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#3436
Durante Mani Pulite i comportamenti illeciti rimanevano nell’area dell’illegalità, oggi invece si costruisce una “legalità speciale” per far rientrare in un’area lecita quel che dovrebbe restarne fuori. La legge non più come garanzia, ma come scappatoia. Stefano Rodotà, 28 giugno
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#3437
Il silenzio di Brancher
E pochissimi, d'altra parte, sanno le precise ragioni per le quali l'ha avuta quella maledetta poltrona. Sì, evitare il processo, questo ormai è ufficiale. Ma parliamo delle ragioni originarie. Quelle che sono note a Silvio Berlusconi, Umberto Bossi e al medesimo Aldo Brancher.
Un tipo frettoloso. Anche i suoi amici, gente che di queste faccende se ne intende, lo criticano. Sarebbe bastato che si presentasse nell'aula del tribunale, balbettasse qualcosa, e avrebbe trascorso un'estate serena per poi far valere il "legittimo impedimento" in una delle udienze successive. Invece Brancher ha voluto usarlo subito, come un bambino che apre i pacchi alla vigilia di Natale. E nell'euforia deve aver pensato di essere ministro per davvero: «Devo organizzare il mio ministero», ha proclamato l'altro ieri nello stupore generale.
E così gli è arrivata sul cranio una nota della presidenza della Repubblica che da sola, anche se non ne fosse seguita una furente richiesta di dimissioni da parte dell'intera opposizione, cose mai viste, avrebbe indotto chiunque a ritirarsi dal governo, dal parlamento e, magari, anche dall'Italia. Soluzioni che, naturalmente, Aldo Brancher non prende in alcuna considerazione. Starà incollato al suo posto. E si ricorderà che la pazienza è la virtù dei forti.
Di gente come Marcello Dell'Utri, per esempio. Sempre in parlamento e sempre imputato. Sempre libero, salvo una breve parentesi, e oggi, giorno della sentenza d'appello, chissà... magari anche innocente tra prescrizioni e derubricazioni. O come Vittorio Mangano il quale - erano altri tempi - non potè mai diventare parlamentare. E sopportò, in silenzio, dall'ergastolo, il peso dei suoi segreti.
Noi, purtroppo, sopportiamo quello di Aldo Brancher. Il quale, col suo ministero senza portafoglio, costa comunque alle casse dello Stato un milione di euro. La stessa cifra, per coincidenza, della quale è accusato d'essersi indebitamente appropriato nel processo che tenta di evitare. Ma perché mai un personaggio così è stato nominato ministro? Perché Umberto Bossi ha dovuto ingoiare questo colossale rospo e Berlusconi questa vergogna?
Silenzio, Brancher. La tua poltrona, a qualunque cosa serva, è d'acciaio.
http://nemici.blog.unita.it//Il_silenzi ... 1365.shtml
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#3438
La bionda al G8 scatena una crisi di gelosia nello staff
Negli ambienti vicini al premier la spiegazione fornita per giustificare la presenza della ventottenne Federica Gagliardi al G8 di Toronto non convince. Almeno per la parte relativa al rimpiazzo dell’ultimo minuto di «una segretaria» rimasta a casa per «un impedimento». Nella segreteria del presidente c’è un solo curriculum degno di un appuntamento del genere, e in questi giorni la titolare di quel curriculum è regolarmente al lavoro. È la venticinquenne salernitana Francesca Crispino, una carriera fulminante alle spalle.
Colpì professionalmente il premier durante un incontro casuale in una bigiotteria di Via del Plebiscito e, il giorno dopo, lavorava già a Palazzo Chigi
. Altri due mesi, ed era al seguito di Berlusconi nel G8 in Giappone e poi nel G20 di Londra. Fino al sogno che diventa realtà, l’ingresso alla Casa Bianca, lo scorso 15 luglio, con il nostro premier in visita a Obama. Insomma, se è vero che abbiamo l’unico capo di governo in carica ad aver presieduto per ben tre volte un G8, la Crispino in quanto ad esperienza non è da meno. E infatti tutto sembrava pronto per una sua nuova trasferta tra i Grandi della Terra. Ma a rubarle il posto è arrivata Federica Gagliardi, una novizia senza alcuna esperienza internazionale, per di più andata lì solo in virtù di un permesso non retribuito della regione Lazio.
http://www.unita.it/rubriche/lorsignori/100530
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#3439
Ma c’è ben altro. C’è l’elenco lunghissimo delle promesse non mantenute: elenco che la difficile situazione economica e i grandi successi nella lotta al crimine organizzato non sono certo in grado di compensare. C’è la riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati ancora di là da venire; ci sono le liberalizzazioni (a cominciare da quella degli ordini professionali) di cui non si è vista traccia; c’è il piano casa e delle grandi infrastrutture pubbliche a tutt’oggi sulla carta; la costruzione dei termovalorizzatori, idem.
La promessa semplificazione delle norme e delle procedure amministrative è rimasta in gran parte una promessa; la riforma universitaria ha ancora davanti a sé un iter parlamentare lunghissimo e quanto mai incerto; delle norme sulle intercettazioni meglio non dire; e infine pesa sull’Italia come prima, come sempre, la vergogna della pressione e insieme dell’evasione fiscali più alte del continente. Una tale inadempienza programmatica è il risultato in buona parte dell’incapacità di leadership da parte del premier. Nel merito dei problemi che non lo riguardano in prima persona Berlusconi, infatti, continua troppo spesso ad apparire incerto, assente, più incline ai colpi di teatro, alle dichiarazioni mirabolanti ma senza seguito, che ad una fattiva operosità d’uomo di governo. In questa situazione lo stesso controllo che egli dovrebbe esercitare sul proprio schieramento è diventato sempre più aleatorio. Benché con modi e scopi diversi Fini, Bossi e Tremonti dimostrano, infatti, di avere ormai guadagnato su di lui una fortissima capacità di condizionamento. Riguardo le cose da fare ne risulta la paralisi o il marasma più contraddittorio.
Anziché governare le decisioni, il presidente del Consiglio sembra galleggiare sul mare senza fine delle diatribe interne al suo schieramento. Ad occupare il proscenio rimangono così, oltre l’eterno conflitto d’interessi del premier, solo i ministri ridicoli (Scajola) o impresentabili (Brancher), il giro degli avidi vegliardi delle Authority, le inutili intolleranze verso gli avversari. Dov’è finita la rivoluzione liberale di cui il Paese ha bisogno?
Ernesto Galli della Loggia

