tzigano ha scritto:.. da quello puramente illuminotecnico, a fronte della ingente spesa, da una luce piuttosto scomposta e sfaccettata , assai disomogenea..
Forse hai colto le particolarità fondamentali dell'emissione frammentata ed indiretta della
Hope che sono insieme la sua dote ed il suo limite. Eppure Tzi, non mi pare abbia un costo esagerato (anche mi sembra che proprio tutto il listino Luceplan sia aumentato) e tra le chandeliers moderne, la ricordavo tra le più abbordabili, almeno le versioni piccola e media.
Sotto, l'anno scorso, la presentazione degli autori, rispettivamente della parte creativa e tecnica, Gomez Paz e Rizzatto, a Meet Design dove spiegavano che i problemi più grandi sono stati quelli legati alla produzione ed alla lavorazione 'esterna' delle lenti Fresnel, l'elemento più problematico che ha assorbito i costi maggiori. Sempre secondo i progettisti, la
Hope per la casa milanese doveva essere il modello della speranza..
Premesso che trovo assurdi i costi finali per il cliente - per tanti prodotti di illuminazione e di design in genere - un paragone con un modello modulabile a scelta simile, a bracci, ma con materiali più consueti come l'acciaio e il policarbonato,
Birdie di Foscarini:
http://www.edenilluminazione.org/epages ... 0D66/18%22
http://atcasa.corriere.it/catalogo/prod ... rdie.shtml