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Re: Discussioni politiche

#5506
La Lega Nord distribuirà attraverso il suo leader e intellettuale di riferimento Matteo Salvini mille “dolci colombe padane” (e quelle amare niente?) nel centro di Milano, per ingraziarsi qualche elettore che non se la può permettere.
Come O’ Comandante Lauro distribuiva la pasta ai napoletani per farsi eleggere sindaco negli anni della fame. Avanti così, grand Milan, dopo vent’anni di progresso e benessere assicurati dalla destra, dalla Lega, da Formigoni e dalla mamma di Batman, ci avviamo verso i pacchi doni, la Befana del Fascio e le scarpe spaiate da accoppiare soltanto a elezione confermata. Buona Pasqua.

http://zucconi.blogautore.repubblica.it/
http://archiviostorico.corriere.it/1992 ... 5834.shtml
Lauro, con la sua flotta, rappresento' un momento importante per l' economia di Napoli, vale a dire per una grande fetta del Mezzogiorno (alla fine degli anni ' 70 il suo impero finanziario veniva valutato intorno ai 300 miliardi di lire). La sua fu un' impresa unica, il cui crollo ha creato problemi all' intera economia nazionale. Ma attenzione, scrive Serena Romano, la flotta Lauro e' fallita non per deficit strutturale, ma perche' il governo ha fatto di tutto per distruggerla. Del resto, questa e' cronaca recente, raccontata dai giornali in ogni particolare, grazie al suo protagonista, O' Comandante appunto, a Napoli una leggenda. E non per troppa simpatia dei napoletani. Basti pensare al suo modo di gestire il Calcio Napoli, qualcosa che lo fa assomigliare a un Berlusconi del dopoguerra; oppure a come si comportava quando voleva far colpo sulle donne. "Con la stessa costanza di un collezionista di francobolli, Lauro collezionava amichette con un fare da Don Giovanni, un abbigliamento sempre impeccabile, ma anche con l' attrazione del potere che scatenava il suo successo di armatore...", riferisce Serena Romano. E racconta di quando una volta, a Stresa, il Comandante fece fracassare la vetrina di una gioielleria, in quel momento chiusa, per donare un collier alla sua seconda moglie, di 51 anni piu' giovane di lui, Eliana Merolla, in arte e per volere dello stesso attempato marito, Kim Capri. Il Comandante, che aveva avuto tre figli con la prima moglie, adotto' una bambina vietnamita, Tanja, cui fu molto legato, a differenza dei figli veri, con i quali ebbe rapporti difficili. Ma cosa si puo' dire, oggi, di quest' uomo che seppe inventare un' imprenditoria fiorente e competitiva nel bel mezzo di un deserto economico? Qual e' il giudizio su questo istrione che scelse i vicoli di Napoli per dare impulso alla sua politica, fatta di grandi rivendicazioni meridionalistiche e di scarpe spaiate, distribuite come pegno in cambio di voti? "Il comandante Lauro aveva messo assieme la flotta mercantile piu' importante d' Europa, segno che come imprenditore ci sapeva fare", dice Francesco Rosi. E aggiunge: "Come sindaco di Napoli, invece, il suo periodo corrisponde a uno dei piu' nefasti che si siano abbattuti su quella, per tanti versi sventurata, citta' . Napoli e Lauro furono i protagonisti del mio film Le mani sulla citta' che, a distanza di trent' anni, verifica la sua attualita' nello sfascio di partiti, istituzioni ed economia. Insomma, di tutto quello che tragicamente stiamo vivendo ora". Dello stesso avviso e' il giornalista e scrittore, di forte tempra napoletana, Antonio Ghirelli, il quale proprio al Comandante dedica un capitolo di un suo libro che uscira' in primavera e che raccoglie i ritratti di alcuni "grandi" napoletani, dalla rivoluzione partenopea del 1799 ai nostri giorni. Dice Ghirelli: "Per quanto riguarda l' imprenditore, non c' e' dubbio: Lauro fu un grande personaggio. Incomincio' con un veliero e riusci' a mettere insieme una flotta immensa, dimostrando straordinaria conoscenza dei noli e un' abilita' sorprendente nei rapporti economici con tutto il mondo. Ma il giudizio politico non puo' essere che negativo: Lauro dirigeva il Comune di Napoli infischiandosene della legge, di tutto l' apparato