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#3061
se per caso foste un po' stufi delle miserie nostrane....
ecco il dibattito pre elettorale tra i candidati a Downing street
alla prossime elezioni di maggio
http://www.youtube.com/watch?v=rk5HvJmy_yg
naturalmente tutti parlano del sorprendente Nick Clegg
lanciatissimo nei sondaggi...ma e' da quando seguo le elezioni inglesi
che i Lib/dem dovrebbero fare sfracelli e invece vincono o i aburisti o i Conservatori :wink:
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

#3062
beyoncé ha scritto: Art....ieri sera mi ha ferito più il servizio da Adro e le interviste ai sindaci leghisti che le parole della carfagna, sai?...io penso più che altro che queste realtà siano presenti anche in altri paesi, per cui secondo me andar via servirebbe davvero a poco....fatto sta che pur non riconoscendomi in quelle persone che urlavano sguaiate e facevano sceneggiate alla mario merola con accento settentrionale non posso negare che esistano e che siano davvero in gran numero, e non solo nel nord italia...ognuno fa il ganzo a casa sua, tirando fuori una intolleranza e cattiveria immotivate anche contro persone che lavorano e vivono come noi solo perché di origini straniere...se tu sapessi quante ne ho sentite e viste anche nel mio paese di origine vicino salerno....è questa ignoranza di fondo delle persone, nel pensiero e nei modi di porsi, e questo assoluto non tener conto della dignità umana che mi amareggia davvero tanto...
Si, anche a me quel che ha dato molto, molto fastidio sono state, oltre alle parole del sindaco di Adro, anche la "quasi rissa" tra mamme italiane e mamme extracomunitarie. E naturalmente, in un momento di crisi economica come questo, tali tensioni si amplificano e diventano una guerra tra poveri, cavalcata ad arte da una politica che evidenzia i problemi a fini elettorali ma non fa nulla per risolverli.

Io sono dell'idea che, se il "non italiano" (lo definisco così perchè voglio indicare qualunque straniero, comunitario o extracomunitario) vive e lavora rispettando le leggi, pagando le tasse, studiando a scuola se va ancora a scuola (penso a quel ragazzo intervistato in studio), se si integra e vuole integrarsi, e dimostra di volersi integrare, siccome contribuisce anche lui al funzionamento di questo nostro paese (gli extracomunitari producono quasi il 10% del nostro PIL) ha diritto di avere gli stessi servizi, naturalmente nel rispetto degli usi e costumi di dove abita.... compreso il diritto di avere un luogo di culto dove pregare (anche a Pistoia ci sono roventi polemiche, cavalcate naturalmente dalla Lega Nord, perchè i musulmani vogliono una moschea perchè non vogliono più usare un capannone decrepito come luogo di culto), e il diritto per le donne musulmane di avere il foulard in testa (ma NON il burqua che le rende non identificabili).

Poi, non nego che sentire gli albanesi (e ne ho avuto qualcuno come collega di lavoro, e come clienti e fornitori tra i vari datori di lavoro che ho avuto), quando sono in gruppo tra loro, parlare nella loro lingua e non in italiano, mi dia un certo fastidio, e si ritorna alla valutazione sulla volontà di integrarsi (se sei in Italia da 10 anni e non perdi occasione per parlare non italiano, un pò arriccio il sopracciglio). E mi riferisco agli albanesi perchè, dalle mie parti, sono, assieme ai cinesi, la comunità extracomunitaria più presente.

A volte mia sorella, che lavora nella scuola, mi racconta di episodi di genitori extracomunitari che le dicono "io sono straniero, sono nullatenente e voi DOVETE farmi avere questo, quello e quell'altro", e, se come succede, tali genitori stanno "a grattarsi la pancia" da mattina a sera e girano con i macchinoni, pur dichiarando di non avere reddito, beh... vien voglia di mandargli non l'assistente sociale ma la guardia di finanza.
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#3063
http://www.corriere.it/politica/10_apri ... aabe.shtml

da cui estrapolo:

«Quando gli italiani che amano la libertà, che vogliono restare liberi, che non si riconoscono nella sinistra, si riunirono sotto un solo simbolo e una sola bandiera, scelsero che su quel simbolo e su quella bandiera ci fosse scritto "Popolo della libertà"» e non "Partito della liberta"». Il riferimento al "popolo" deve quindi essere un principio costante dell'azione politica del Popolo della libertà che deve sempre più radicarsi sul territorio e incardinarsi nella storia d'Italia. Non siamo un vecchio partito».

