Ciao a tutte.
Un mp scrittomi da una di voi mi ha fatto capire che non si può scrivere un messaggio qua e là come se niente fosse dopo che si è scritto per tantissimo tempo tutti i giorni e si è sparite per un po'.
Ho pensato a lungo a quale fosse il topic più adatto ma alla fine ho scelto questo.
Non me ne vogliano le mammine in stand by che, se va bene, mi hanno visto postare tre volte su mille pagine, ma questo è il topic che ho letto più spesso in quest'ultimo anno.
Di qua sono passate quasi tutte le forummine e, finalmente posso dirlo, questo topic mi ha anche aiutato a capire qualcosa.
Ci metterò qualche riga per arrivare al sodo, ma devo fare qualche piccole premessa.
All'inizio di quest'anno, dopo più di quattro lunghi anni ho rifatto le valigie e sono rientrata in Italia.
Per il momento, però, sono sola soletta perché la crisi non ci ha aiutato e il mio compagno, per il momento, lavora ancora oltreconfine.
Ho poi un lavoro dall'altra parte della città che mi assorbe e mi lascia ben poco tempo per scrivervi.
Tutto questo per dirvi che, nonostante la situazione precaria (e gli incubi notturni sul nostro futuro) abbiamo avuto la pazza idea di metterci in cerca e, fortuna vuole, siamo stati più rapidi del previsto.
Entro adesso nella tredicesima settimana.
So che qui ci sono tantissime future mamme che desiderano un figlio con tutto il loro cuore e, forse anche per questo, in quest'ultimo periodo ho avuto il timore di scrivervi.
Perché, in fondo, ho sempre fatto parte di quelle mamme in stand by che avrebbero voluto un figlio, sì, ma non hanno mai desiderato la gravidanza e adesso mi trovo piena di ansie e paure che faccio fatica a razionalizzare e ad accettare.
La gravidanza mi ha subito posto davanti, ben chiari, dei limiti. Ho avuto una piccola perdita all'inizio (lontana da casa) che mi ha forzato al riposo e riempita di angoscia. Poi ho capito che non posso stancarmi troppo, saltare pasti o passare notti insonni e che il mio corpo cambierà senza che io ne sia la guida. Tutte stupidaggini, a rileggermi, ma che per ora accetto razionalmente ma fatico ad interiorizzare, forse anche perché il futuro papà pieno di amore, gioia e ottimismo è lontano. Per ora, ho capito solo che questi nove mesi ci vogliono tutti, non solo per far crescere il piccolino, ma anche per imparare ad accettare quello che sarà il vero grande cambiamento.
Spero di non avervi annoiato e, soprattutto, di non essere stata inopportuna a scrivere qui.
Mando un abbraccio a tutte le future mamme in cerca. Soprattutto a chi ha passato momenti difficili, sappiate che vi ho seguito (tutte).