legislativo e dei vincoli che gli erano imposti. Fu l' ultimo dei Borboni, nel bene e nel male". Duro il giudizio dello scrittore Luigi Compagnone. Per lui in Achille Lauro non vi fu neanche l' imprenditore geniale, da poter essere ricordato positivamente. "Era un uomo che aveva il culto del denaro e che pensava che col denaro si puo' tutto", tuona Compagnone. Ma poi sorride: "Quando suo figlio Gioacchino faceva i comizi, a Napoli, ripeteva: "Papa' gia' tiene i piselli (cioe' , i soldi) e quindi non ha bisogno di rubarli...". La verita' e' che Achille andava nei vicoli aizzando il popolino contro il governo di Roma; poi andava a Roma e faceva il contrario". Napoli, il suo celebre Golfo, il suo ventre marcio, la sua antica fame di lavoro onesto e di giustizia. Napoli, palestra ideale per esercitare le linguelunghe dei politici e dei retori di opposte fazioni. In questa Napoli Achille Lauro fu, coerentemente con la sua indole, capo.popolo e re. Del resto, il suo partito fu quello monarchico; anzi fu lui a fondare, nel 1954, il Partito Monarchico Popolare, che gli procuro' una inondazione di consensi: trecentomila voti. Scrive Serena Romano: "...L' "operazione Sturzo" falli' . Ma intanto Achille Lauro, al centro di quella manovra politica, aveva attirato su di se' l' attenzione, diventando leader di una destra moderata che poteva bilanciare gli equilibri del Paese, protesi . in quel momento di formazione dello Stato democratico . su partiti e forze di centro sinistra. E mentre il sottoproletariato settentrionale si riconosceva nell' operaismo, quello del Meridione, dove fabbriche e operai scarseggiavano, trovo' nel monarchismo incarnato da Lauro uno strumento di rivalsa contro il governo centrale...". Per questo, a Napoli, ancor oggi c' e' chi lo rimpiange. Di piu' , Serena Romano rivendica il coraggio politico di Lauro che lo avrebbe portato a mettersi contro i politici di professione. Don Achille come una sorta di leghista del Sud, insomma. E questo suo far di testa propria, sempre seguendo le argomentazioni della Romano, lo avrebbe portato al disastro, perche' quando la "Lauro" comincio' ad accusare gravi problemi, il governo non solo non le diede una mano, ma la boicotto' . "Fu cosi' che Napoli si vide sparire duemila posti di lavoro, senza contare l' indotto", puntualizza la Romano. E allora va modificato il giudizio su ' O Comandante? "Neanche per sogno . ribatte Luigi Compagnone. "E chi dice che lui ha fatto grande la citta' , con piazze e altre opere pubbliche che altri amministratori dovrebbero prendere a modello, dice una sciocchezza. Basta dare un' occhiata a quella orribile muraglia cinese fatta di palazzi e palazzoni che, da via Aniello Falcone fino a Posillipo, devasta un patrimonio paesaggistico unico al mondo". Domenico Rea, sanguigno scrittore, cantore della Napoli plebea e smagata, va controcorrente, come del resto, col suo libro, fa Serena Romano. "Lauro era un uomo fortemente paternalista . dice Rea .. E questo paternalismo si sposava con una grande simpatia di tipo barocco, borbonico. E' stato un precursore del voto di scambio (scarpe spaiate, pacchi di pasta: era uno spettacolo, la distribuzione al Maschio Angioino...), ma i soldi li cacciava lui. C' e' stato lo scempio edilizio, e' vero, ma Lauro ha fatto costruire un intero quartiere che porta il suo nome. E in quel quartiere andava chi non aveva una casa". Rea non ha dubbi: "Di fronte agli altri sindaci napoletani che non hanno fatto nulla per la citta' , Lauro appare un gigante". E verrebbe da dire: ogni citta' , ogni nazione ha i giganti che si merita.
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Re: Discussioni politiche

#5507
E qui Berlusconi, per indorare la pillola del suo dietro front (una settimana prima aveva detto: «Mai e poi mai l'Italia bombarderà la Libia») ha inventato che i missili lanciati dai jet militari italiani avranno una precisione millimetrica per cui non causeranno «mai vittime civili». Affermazioni del genere si fanno solo per non pagare il dazio delle proprie responsabilità.



