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#4366
Saul1978 ha scritto:Se permetti io tengo più alla mia sicurezza (cacciabombardieri) che all'istruzione di gente che esige diritti senza pensare ai propri doveri.
Fosse per me la scuola la privatizzerei. In toto.
Mi rendo conto che è una boutade eccessiva....ma c'è un limite a tutto.
Proporrei cose tipo triplicare le rette agli studenti OGNI ANNO DI FUORICORSO che accumulano. Via tutta la feccia... chi se lo merita va avanti...
Torno un passo indietro, ma mi inviti a nozze :lol: perchè se la metti in questi termini offri una sponda alla generalizzazione e ad una delle più ripetute accuse degli anti-berlusconiani: il voler considerare l'istruzione un lusso per pochi così da mantenere la massa ignorante.

Generalizzi quando dici (come ti faceva notare Loremir) che ci sono frotte di studenti fuoricorso che stanno li a scaldare la seggiola e a farsi mantenere fino ai trent'anni.

E' vero, ci sono tanti che vivono l'università come un parcheggio e sono anni e anni fuori corso (tra i quali c'è stata a suo tempo anche la Gelmini, laureata fuoricorso di tre anni, no?) perchè mamma e papà ce li mantengono senza fargli capire che bisognerebbe che si dessero una mossa.

Ma, siccome ci sono tanti studenti che mentre studiano lavorano (magari guadagnando due lire, vuoi per indipendenza o semplicemente per non pesare sui propri genitori per mantenersi agli studi.... come ho provato a fare anch'io vent'anni anni fa prima di fare la corbelleria di mollare l'uni perchè non ce la facevo a conciliare lavoro e studio), non tutti ce la fanno a laurearsi in tempo.

Poi guarda che le borse di studio vengono date a chi ha buoni curriculum scolastici, redditi non alti (e lasciamo stare chi dichiara il falso) e mantiene una buona media di voti mentre si laurea.... perchè ci si scorda la borsa di studio se si va avanti poco e con bassi voti agli esami.

Quando poi dici che privatizzeresti tutta la scuola pubblica mi ricordi, detto senza offesa, una delle classiche accuse che noi anti-berlusconiani muoviamo a Berlusconi: il voler considerare il diritto all'istruzione un lusso e non un diritto sancito dalla Costituzione (art.34.... fintanto che non viene abrogato è in vigore!!!), con le scuole private per gli abbienti, e nessuna istruzione per i poveracci, lasciando magari che si facciano ricoglionire da un Grande Fratello qualsiasi.

Anche perchè gli ingegneri servono pure per progettare quei cacciabombardieri che ti danno tanta sicurezza e nei quali preferisci spendere i soldi pubblici piuttosto che nell'istruzione... se non vogliamo aumentare la distanza dagli altri paesi europei dobbiamo continuare ad investire nella ricerca. Giusto per fare un'altro esempio pratico, il "common rail", moderno sistema di alimentazione di tutte le auto a gasolio, è stato inventato dai tecnici Fiat in Italia a metà anni novanta.... salvo poi per mancanza di fondi vendere i brevetti alla Bosch (e quindi i tedeschi ci guadagnano e noi ci lecchiamo le dita....)

Quando fai il paragone con le università inglesi o americane molto più care dimentichi, o non sai, che anche lì esistono le borse di studio, che consentono, a chi è veramente meritevole (non ai figli di papà che pagano fino in fondo) di fare tutto il percorso universitario gratis.


P.S. Giusto per non fare come Kimi, ti metto un link di un'articolo di Furio Colombo su Il Fatto di domenica su come è stata "militarizzata" la città di Roma per mantenere gli studenti distanti dalla Camera dei Deputati

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... lla/80367/

Magari il TG1 o il TG5 hanno omesso di dire che, per esempio, a Firenze e a Pisa (per parlarti di quel che ho potuto constatare di persona) non ci sono stati muri imbrattati, vetrine sfasciate, cassonetti incendiati, blindati rovesciati e altri vandalismi del genere.... Pisa, a parte le cronache locali, l'ha fatta vedere solo quel cattivone comunista di Santoro ad AnnoZero, perchè non c'erano immagini da mostrare a sostegno della tesi che tutti gli studenti che protestano sono dei fanc@zzisti.
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#4367
Certo che l'università di oggi non è tutta rose e fiori, e certo che va cambiato tanto.