troppe repliche di Braveheart han fatto danni....
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Casa Spozilli
Babyzillo

#3064
Art, siamo sulla stessa lunghezza d'onda e quoto il tuo intervento....

sul discorso degli stranieri, io parto dal presupposto che loro sono persone esattamente come gli italiani, per cui anche tra di loro, come tra tanti italiani, ci sono i nullafacenti, i furbetti, gli sfrontati, gli ignoranti, i cattivi genitori, ecc..ecc..che cavalcano la situazione che fa loro più comodo per guadagnare a spese degli altri

quando parlano tra di loro nella loro lingua, beh...non ti dico che mi faccia piacere sentirli, ma penso sia normale che quando si ritrovano tra di loro lo facciano, è un modo per "ritrovare" le loro origini, oltre che una situazione di comodità (parlare nella propria lingua viene inevitabilmente più naturale)....penso che il "richiamo del sangue" nel senso di voglia di ritrovare un pezzettino della loro "casa" in un paese comunque "straniero e lontano" sia un istinto naturale difficile da cancellare, ma questo non toglie a tanti di loro la volontà di integrarsi e vivere bene in questo paese "nuovo"

#3065
E' più che giusto che gli stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese imparino e parlino l'Italiano.
A cominciare dai giocatori di calcio, magari.
Ma, se devono imparare, ci deve pur essere qualcuno che insegna. O pensiamo che gli immigrati imparino la lingua per osmosi?

Sarebbe poi buona cosa che la Lega imponesse l'uso dell'Italiano a cominciare dal Sud Tirolo, dalla Val d'Aosta e via così...
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Casa Spozilli

#3066
chojin ha scritto:E' più che giusto che gli stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese imparino e parlino l'Italiano.
A cominciare dai giocatori di calcio, magari.
Ma, se devono imparare, ci deve pur essere qualcuno che insegna. O pensiamo che gli immigrati imparino la lingua per osmosi?

Sarebbe poi buona cosa che la Lega imponesse l'uso dell'Italiano a cominciare dal Sud Tirolo, dalla Val d'Aosta e via così...

infatti quando volevamo fare la settimana bianca e telefonavamo agli alberghi a bressanone ci rispondevano in tedesco (o comunque nella loro lingua che sarà un misto..) :roll:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#3067
chojin ha scritto:E' più che giusto che gli stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese imparino e parlino l'Italiano.
A cominciare dai giocatori di calcio, magari.
Ma, se devono imparare, ci deve pur essere qualcuno che insegna. O pensiamo che gli immigrati imparino la lingua per osmosi?

Sarebbe poi buona cosa che la Lega imponesse l'uso dell'Italiano a cominciare dal Sud Tirolo, dalla Val d'Aosta e via così...
Perfettamente d'accordo! Certo che le classi ghetto di soli stranieri non vanno bene, i ragazzi stranieri (di qualunque nazione siano) imparano una lingua se parlano e si confrontano con gli altri ragazzi italiani, e non se si fanno classi chiuse solo per loro.

P.S. Ma i sudtirolesi e i valdostani mica si sentono italiani... :lol:
Ultima modifica di Art69 il 24/04/10 16:25, modificato 1 volta in totale.
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#3068
beyoncé ha scritto:Art, siamo sulla stessa lunghezza d'onda e quoto il tuo intervento....

sul discorso degli stranieri, io parto dal presupposto che loro sono persone esattamente come gli italiani, per cui anche tra di loro, come tra tanti italiani, ci sono i nullafacenti, i furbetti, gli sfrontati, gli ignoranti, i cattivi genitori, ecc..ecc..che cavalcano la situazione che fa loro più comodo per guadagnare a spese degli altri

