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#61
bertok ha scritto:Non sogno di avere milioni di euro in banca...nn è un mio obiettivo...il mio obiettivo in tal senso è aver abbastanza denaro da poter vivere bene, senza che manchi nulla a mia moglie (attuale fidanzata), a quello che un giorno sarà mio figlio/a e ai miei cari in generale (e a me stesso, ovviamente) ... questo è un obiettivo per me intelligente

Perchè intelligente...? Ma perchè chi si pone obiettivi da milionari...1 su un tot ce la fa anche..e gli altri ? Beh se un obiettivo è tale allora verrà perseguito con grande energia e la delusione non può che generare infelicità...gli obiettivi devono essere perseguibili e per questo bisogna esser onesti con se stessi ... posso sperare di vincere milioni di euro ma nn perseguire come obiettivo quello di averli a tutti i costi... nn so se mi spiego.

E nn credo di esser limitato a pormi obiettivi sensati!

A mio avviso, il fatto di avere un lavoro che ti permetta di mantenere moglie e figlio, non significa essere felici, significa avere sicurezza, ma la felicita non passa dal denaro.
Anzi penso sia esattamente l'opposto,il denaro è il male della nostra società, che tende sempre piu a generare consumismo, che a sua volta genera bisogno di lavoro, è come il gatto che si morde la coda.Si lavora per avere di più, ma non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto, ma anche chi a troppo non apprezza completamente il valore delle cose!
Pensiamo forse di essere più felici di un bambino africano? (non parlo di situazioni gravissime intendiamoci) giustamente chi vive in quella realta non conosce la nostra, quindi si adatta, e quella resta la sua normalità.
Ma ha un vantaggio su di noi, che ogni piccola cosa, lo emoziona, lui ha ancora un mondo da scoprire, mentre noi........ non so!
devo dare ragione a domovoy, ha espresso molto bene l'idea di felicità, e ricito il testo:

La felicita' irrazionale, quelal vera, quella folle, quella da brividi.... esiste solo quando non si ha la capacita' di pensare. I bambini sono felici perchè vivono l'attimo. I pazzi sono felici...

Siamo felici nell'imprevisto, quando non ci rendiamo conto di cosa stiamo facendo o pensando.

Quella che viviamo, apprezzando cio' che abbiamo, è a mio avviso una razionalizzazione della felicita', è un paragonarla al resto delle cose.

Sono felice perchè potrei star peggio.

Questa non è felicita' ma consapevolezza.


Esatto! a mio avviso proprio la consapevolezza, e ciò che fondamentalmente rende infelici (o meglio non felici) , il fatto di poter sapere che tutto e sul filo del rasoio!
Abbiamo molto, ma in un attimo possiamo ritrovarci con un niente, senza certezze, senza affetti, senza amore.
Io adoro le persone come lorena (che a postato sopra) perche riescono a vivere emozionandosi con poco.
L'adoro e l'invidio allo stesso tempo, perche vorrei averla ma non ne sono più capace!
Penso anche che sia dettato tutto anche dall'età, che porta appunto alla consapevolezza!

Ma questo mi fa incazzare di brutto..... se continuo mi sfogo sul topic da Sfoghi senza alcun senso apparente-Dall'idea del Grande Abs :lol: :lol:

_________________
Guarda che il mio esempio del denaro era solo tale...un esempio, non fossilizziamoci sui particolari.

Il concetto corretto lo hai espresso tu stesso : "Si lavora per avere di più, ma non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto, ma anche chi a troppo non apprezza completamente il valore delle cose!"

Il fatto è questo . Parlate di felicità come una cosa ENORME..nn sapete neanche dar un 'nome' , una definizione...rientrate forse nella categoria di cui parla Bertok, ovvero di chi "non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto"...x me la felicità non è cosa così ENORME (nel senso di difficile raggiungimento)

Io e Lorena (solo 2 esempi) evidentemente apprezziamo ciò che abbiamo ed è questo il nome (ed è per questo che riusciamo a dargli un nome alla ns felicità) della ns felicità ! siamo un po come il bambino africano di cui parli .

Mi spiace sinceramente che nn riusciate a vedere nella vs vita quotidiana la fonte di una quotidiana felicità...sono felice di riuscirvi, al contrario. Ciao, Ale

#62
AlexB ha scritto: Guarda che il mio esempio del denaro era solo tale...un esempio, non fossilizziamoci sui particolari.