http://www.corriere.it/editoriali/10_gi ... aabe.shtml
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#3440
Ridateci Scalfaro e Ciampi
Che non potesse fare altrimenti non è vero, abbiamo addirittura dei precedenti, non solo di Presidenti che hanno mandato indietro decine di leggi, ma di presenti che hanno mandato indietro dei Ministri, Scalfaro rimandò indietro Previti nel 1994 quando Berlusconi lo voleva Ministro della Giustizia, perché?Perché Scalfaro disse: il Ministro lo nomino io, tu lo indichi, se non mi piace lo cambi e la stessa cosa fece Ciampi nel 2001 quando tentarono di propinargli Maroni Ministro della Giustizia e dato che Maroni è un pregiudicato perché condannato in via definitiva per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, Ciampi disse: un pregiudicato alla giustizia non lo voglio, mettetemene un altro e misero Castelli, non so se ci abbiamo guadagnato, ma sicuramente dal punto di vista formale non c’era nulla che si potesse dire contro Castelli, se non che non sapeva niente di giustizia, ma questo è un altro paio di maniche, ma sicuramente l’inopportunità della nomina di un condannato al Ministro della Giustizia, fece sì che Ciampi respingesse la nomina di Castelli.
Naturalmente questo avrebbe potuto fare l’altro giorno Napolitano dicendo: io Brancher non lo nomino, perché? Perché è imputato, perché l’ha fatta franca un’altra volta, perché è stato in carcere, perché il Parlamento e il governo non sono alternativi alla latitanza, una volta per sfuggire ai processi si scappava all’estero, adesso per sfuggire ai processi si entra nel governo o in Parlamento.
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it ... 04185.html
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#3441
Vittorio Feltri scrive il necrologio politico al capo. Poche striminzite righe, siglate v.f., nella prima pagina de Il Giornale, con le quali il fido direttore di via Negri scarica il premier Silvio Berlusconi. Pretesto è l’accusa mossa ieri dal presidente del Consiglio ai giornalisti: colpevoli, a suo dire, di prendere in giro i lettori. E Feltri coglie la palla al balzo per scagliarsi contro il premier, la cui famiglia è proprietaria del Giornale: i politici, scrive, “nel nostro paese sono i soli più bravi dei giornalisti a prendere in giro i cittadini, lettori ed elettori”.

