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Re: Discussioni politiche

#5686
Basterebbero solo due parole: grazie Milano. E ora possiamo metterci davanti alla tv a goderci tutto: le facce desolate, le invenzioni lessicali per nascondere la batosta subita, soprattutto il silenzio (finché dura) di Berlusconi e di Bossi. Dopo mesi, anzi, anni in cui li abbiamo sentiti ripetere in coro che sono stati votati e dunque hanno ragione e possono fare quello che vogliono, ora che non sono stati votati, non sanno più a che santo votarsi. Oppure a che diavolo vendersi l’anima, perché neppure il diavolo sa che farsene delle loro anime svendute. Infatti, la miliardaria che voleva cacciare dalle scuole comunali i bambini stranieri, sarà probabilmente cacciata dal Comune. Nella notte dei risultati, abbiamo visto cose che voi umani, milanesi e no, non avreste potuto neanche immaginare appena un giorno prima. Per esempio Stracquadanio avvilito e boccheggiante. E finalmente non abbiamo visto Daniela Santanchè, né di fronte né di profilo, ma abbiamo sentito citare solo dopo mezzanotte una sua dichiarazione della solita violenza e volgarità contro Pisapia. È bastato per farci capire che i soli moderati siamo noi.

:mrgreen:
http://www.unita.it/rubriche/oppo/i-ver ... 4409&pos=0
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5688
ma davvero ho scritto di morte o cose simili? :shock: :shock: :shock:
oddio, non me lo ricordo proprio, giuro... :oops:
mi dispiace, veramente, faccio pubblicamente ammenda per questo... :(
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incrocini grandi e piccini per sogni importanti e sogni mini

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Re: Discussioni politiche

#5689
Garanzie certe su Quirinale, ministeri, aziende. Il piano di Berlusconi per conquistare l'Udc
Silvio e Casini tentati dal notaio
Tra i due un patto controfirmato come quello con Bossi
:arrow: Non per questa legislatura, anche se gli fa comodo farlo pensare, ma per la prossima. Casini, dopo il trattamento che ha subito alle ultime elezioni, non si fida. Da più parti ieri si è incominciato a parlare di una carta che potrebbe essere giocata dal premier o richiesta dal leader centrista per chiudere la partita. Si tratta della ripetizione di quell'ormai leggendario, ma sempre negato dagli interessati, accordo siglato davanti al notaio tra Berlusconi e Bossi che ha garantito fino ad ora l'indissolubilità tra i due leader. In quell'atto ci sarebbero patti chiari, finanziamenti e anche fortissime penali in caso di rottura.

http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... l%20notaio
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Re: Discussioni politiche

#5690
Il Tg1 stasera, mercoledì, se n'è uscito con un servizio sui centri sociali a Milano che protestano sui tetti e creano disordini. La tesi neanche troppo sottintesa: attenti ai centri sociali. Roberto Zaccaria del Pd l'ha notato: «È scandaloso, Berlusconi non parla ma ci pensa direttamente il Tg1 a dettare la linea per i ballottaggi. Tutta l'apertura del telegiornale è stata centrata sulla ricostruzione di una tesi politica: il ritorno dell'estremismo di sinistra a Milano, a Napoli con servizi spudoratamente confezionati per dimostrare questa tesi».
«Nella prima fase della campagna elettorale - aggiunge Zaccaria - il Tg1 si era limitato a presentare una cassa di risonanza molto amplificata delle esternazioni di Berlusconi. Adesso la strategia cambia e il Tg1 scende direttamente in campo. Sulla base dei dati oggettivi domani valuteremo se ci sono estremi per presentare un nuovo esposto ad Agcom». Intanto si può dedurre quale sarà la strategia: amplificare ogni disordine sociale per mettere i moderati – soprattutto milanesi – in allarme. E magari allontanarli da Pisapia, oltre che da De Magistris.

http://www.unita.it/italia/tg1-proteste ... a-1.294803
“Caro amico milanista, siamo i migliori, vota Berlusconi”. E’ questo il sunto della lettera propagandistica che l’Aimc (Associazione Italiana Milan Clubs) ha inviato ai sostenitori della squadra rossonera per le elezioni amministrative. Onestà intellettuale pari a zero.Dopo l’enumerazione dei trofei vinti nell’epoca del patron Berlusconi, arriva il suggerimento con tanto di “spiegazione”: “Potrai votare facendo una croce sul simbolo del ‘il Popolo della libertà’ e potrai scrivere il nome ‘Berlusconi’ nello spazio per la preferenza sulla scheda azzurra”. E poi un’aggiunta: “Un gesto tanto semplice quanto decisivo per fare di Milano una città sempre all’altezza della nostra straordinaria squadra di calcio!!!”. Tralasciando i vistosi errori grammaticali e i vizi di forma dell’intera missiva, vorrei fare una valutazione squisitamente politica.

