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#122
È lunedì.
Ripenso al weekend appena trascorso, al mare, alle 5 terre, alle immersioni, alla focaccia di Recco ed alle trofie al pesto...
E penso a quanto tempo trascorrerà, prima di poter trascorrere un altro weekend come quello appena finito.
Già, perchè con l’avvicinarsi dell’ora “X” si cominciano a chiudere i contratti, a dire lentamente addio alla vita attuale e a prepararsi per la vita futura, abbandonando senza timori le proprie zavorre, le proprie certezze e tutto ciò che di tangibile la vita ti ha dato fino ad ora. La casa è in vendita da una ventina di giorni, la macchina verrà riconsegnata a fine mese, tra poco si chiuderanno le utenze “superflue” (Sky, telefono, e uno dei due contratti internet di casa), e si partirà... per dove ancora non è stato stabilito al 100%, ma si partirà.
Molte cose sono successe, dal nostro primo viaggio per valutare le nostre possibilità in Africa: innanzitutto la rottura del Mac, che ha comportato questo mega-ritardo nell’aggiornarvi sui nostri progressi, ma anche intorno e sopratutto dentro di noi.... procediamo con ordine!
All’inizio di Maggio siamo andati in Africa ad approfondire la conoscenza dei nostri 3 contatti.
La prima tappa è stata l’Uganda... non credo di aver mai provato emozioni tanto contrastanti da un Paese! Innanzitutto, l’Uganda è, nel bene e nel male, completamente diverso da qualsiasi altro Paese Africano che avessi mai visitato!! È un territorio verdissimo, pieno di fiumi, laghi, cascati, boschi verdissimi, piantagioni immense, dove la natura è ancora regina incontrastata del territorio; la gente è estremamente cordiale ed amichevole, oltre che molto istruita, rispetto agli standard dei paesi confinanti, anche se molto più ricchi.
L’Uganda sa veramente di selvaggio in ogni suo aspetto: nulla è reso semplice al turista, che si trova a dover affrontare lunghi trasferimenti automobilistici su strade inesistenti o, nella migliore delle ipotesi, appena accennate, con amplissimi tratti non coperti dalla rete telefonica o elettrica, e dove le città, ad esclusione della capitale Kampala, altro non sono che piccoli conglomerati di una trentina di case con pochissimi servizi.
Fatto sta che il nostro viaggio in Uganda non è iniziato nel migliore dei modi... dopo un viaggio estenuante (arrivo a Kampala alle 4 del mattino), abbiamo riposato poche ore e ci siamo messi in macchina ala volta della nostra prima destinazione: il Lago Nynabulithua, la località dove sarebbe potuto sorgere il nostro Lodge. Il luogo, di per se, è meraviglioso: un lago vulcanico a cavallo di un parco Nazionale dove abitano 13 diverse specie di primati (tra cui la maggiore attrazione dell’Uganda: gli Chimpanzèe) e, dall’altro versante, una palude che da il perfetto habitat a 400 e passa specie di uccelli: il paradiso dei birdwatcher! Inoltre, il luogo si prestava ad un’infinità di attività secondarie: dal trekking dei laghi vulcanici della zona, alla visita del massiccio del Rwenzori, eccetera... purtroppo, proprio per la totale mancanza di strade, i soli 350 Km che lo separano dalla capitale Kampala si percorrono in circa 8 ore... e la “città” più vicina, Fort Portal, non offre molto: una trentina di case, due chiese, un generi-alimentari, una pompa di benzina, e un ambulatorio medico....insomma, sarebbe un vero paradiso, ma come tutti i paradisi è completamente isolato dal mondo, o quantomeno dal mondo civile. Il chè può essere anche piacevole, per un turista che decida di trascorrervi 1 o 2 giorni, ma se si pensa di viverci diventa più arduo...
Certo, ovviamente ciò che cerchiamo non può essere un luogo affollato e pieno di comfort, ma la nostra idea era quella di sopperire a queste mancanze con la presenza dei turisti ed il lavoro per soddisfarli... Ma in quel posto l’affluenza di turisti in un anno si attesta di poche migliaia (meno di 10.000) e, divisi tra i diversi lodge, significa avere non più di 3-4 turisti presenti nella struttura e per pochi giorni al mese... insomma, non sufficienti per rappresentare il nostro punto di contatto con il resto del mondo anche se magari sufficienti per camparci ;)
Da qui una prima idea: avviare una struttura in Uganda, lasciarla in gestione ad un Manager locale e tornare in Italia, aprendo un’agenzia di viaggi che funga da elemento per la promozione e la diffusione dell’Uganda come meta turistica e, nello specifico, che indirizzi turisti nella nostra struttura; quindi, nei mesi principali (da giugno a settembre, poi dicembre-gennaio) andare giù per seguire i momenti più “critici” (in termini di affluenza) in prima persona.
Ma l’Uganda è l’Uganda, ed insieme all’avventura, al fascino di una natura incontaminata ed alla bellezza del carattere dei suoi abitanti, si porta dietro un’eredità assai scomoda, per chi vuole occuparsi del settore turistico: La sua storia. Una storia che ha due problemi principali: il primo è che è ancora fresca, nel ricordo delle persone... molti, al sentire nominare l’Uganda, associano immediatamente (ed erroneamente) immagini di un paese sconvolto dalle guerre civili, violento, pericoloso, insicuro... il secondo problema è che, nonostante i problemi politici siano risolti al 99%, rimangono delle sacche di guerriglieri specialmente nella zona a nord a confine con il Sudan che di tanto in tanto si rendono protagoniste di incresciosi episodi, non ultimo l’attentato a Kampala nel giorno della finale della World Cup di calcio...
Altro punto a sfavore è la necessità di numerose vaccinazioni per poterlo visitare: Febbre gialla, colera, tifo, malaria, che tendono a spaventare molti turisti e a negare ad altri la possibilità di recarvisi.

