La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

#32
Oggi possiamo dire che Allen Jones fu un grande artista e che le sue sono oggi delle icone, forse le più celebri di tutta la stagione pop.
Ma chissà che tipo di accoglienza ebbero le sue furnitures/sculptures provocatorie e scopertamente erotiche da parte degli ambienti ufficiali/accademici e da quelli più 'aperti' legati alla contestazione giovanile..: chissà quanto sarà stato odiato dalle organizzazioni femministe dell'epoca.. :roll:
In realtà l'inglese non faceva altro che materializzare con assoluto distacco ed insieme con l'iperrealismo delle figure in fibra di vetro, l'immaginario erotico americano che aveva avuto modo di scoprire a contatto con la società massificata e dei consumi per eccellenza, in un lungo viaggio svolto negli States nel 1965.. :roll:
Immagine

#33
Grazie Lot!
leggere questi post è sempre un piacere e per chi come me non ne capisce una cippa di design ma apprezza le "idee" fa accendere in testa delle piccole lampadine e la voglia di googoolare un po' alla ricerca di altre info. :D


certo che però queste ultime creazioni sarebbero un po' ardite per il mio salotto!!!!
Se non riesci ad uscire dal tunnel... arredalo!
LINK CUCINA

#34
Cerise ha scritto:..certo che però queste ultime creazioni sarebbero un po' ardite per il mio salotto!!!!
Ma grazie a te che hai la pazienza e la resistenza di leggere queste cose.. :wink:
Mmm.. in effetti, provo a pensare cosa direbbero i miei colleghi se vedessero le 'cose' di Allen da me.. :shock:

#35
lot ha scritto:
e.do. ha scritto:..la plastica rappresentava innovazione, discussione dei vecchi canoni, tecnologie produttive avanguardistiche.
Sono d'accordo che i tempi sono cambiati e che allora è stata una vera rivoluzione dei costumi , ma, secondo me, certe realizzazioni ancora oggi ci fanno sognare.. In fondo c'è stato un periodo di relativo 'oscurantismo' (anni '80), in cui si è voluto ripercorrere strade piu tradizionali. :roll:
Dalla olandese Casala, la Casalino un mix tra Tulip e Panton chair.. Non è un capolavoro..?
Immagine
Immagine
oggi ho visto da un antiquario sei sedie molto simili a queste solo con lo schienale più alto,sono color tortora in plastica bellissime sembrano un incrocio tra queste e la pantom famosa , il venditore mi dice che sono svedesi fine anni 60 della marca Cado...qualcuno conosce questa sedia? Quanto potrebbe valere un oggetto del genere in ottime condizioni?

#36
eccola!!
Immagine
è sempre di Casala e si chiama casalino

quindi potrei cercala anche nuova che forse costa meno delle vintage :wink:

#37
Grazie Lot! Leggere i tuoi interventi è sempre molto piacevole, la tua competenza nel design è notevole e apre "orizzonti" a chi come me non ne capisce molto.
FEDE65

#38
fede65 ha scritto:Grazie Lot! Leggere i tuoi interventi è sempre molto piacevole, la tua competenza nel design è notevole e apre "orizzonti" a chi come me non ne capisce molto.
Ma figurati.. il piacere è mio. Mah, competenza.. quella non so, ma certo come dicevo, il piacere è tutto mio se riesco ad attrarre alla 'causa'.. Grazie, comunque.. :D

Re: Quando le case italiane incontrarono la Pop art..

#39
Bel topic peccato rileggerlo solo ora :D

Su Castiglioni condivisibile tutto anche se son sempre stato dell'idea che le sue idee più radicali traggano linfa dall'object trouvé e dalle decontestualizzazioni duchampiane dada e surrealiste (o ai primi 'giochi' scombinatorii picassiani) e che il pop (che deve molto a quei movimenti) sia più esteriore di quanto si pensi... 8)
Sciocco è quell'uomo che paga due volte per la stessa cosa.

Re: Quando le case italiane incontrarono la Pop art..

#40
Grazie, sempre carino Arka. :D
Aspetto sempre i tuoi contributi se lo vorrai, in questa sezione.

Sì, lo credo anch'io, che Duchamp sia il nume sopra tutto come il Picasso decostruttore decollagista.
Aggiungo, al limite forse del fuori tema ( :oops: ), che più che ad un linguaggio definito e teorizzato del pop, sia esistito un movimento diffuso, globale, più o meno interiorizzato da artisti e designer in tutti gli anni '50 ed i primissimi '60, nell'occidente ed in Italia (qui contrastato dagli artisti più impegnati e vicini al PCI, all'epoca molto influenti nel dibattito artistico) con più difficoltà, anche se da noi la stura al movimento americano la da la Biennale '64 col premio a Rauschenberg (le sue opere sbarcano nella Laguna, sotto).
Dico poi un'ovvietà. La diffusione più forte, chiaramente, era naturalmente il modello di società capitalista e consumista americana, 'il' sistema dell'occidente.
Immagine
Immagine