Scrive Feltri: “Caro presidente Berlusconi, leggo sulle agenzie che lei è favorevole a uno sciopero degli italiani contro i giornali perché disinformano e prendono in giro i lettori. Sarebbe una buona idea se non presentasse un rischio: che gli italiani poi la applichino anche contro i politici. I quali nel nostro Paese sono i solo più bravi dei giornalisti a prendere in giro i cittadini, lettori ed elettori”. Dunque, anche nel centrodestra, forse si sta muovendo qualcosa.http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06 ... cittadini/
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#3442
Chris Bonface per "Libero"
C'è voluta un'astensione obbligatoria per fare passare nella commissione tecnica del comune di Bari il progetto di residence che stava tanto a cuore a Patrizia D'Addario, l'escort più famosa d'Italia, quella che con il suo registratore nascosto tentò invano di incastrare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Da tre anni la burocrazia non batteva un colpo, all'improvviso la pratica è riemersa dalla polvere ed è approdata in due sedute davanti alla Commissione Locale per il paesaggio del comune di Bari.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -16853.htm
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#3443
La “dama bianca” di Berlusconi, l'Idv:
ferie dubbie, chiarisca Brunetta

Su Federica Gagliardi una interrogazione al ministro: come
può assentarsi se è neo assunta? Contratto da 45mila euro
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIA
Poichè la signora Gagliardi è stata assunta in data 1 giugno 2010, e non ha ovviamente maturato giorni di ferie, la presidente della regione Lazio è intervenuta oggi fornendo una terza versione, ovvero che la signora Federica Gagliardi è in permesso non retribuito dalla regione Lazio fino a data 2 luglio, pur essendo il vertice conclusosi il giorno 28 giugno» si legge nell'interrogazione parlamentare.

:shock: :shock: sempre più "brutte" e pagate dai contribuenti??? :shock:
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#3444
Di Pietro: speriamo che Berlusconi non faccia Dell'Utri ministro. Il senatore: stia tranquillo non lo farò

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=
Dell’Utri: cannoli ed «eroi»
Ve lo ricordate Totò Cuffaro, quando festeggiò coi cannoli una condanna a cinque anni per mafia? Era contento per non aver avuto una condanna ancora più grave, chissà, magari l’ergastolo. E ora, i massimi dirigenti del Pdl si mostrano in tv abbastanza soddisfatti della sentenza che condanna Marcello Dell’Utri a sette anni, ma disinnesca la miccia delle stragi del 92-93. Insomma, i dirigenti del partito di Berlusconi sorridono del fatto che uno dei più stretti collaboratori del loro capo, anzi proprio colui che gli ha costruito il partito, è un mafioso anche per i giudici d’appello. In fondo, che volete che sia, ha solo frequentato e favorito per molti anni delinquenti di tutti i livelli. E ancora oggi continua a definire il pluriomicida Vittorio Mangano un «eroe», spiegando che non ha parlato, quando poteva mettere nei guai lui e Berlusconi. Ma la cosa peggiore è che la stessa identica cosa la dichiarò anche Berlusconi, che ora è all’estero a rappresentare il Paese e sparare sulla stampa.
30 giugno 2010
http://www.unita.it/rubriche/Oppo/100566
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#3445
di Mario Ajello
Guai a dire, perché sarebbe uno sproposito storiografico oltre che politico, che il Cavaliere è come il Duce (anche se il Duce a sua volta era Cavaliere). Ma se lo dice Berlusconi... Prima ha cominciato a lodare i «Diari segreti» di Mussolini che il suo amico Dell’Utri dice di possedere e ritiene, a dispetto del parere di tutti gli specialisti seri, autentici e non apocrifi.

