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Re: Discussioni politiche

#7818
Allora: "incognito" mi sa di averlo sgamato grazie ai punti di sospensione... ma Chabal? Di veri fasci su questo forum me ne rcordo solo un paio..... mmmmmm... :roll: mi dovrò arrovellare.... o forse, semplicemente, posso ignorare e vivere sereno ugualmente :P

però il dubbio persiste.... chissarà dietro questo nick..... mmmmmm :roll:
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Re: Discussioni politiche

#7819
cyberjack ha scritto:Allora: "incognito" mi sa di averlo sgamato grazie ai punti di sospensione... ma Chabal? Di veri fasci su questo forum me ne rcordo solo un paio..... mmmmmm... :roll: mi dovrò arrovellare.... o forse, semplicemente, posso ignorare e vivere sereno ugualmente :P

però il dubbio persiste.... chissarà dietro questo nick..... mmmmmm :roll:
sì bravo incognito è proprio lui :mrgreen:

mmmhhh però chabal credevo fosse solo... chabal! :roll:
"Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce" B. Pascal
http://iod.forumfree.it

Re: Discussioni politiche

#7822
difra64 pure io lo saltavo sempre :D
Ma solo a me da l'idea che chabal in realtà molte cose le scriva per puro divertimento?
Mi sembra gli piaccia un sacco provocare, e in fondo qualche voce fuori dal coro non guasta :D
Incognito chi sarebbe? (anche in mp grazzie), così mi diverto un pò in questa grigia giornata :D
dammi sai sempre stupire :D
FEDE65

Re: Discussioni politiche

#7823
Per come la vedo Io il sig. Monti ha semplicemente fatto le riforme che i sinistricoli di emme hanno sempre impedito di fare al Cdx, le conseguenze al di là di gargamella sarà che avremo un viscido candidato premier.. mezzo uomo :lol: e con un programma presto fatto:
No tav, No inceneritori, No discariche, No tagli alla spesa pubblica, No nuove autostrade, No nuove ferrovie, legalizzazione di tutte le unioni espressione di culture, religioni, preferenze sessuali...e alè

Ciao ciao gallinacci rossi Cialtrones! :lol: :lol: :lol:
mai a sx! forever :lol: :lol:

Re: Discussioni politiche

#7824
per una volta tanto .... copio & incollo pure io. Si tratta di un articolo di Roberto Saviano sulla polemica riguardante l'invito a comparire a Marina Berlusconi presso la Procura di Palermo quale "persona informata sui fatti". Non amo particolarmente Saviano .... ma in questo caso convidivido in pieno i contenuti del suo elaborato.

La cittadina Berlusconi
di ROBERTO SAVIANO

Una persona informata sui fatti convocata dall'autorità giudiziaria è tenuta a presentarsi. Marina Berlusconi, citata dal tribunale di Palermo era tenuta a fare la sua deposizione senza aggiungere altro.

Per lei e la sua famiglia, anche se in estremo ritardo, è giunto il momento di rispettare le istituzioni. Ma la sua famiglia pretende dall'amministrazione della giustizia quel rispetto che mai ha voluto darle. Pretende dagli organi di informazione ciò che mai ha voluto riconoscere agli avversari politici: il rispetto della persona, il rispetto delle idee. La sua famiglia si è fatta "Istituzione" essa stessa, guardando più che a Occidente all'Oriente degli amici di famiglia: Putin, Lukasenko e Gheddafi. Lei dichiara che la procura di Palermo l'ha convocata per avere notizie su un conto cointestato del quale non ricordava nulla, che non ha mai utilizzato. Immagino sappia che per molto meno eserciti di scherani hanno diffamato, mediaticamente massacrato, sbattuto in prima pagina persone la cui unica vera colpa era essere entrati in conflitto con suo padre.

Lei che attraverso gli organi di informazione della sua famiglia contribuisce a creare un quadro inesistente della realtà, lei che con il suo approccio familistico ha fatto della comunicazione editoriale una estensione delle stanze di casa sua; lei chiede rispetto per sé non come persona, ma in quanto "Istituzione". Per il solo fatto di essere la figlia di Silvio Berlusconi. Il cittadino, convocato a comparire innanzi all'autorità giudiziaria, si presenta senza discutere e dovrebbe farlo soprattutto se è la figlia "di un cittadino più uguale degli altri".