quando parlano tra di loro nella loro lingua, beh...non ti dico che mi faccia piacere sentirli, ma penso sia normale che quando si ritrovano tra di loro lo facciano, è un modo per "ritrovare" le loro origini, oltre che una situazione di comodità (parlare nella propria lingua viene inevitabilmente più naturale)....penso che il "richiamo del sangue" nel senso di voglia di ritrovare un pezzettino della loro "casa" in un paese comunque "straniero e lontano" sia un istinto naturale difficile da cancellare, ma questo non toglie a tanti di loro la volontà di integrarsi e vivere bene in questo paese "nuovo"
Certo, scena successami più volte con un ex collega di lavoro albanese (ragazzo di venti anni che è in italia da almeno dieci). Parla ottimamente l'italiano, diploma tecnico di scuola media superiore, poi non è andato all'università per aiutare i genitori, e comunque per quel che lo conosco io è un bravo ragazzo (diciamo "schizzato" come qualsiasi ventenne ma forse con più voglia di lavorare di certi "figli di papà") ma... possibile che se parli per telefono con i tuoi amici, albanesi come te, bravi ragazzi come te, presenti come te da tanti anni in Italia e hai di fronte il tuo datore di lavoro e colleghi di lavoro tutti italiani, devi sistematicamente parlare in albanese? Anche se lo fai in perfetta buona fede, viene quantomeno da pensare che tu non voglia farti capire.... o no?

Non è intolleranza, no, trovarsi davanti a situazioni del genere ed esserne, comunque infastiditi?
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#3069
Guarda che noi italiani facciamo lo stesso... ed e' una cosa che si nota.
Anche a riunioni con colleghi stranieri, si parla inglese durante la riunione, ma appena si va a pranzo o a prendere un caffe' se ci sono piu' di due italiani inevitabilmente entro cinque minuti cominciano a parlare italiano.

Cosa che non succede con altre nazionalita'... francesi, tedeschi olandesi, ecc... neppure i greci.

Insomma anche in questo il tuo ex-collega albanese e' molto ma molto italiano...

#3070
gebo* ha scritto:Guarda che noi italiani facciamo lo stesso... ed e' una cosa che si nota.
Anche a riunioni con colleghi stranieri, si parla inglese durante la riunione, ma appena si va a pranzo o a prendere un caffe' se ci sono piu' di due italiani inevitabilmente entro cinque minuti cominciano a parlare italiano.

Cosa che non succede con altre nazionalita'... francesi, tedeschi olandesi, ecc... neppure i greci.

Insomma anche in questo il tuo ex-collega albanese e' molto ma molto italiano...
Quoto in pieno!!! A parte il fatto che anche francesi e spagnoli parlano la loro lingua appena possono. ;)

E io, che mi sono trovata dall'altra parte, ti posso dire che ti senti altrettanto escluso quando appena arrivato in un paese straniero nessuno fa il minimo sforzo per aiutarti a capire! ;)

Poi tra amici è naturale parlare la propria lingua e soprattutto al telefono! Anche se spesso mi sentivo in imbarazzo proprio perché temevo "risentimenti" da parte degli indigeni!

#3071
'ADOPT AN ITALIAN CHILD' CAMPAIGN
Italians have lost their humanity, African NGO says
(ANSA) - Milan, April 23 - An African NGO has launched an 'adopt an Italian child' campaign as a way to help the 'sad Italian people'.

Poveri Voi (Poor You) was founded in 2008 by Tanzanian Ronaldo Samako and claims to be a non-political and non-profit active in social work.

In its ad campaign, which will be launched here next week, the NGO cities as candidates for adoption the cases of "Giuseppe, seven years old, who has never learned to laugh" and "Maria, 14, who dreams of being famous".

"We decided to act immediately because tomorrow it could be too late for too many young Italians. In agreement with the Italian institutions and with the Church, we will offer aid to young Italians," Samako said in a statement The main purpose of the African NGO is to find a solution to social unrest and unease among young Italians which in modern society has driven them to "alcoholism, anorexia, depression, drug addiction, consumerism and an unhealthy desire to become celebrities," he added.

All this, Samako observed, "is leading Italians to a progressive and dramatic dehumanization".

To combat this, Poveri Voi said it was ready to organize meetings, courses, concerts and cultural events as recovery tools to help children in need of support.

This along with arranging long-distance adoptions and visits to Africa.

On the NGO's website (www.poverivoi.org), Samako observed "Italians are sad and confused, they have lost their humanity.