Intanto mettere quella croce su un simbolo non è un “gesto semplice”, ma una vera e propria assunzione di responsabilità nei confronti di se stessi e del posto in cui si vive. E poi, mi chiedo, in quale Paese civile il presidente onorario del fan club di una squadra di calcio (nel caso di specie si tratta del signor Sandro Capitanio: onore al merito!) si presta ad un’operazione di marketing di questo livello? In quale Paese civile un capo di governo si serve di questo tipo di “collaborazione”?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... ni/112120/
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Re: Discussioni politiche

#5691
Comitato Si per fermare il nucleare su referendum 12 giugno
Il governo ha paura del voto degli italiani. Il ministro Maroni vuole far votare i referendum il 12 giugno, a scuole chiuse, per evitare il quorum.
http://www.legambiente.it/dettaglio.php ... ti_id=2348
Già ci fu chi nel passato disse “tutti al mare” e gli andò male. Sarà così anche questa volta.

http://www.italiamagazineonline.it/arch ... ua-ragioni
Cosa comporterebbe una privatizzazione del servizio idrico nazionale e per quali motivi non si può lasciare agli enti locali la facoltà di gestire autonomamente i servizi idrici?Se come sta avvenendo in quasi tutti i casi di privatizzazione del servizio, i privati che gestiscono l’acqua sono le grandi imprese multinazionali – mille volte più strutturate e influenti degli enti pubblici “custodi” delle reti, della loro efficienza e della loro equa gestione – risulterebbe molto più complicato per i controllori far valere l’interesse pubblico. Inoltre, con la privatizzazione si rischia di dare la possibilità ai gestori privati di incassare i profitti della vendita dell’acqua, mentre ai controllori resterebbe l’onere della modernizzazione e manutenzione delle reti idriche, che non è un aspetto di poco conto nel nostro Paese. Per questo ci sono casi in Europa, come quello di Parigi, in cui si sta facendo dietrofront dalla gestione privata a quella pubblica dell’acqua.


Nucleare: no allo scippo del referendum
Italia Nostra auspica che il referendum sul nucleare, come quelli sull’acqua, si possa svolgere regolarmente il 12 -13 giugno.

http://www.italianostra.org/?p=10443

Daniele Silvestri. Eugenio Finardi. Giuliano Palma, Gino Paoli, Ennio Morricone e i Subsonica, dopo il concerto del 1 Maggio hanno spiegato le ragioni per le quali si schiereranno per i referendum: "Stanno cercando di ingannarci, in modo palese, in modo vergognoso: non solo hanno ricominciato a parlare di nucleare senza consultare il popolo, che si era già espresso contro il nucleare nel 1987. Ma quando poi viene indetto un nuovo referendum, si permettono di boicottarlo con i mezzi più plateali, prendendo in giro la gente. Fa paura che si cerchi di aspettare che la gente dimentichi, che la giusta paura per quello che il Giappone rappresenta passi, venga lasciata alle spalle per poi riaprire a questa energia vecchia, pericolosa e costosa. Andiamo a votare, è un diritto del popolo che non può essere abolito. La gente deve potersi esprimere su temi così importanti. Quello che stanno facendo è un attentato alla dignità dell'essere umano, bisogna ribellarsi. Dobbiamo fare tutti il nostro dovere andando a votare ai referendum, è l'unica maniera di cambiare le cose." Se condividi le loro ragioni firma l'appello:
http://www.sireferendum2011.it/
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Re: Discussioni politiche

#5692
di GAD LERNER
L’uomo che aveva autoproclamato un referendum su se stesso, e che la settimana scorsa non smise un attimo di parlare di fronte a qualunque microfono gli venisse messo a disposizione, tace ormai da un (per lui) incredibile numero di ore.E anche la donna – Daniela Santanché – che si offriva ad ogni telecamera con il ben noto repertorio di carinerie su droga, terroristi, metastasi, clandestini, centri sociali e altre simili amenità, ugualmente pare stia ricorrendo a una manutenzione prolungata della laringe.Sperimentiamo dunque in queste ore – non m’illudo che il loro silenzio già anomalo possa prolungarsi ancora di molto – alla simulazione di un’Italia liberata dalla loro prolissità.
Ne sentite la mancanza?