http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... arezzevoli
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Re: Discussioni politiche

#5508
La “qualità” della reazione antidemocratica del Cavaliere cresce giorno dopo giorno. Oggi sono i trucchi, a consentire di prescindere (in parte) dalla democrazia; ma cosa succederà quando questo non basterà più? Non ideologia, e nemmeno – naturalmente – interesse strategico (chi avesse quest’ultimo, sarebbe ben disposto a sottostare alla decisione dei suoi connazionali) ma puri interessi economici – e della cricca, dietro l’insistenza di questo esecutivo sul nucleare così come sulla privatizzazione dell’acqua (per la quale si sta architettando un’operazione simile) così come, per portare un ulteriore esempio, sul ponte sullo stretto. Berlusconi usa l’Italia per fare gli affari propri e quelli dei suoi sodali. Chi continua nonostante questo – e nonostante, peraltro, non par- tecipi a quegli interessi – a ritenere di doverlo votare si chieda cui prodest. A Berlusconi, naturalmente. E alla cricca. Non certo a chi lo vota e all’Italia nel suo complesso.

http://www.ilpolitico.it/2011/04/26/45320/
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Re: Discussioni politiche

#5509
La “qualità” della reazione antidemocratica del Cavaliere cresce giorno dopo giorno. Oggi sono i trucchi, a consentire di prescindere (in parte) dalla democrazia; ma cosa succederà quando questo non basterà più? Non ideologia, e nemmeno – naturalmente – interesse strategico (chi avesse quest’ultimo, sarebbe ben disposto a sottostare alla decisione dei suoi connazionali) ma puri interessi economici – e della cricca, dietro l’insistenza di questo esecutivo sul nucleare così come sulla privatizzazione dell’acqua (per la quale si sta architettando un’operazione simile) così come, per portare un ulteriore esempio, sul ponte sullo stretto. Berlusconi usa l’Italia per fare gli affari propri e quelli dei suoi sodali. Chi continua nonostante questo – e nonostante, peraltro, non par- tecipi a quegli interessi – a ritenere di doverlo votare si chieda cui prodest. A Berlusconi, naturalmente. E alla cricca. Non certo a chi lo vota e all’Italia nel suo complesso.

http://www.ilpolitico.it/2011/04/26/45320/
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Re: Discussioni politiche

#5510
La “qualità” della reazione antidemocratica del Cavaliere cresce giorno dopo giorno. Oggi sono i trucchi, a consentire di prescindere (in parte) dalla democrazia; ma cosa succederà quando questo non basterà più? Non ideologia, e nemmeno – naturalmente – interesse strategico (chi avesse quest’ultimo, sarebbe ben disposto a sottostare alla decisione dei suoi connazionali) ma puri interessi economici – e della cricca, dietro l’insistenza di questo esecutivo sul nucleare così come sulla privatizzazione dell’acqua (per la quale si sta architettando un’operazione simile) così come, per portare un ulteriore esempio, sul ponte sullo stretto. Berlusconi usa l’Italia per fare gli affari propri e quelli dei suoi sodali. Chi continua nonostante questo – e nonostante, peraltro, non par- tecipi a quegli interessi – a ritenere di doverlo votare si chieda cui prodest. A Berlusconi, naturalmente. E alla cricca. Non certo a chi lo vota e all’Italia nel suo complesso.

http://www.ilpolitico.it/2011/04/26/45320/
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Re: Discussioni politiche