Non è giusto che i "ricercatori" facciano il lavoro al posto di tanti "baroni", che continuano la loro libera professione, riscuotono il compenso anche dall'università mentre il lavoro di tutti i giorni all'ateneo glielo fanno i "ricercatori" per due soldi al bianco quando gli va bene o per un regalo o due lire al nero per il resto.

Si parla di "docenti giovani in prova per 6 anni, al termine dei quali, se raggiungono risultati positivi nell'insegnamento e nella ricerca, vengono confermati".
E' un'idea non malvagia, in teoria, ma rischiano di rimanere parole scritte nella sabbia.
Perchè chi giudica la validità dell'insegnamento e della ricerca? Si dovrebbero introdurre criteri oggettivi, validi, a parità di indirizzo, da Aosta a Palermo... un qualcosa come dovrebbe essere in teoria l'INVALSI per le scuole medie superiori. Ma a oggi non esiste, e quindi chi li stabilisce i criteri? Tremonti per mere valutazioni economiche o la Gelmini che non sa di quel che parla? Non è che finiranno per farlo da una parte i suddetti "baroni", premiando chi gli è più fedele, o, nel caso della ricerca, chi trova applicazioni pratiche immediatamente spendibili nelle aziende?.
E poi, al termine dei 6 anni se la valutazione è positiva passa di ruolo "se c'è copertura economica". Ma se non c'è? Perchè se i professori universitari entrano di ruolo a cinquant'anni e vanno in pensione a settanta, solo quando lasciano il posto i settantenni si creano nuovi posti.

E a proposito di aziende, non mi piace l'ingresso dei privati nei Consigli di Amministrazione.... se è vero che, in teoria, dovrebbe portare ad avere un'ateneo in pareggio di bilancio e non in perdita, chi ci assicura che, con un'azienda in un CdA di un Università, essa scelga di far finanziare solo ciò che quell'azienda può riutilizzare direttamente, per esempio un'azienda metalmeccanica che accetti e sproni qualunque ricerca di tipo ingegneristico opponendosi, però, a ricerche nel campo farmaceutico o architettonico o letterario?

Poi, non mi si venga a dire che, in mancanza di quattrini, si tagliano i fondi per le borse di studio e gli alloggi degli studenti fuori sede quando si aumentano i fondi per le scuole private.

Ma forse si preferisce favorire chi affitta al nero le case (magari fatiscenti come mi raccontava un'amica che studiava a Bologna al Dams), piuttosto che investire in strutture pubbliche da affittare a prezzi calmierati. Oddio... se vediamo come è stata gestita la Casa dello Studente a L'Aquila, neanche lì c'è da stare tranquilli.....

E poi si parla di tanti corsi inutili aperti con pochi partecipanti.
Si, è vero, ci sono corsi assurdi, che nemmeno andrebbero aperti... basta però non mettere nello stesso calderone corsi di 5 alunni fatti per gratificare l'amico di turno con situazioni in cui, come alla Normale di Pisa, ci sono corsi specifici in cui per tanti che ci provano, da come sono difficili e selettivi, in pochi riescono ad accederci, ma quei pochi che arrivano in fondo sono veramente l'eccellenza.
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#4368
Sharilla ha scritto: un momento sono cose molto diverse:
dottorato: è un percorso formativo di ricerca che dura 3 anni ed e può essere o meno retribuito (mi pare)
assegnisti e borsisti di ricerca: fanno ricerca con fondi messi a disposizione ad hoc
ricercatore: è il primo step per diventare docente e sei dipendente a tutti gli effetti dell'università.
queste 3 figure non dovrebbero fare docenza, ma di fatto sono gli unici che la fanno oltre ai cosiddetti "docenti a contratto" , vale a dire delle co.co.co. a cui vengono assegnate le cattedre ogni anno.
sono questi ultimi la vera spesa inutile dell'università a parer mio. basterebbe "costringere" i docenti dipendenti a far lezione
:roll:
Ai miei tempi, se non ricordo male, non c'era la distinzione tra questi 3 step, ma parlo di ormai venti anni fa.... mooolto tempo prima dell'introduzione della laurea breve. Inoltre c'erano i concorsi pubblici anche per entrare a fare i ricercatori o i tecnici di laboratorio, mi ricordo che un paio come tecnico li ho fatti anche io, visto che era sufficiente il diploma di scuola media superiore.
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#4369
il discordo di piero calamandrei era ovviamente molto lungo.. credo ci si riferisca a questo passaggio:

La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime. Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci).

Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.

Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: (1) ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. (2) Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. (3) Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest'ultimo è il metodo più pericoloso. È la fase più pericolosa di tutta l'operazione [...]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito [...].


il discorso intero lo trovate qui: http://it.wikisource.org/wiki/Roma,_11_ ... _nazionale

:wink:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#4370
Dare alle scuole private denaro pubblico....Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito

Il concetto è semplice ed immediato.
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“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.

#4371
Art69 ha scritto:
Sharilla ha scritto: un momento sono cose molto diverse:
dottorato: è un percorso formativo di ricerca che dura 3 anni ed e può essere o meno retribuito (mi pare)
assegnisti e borsisti di ricerca: fanno ricerca con fondi messi a disposizione ad hoc
ricercatore: è il primo step per diventare docente e sei dipendente a tutti gli effetti dell'università.
queste 3 figure non dovrebbero fare docenza, ma di fatto sono gli unici che la fanno oltre ai cosiddetti "docenti a contratto" , vale a dire delle co.co.co. a cui vengono assegnate le cattedre ogni anno.
sono questi ultimi la vera spesa inutile dell'università a parer mio. basterebbe "costringere" i docenti dipendenti a far lezione
:roll:
Ai miei tempi, se non ricordo male, non c'era la distinzione tra questi 3 step, ma parlo di ormai venti anni fa.... mooolto tempo prima dell'introduzione della laurea breve. Inoltre c'erano i concorsi pubblici anche per entrare a fare i ricercatori o i tecnici di laboratorio, mi ricordo che un paio come tecnico li ho fatti anche io, visto che era sufficiente il diploma di scuola media superiore.
non sono 3 step, sono proprio 3 cose diverse.
il dottorato è uno studente universitario che fa ricerca.
l'assegnista è un collaboratore che viene pagato per fare ricerca
il ricercatore è un dipendente dell'università che fa ricerca ed è il primo step per diventare docente (il secondo step è il docente associato e il terzo step è il docente ordinario).
tutti i passaggi sono normati da concorsi o bandi pubblici.
Copiare da uno è plagio, copiare da molti è ricerca

#4372
Io so soltanto che mia sorella è al termine del dottorato, discuterà la tesi a febbraio, e al suo dipartimento stanno pregando in 50 lingue che passi la riforma perchè (testualmente) "senza la riforma i soldi non ci sono di sicuro, con la riforma forse non ci saranno ma forse anche sì" :roll: :roll:
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The Sisterhood of The Calf 38

#4374
chojin ha scritto:Ehi! attenzione che Calamandrei era un pericoloso comunista!! :lol: :lol:
di Firenze. il peggio del peggio proprio.. :lol:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#4375
Sharilla ha scritto:
Art69 ha scritto: Ai miei tempi, se non ricordo male, non c'era la distinzione tra questi 3 step, ma parlo di ormai venti anni fa.... mooolto tempo prima dell'introduzione della laurea breve. Inoltre c'erano i concorsi pubblici anche per entrare a fare i ricercatori o i tecnici di laboratorio, mi ricordo che un paio come tecnico li ho fatti anche io, visto che era sufficiente il diploma di scuola media superiore.
non sono 3 step, sono proprio 3 cose diverse.
il dottorato è uno studente universitario che fa ricerca.
l'assegnista è un collaboratore che viene pagato per fare ricerca
il ricercatore è un dipendente dell'università che fa ricerca ed è il primo step per diventare docente (il secondo step è il docente associato e il terzo step è il docente ordinario).
tutti i passaggi sono normati da concorsi o bandi pubblici.
Mi sono espresso male e, potenza degli anta :lol: mi ricordavo male.