:mrgreen:
http://www.ilpolitico.it/2011/05/18/46090/
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Re: Discussioni politiche

#5695
PER esempio, il Comune di Parigi, dopo venticinque anni in cui due multinazionali si spartivano il controllo del mercato idrico, è tornato ad un modello di gestione pubblicistica con immediata riduzione delle tariffe ed aumento degli investimenti. Infatti, abbiamo visto come la gestione «for profit» dei servizi idrici, come peraltro di tutti i servizi di pubblica utilità resi in regime di monopolio o di oligopolio (per esempio le Autostrade), comporti storicamente una riduzione degli investimenti ed un aumento dei prezzi.



Per far fronte a questo problema strutturale occorre perciò escogitare buoni strumenti non profit (su cui la cultura giuridica sta lavorando), i soli che consentono il prevalere di una logica ecologica di lungo periodo piuttosto che di quella economica di brevissimo periodo dettata dai valori delle azioni sui mercati finanziari.



La progressiva scarsità dell’acqua sta creando in tutto il mondo una corsa delle multinazionali al controllo di ogni risorsa idrica, perché si tratta di controllare una potenziale fonte di profitto ingentissima creato da un bisogno ineludibile, quello di bere ed irrigare. Senza acqua la vita è semplicemente impossibile e ci sarà quindi sempre domanda di oro blu. Ma questa risorsa soddisfa un diritto fondamentale dell’uomo ed è troppo importante per essere gestita con a mente il solo profitto.



Il decreto Ronchi obbliga alla privatizzazione del servizio idrico costringendo ogni ente, (pubblico o privato che sia) che attualmente in modo diverso da territorio a territorio sta gestendo l’acqua a trasferire il controllo a società private entro fine 2011. Questa scelta politica, provocando la simultanea offerta sul mercato di tutte le quote di gestione, avrà come effetto naturale la svendita del servizio creando le condizioni per un ennesimo regalo dal pubblico al privato.

È singolare come il decreto sia stato voluto da una maggioranza in cui una componente assai forte fa del federalismo e dell’autonomia dei territori una propria bandiera. Esso concretizza in realtà una mossa di centralizzazione nella gestione dell’acqua irragionevole, autoritaria ed estremamente pericolosa per la stessa sopravvivenza. Molti amministratori locali, costretti a svendere strutture e tecnologie create negli anni sulla base della fiscalità generale, se ne stanno accorgendo. La speranza è che il dibattito referendario possa far capire questa drammatica realtà anche a quei cittadini che vogliono essere padroni a casa propria.

http://www.siacquapubblica.it/index.php ... =8&lang=en
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Re: Discussioni politiche

#5696
I contributi silenti
rubati ai precari
L’Italia è un Robin Hood al contrario: toglie ai poveri per dare ai ricchi. Milioni di persone, infatti, pagano contributi previdenziali senza raggiungere il minimo per la pensione. E li perderanno.
Sono precari, parasubordinati, liberi professionisti non iscritti a un Ordine professionale, donne che hanno lasciato il lavoro. Gran parte dei loro contributi previdenziali vengono versati all’Inps a fondo perduto: se non si raggiunge il minimo richiesto dalla legge per maturare la pensione (il che accade sempre più spesso, dati i lunghi periodi di disoccupazione o lavoro nero), quei contributi saranno usati per pagare le pensioni di altri, ma non danno diritto ad averne una propria. E anche quando si matura il minimo di contribuzione richiesto, la pensione ottenuta non supera i 400/500 euro dell’assegno sociale
Domani 20 maggio si terrà la “Prima giornata nazionale dei silenti”, con manifestazioni davanti alle Direzioni provinciali dell’Inps. Come Radicali Italiani e Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) abbiamo già organizzato presidi in 50 città italiane: se vuoi fare tua questa iniziativa, partecipando alle manifestazioni e firmando l’appello, trovi qui tutte le informazionihttp://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... ri/112294/
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Re: Discussioni politiche

