindi non "prospetto" niente di niente.

Ritengo assolutamente probabile, però, che questa situazione porti a contrasti sociali che si risolveranno in modo violento e porteranno alla totale presa di potere di b.
insomma, si parla da 10 anni del fatto che si sta instaurando un "fascismo 2.0" ed è esattamente quello che immagino accadrà
onestamente c'è la stessa possibilità che io assista allo sbarco alieno :roll:
Se non altro per la non giovine età del soggetto in questione. :roll: :lol:

#2468
La rivolta delle telecamere
Ormai lo sanno anche i ladri di polli (e forse anche i polli) che dappertutto c’è una telecamera. Ma i politici no. I politici del governo più televisivo mai esistito al mondo pensano che le telecamere siano cosa loro e hanno chiuso i talk show per impedire che brandelli di realtà interferiscano con la loro campagna elettorale. Un esempio di questa sicumera è stato il comportamento di un ministro della Repubblica che ha messo le mani addosso al free lance Carlomagno nelle retrovie della conferenza stampa di Berlusconi. Durante le riprese ufficiali, gli spettatori hanno potuto solo intuire quello che stava succedendo. Poi però sono arrivate immagini registrate da tutti i punti di vista, che hanno documentato l’impresa squadrista di La Russa. Ma le telecamere si sono ribellate ancora più clamorosamente all’editore unico nel tribunale di Roma, dove i non-presentatori di liste Pdl, sono stati filmati mentre smentivano preventivamente le bugie del premier.
M.N. OPPO Unita'
omnia munda mundis

#2469
cyberjack ha scritto: L’immagine di Berlusconi che emerge dall’indagine è quella di un capo di governo allergico a ogni forma di critica e libertà d’opinione.
:roll: ma ci voleva un'indagine, per far emergere questa cosa?
Immagine
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Casa Spozilli
Babyzillo

#2470
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... n_ministro
Un ministro della Giustizia “normale” avrebbe atteso gli sviluppi dell’indagine su B&C e poi si sarebbe posto il problema se, nella Procura di Trani, "i servizi procedevano secondo le leggi, i regolamenti e le istruzioni vigenti" (Legge sulle ispezioni, 1311/1962); poi, magari, avrebbe disposto un’ispezione. Un ministro della Giustizia furbo avrebbe detto: la Procura di Trani versa in condizioni disastrate; mando gli ispettori a vedere cosa si può fare. Poi da cosa nasce cosa… Un ministro della Giustizia che ha concepito il Lodo omonimo e che si è dimostrato entusiasta delle leggi sul processo morto e sul legittimo impedimento avrebbe detto esattamente quello che ha detto Alfano: "L’inchiesta di Trani, il cui contenuto non conosco nel merito, evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all’università l’esame di Procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni, e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d’ufficio". Come tutti sanno, a Trani sono stati inviati gli ispettori.
Il che vuol dire che, se il ministro della Giustizia ritiene che sussistano illeciti disciplinari (le gravi patologie da lui date per certe senza conoscere niente dell’indagine) l’unica cosa che può fare è dirlo al suddetto pg che svolgerà le indagini necessarie. Insomma, il ministro non può, proprio non può, mandare gli ispettori a fare indagini sulle "gravi patologie" così evidenti da essere percepibili dal famoso studente: se sono così evidenti se ne occupi, come previsto dalla legge, il pg presso la Cassazione; lui, il ministro, può solo segnalare la cosa.

Allora, perché Alfano ha subito suonato la grancassa e inviato gli ispettori? Perché così ha avvalorato la consueta autocertificazione d’innocenza di B&C, corredata dalle consuete calunnie nei confronti di chi ha osato indagare su di loro. B&C non hanno mai commesso alcun reato; la loro incriminazione è frutto di evidenti patologie; il vigile ministro le accerterà (anche se, a termini di legge non può farlo) rendendo così chiaro al popolo tutto come la specchiata virtù di B&C sia stata oggetto di un vile complo
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#2471
cyberjack ha scritto:
ccd ha scritto:
cyberjack ha scritto:è notizia di oggi la presenza di numerosissime conversazioni telefoniche intercettate dalla GdF in cui berlusconi, con minzolini e altri responsabili della TV pubblica, decidono quali notizie mandare in onda, quali no, quali servizi fare e con che toni.
dove si legge ??? ci sono anche le registrazioni ??? sono curioso....

