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Re: Discussioni politiche

#7336
forse non è chiaro il concetto che al lavoratore sarà riconosciuta questa "buonuscita" solo ed eventualmente da un giudice nel caso in cui il licenziamento non sia stato corretto (per i motivi di cui sopra)...
nel caso in cui sussista giusta causa o motivazione economica il lavoratore viene licenziato e stop.
questo è quello che ho capito io :roll:
Simona

Re: Discussioni politiche

#7337
simo19691 ha scritto:forse non è chiaro il concetto che al lavoratore sarà riconosciuta questa "buonuscita" solo ed eventualmente da un giudice nel caso in cui il licenziamento non sia stato corretto (per i motivi di cui sopra)...
nel caso in cui sussista giusta causa o motivazione economica il lavoratore viene licenziato e stop.
questo è quello che ho capito io :roll:
ebbene si... :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

Re: Discussioni politiche

#7338
bubu ha scritto:
beh, pare che non sia proprio così semplice nelle grandi aziende, anche sussistendo la giusta causa :roll:
Guarda, io non lavoro in una grande azienda, ma la sezione lavoro del tribunale di Vicenza la frequento. E conosco un po' i dati dei reintegri giudiziali. Ce ne sono meno di 500 all'anno e la maggior parte della cause dà ragione alle aziende. Per cui quando la giusta causa o il giustificato motivo ci sono, il licenziamento va a buon fine. Adesso, con questa riforma, basterà licenziare "per motivi economici" per levarsi dalle balle il lavoratore iscritto al sindacato, la lavoratrice mamma, il lavoratore 60enne che costa di più e produce di meno e così via.

Tu potrai dirmi: non è un mio problema. Ma il sussidio di disoccupazione secondo te chi glielo paga a questa gente? Le aziende? No, glielo paghi tu.
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Re: Discussioni politiche

#7339
simo19691 ha scritto: nel caso in cui sussista giusta causa o motivazione economica il lavoratore viene licenziato e stop.
questo è quello che ho capito io :roll:
Ma certo ed è quello che succede anche oggi.

Il lavoratore può essere legittimamente licenziato per
-giusta causa
-giustificato motivo soggettivo
-giustificato motivo oggettivo

Per fare degli esempi:

La giusta causa è quando scopri che il lavoratore ti ruba in azienda
il giustificato motivo soggettivo è quando arriva in ritardo più volte
il giustificato motivo oggettivo è quando hai avuto un calo di ordinativi e non ti servono più tutti quegli operai
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Re: Discussioni politiche

#7341
Saul1978 ha scritto:per piacere. Che ti costa?
La frase "dove vivete"? Guarda, non la titengo una frase offensiva, ma sarei davvero curioso di sapere qual è l'esperienza di vita di uno che ti dice

"vabbè, hai perso il lavoro, in 5-6 mesi se non sei un pirla ne trovi un altro e ci hai pure guadagnato! Ah, magari venissi licenziato io...."
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Re: Discussioni politiche

#7342
chojin, quello che davvero non riesco a capire è perchè se un pinco pallino qualsiasi che lavora in un'azienda con 3 dipendenti, può essere lasciato tranquillamente a casa perchè magari sta sulle palle al datore di lavoro, e questo non fa preoccupare nessuno; se l'azienda ha più di 15 dipendenti i limiti sono altri e se si cambiano le carte in tavola si solleva un polverone!! :roll: :roll:
che qualcuno me lo spieghi, please...
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Re: Discussioni politiche

#7343
lunapiena2 ha scritto: ammetto di aver seguito molto poco, ma per "motivi economici" intendono diminuzione del fatturato? se fosse così non mi pare una bestemmia.....se il lavoro non c'è devo tenermi i dipendenti!??!?!
Se il lavoro non c'è, puoi licenziare anche adesso, si chiama giustificato motivo oggettivo.

Con l'attuale riforma, se il testo non verrà modificato, il datore di lavoro potrà licenziare chi gli pare adducendo "motivi economici". Se poi si scopre che il fatturato è aumentato del 300% e quindi di motivi economici non c'era nemmeno l'ombra, non dovrà più reintegrare il dipendente, ma basterà indennizzarlo
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Re: Discussioni politiche

#7346
bubu ha scritto:chojin, quello che davvero non riesco a capire è perchè se un pinco pallino qualsiasi che lavora in un'azienda con 3 dipendenti, può essere lasciato tranquillamente a casa perchè magari sta sulle palle al datore di lavoro, e questo non fa preoccupare nessuno; se l'azienda ha più di 15 dipendenti i limiti sono altri e se si cambiano le carte in tavola si solleva un polverone!! :roll: :roll:
che qualcuno me lo spieghi, please...
E' stata una scelta del legislatore per privilegiare le piccole aziende, che -in teoria- hanno un organizzazione del lavoro e un fatturato, diverso dalle medio grandi. Il numero discriminante è stato fissato a 15, ma sarebbe potuto essere 10 o 30.

Se dovessi farla io una riforma, al di là delle piccolissime realtà (tipo 5 dipendenti o meno) terrei più conto del fatturato che del numero dei dipendenti, acnhe per calcolare gli indennizzi
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Re: Discussioni politiche

#7350
chojin ha scritto: E' stata una scelta del legislatore per privilegiare le piccole aziende, che -in teoria- hanno un organizzazione del lavoro e un fatturato, diverso dalle medio grandi. Il numero discriminante è stato fissato a 15, ma sarebbe potuto essere 10 o 30.

Se dovessi farla io una riforma, al di là delle piccolissime realtà (tipo 5 dipendenti o meno) terrei più conto del fatturato che del numero dei dipendenti, acnhe per calcolare gli indennizzi

ecco, infatti io in questa cosa vedo solo un'incongruità di fondo che mi ha sempre infastidito :roll:
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