Eppure lei si lamenta per il trattamento che ha avuto dalla stampa, cosa singolare per un editore. Lei fa comunicazione o meglio fa fare comunicazione. Stupisce il suo risentimento. Stupisce perché sono anni che la comunicazione dei giornali di famiglia si affida a titolazioni violente volte a terrorizzare i nemici con storie private per aggredire chiunque sia contro suo padre. Si potrebbe fare un elenco infinito di tutte le volte che i nemici di suo padre sono stati screditati dalla galassia mediatica che a lui fa capo. Notizie infondate, dettagli falsi, raccolte di firme contro chi raccontava qualcosa che dava fastidio al governo in carica. Lei si lamenta di qualcosa che ha fortemente contribuito a creare e da editore dovrebbe sapere che il disegno della comunicazione, lo stile, la qualità, si costruisce quotidianamente con il proprio lavoro o quel rispetto che ora pretende vale solo per sé?

Provi a immaginare, signora Berlusconi, come si sono sentite le centinaia di persone "attenzionate" anche dai suoi dipendenti, alla ricerca di particolari che potessero screditarle agli occhi dell'opinione pubblica, di scatti fotografici che dimostrassero quanto benessere vi fosse nelle vite dei "nemici". Non certo per dimostrare che dietro quel benessere vi fosse all'origine un crimine, ma per far passare l'idea che il guadagno, il lavoro retribuito sia esso stesso un crimine. Nell'obiettivo del suo gruppo, sempre e solo l'intenzione di comunicare la sottile "verità" della comune sporcizia. Pensi al giudice Mesiano e a quanto gli siano costati un taglio di capelli e quei calzini turchesi. E poi la parola mafia, che giustamente le dà i brividi, poteva forse meritare altrettanta attenzione quando suo padre disse che la mafia era un problema creato da chi ne parlava. Che sarebbe stato opportuno ironicamente "strozzare" chi scriveva libri di mafia perché diffamava il nostro Paese. Ecco, se si è sentita aggredita decida di dare una direzione diversa al suo lavoro, mostri di comprendere la differenza che esiste tra estorsione e inchiesta, tra autorevolezza di una riflessione e gossip, tra ipotesi e minaccia. Del resto, nonostante l'impegno a sgretolarlo, l'articolo 3 della Costituzione esiste ancora, poche righe di facile lettura e interpretazione. E sta là a dirci che ogni cittadino è uguale dinanzi alla legge: rispetti quindi la legge, cittadina Berlusconi, come tutti.

Re: Discussioni politiche

#7825
In un sondaggio pubblicato il 9 luglio da Termometro Politico, un sito web, il 72% degli intervistati ha dichiarato di non voler più votare per Berlusconi. Il sondaggio ha anche suggerito che le accuse riguardanti la sua vita privata hanno rovinato un elemento centrale del suo elettorato tradizionale. Si è riscontrato che il 53% delle donne che hanno votato per lui alle ultime elezioni politiche, nel 2008, hanno dichiarato di non volerlo più fare.
Berlusconi, quindi, sta partendo per la strada della rimonta dal punto più basso e meno promettente. Ma le sue risorse sono praticamente sconfinate, la sua comunicazione è eccezionale ed ha una carta forte da giocare, se sceglie di farlo. Gli italiani si stanno inevitabilmente contorcendo sotto gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa. La promessa di invertire le politiche del presente governo potrebbe anche invertire le sorti del PdL nei sondaggi. Per quanto allarmante sia lo spettro del suo ritorno, le possibilità di recupero di Berlusconi non possono essere ancora trascurate.
http://italiadallestero.info/archives/16146

Noi, appesi come foglie d’autunno

http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... -dautunno/

"Abbiamo fatto i nostri compiti: come mai i mercati ci colpiscono lo stesso?". Ci colpiscono perché il compito casalingo non è tutto. Ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco: "200 punti di spread sono colpa nostra, il resto è dovuto ai problemi comuni dell'euro". È l'Unione che non fa propri compiti. Quando li farà, quando avrà una Banca centrale prestatrice di ultima istanza, casa in ordine significherà qualcos'altro. Non diminuiranno gli obblighi di ognuno, ma la casa sarà europea e il suo volto muterà.

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003223.html

:arrow: Nel suo ultimo libro, Paul Krugman spiega perché né gli Stati Uniti né l’Europa sono riusciti a uscire dalla crisi, con costi umani e sociali troppo alti. È tempo di governare i problemi in un quadro istituzionale e politico internazionale cooperativo, per far sì che alle carenze di domanda privata sopperisca la spesa pubblica. Uno strumento che i Piigs europei, per esempio, non possono utilizzare unilateralmente. E dunque la ricetta per l’Europa dell’euroscettico premio Nobel muove da un elemento comune alle tesi di chi chiede più integrazione nell’Unione: la Bce deve garantire la stabilità finanziaria, com’è dovere di una banca centrale
omnia munda mundis