Non volevo dire che sono tre passi uno successivo all'altro; mi pare di ricordare che ai miei tempi il dottorato non ci fosse.

Il tecnico di laboratorio allora (penso sia lo stesso dell'assegnista oggi, ma correggimi se sbaglio) non era necessario fosse uno studente, tant'è che io feci a suo tempo quei due concorsi come "tecnico di laboratorio" a quella che era l'Informatica di allora a Pisa (se non ricordo male si chiamava Scienze dell'Informazione), nonostante mi fossi iscritto a Economia e Commercio a Firenze.... e con il segreto sogno di poter magari fare proprio quella facoltà di Informatica a Pisa se mi fosse andata bene. Poi i concorsi non mi andarono bene (e ci ho messo oltre quindici anni prima di ritentare un concorso pubblico.... era meglio avessi insistito allora!), e Economia e Commercio la abbandonai perchè non andavo avanti con gli esami (altro rimpianto).

Fine dell'Edizione Ricordi..... però (e mi sembro la talpa della pubblicità di Sky :lol: ) quando qualche mese fa mi sono trovato per un concorso nelle aule del polo universitario di Sesto Fiorentino una lacrimuccia di nostalgia mi è scappata.
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#4376
loremir77 ha scritto:
chojin ha scritto:Ehi! attenzione che Calamandrei era un pericoloso comunista!! :lol: :lol:
di Firenze. il peggio del peggio proprio.. :lol:
Lo so, l'ho citato apposta :twisted: e mi riferivo proprio al passaggio che citavi.
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#4377
... quasi non ci credo! Discussioni Politiche che si anima??... nooo ... impossibile! Spero solo che Kimi si renda finalmente conto che postare per postare copie di articoli e materiale di altri ... non serve assolutamente a nulla.

Detto questo ... che dire ... mi domando innanzi tutto del perchè alcuni abbiano così tanta avversione alla protesta degli studenti. Vero è che che la gran parte di loro (in quanto giovani) non ha la coerenza tipica delgli adulti .... hanno un comportamento ondivago ... a volte non si creano un solido costrutto sul quale far poggiare le loro proteste ed il loro dissenso ... maaaa ... una cosa è vera e sacrosanta: loro sono il futuro ... sono quelli a cui consegneremo il mondo che verrà .... sono quelli a cui la società adulta sta consegnando un futuro fatto di precarietà ed un tenore di vita inferiore a quello dei loro padri. Sono quelli a cui, in un mondo di "figli di papà" e di puttanelle erette a ruoli pubblici di alta responsabilità, stiamo raccontando la frottola della meritocrazia.

Ci si meraviglia che stiano in piazza a protestare? ... Io mi meraviglio che abbiano cominciato solo ora! Dovrebbero stare a casa a studiare? Certo che si .... ma credo che abbiano capito che standosene a casa belli e buoni quasto a loro non basterebbe di certo. Starsene a casa e aspettare cosa? ... le riforme universitarie fatte senza un becco di quattrino?

#4378
Roby'MI ha scritto:Vero è che che la gran parte di loro (in quanto giovani) non ha la coerenza tipica delgli adulti ....
In molti casi, più che coerenza, parlerei di pervicacia... :twisted:
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Casa Spozilli

#4379
Roby'MI ha scritto:... non ha la coerenza tipica delgli adulti ....
Non è che abbiano proprio un buon esempio...in generale :lol: :lol:
Ultima modifica di doris il 07/12/10 12:08, modificato 1 volta in totale.
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“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.