Volevo evitare di riportare tutto l'articolo, per non essere tacciato di "copincollare a senso unico, ma dato che me lo chiedi:
mancando la fonte, siamo punto e a capo... a me interessava capire la provenienza per valutare l'affidabilità... ed eventualmente sentire le registrazioni live (nel caso fossero disponibili) per farmi una mia idea sui contenuti...
è possibile trovare soddisfazione in piaceri visivi che non sono complicati da teorie (P.C.Johnson)
Non discuto più con gli stupidi, prima ti trascinano al loro livello, poi ti battono per esperienza :)

#2472
ccd ha scritto:
mancando la fonte, siamo punto e a capo... a me interessava capire la provenienza per valutare l'affidabilità... ed eventualmente sentire le registrazioni live (nel caso fossero disponibili) per farmi una mia idea sui contenuti...
Il Fatto Quotidiano
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#2473
cyberjack ha scritto:
ccd ha scritto:
mancando la fonte, siamo punto e a capo... a me interessava capire la provenienza per valutare l'affidabilità... ed eventualmente sentire le registrazioni live (nel caso fossero disponibili) per farmi una mia idea sui contenuti...
Il Fatto Quotidiano
di Padellaro.... vediamo un po' chi è questo direttore... :lol:

Antonio Padellaro (Roma, 26 giugno 1946) è un giornalista italiano.

Diventa giornalista professionista nel 1968, lavorando per l'ANSA. Nel 1971 si trasferisce al Corriere della sera, di cui è redattore e responsabile della redazione romana. Nel 1990 lascia il quotidiano perché costretto, a suo dire, per una indicazione dell'allora segretario socialista Bettino Craxi.[senza fonte] Nel frattempo consegue la laurea in giurisprudenza.

Nello stesso anno lo assume L'espresso, dove ricopre il ruolo di vice-direttore. Durante questo periodo scrive diversi libri: Non aprite agli assassini (1995), Senza cuore (2000) ed altri dedicati alle vicende politiche dei più importanti personaggi politici della prima Repubblica quali Bettino Craxi, Aldo Moro e Francesco Cossiga.

Nel 2001 passa a L'Unità, che riprende le pubblicazioni sotto la direzione di Furio Colombo. Nel 2002, insieme a Colombo, dà alle stampe Il libro nero della democrazia, in cui si scaglia contro Silvio Berlusconi.

Nel marzo del 2005 viene nominato direttore de L'Unità, su indicazione di Furio Colombo stesso, succedendogli. Durante la sua direzione il quotidiano aumenta la tiratura (grazie anche all'assunzione di Marco Travaglio, peraltro non approvata da alcuni dirigenti dei Democratici di sinistra).[senza fonte]
Il 20 maggio 2008 la società editrice de L'Unità viene acquistata da Renato Soru. Pochi giorni dopo, l'allora segretario del Partito Democratico Walter Veltroni, in un'intervista al Corriere della Sera, dichiara che gli farebbe piacere vedere il quotidiano diretto da una donna. [1]

Il 22 agosto 2008 Antonio Padellaro è sostituito alla direzione de L'Unità da Concita De Gregorio.

Il 1º aprile 2009 nasce il blog Io gioco pulito annunciando anche l'uscita del libro omonimo, «un libro corale che è in qualche modo la continuazione di quel giornale animato dalla passione e dall’impegno civile di Furio Colombo e Marco Travaglio, di Antonio Tabucchi e Corrado Stajano, di Nando Dalla Chiesa e Oliviero Beha, di Maurizio Chierici e Sandra Amurri».

Nello stesso periodo partecipa alla fondazione di un nuovo quotidiano, Il Fatto Quotidiano, che inizia le pubblicazioni il 23 settembre 2009 e di cui è il direttore.