Poi annuncia che «anche Mussolini, come me, non aveva nessun potere e decidevano tutto i gerarchi». Tranne però le cose da fare uscire sui giornali. Se finora Silvio si è distratto con le veline in carne e ossa, adesso deve cominciare ad appassionarsi anche alle veline in carta grezza. Quelle che, ai tempi del Duce, prescrivevano per esempio ai giornalisti - grondando d’involontaria comicità - di «non pubblicare foto in cui il Duce non svetti, per prestanza fisica e per altezza, su tutte le altre figure ritratte nella medesima immagine». Fra quanto tempo leggeremo, o vedremo in un tiggì, che lo Psiconano è alto come un watusso?
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... TOLIDICODA
Un vizio grave, incorreggibile. Il resoconto che non piace diventa bugia. Questa volta, però, il Cavaliere va oltre e invoca la piazza: «Servirebbe uno sciopero, uno sciopero degli italiani per insegnare ai giornali a non prendere in giro i loro lettori». Il premier sostiene che i risultati del G20 sono stati l’esatto contrario di quanto riportato da una stampa inguaribilmente bugiarda. La sua verità? Il G20 è stato un successone.
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=
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#3447
Il Tg1 assolve Dell'Utri
di Telesio Malaspina
Il telegiornale di Minzolini confeziona un servizio farsesco sul senatore berlusconiano, condannato a sette anni di carcere per mafia. Centinaia di mail di protesta alla redazione, intasati i centralini della Rai
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ri/2129898

Ecco, mentre i giudici di Palermo scrivono le motivazioni, ora la palla passa alla politica. Un’opposizione decente, ma anche una destra decente, semprechè esistano, dovrebbero assumere subito due iniziative.
1) :arrow: Inchiodare Silvio Berlusconi in Parlamento con le domande a cui, dinanzi al Tribunale di Palermo, oppose la facoltà di non rispondere. Perché negli anni 70 si affidò a Dell’Utri (e a Mangano)? Perché, quando scoprì la mafiosità di almeno uno dei due (Mangano), non cacciò anche l’altro che gliel’aveva messo in casa (Dell’Utri), ma lo promosse presidente di Publitalia e poi artefice di Forza Italia? Da dove arrivavano i famosi capitali in cerca d’autore degli anni 70 e 80? Si potrebbe pure aggiungere un interrogativo fresco fresco: il presidente del Consiglio è forse ricattato o ricattabile anche su queste vicende (ieri il legale di Dell’Utri, Nino Mormino, faceva strane allusioni al prodigarsi del suo assistito fino al 1992 per “salvare dalla mafia Berlusconi e le sue aziende”)?
2) :arrow: Pretendere le immediate dimissioni di Marcello Dell’Utri dal Parlamento. Quello di ieri non è un avviso di garanzia, una richiesta di rinvio a giudizio, un rinvio a giudizio, una sentenza di primo grado: è la seconda e ultima sentenza di merito. Che aspetta la politica a fare le pulizie in casa? Che i carabinieri irrompano a Palazzo Madama per prelevare il senatore e condurlo all’Ucciardone?
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
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#3448
io e loremiro abbiamo visto il tg1 apposta per vedere come mostravan la questione..
diciamo che la notizia che ha preso 7 anni è passata così.. pourparler...
la cosa su cui hanno insistito è stata il fatto che spatuzza non è stato considerato affidabile come pentito.. e quindi le sue dichiarazioni su mafia e forza italia non erano vere.

ma se dell'utri è stato co-fondatore di forza italia e al processo ha preso 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa????
ah già è colpevole solo fino al 1992.. poi è candido come la neve. :roll:
Ultima modifica di loremir77 il 30/06/10 12:54, modificato 1 volta in totale.
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3