#5511
Ieri il Banana ha capitolato su tutta la linea.
- Ha accettato di compiere azioni militari il Libia. Sviluppo naturale, visto che ci si allinea con tutti gli altri Paesi che partecipano all'azione.
Peccato però che avesse giurato e spergiurato che l'Italia la Libia non l'avrebbe bombardata mai. E ancora peccato che, ieri, abbia dichiarato che i nostri missili inteligenti (speriamo più di lui) non faranno vittime tra i civili.
Quando capiterà, perchè capiterà, vedremo cos'altro i inventeranno lui ed i vari menestrelli mediatici.
- Ha dichiarato che l'Offerta Pubblica d'Acquisto dei Francesi di Lactalis sul 100% delle azioni Parmalat non è ostile. Anzi, che bello che i Francesi vengano ad investire in Italia! Anzi, speriamo in altri gruppi Italo-francesi!
Al di là del fatto che io, piuttosto, auspicherei fossero gruppi Italiani a comprare aziende francesi... era evidente che le regole di mercato non potessero essere sovvertite in corsa dai governi. Peccato che il Banana e Tremonti ci avessero provato, con tanto di decreto legge che dichiarava il settore del latte "strategico" per il nostro Paese.
Piccolo inciso: se il Banana è così favorevole ai gruppi italo-francesi, mi domando perchè abbia impedito l'acquisizione di Alitalia da parte di Air France, invece di darla in mano alla ridicola cordata italiota che si è presa la polpa, lasciando i debiti della compagnia al Paese. Cioè a noi.
- Ha ammesso che la Francia si predne 5 volte gli immigrati che ci prendiamo noi. Ovvero ha ammesso la matematica.
Peccato che fino a qualche giorno fa i Francesi fossero egoisti e cattivi, perchè non si prendevano i Tunisini che noi gli spedivamo in carta argentata e con un fiocco in testa. Alcuni esponenti della maggioranza, sostenuti da giornali di regime per cui il senso del ridicolo non ha domiciliazione, hanno perfino proposto di "boicottare i prodotti fracesi" come champagne e brie (sic.)

Conseguenza di questa capitolazione sono gli strali delle Lega di cui però il Banana giustamente non si preoccupa. Bossi & Co. urlano, strepitano, minacciano... poi però tornano sempre all'ovile, votando da bravi servi qualunque porcata il (vero) padrone propini loro: che sia la prescrizione breve, il processo ancor più breve, il legittimo svicolamento, il lodo schifani, alfano, o mondadori questi legisti di lotta e di poltrona rispondono esattamente come l'odiato Garibaldi: obbedisco!
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#5512
chojin ha scritto:Conseguenza di questa capitolazione sono gli strali delle Lega di cui però il Banana giustamente non si preoccupa. Bossi & Co. urlano, strepitano, minacciano... poi però tornano sempre all'ovile, votando da bravi servi qualunque porcata il (vero) padrone propini loro: che sia la prescrizione breve, il processo ancor più breve, il legittimo svicolamento, il lodo schifani, alfano, o mondadori questi legisti di lotta e di poltrona rispondono esattamente come l'odiato Garibaldi: obbedisco!
Ora è di nuovo il turno della Libia e di una Lega pacifista, che teme di dover pagare un prezzo troppo alto in termini di immigrazione clandestina a causa dell’inasprimento delle ostilità contro il Rais di Tripoli. Ma anche in questo caso, al di là di un florilegio battutistico che ha in Calderoli al momento l'interprete più creativo, Palazzo Chigi non ritiene di aver nulla da temere. Al modo di fare la campagna elettorale di Bossi - che esordì, non va dimenticato, nel '94, chiamando a gran voce Berlusconi «Berluskaz» e «Berluskaiser» - il Cavaliere ha fatto il callo. Sa che di questi tempi anche il fido Umberto ha qualcosa da farsi perdonare dalla sua gente, in attesa da anni dei frutti che non arrivano di una collaborazione di governo ormai quasi ventennale.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
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Re: Discussioni politiche

#5513
Qual è dunque l’ultimo anello con cui ancora il Sultano s’aggrappa al potere?

L’anello si chiama Lega Nord. È la Lega che, scusate il francesismo, tiene B per gli zebedei (figurativamente parlando, Fede qui non c’entra nulla). È la Lega che ora stringe, ora allenta la presa, senza però mai dare lo strattone finale. Cosa ci guadagna il gruppo dirigente della Lega e cosa ci guadagna il Nord, da questa tattica?


La realtà, purtroppo, è che il Nord sta accettando un patto dannoso e scellerato in cui B viene politicamente tenuto in vita in cambio di un piatto di lenticchie, secondo l’ipotesi più ottimista, o dell’ennesima fornitura di vaselina, secondo l’ipotesi più realista. Perché il prezzo pagato dal Nord sia grande e perché la ricompensa sia la vaselina lo spiego mentre rispondo a un’altra domanda: perchè gli elettori del Nord, i leghisti in particolare, hanno finora accettato tutto ciò?



http://www.noisefromamerika.org/index.p ... e_del_Nord
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Re: Discussioni politiche

#5514
Come volevasi dimostrare, la Lega si allinea al Banana fin troppo in fretta. Il tempo di far slittare il consiglio dei ministri previsto per venerdì, alla prossima settimana.
Sì, insomma, giusto per mostrare ai celoduristi delle valli lombarde una parvenza di vita.