La seconda tappa del nostro viaggio è stata la Tanzania, luogo da cui siamo rimasti tremendamente delusi, per moltissimi aspetti. Riveliamo un po’ di più di quella che doveva essere una delle nostre mete di elezione e si è invece dimostrata tutt’altro... Nei mesi passati a cercare informazioni su questo progetto eravamo entrati in contatto con il console della Tanzania a Milano, una persona disponibilissima e molto cordiale, desiderosa di aiutarci a portare avanti il nostro progetto e molto interessata.
Purtroppo, come a noi, anche a lui evidentemente mancava un po’ di esperienza in questo settore, infatti nonostante la buona volontà di aiutarci, è incappato in un grande errore che ci è costato una notevole sommetta e molto tempo. Infatti, considerando il nostro come un semplice “investimento”, prese contatti con il Tanzania Investment Centre, l’equivalente della nostra Camera di Commercio, i quali risposero in modo molto affermativo alla nostra proposta e ci diedero il via libera a “Supportarci” nel nostro progetto.
Da qui, molto probabilmente, nacque un grave problema di comprensione reciproca....
Il Console ci diede questa notizia, dicendo tra l’altro che sarebbe stato necessario andare giù per qualche mese e girare bene tutta la zona a Sud del Paese (che quella dove ci veniva supportato l’investimento...) per scegliere il posto dove avremmo voluto far sorgere la nostra struttura, e noi gli credemmo senza mettere in discussione nemmeno per un secondo le sue parole.
Abbiamo identificato un piccolo Parco Nazionale a poche ore dalla capitale che aveva un solo campo e dove, quindi, sarebbe potuta sussistere la possibilità di aprirne un secondo... sicchè, dopo essere atterrati e aver dormito di gusto, siamo partiti la mattina successiva alla volta di questo Parco... e già ci siamo dovuti scontrare con una popolazione molto più ostile, molto più povera e molto meno istruita di quella Ugandese... un po’ ce lo aspettavamo, perchè laddove la ricchezza è maggiore, la povertà e la miseria trovano molti più spazi per farsi avanti conquistando larghe fette di popolazione, ma mai nella vita avrei pensato a simili scenari... comunque, due tentativi di rapina e innumerevoli tentativi di truffa dopo (ed era solo la prima mattina...) abbiamo finalmente raggiunto il parco di Mikumi, che si è subito presentato per ciò che era: un parco piccolo ma carino, con poche infrastrutture ma molto molto comodo, sia per raggiungerlo che per visitarlo. Ottimo potenziale.
Se non che, dopo la nostra visita, ci siamo recati a Dar Es Salaam, per parlare con qualcuno del T.I.C. e capire come muoverci da li in avanti.... Grande è stata la nostra sorpresa nello scoprire che il Console, che pure si era occupato volonterosamente di guardare il lato “economico” del nostro investimento, aveva completamente tralasciato un aspetto fondamentale: le concessioni. Di fatti, al T.I.C. l’unica informazione che abbiamo ricevuto è stata la seguente: “Vi Supportiamo nel vostro investimento” significa esattamente questo: nessun aiuto a trovare le autorizzazioni, nessun aiuto a ottenere permessi, nessun aiuto di tipo strategico o economico... semplicemente un “supporto” con la burocrazia, in pratica ci hanno detto che, non appena avremmo ottenuto le concessioni dalla Wildlife Authority a costruire un Lodge, loro ci avrebbero fornito tutti i documenti necessari per costituire una società... in pratica non avrebbero fatto nulla di più di quello che avremmo potuto tranquillissimamente fare noi andando in comune...
Delusione massima, quindi, per aver buttato via soldi (tantissimi), Tempo (tantissimo) e Risorse che avremmo potuto investire in altro.... Ma come si fa, in 6 mesi in cui abbiamo tenuto i contatti, a non menzionare un singola volta che per poter attuare il nostro progetto non servono solo le autorizzazioni di tipo “edilizio” ma anche le autorizzazioni della Wildlife authority, e che tale Wildlife Authority ha l’ufficio a 1200 Km da dove eravamo stati mandati noi????
Vabbè, discorso Tanzania chiuso, almeno per adesso...
Ed arriviamo al terzo e più interessante dei nostri contatti: lo Zambia. Qui sarebbe sicuramente fattibile un investimento come quello di cui abbiamo parlato, soprattutto grazie alla presenza di un potenziale partner locale che sembra molto motivato (ma anche lui con poca esperienza nel setore) a costituire un progetto simile!
Adesso come adesso stiamo ancora discutendo delle nostre idee reciproche principalmente perchè, una volta capito che abbiamo un obiettivo comune, si passa alla parte legale, che è la più rognosa... ovviamente noi vogliamo fare tutto in modo assolutamente cristallino e inattaccabile, tutto perfettamente alla luce del sole, dove ogni singola spesa è giustificata da preventivi ufficiali, dove ogni singola responsabilità è dichiarata nello statuto societario, dove ogni procedura è vagliata da organismi di controllo ufficiali PRIMA di costituire la società, in modo da sapere esattamente a cosa si andrà incontro (insomma fare gli affari “All’Europea”), mentre lui sembra essere di altra idea, ossia di avviare subito la società con un capitale e partire, senza preoccuparsi di avere ogni singola spesa a dettaglio o di costituire un Business plan dettagliato in cui vengano chiariti ruoli e responsabilità dei soci... insomma la sua è più un’idea di “business familiare”, dove si lavora tutti al massimo per un obiettivo comune, senza necessariamente dover mettere tutto nero su bianco prima, mentre noi siamo un po’ più sul vigile, pensando che sia giusto, in una società importante come sarebbe la nostra, che tutti abbiano uguali diritti e uguali doveri fin da prima di costituire la società stessa...
Comunque adesso siamo a questo passo: dovremmo incontrarci ancora con il nsotro potenziale socio e discutere discutere discutere fino a quando non si trova una via: o un accordo o una rottura, ma che soddisfi entrambe le parti!