Together we can give them a smile for the future".
The Sisterhood of The Calf 40
less is more, always

#3072
Art69 ha scritto:
beyoncé ha scritto:Art, siamo sulla stessa lunghezza d'onda e quoto il tuo intervento....

sul discorso degli stranieri, io parto dal presupposto che loro sono persone esattamente come gli italiani, per cui anche tra di loro, come tra tanti italiani, ci sono i nullafacenti, i furbetti, gli sfrontati, gli ignoranti, i cattivi genitori, ecc..ecc..che cavalcano la situazione che fa loro più comodo per guadagnare a spese degli altri

quando parlano tra di loro nella loro lingua, beh...non ti dico che mi faccia piacere sentirli, ma penso sia normale che quando si ritrovano tra di loro lo facciano, è un modo per "ritrovare" le loro origini, oltre che una situazione di comodità (parlare nella propria lingua viene inevitabilmente più naturale)....penso che il "richiamo del sangue" nel senso di voglia di ritrovare un pezzettino della loro "casa" in un paese comunque "straniero e lontano" sia un istinto naturale difficile da cancellare, ma questo non toglie a tanti di loro la volontà di integrarsi e vivere bene in questo paese "nuovo"
Certo, scena successami più volte con un ex collega di lavoro albanese (ragazzo di venti anni che è in italia da almeno dieci). Parla ottimamente l'italiano, diploma tecnico di scuola media superiore, poi non è andato all'università per aiutare i genitori, e comunque per quel che lo conosco io è un bravo ragazzo (diciamo "schizzato" come qualsiasi ventenne ma forse con più voglia di lavorare di certi "figli di papà") ma... possibile che se parli per telefono con i tuoi amici, albanesi come te, bravi ragazzi come te, presenti come te da tanti anni in Italia e hai di fronte il tuo datore di lavoro e colleghi di lavoro tutti italiani, devi sistematicamente parlare in albanese? Anche se lo fai in perfetta buona fede, viene quantomeno da pensare che tu non voglia farti capire.... o no?

Non è intolleranza, no, trovarsi davanti a situazioni del genere ed esserne, comunque infastiditi?
A me sembrerebbe innaturale che due di madrelingua diversa dalla mia
parlassero tra di loro la mia lingua :shock:
Se stessi dieci anni in un paese straniero, ovvio che mi sforzerei di imparare
al meglio la lingua locale...ma appena beccassi un connazionale comincerei a chiacchierare in italiano :wink:
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

#3073
Il partito di Fini vale almeno il 6%
Ma un altro 38% potrebbe votarlo
Consensi anche dalla Lega, in calo lo share personale. Il presidente della Camera appare a molti come leader di un altro partito di centrodestra

Per Fini. Il quale, come abbiamo detto, può svolgere un'azione corsara. Raccogliendo consensi a destra e al centro, perfino a sinistra. Opposizione e oppositore. Dentro il Pdl, nel centrodestra. Ma anche in ambito nazionale. Fini. Anti-berlusconiano e anti-leghista, in un sistema politico in cui Berlusconi e la Lega costituiscono i due principali fattori di divisione e identità.Per la stessa ragione, però, egli appare esposto alla concorrenza degli altri attori politici. Di destra e di centro. Soprattutto se e quando venisse "espulso" dal Pdl e, ancor di più, dal ruolo istituzionale che ricopre.

Tuttavia, la posizione di Fini può diventare pericolosa anche per gli altri attori politici. Per il centro e, ancor più, il centrosinistra. Che rischiano di venire oscurati da quel dito puntato contro il Premier (assoluto). Dall'accesa polemica lanciata dal co-fondatore del Pdl contro la Lega "egoista" e padana. L'opposizione di Fini, però, appare incompatibile, anzitutto, con la natura del Pdl, che è un partito "personale". La versione allargata di FI. E non può sopportare, all'interno, un'alternativa "personalehttp://www.repubblica.it/politica/2010/04/25/n ... e-3597323/
omnia munda mundis