Ma le valli lombarde sono lontane dai salotti romani, dove un sempre pronto Reguzzoni annuncia: "La posizione della Lega è chiara e coerente con quanto deciso dal Parlamento. Noi siamo nel governo e nella maggioranza".

Come a dire: ogni tanto sputeremo anche nel piatto in cui mangiamo, ma, cascasse il mondo, continuiamo a mangiare.
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#5515
Sfatiamo un mito: l’energia atomica non conviene.Una centrale atomica equivale all’1.4% dell’attuale potenziale di produzione elettrica del paese e al meno del 3% del picco storico di consumo in Italia (53 GW, estate 2005). Sono percentuali risibili, ininfluenti. In venti anni il risultato di tutto questo polverone atomico sarebbe una variazione solo del 10% del cosiddetto “mix energetico”, con costi altissimi in termini economici, sociali e ambientali.Tutto il resto fa parte di un ampio prontuario di disinformazione e propaganda, come il miraggio della riduzione del prezzo dell’energia, ripetuto con sorprendente incompetenza dal governo. Il costo di produzione dell’elettricità in Italia incide solo per il 30.9% delle bollette, il resto sono tasse e accise. Lo scenario economico non sarebbe certo destinato a cambiare per un pugno di costosissime e pericolose centrali atomiche, che al massimo potrebbero ridurre di qualche punto il costo di un decimo di quel 30.9%. Quindi la riduzione miracolosa riguarderebbe il 3% della bolletta elettrica. Sai che risparmio. Ovvio che occorre investire altrove, puntare sulle rinnovabili, sostenere l’efficienza energetica, cercare soluzioni efficaci per garantire gli impegni sottoscritti con l’Europa e che scadono nel 2020. Un governo serio farebbe questo.
in questo quadro l’unica ragione per insistere con l’atomo è la convenienza, sì, ma di quanti (pochi) faranno affari con la costruzione delle centrali



http://www.ilpolitico.it/2011/04/27/45331/
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Re: Discussioni politiche

#5516
Ieri don Luigi Verzè, buon amico del presidente del Consiglio, è stato prosciolto per prescrizione dal reato di omicidio del consenziente.
In una intervista al Corriere della Sera aveva rivelato di aver fatto staccare la spina a un amico malato. Eutanasia, dunque. Ed è inutile stare qui a ricordare la crociata condotta dal Pdl contro la povera Eluana Englaro, e quella notte di due anni fa quando il corpo della ragazza cessò di vivere e in Senato si assistette a reazioni scomposte, e si ascoltarono certe inutili promesse su una legge che ancora non ha visto la luce e che viene tirata in ballo soltanto quando serve.

Di quella storia c’è una eco evidente nella lettera di ieri di Berlusconi. Nel caso di don Verzè, però, nessuno a Palazzo Grazioli si lamenterà dei giudici.



http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/388949/
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Re: Discussioni politiche

#5517
kimikalli ha scritto:Sfatiamo un mito: l’energia atomica non conviene.Una centrale atomica equivale all’1.4% dell’attuale potenziale di produzione elettrica del paese e al meno del 3% del picco storico di consumo in Italia (53 GW, estate 2005). Sono percentuali risibili, ininfluenti. In venti anni il risultato di tutto questo polverone atomico sarebbe una variazione solo del 10% del cosiddetto “mix energetico”, con costi altissimi in termini economici, sociali e ambientali.Tutto il resto fa parte di un ampio prontuario di disinformazione e propaganda, come il miraggio della riduzione del prezzo dell’energia, ripetuto con sorprendente incompetenza dal governo. Il costo di produzione dell’elettricità in Italia incide solo per il 30.9% delle bollette, il resto sono tasse e accise. Lo scenario economico non sarebbe certo destinato a cambiare per un pugno di costosissime e pericolose centrali atomiche, che al massimo potrebbero ridurre di qualche punto il costo di un decimo di quel 30.9%. Quindi la riduzione miracolosa riguarderebbe il 3% della bolletta elettrica. Sai che risparmio. Ovvio che occorre investire altrove, puntare sulle rinnovabili, sostenere l’efficienza energetica, cercare soluzioni efficaci per garantire gli impegni sottoscritti con l’Europa e che scadono nel 2020. Un governo serio farebbe questo.
in questo quadro l’unica ragione per insistere con l’atomo è la convenienza, sì, ma di quanti (pochi) faranno affari con la costruzione delle centrali
http://www.ilpolitico.it/2011/04/27/45331/
Sul nucleare Berlusconi non vuole far votare gli italiani, quindi qui poi si pone un problema più generale: chi decide se questo rischio del nucleare è accettabile oppure no? Lo vogliamo delegare al governo? Lo vogliamo delegare all'autorità di sicurezza nucleare capeggiata da Veronesi che dormirebbe con le scorie in camera da letto? Credo che quello che va detto agli italiani è che questa è una situazione inaccettabile. Bisogna scegliere cosa si vuole fare, non ci si venga a raccontare che il nucleare costa di meno perché questa è una balla, in nucleare comincia a costare di meno solo dopo 20 anni, ma il vantaggio va a chi l'ha costruito, non certamente ai cittadini! http://www.cadoinpiedi.it/2011/04/27/_b ... tml#anchor
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Re: Discussioni politiche