Non proprio quello che si dice "un uomo super partes"... :lol:
è possibile trovare soddisfazione in piaceri visivi che non sono complicati da teorie (P.C.Johnson)
Non discuto più con gli stupidi, prima ti trascinano al loro livello, poi ti battono per esperienza :)

#2474
Quando Ciampi fermo' Berlusconi

Il Parlamento aveva votato la legge Gasparri e l’aveva trasmessa a Ciampi per la firma di promulgazione. Presentava, agli occhi del capo dello Stato, svariati e seri motivi di incostituzionalità e mortificava quel pluralismo dell’informazione che è un requisito essenziale in una democrazia e sul quale, appena qualche mese prima, Ciampi aveva inviato al Parlamento un suo messaggio". E cosa succede al Quirinale? Qui il ritratto tratteggiato a quattro mani da Scalfari e da Ciampi resta in equilibrio sospeso fra la farsa e il dramma: "La colazione era da poco iniziata - racconta ancora Scalfari - quando Ciampi informò il suo ospite del suo proposito di rinviare la legge alle Camere, come la Costituzione lo autorizza a fare motivando le ragioni del rinvio e i punti della legge da modificare. Berlusconi non si aspettava quel rinvio. Si alzò con impeto e alzò la voce dicendo che quella era una vera e propria pugnalata alla schiena. Ciampi (così il suo racconto) restò seduto continuando a mangiare ma ripeté che avrebbe rinviato la legge al Parlamento. L’altro gli gridò che la legge sarebbe stata comunque approvata tal quale e rinviata al Quirinale". Le battute del premier sono feroci: "Ti rendi conto che tu stai danneggiando Mediaset e che Mediaset è una cosa mia? Tu stai danneggiando una cosa mia". La risposta di Ciampi non è da meno: "Questo che hai appena detto è molto grave. Stai confessando che Mediaset è cosa tua, cioè stai sottolineando a me un conflitto di interessi plateale. Se avessi avuto un dubbio a rinviare la legge, adesso ne ho addirittura l’obbligo". Conclusione di Berlusconi: "Allora tra noi sarà guerra e sei tu che l’hai voluta. Non metterò più piede in questo Palazzo".http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... _ciampi_pe
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#2475
Sotto questa luce, è l'intera Italia a essere di proprietà del capo del governo. Nel silenzio dell'opinione pubblica, e nella sostanziale acquiescenza delle opposizioni, Berlusconi ha aumentato a dismisura il suo potere, anzi, le sue proprietà. Si è sentito autorizzato a intervenire sull'Agenzia per le comunicazioni con l'atteggiamento e con le parole del padrone, insofferente di norme e convenzioni, e incapace di trattenersi: "Ma non riuscite neppure a chiudere Annozero?". "È una questione di dignità", dice al commissario Giancarlo Innocenzi, "Ti ho messo io in quel posto". Quindi regolati di conseguenza. Il che dimostra la sua intuizione di essere, più che un politico, un imprenditore senza limiti etici, cioè con la possibilità di conquistare tutto, con la violenza di una funzione anti-istituzionale che si esercita giorno per giorno.
È una situazione disperata, quella di Berlusconi, che lo induce a gesti disperati, o almeno terribilmente disinibiti, nel senso che fanno a pezzi il tessuto generale delle istituzioni del nostro Paese. Il "padrone" non riesce più a comandare, il suo partito si sta sfaldando, e i vari cacicchi cercano un'area di autonomia personale e politica. Berlusconi teme una "sindrome francese" e una sostanziale non vittoria alle elezioni regionali. Paradossale situazione del padrone che non riesce a spadroneggiare fino in fondo, pur cercando di farlo in tutti i modi. C'è una contraddizione intrinseca nell'azione di Berlusconi, e la formula proprietaria o "padronale" la riassume tutta, senza risolverla. Ma la questione è: in una democrazia può il capo del governo rivolgersi come un padrone alle autorità di garanzia?http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... e-2706562/
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