Adesso, quindi, siamo nella situazione in cui non riusciamo ancora a dare una risposta definitiva a nulla... La prima cosa che faremo, a metà Agosto circa, sarà tornare in Zambia e rimanere lì fino a quando non avremo raggiunto un accordo:
-La prima possibilità, che è quella che ci auspichiamo, è trovare un accordo che soddisfi tutti e iniziare con questo progetto (più avanti vi dirò anche di cosa si tratta, ma per adesso preferisco mantenere il riserbo :P)
-Se non dovessimo trovare questo punto di accordo, avremmo ancora altre due possibilità:
- Tornare in Italia: Abbiamo preso contatto con un Franchising di Agenzie di Viaggi e abbiamo già valutato molto positivamente la possibilità di avviare un’AdV qui in Italia che ci permetta di ottenere buoni contatti con i Tour Operator internazionali e con i turisti più affini al nostro modo di pensare, in modo di poter contare, tra qualche anno, su contatti migliori per sviluppare questo stesso progetto (quelli dei tour operator internazionali e quelli locali con i quali nel frattempo avremo stipulato rapporti lavorativi grazie all’AdV) e su una potenzialità contrattuale maggiore (costituita dal numero di turisti che gravitano presso la nostra AdV).
- Restare in Zambia e trovarci qualcosa da fare, e nel frattempo lavorare per avvicinarci ancor adi più al nostro sogno. A quel punto qualsiasi lavoro andrebbe bene, basta poter essere la per imparare meglio gli aspetti giuridici, legali e finanziari di quel paese ed essere più pronti la prossima volta.

