lunaspina ha scritto: Del resto, non dimentichiamo che la ricerca universitaria ha implicitamente compreso nel proprio compito anche l'aspetto didattico... Anche quando ero studentessa io metà delle lezioni erano tenute da dottorandi e ricercatori, e non mi pare sia mai stato un problema... hanno sempre tutti portato avanti entrambi gli aspetti (ricerca e didattica)...
è qui l'errore (parlo sempre di giurisprudenza, che è la realtà di cui ho conoscenza diretta): in teoria, il ricercatore (ossia, chi sta facendo un dottorato di ricerca) deve fare solo ricerca, pubblicare articoli e al termine del triennio la tesi di dottorato. A volte ha una borsa di studio x coprire i costi di libri e ricerche (ed ha dei benefit, tipo la stanza in uni e l'accesso gratis alle fotocopie, non ti dico le faide in facoltà x avere la tesserina), altre volte no, e si paga tutto da solo; in pratica, il ricercatore viene utilizzato come assistente (fa lezioni al posto del docente universitario, segue i tesisti, organizza seminari didattici, va ad interrogare agli esami) il tutto
aggratis, mentre il docente universitario (in genere irreperibile) prende uno stipendio pieno per attività che non svolge. Il docente segnala i ricercatori meritevoli di proseguire oppure no (quindi, o stai zitto e buono, e anzi mi fai pubblicare a mio nome l'articolo che stai scrivendo, o ti mando a spasso senza farti passare dal via).
Io questa la vedo come una stortura enorme. Non c'è controllo sulla qualità del lavoro nè dei ricercatori nè dei docenti, e la riforma gelmini mi sembra stia pure andando in senso opposto...
insomma, di cose da fare io ne vedo tante, anche senza aumentare la spesa (ma gestendo meglio i soldi che ci sono ora) e ritengo giusto che all'uni protestino, almeno se ne parla...