Il concetto corretto lo hai espresso tu stesso : "Si lavora per avere di più, ma non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto, ma anche chi a troppo non apprezza completamente il valore delle cose!"

Il fatto è questo . Parlate di felicità come una cosa ENORME..nn sapete neanche dar un 'nome' , una definizione...rientrate forse nella categoria di cui parla Bertok, ovvero di chi "non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto"...x me la felicità non è cosa così ENORME (nel senso di difficile raggiungimento)

Io e Lorena (solo 2 esempi) evidentemente apprezziamo ciò che abbiamo ed è questo il nome (ed è per questo che riusciamo a dargli un nome alla ns felicità) della ns felicità ! siamo un po come il bambino africano di cui parli .

Mi spiace sinceramente che nn riusciate a vedere nella vs vita quotidiana la fonte di una quotidiana felicità...sono felice di riuscirvi, al contrario. Ciao, Ale
:shock: :shock: ma dove le hai lette queste cose?
Voglio dire.... non pensare di avere una vita migliore degli altri perchè probabilmente ti sbagli di grosso :lol:

Cio' che vediamo nella nostra quotidianeita' lo sappiamo soltanto noi, ed il fatto che avere una bella casa (è un esempio) ci rende soddisfatti e che io chiamo quella sensazione "compiacenza" e non "felicita'" è soltanto un modo diverso di usare una parola.

Credo sia fuori luogo il tuo giudicare gli altri mettendo te stesso come modello. Si hanno modi diversi di vedere la vita, ma non per questo la tua è migliore delle altre.


:wink:

#63
domovoy ha scritto:
AlexB ha scritto: Guarda che il mio esempio del denaro era solo tale...un esempio, non fossilizziamoci sui particolari.

Il concetto corretto lo hai espresso tu stesso : "Si lavora per avere di più, ma non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto, ma anche chi a troppo non apprezza completamente il valore delle cose!"

Il fatto è questo . Parlate di felicità come una cosa ENORME..nn sapete neanche dar un 'nome' , una definizione...rientrate forse nella categoria di cui parla Bertok, ovvero di chi "non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto"...x me la felicità non è cosa così ENORME (nel senso di difficile raggiungimento)

Io e Lorena (solo 2 esempi) evidentemente apprezziamo ciò che abbiamo ed è questo il nome (ed è per questo che riusciamo a dargli un nome alla ns felicità) della ns felicità ! siamo un po come il bambino africano di cui parli .

Mi spiace sinceramente che nn riusciate a vedere nella vs vita quotidiana la fonte di una quotidiana felicità...sono felice di riuscirvi, al contrario. Ciao, Ale
:shock: :shock: ma dove le hai lette queste cose?
Voglio dire.... non pensare di avere una vita migliore degli altri perchè probabilmente di sbagli di grosso :lol:

Cio' che vedo nella mia quotidianeita' lo sappiamo soltanto noi, ed il fatto che avere una bella casa (è un esempio) mi rende soddisfatta e che chiamo quella sensazione "compiacenza" e non "felicita'" è soltanto un modo diverso di usare una parola.
Credo sia fuori luogo il tuo giudicare gli altri mettendo te stesso come modello. Si hanno modi diversi di vedere la vita, ma non per questo la tua è migliore delle altre.


:wink:
Io leggo delle risposte e le valuto secondo i miei canoni..da quel che ho capito N persone non trovano la felicità nella loro quotidianità (forse perchè la chiamano in altro modo...magari solo x questo...) e a me dispiace se è così...stop... Sei tu che travisi le mie parole e vi leggi che ritengo di vivere meglio di questo tipo di persone...calmati pure, nn agitarti ;)

Ciao, Ale

#64
Da http://www.benessere.com/psicologia/feli.htm

D'Urso e Trentin (1992) riportano una serie di attività e atteggiamenti che si accompagnano o favoriscono uno stato di benessere.
Tali attività o atteggiamenti sono:


1. non attribuire interamente a noi stessi la responsabilità degli eventi spiacevoli che ci capitano
2. stare in compagnia di persone felici
3. fare esercizio fisico
4. non confrontare la nostra condizione (salute, bellezza, ricchezza ecc.) con quella degli altri
5. individuare quello che ci piace nel nostro lavoro e valorizzarlo
6. curare il corpo e l'abbigliamento
7. riconoscere i legami tra cattivo umore e cattivo stato di salute: spesso è il malessere fisico, più che altri fattori oggettivi, a determinare un cattivo umore
8. dimensionare le nostre aspettative alle capacità e alle opportunità medie della situazione
9. aiutare le persone a cui piace essere aiutate
10. non fare progetti a lunga scadenza
11. frequentare le persone che ci hanno fatto dei piaceri e alle quali abbiamo fatto dei piaceri
12. non trarre conclusioni generali dagli insuccessi
13. fare una lista delle attività che personalmente ci fanno stare di buon umore e praticarle
Cosimo 8/8/2007 e Clelia 6/5/2009

#65
Non sono affatto agitata, sono stupita!

Ti considero una persona intelligente e mi ha stupito la deduzione che hai fatto in questo caso. L'ho trovata, forse erroneamente, presuntuosa, ecco tutto.

Se provi a vedere il discorso stando fuori dalla tua perfetta realta' magari si capisce un po' il concetto che io ed altre persone abbiamo provato ad esprimere, ed in tal caso son ben contenta di discutere con te gli errori della mia idea.




:wink:

#66
Secondo me non si può dare una definizione esatta di felicità, come non si può dare una definizione esatta di amore.
E' un qualcosa di astratto che ognuno vive e concepisce a suo modo.
Per me la felicità è nelle piccole cose:
-l'affetto della mia famiglia
-il sogno di me edel mio lui che si sta realizzando
- la prima volta che mio nipote mi ha chiamato zia
-il vedere il mio gatto che mi viene incontro quando torno a casa e così via.
Per qualcun'altro la felicità è fatta di sogni irrealizzabili.
per qualcuno la felicità non esiste, o dura solo pochi istanti.
Qualcuno dice che bisogna cercare la causa per trovare la felicità e qualcuno dice che bisogna cercarne la conseuguenza.
Sono tanti modi di vivere la felicità: tutti esatti e tutti sbagliati.

Potrei rigirarvi la domanda chidendovi:
-cos'è l'amore??
-cos'è l'odio??

Sono discorsi infiniti e astratti!!

:)
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)

#67
Colynn ha scritto: 11. frequentare le persone che ci hanno fatto dei piaceri e alle quali abbiamo fatto dei piaceri
Ma che cosa triste....tristisssssima!

#68
domovoy ha scritto:
AlexB ha scritto: Guarda che il mio esempio del denaro era solo tale...un esempio, non fossilizziamoci sui particolari.

Il concetto corretto lo hai espresso tu stesso : "Si lavora per avere di più, ma non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto, ma anche chi a troppo non apprezza completamente il valore delle cose!"

Il fatto è questo . Parlate di felicità come una cosa ENORME..nn sapete neanche dar un 'nome' , una definizione...rientrate forse nella categoria di cui parla Bertok, ovvero di chi "non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto"...x me la felicità non è cosa così ENORME (nel senso di difficile raggiungimento)

Io e Lorena (solo 2 esempi) evidentemente apprezziamo ciò che abbiamo ed è questo il nome (ed è per questo che riusciamo a dargli un nome alla ns felicità) della ns felicità ! siamo un po come il bambino africano di cui parli .

Mi spiace sinceramente che nn riusciate a vedere nella vs vita quotidiana la fonte di una quotidiana felicità...sono felice di riuscirvi, al contrario. Ciao, Ale
:shock: :shock: ma dove le hai lette queste cose?
Voglio dire.... non pensare di avere una vita migliore degli altri perchè probabilmente ti sbagli di grosso :lol:

Cio' che vediamo nella nostra quotidianeita' lo sappiamo soltanto noi, ed il fatto che avere una bella casa (è un esempio) ci rende soddisfatti e che io chiamo quella sensazione "compiacenza" e non "felicita'" è soltanto un modo diverso di usare una parola.

Credo sia fuori luogo il tuo giudicare gli altri mettendo te stesso come modello. Si hanno modi diversi di vedere la vita, ma non per questo la tua è migliore delle altre.