#5518
http://www.gadlerner.it/2011/04/27/gioc ... sconi.html
è ormai in atto una pulsione centrifuga nel suo eterogeneo raggruppamento elettorale, il Popolo della Libertà, che lui stesso non ha mai voluto definire come un partito.
Scienziati politici di autorevolezza incontestata, come il professor Roberto D’Alimonte, parlano ormai di vero e proprio “sfarinamento”. Il fatto curioso, ma tipico dei movimenti carismatici di matrice populista, è che nessuna delle fazioni in contrasto fra loro osa esprimere una critica aperta al leader fondatore. Al contrario, poiché tutti aspirano a raccoglierne l’eredità, come nel gioco del cerino sperano che sia il rivale a lasciarsi sfuggire un distinguo da Berlusconi, per poterlo così screditare in quanto “traditore”.

Di particolare interesse, nello sfarinamento generalizzato del Pdl, è il ruolo da filibustieri creativi assunto in coppia da Alessandro Sallusti e Daniela Santanchè, alla guida del loro “Giornale”.
Intorno a loro gravita un’estrema destra che ormai probabilmente gode anche di significativi consensi elettorali.
La Lega attende fiduciosa che nel dopo Berlusconi gran parte di costoro le si consegnino armi e bagagli.
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Re: Discussioni politiche

#5519
La Lega non cambia. Tira l'elastico, ma non lo rompe. Esaspera, usa toni accesi, minaccia, s'infuria; però resta fedele all'alleanza. Questa tecnica non la utilizzò nel primo, sgangherato governo di Silvio Berlusconi, allorché la consapevolezza che il Cav stava risucchiando gli elettori leghisti condusse Umberto Bossi a sfiduciare il governo, attuando il ribaltone. Però è la tecnica che regge da ben più di dieci anni i rapporti Berlusconi-Bossi, e di riflesso quelli tra partito berlusconiano (Fi o Pdl) e leghisti
Bossi ritrae non pochi vantaggi dal cumulo delle sue sfuriate e delle polemiche contro la guerra, arrivate all'inatteso punto di contestare lo stesso capo dello Stato. Intanto, fa salire il prezzo della sua alleanza: lasciar passare l'incontro italo-francese, reputato un disastro diplomatico, senza far cadere il governo, implica chiedere domani e anche prima più potere, più posti, più leggi gradite


http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... lo%20rompe
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Re: Discussioni politiche

#5520
La Lega sta ancora strepitando con le brache mezzo calate, come dice Franceschini, in attesa di calarle completamente o tirarle sù.
Io sono assolutamente convinto che, come sempre, finiranno per calarle.
Del resto, retrocedere dalle posizioni assunte solo ieri davanti al Mondo intero, sarebbe troppo anche per il Banana.

Intanto, per meglio capire il pensiero Leghista, ecco un antologia del Borghezio-pensiero, che riassume perfettamente il migliore spirito del carroccio. Si ricorda che Borghezio è parlamentare europeo.

http://www.youtube.com/watch?v=SviApwrN1bM

Il video è consigliato soprattutto a quelli che dicono "io voto Lega perchè nel mio paese stanno amministrando bene"
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