#5697
Ma non stiamo troppo a sottilizzare. Se solo potessero liberare i loro istinti, i moderati rivelerebbero al mondo che razza di cattivo soggetto sia il Pisapia. Invece si controllano, altroché. Resta il mistero sul covo in cui tengono imbavagliata la Santanchè e sulla cura di sedativi a cui viene sottoposto, ormai da oltre 72 ore, Stracquadanio. Si favoleggia di una camera di compensazione in cui i penitenti entrano lanciando urla belluine contro il perfido Pisapia e l’indifendibile Moratti, per poi uscirne rasserenati e con una cospicua dote di «per quanto». Purtroppo ieri mi è crollato il Bossi: non ce l’ha fatta più e pare abbia dato a Pisapia del matto. Un piccolo cedimento, lo riconosco. Ma può capitare. Forza ragazzi, ripartiamo col mantra. Per quanto.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41


Divisi su tutto i leader del centrodestra sembravano concordi solo su un punto: moderare i toni, abbandonare le sguaiate parole d’ordine e gli appelli da crociata. Ci si aspettavano misure concrete, quali imbavagliare la Santanchè, concedere un congruo periodo di ferie a Sallusti e Belpietro, inviare Stracquadanio in missione alle Bermuda. Ma la carne grida e comanda, e appena nominata la parola Milano Bossi è insorto: “non la lasciamo in mano al matto, Pisapia, che vuole riempirla di clandestini, moschee e trasformarla in una zingaropoli”. Riflessi pavloviani. Dopo un paio di ore il senatur ha tentato una confusa smentita; nel frattempo aveva però già incassato apprezzamenti dagli ultras e una calorosa solidarietà della Gelmini fondata sull’assunto che Bossi ci ha abituato a “frasi colorite” e che le parole del leader della Lega non erano “né gravi né offensive”. I professori di italiano annotino le indicazioni del ministro della Pubblica Istruzione. D’ora in poi anche l’insulto più sanguinoso potrà essere classificato come genuina espressione del folklore italico

http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/396454/
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Re: Discussioni politiche

#5698
I cerchi nell’acqua, ovvero l’acqua è pubblica o privata?
Proviamo a vedere, allora, qualche pro e contro, non prima di aver sottolineato ancora che quando si parla di acqua non si parla soltanto di acqua potabile e sanitaria, ma anche di acqua per l’agricoltura e l’industria (i due più grandi consumatori), e non si parla solo della sua immissione in rete, ma anche del suo trattamento e della depurazione delle acque reflue, insomma della necessità di avere infrastrutture di qualità lungo tutto il ciclo dell’acqua.
Prima domanda fondamentale: la proprietà pubblica di per sé garantisce il bene comune? Ossia, rende davvero disponibile per tutti la parte d’acqua che deve essere considerata bene comune? Certe ben note esperienze nel sud d’Italia, ad esempio in Sicilia, ci ricordano che non c’è proprio nessun automatismo: l’acqua, gli acquedotti possono essere formalmente pubblici. Poi se l’acqua la vuoi davvero, devi comprarla da chi la possiede sul serio. L’acqua è potere.Se l’acqua a proprietà pubblica non garantisce il bene comune, la proprietà privata può essere regolamentata in modo da garantire l’acqua bene comune ottenendo altri vantaggi?
:arrow: I pro della privatizzazione dei servizi pubblici locali in Italia sono noti: efficienza di una struttura che opera per il profitto, possibilità di utilizzare seriamente il prezzo del servizio come mezzo per educare ad un uso più consapevole, e possibile moralizzazione di un settore che è diventato nel tempo un luogo principe del sottogoverno clientelare locale: sconfiggere la lobby delle municipalizzate, fatta di ex consiglieri comunali o regionali “trombati” ricollocati senza meriti nei CDA delle aziende, è certamente un obiettivo degno di merito di per sé…[/u
]Però, questi tre aspetti positivi possono facilmente trasformarsi nel loro contrario, se la loro applicazione concreta non è molto accurata. La potenza delle lobby politico-affaristiche può facilmente estendersi e permanere anche dopo eventuali privatizzazioni. Non è certo una novità, in Italia, l’intreccio fra (cattivo) pubblico e (cattivo) privato.
:arrow: In secondo luogo, l’efficienza discende dalla ricerca del profitto quando il mercato è concorrenziale, altrimenti è molto facile fare profitti utilizzando un potere monopolistico. L’acqua è un servizio a rete e, quindi, la sua distribuzione via acquedotti è un monopolio naturale per il quale il mercato può essere solo simulato tramite regolazione (e nemmeno si può realisticamente pensare di distinguere produzione e distribuzione, come si riesce con un certo successo a fare nel mercato energetico). Se il momento della concorrenza è limitato di fatto all’atto della concessione periodica del servizio, e se le autorità di regolazione non sono autorevoli, e se le norme non sono nette e chiare, e se infine chi affida il servizio ha fame di investimenti e scarsità di risorse, mentre chi vince le gare è un grande player internazionale con potere di mercato, è molto facile che il player possa “mangiarsi” il regolatore e il concessore. Aumentando i costi dell’acqua per l’utente finale al di là di ogni ragionevole principio economico e ben oltre il sano obiettivo dell’utilizzo del segnale “prezzo” al fine di evitare gli sprechi.[/color]Tutto ciò, evidentemente, apre ai dubbi ma non offre soluzioni certe in un senso o nell’altro, a dimostrazione che la scelta non è quella manichea privatizzazione vs acqua pubblica ma che va ricercato un qualche altro equilibrio.
Forse, questo equilibrio può essere individuato come un ultimo cerchio, quello che prova ad individuare il valore dell’acqua come valore totale, che tenga conto davvero di tutti gli aspetti.