Le tue risposte non deludono mai domo! :wink:
Alex, Il sale della virta e confrontarsi, non immolarsi!
E solo una constatazione, non vuole essere un offesa!
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/

#69
domovoy ha scritto:Non sono affatto agitata, sono stupita!

Ti considero una persona intelligente e mi ha stupito la deduzione che hai fatto in questo caso. L'ho trovata, forse erroneamente, presuntuosa, ecco tutto.

Se provi a vedere il discorso stando fuori dalla tua perfetta realta' magari si capisce un po' il concetto che io ed altre persone abbiamo provato ad esprimere, ed in tal caso son ben contenta di discutere con te gli errori della mia idea.




:wink:
Domo non volevo esser presuntuoso..scusa se è trasparito ciò...assolutamente dicevo una cosa semplice

io sono felice (la mia vita nn è perfetta...l ho detto anche) nel mio "piccolo"...ora ,forse lo sono perchè godo delle piccole cose...altri magari nn godono di queste piccole cose oppure danno un valore diverso a questo goderne...tutto qua...io per loro me ne dispiaccio soltanto perchè godere delle piccole cose ti permette di provare (io la chiamo così ma magari sbaglio io, x carità) felicità + spesso.

Come diceva Lorena...anche a me basta guarda la mia fidanzata (magari mentre dorme, è bellissima) x esser felice. Un altro magari chiama questo "sentimento" compiacimento, per me non è compiacimento (è x me riduttivo definirlo tale...) è pura e semplice felicità.

TUtto qui, ciao, Ale

#70
bertok ha scritto:
domovoy ha scritto:
AlexB ha scritto: Guarda che il mio esempio del denaro era solo tale...un esempio, non fossilizziamoci sui particolari.

Il concetto corretto lo hai espresso tu stesso : "Si lavora per avere di più, ma non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto, ma anche chi a troppo non apprezza completamente il valore delle cose!"

Il fatto è questo . Parlate di felicità come una cosa ENORME..nn sapete neanche dar un 'nome' , una definizione...rientrate forse nella categoria di cui parla Bertok, ovvero di chi "non si ha mai abbastanza.
Chi non arriva ad avere ciò che desidera resta insoddisfatto"...x me la felicità non è cosa così ENORME (nel senso di difficile raggiungimento)

Io e Lorena (solo 2 esempi) evidentemente apprezziamo ciò che abbiamo ed è questo il nome (ed è per questo che riusciamo a dargli un nome alla ns felicità) della ns felicità ! siamo un po come il bambino africano di cui parli .

Mi spiace sinceramente che nn riusciate a vedere nella vs vita quotidiana la fonte di una quotidiana felicità...sono felice di riuscirvi, al contrario. Ciao, Ale
:shock: :shock: ma dove le hai lette queste cose?
Voglio dire.... non pensare di avere una vita migliore degli altri perchè probabilmente ti sbagli di grosso :lol:

Cio' che vediamo nella nostra quotidianeita' lo sappiamo soltanto noi, ed il fatto che avere una bella casa (è un esempio) ci rende soddisfatti e che io chiamo quella sensazione "compiacenza" e non "felicita'" è soltanto un modo diverso di usare una parola.

Credo sia fuori luogo il tuo giudicare gli altri mettendo te stesso come modello. Si hanno modi diversi di vedere la vita, ma non per questo la tua è migliore delle altre.

Le tue risposte non deludono mai domo! :wink:
Alex, Il sale della virta e confrontarsi, non immolarsi!
E solo una constatazione, non vuole essere un offesa!
Bertok...suvvia nn fare il filosofo.. :D ... a parte gli scherzi spero aver spiegato cosa intendevo dire (nn volevo affatto immolarmi, non cadete però anche voi in questo errore ;) ) nella mia ultima risposta a domo...ciao, Ale

#71
domovoy ha scritto:
Colynn ha scritto: 11. frequentare le persone che ci hanno fatto dei piaceri e alle quali abbiamo fatto dei piaceri
Ma che cosa triste....tristisssssima!

[OT] da qui il mio discorso sul Corso di laurea in Psicologia :roll: [/OT]


io non l'ho nemmeno capita fino in fondo la 11...sarà perchè tendo a non tenere conto dei piaceri che faccio a chi amo e anche perchè tendo a fare tutto da me :oops:
Cosimo 8/8/2007 e Clelia 6/5/2009

#72
Mi sembra un mettere noi stessi e gli amici su una bilancia!
Cavolo ma che devo tenere la prima nota sui favori????