Per adesso è tutto, se avete domande non esitate a porcele!
Un caro saluto a tutti,

Elena e Giacomo
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#127
Cyber ma ci hai raccontato solo cosa non sarà... io sono curiosa di sapere quel che invece potrebbe essere!!!

#128
Cyber ho avuto le tue stesse impressioni dall'Uganda
(pero' se la natura dell'Uganda ti ha stregato...e' perche' non hai visto il Congo :shock: :wink: ...ma li' purtroppo la situazione non e' favorevole :( )

sono felicissima degli sviluppi e curiosissima dello Zambia :!:
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

#129
Dal nostro Blog:

"Zambia sia! Entro due o tre settimane andremo giù, troveremo un appartamento o una casetta nei pressi di Livingstone e daremo il via alla fase 1 del nostro progetto.

La prima cosa da fare sarà mettere su una “incoming agency”, ossia munirci di mezzi attrezzati per i Safari e creare degli itinerari da 1 giorno a 6 mesi :-) dello Zambia e dei Paesi limitrofi da proporre sia ai turisti fai-da-te in loco, sia ai vari Lodge per i loro clienti che potrebbero voler fare delle gite particolari, sia alle agenzie di viaggi e tour operator internazionali.

Fatto questo, avremo il tempo di informarci più approfonditamente e senza fretta sulla costruzione di un nostro Resort e di risolvere i vari dubbi in sospeso prima di affrontare un investimento di queste proporzioni.

I contatti sono molti, e sembrano tutti molto promettenti; l’intraprendenza e la voglia di fare non ci mancano.

Adesso, l’unica cosa che occorre è andare! :D"
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#133
stefania_b ha scritto:ma farete voi da guida/autista per piccoli gruppi?
Sicuramente, dopo un primo periodo in cui dovremo viaggiare in lungo e largo per stringere contatti con i Lodge e le strutture presenti, Elena rimarrà in ufficio/reception a occuparsi delle prenotazioni mentre io dovrei essere più mobile. quando non avremo tour in ballo mi occuperò di andare in giro a trovare clienti e promuovere l'attività, mentre quando avremo safari da accompagnare, dipenderà un po' dalle esigenze dei clienti e dai loro desideri. Ovviametne, se ci saranno Italiani o Giapponesi e vorranno avere una guida che parla la loro lingua, io sarò BEN LIENTO di accompagnarli, altrimenti avremo delle guide (renger) locali che verranno istruiti a dovere ;)

i Safari saranno di vario tipo e di varia durata, e comprenderanno numerose alternative di percorsi/paesi/mezzi/alloggi, in modo da soddisfare il maggior numero di esigenze. Una cosa che mi piacerebbe tanto implementare (e che nno fa quasi nessuno) sono i Safari in tenda (oviamente, NON una canadese comprata da decathlon :lol:) e i safari in moto (purtroppo con la limitazione di non poter entrare nei parchi in moto, quindi occorrerà fare un mix Moto-automezzo, per permettere di lasciare le moto, andare a fare le escursioni e poi ritornare a prendere le moto per proseguire nel viaggio). L'auto sarà anche utile come back-up in caso siano necessarie riparazioni alle moto (di solito in quelle situazioni salta sempre la frizione... :roll:) per poter continuare.

Entro poco (qualche settimana) avremo il nostro sito pronto e chiederò una mano anche a voi per poterlo diffondere!! :mrgreen:
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#135
Cyber, spero che tu riesca a fare capolino spesso nel forum pr raccontarci della tua nuova vita :!: :D
foto dello Zambia? sono sul blog?
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8