http://www.imille.org/2011/02/i-cerchi- ... o-privata/
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Re: Discussioni politiche

#5699
Calderoli annuncia da Canale 5: “E’ tutto pronto, arriverà la prossima settimana”
E’ in arrivo, la prossima settimana, na ‘grossa sorpresa’ da Bossi e da Berlusconi per gli elettori in vista dei ballottaggi. E’ quanto ha annunciato il coordinatore delle segreterie della Lega Nord, Roberto Caledroli a La telefonata su Canale 5.

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... er-milano/
:mrgreen:
forse è la seguente:

Sabina Began fulminata sulla via di Arcore: “Silvio mi ha avvicinato a Diohttp://www.giornalettismo.com/archives/ ... ato-a-dio/
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Re: Discussioni politiche

#5700
I numeri. Andare avanti è possibile perché i riscontri concreti di quanto nocivo sia privatizzare la gestione dell'acqua ci sono già. Da quando è cominciata l'escalation qualcosa è peggiorato. Ecco i numeri: il prezzo dell'acqua è salito del 68% a fronte del 22% registrato dal dato sull'inflazione. Gli investimenti privati nel settore idrico sono calati (da 2miliardi a 700mila euro l'anno) mentre l'occupazione nel settore idrico è diminuita del 30% e lo spreco annuo è aumentato di più del 20%. Non solo teoria, dunque.

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/0 ... a-3046414/

Il referendum serve dunque a frenare questo imbarbarimento in cui non si da più la possibilità ai Comuni di gestire, in economia e con soggetti di diritto pubblico, l’acqua. L’acqua è messa sul mercato, l’acqua per fare profitti, l’acqua per fare soldi. La liberalizzazione non c’entra nulla: si fa semplicemente una concorrenza per il mercato come dicono gli economisti, non una nel mercato. Infatti non c'è una vera e propria concorrenza tra due gestori che erogano lo stesso servizio, ma soltanto una rete gestita da unico soggetto che impone le proprie tariffe e che fa un piano finanziario e di investimenti salvaguardando i propri profitti. Da quando è entrata in vigore la legge Galli, la norma che ha dato il via al processo di liberalizzazione del servizio idrico, gli investimenti sono diminuiti di circa due terzi, le tariffe sono aumentate del 60% circa, si è verificata una dispersione/ cattivo utilizzo delle risorse pari a circa 60%- 65% e una riduzione importante del personale (anche di quello specializzato per fare i controlli) con parecchie esternalizzazioni e la proliferazione di tante micro società, causando problemi sociali, economici e anche occupazionali. Il mercato diventa dunque un monopolio privato. Luigi Einaudi, uno dei padri della Repubblica e tutt’altro che bolscevico, si batté fermamente per l’art 43 dell’Cost., asserendo che bisogna combattere la spinta alla gestione dei monopoli naturali tramite monopoli privati, utilizzando l’unico strumento efficace a nostra disposizione: il monopolio pubblico.http://www.contesti.eu/attualita/il-ref ... ei-quesiti
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