Perdonami ma il "decalogo" che hai messo mica mi è piaciuto....

#73
domovoy ha scritto:Mi sembra un mettere noi stessi e gli amici su una bilancia!
Cavolo ma che devo tenere la prima nota sui favori????

Perdonami ma il "decalogo" che hai messo mica mi è piaciuto....

:lol: figurati....
io l'ho messo perchè mi ha colpito, non perchè io lo approvi :wink:
comq se leggete il testo da cui l'ho estratto vedrete che le definizioni di felicità sono molteplici :roll:

Rispetto però al "ballare come se nessuno ti stesse guardando" dico che secondo me siamo così tanto la società dell'immagine che MOLTO della nostra felicità è data dal fatto che ci guardino (p.es che il divano nuovo è bello, che ci invidino il posto dive andiamo in vacanza etc..)
Questo fa tenerezza perchè rivela fragilità e biogno di approvazione, ma fa anche inkazzare perchè porta all'ostentazione :roll:
Cosimo 8/8/2007 e Clelia 6/5/2009

#74
che bel topic!! proprio l'altro giorno ci lamentavamo che mancavano argomenti qui sul forum ed invece con questo mi sembra di essere tornata indietro di qualche mese...ritornando all'argomento, io sono una persona che sta imparando ad essere serena...per carattere e anche per le circostanze che ho vissuto tendo a non essere felice, a diffidare dei momenti di felicità che mi capitano o che cerco di costruirmi e questo mi porta a non apprezzare mai quello che ho...non so se la felicità vera esista, penso che dipende tutto dalla valenza che si dà a questa parola...se per felicità uno intende che tutto vada sempre bene, avere sempre quello che si desidera allora no, non puo'esistere, ma se si impara ad accettare i propri limiti e la propria situazione e a trarne il meglio nonostante tutto allora si puo' sperare di strappare alla vita scampoli di felicità....dopo tutto si dice sempre che la felicità e' un viaggio e non una destinazione, eppure vuoi per innata tendenza, vuoi per il sistema consumistico in cui siamo immersi si tende sempre ad identificarla con un obbiettivo...quando saro' arrivato li' allora saro' felice...questo puo' aiutare a vivere meglio ma non a vivere felici e soddisfatti....scusate il poema!!
.......e l'armonia vince di mille secoli il silenzio

#75
bluesky ha scritto:che bel topic!! proprio l'altro giorno ci lamentavamo che mancavano argomenti qui sul forum ed invece con questo mi sembra di essere tornata indietro di qualche mese...ritornando all'argomento, io sono una persona che sta imparando ad essere serena...per carattere e anche per le circostanze che ho vissuto tendo a non essere felice, a diffidare dei momenti di felicità che mi capitano o che cerco di costruirmi e questo mi porta a non apprezzare mai quello che ho...non so se la felicità vera esista, penso che dipende tutto dalla valenza che si dà a questa parola...se per felicità uno intende che tutto vada sempre bene, avere sempre quello che si desidera allora no, non puo'esistere, ma se si impara ad accettare i propri limiti e la propria situazione e a trarne il meglio nonostante tutto allora si puo' sperare di strappare alla vita scampoli di felicità....dopo tutto si dice sempre che la felicità e' un viaggio e non una destinazione, eppure vuoi per innata tendenza, vuoi per il sistema consumistico in cui siamo immersi si tende sempre ad identificarla con un obbiettivo...quando saro' arrivato li' allora saro' felice...questo puo' aiutare a vivere meglio ma non a vivere felici e soddisfatti....scusate il poema!!
Da parte mia non trovo che l'essere "felice" (non lo sono mai) passi da un obbiettivo, penso invece passi da uno stato mentale, quello della consapevolezza vera, profonda che passa dall'inside di se stessi.
Il riuscire sopratutto a confrontarsi rimanendo (se si trovano corretti) coerenti con i propri pensieri e le proprie idee!
Questo rende sereni, sicuri di se, anche nelle tempeste! ma non rende felici anzi, si guarda spesso al rovescio della medaglia! :wink:
D'altronde la scritta postata sotto s'ignifica proprio questo!
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/