#3074
L’Italia si è fermata ad Adro
« precedente | successivo » La rappresentazione che giovedì sera è andata in onda su Anno Zero, la trasmissione di Rai2 condotta da Michele Santoro, è lo spaccato di un Paese desolante. La civiltà costituzionale è implosa nel becerume qualunquista grazie all’opera di una destra populista e padronale, mentre gran parte dell’opposizione belava flebilmente o stava alla finestra. La vicenda di Adro, paese del bresciano in cui ha avuto luogo la squallida storia della mensa scolastica negata per ragioni di morosità, è indicatore di un clima rabbioso, ammorbato da xenofobia e razzismo travestiti da buon senso, in cui perfino la solidarietà critica di un imprenditore elettore della destra è indicata come pericolosa sovversione di uno che non sta al suo posto. Tutto accade mentre si consuma la prima ribellione al monolitismo berlusconiano da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini. I rappresentanti della destra presenti nello studio di Santoro, la puntigliosa ministra alle Pari opportunità Mara Carfagna e il civile parlamentare Benedetto della Vedova sono commoventi nell’interpretazione della destra “per bene” mentre il governo di cui fanno parte, in solido con la Lega, devasta il tessuto sociale e umano del Bel Paese e fa a pezzi quello straccio di buon nome che l’Italia conservava come eredità, per altro equivoca, di un posto di brava gente. L’humus tossico di intolleranza che proveniva da Adro tracimava nello studio e nelle nostre case disarmate interrotto dalla voce civile di qualche persona degna di quel paese e da voci intelligenti in studio. E anche i trentenni del Pd Serracchiani, Civati e Renzi hanno fatto percepire il respiro di un’altra Italia, l’Italia umana. Forse non tutto è perduto.
http://www.unita.it/news/moni_ovadia/97 ... ta_ad_adro
omnia munda mundis

#3075
Silvio snobba il 25 aprile, poi va a reti unificate-(Unità)
di Natalia Lombardotutti gli articoli dell'autore Approfitta della Festa della Liberazione, Silvio Berlusconi, per mandare un messaggio praticamente a reti unificate ai telegiornali, anche per equiparare il peso del consenso ricevuto ieri dal Presidente Napolitano alla Scala, dov’era presente. Già registrato dal «set» di Palazzo Chigi curato dal suo regista personale, all’ora di pranzo il premier «entra» nelle case degli italiani con un discorso che dovrebbe essere teso alla conciliazione nazionale, con un passaggio sulla necessità di fare le riforme condivise e con la «partecipazione ad una fase dialettica e ad una fase di approvazione che ci veda tutti concordi». Berlusconi si prende il 25 aprile mentre ad Arcore aspetta Putin per un’allegra serata. Già alle 11,30 il messaggio si potrà ascoltare in bassa frequenza dalla sala stampa di Palazzo Chigi e dal sito governo.it. [

È solo la seconda volta dal 1994 che Berlusconi celebra il 25 aprile, e il messaggio di oggi sarà, dicono i suoi, sulla falsariga di quello tenuto lo scorso anno ad Onna, sul set ben più drammatico del terremoto e dell’eccidio nazifascista. Solo allora riconobbe il valore della Resistenza (i partigiani della Brigata Maiella gli misero al collo il fazzoletto) ma nell’ottica di superarne la storia «che divide». Così oggi riproporrà l’idea di trasformare la Festa della Resistenza in festa della Libertà (che fa assonanza con il suo Popolo). A margine, in Abruzzo, invitò alla pietà anche per i repubblichini di Salò. Ma è stato proprio Napolitano ieri a citare un passaggio del discorso di Onna, (il premier lo ha ringraziato), sul «profondo significato nazionale» del 25 aprile come «ponte ideale» con i 150 anni dell’Unità d’Italia. Le celebrazioni che Gianfranco Fini gli ha rinfacciato di trascurare. Il Capo dello Stato invita a «uscire dalla spirale delle contrapposizioni», quindi il premier non può che sottolineare la volontà di fare riforme condivise. Per quindici anni Berlusconi ha snobbato il 25 aprile, facendo anche gaffe sulla Resistenza («sarò lieto di conoscere papà Cervi», disse nel 2000 ignorandone la morte da trent’anni) o riducendo il dramma degli antifascisti in esilio a «una vacanza». Il testo è scritto ma «l’uomo si sa com’è», dicono anche i suoi, e potrebbe rifilare a braccio un colpetto a Fini, uno ai giudici. Si mostrerà col volto bonario di chi non s’infila «nelle burrasche, come ha detto ieri: «Io non litigo mai, per litigare si deve essere in due e l’ho detto anche a chi ha cercato di farlo». Il duello s’è spostato in tv: alle 14,30 Fini è ospite in uno dei programmi invisi al premier e su RaiTre: da Lucia Annunziata a In Mezz’ora in un’intervista registrata giusto poco dopo aver ascoltato Silvio. Forse martedì sarà a Ballarò, e magari anche da Fabio Fazio, nel ruolo «politico e istituzionale» alla Nancy Pelosi che rivendica Fini.
25 aprile 2010
omnia munda mundis