ieri lui ha iniziato con mille dubbi sulla bambina messi in testa da sua madre e dalle persone con cui ha parlato, prima era sicurissimo di volerla, ieri continuava a dire che la scelta doveva essere solo mia, che se poi un giorno ci lasceremo sarò io a doverla gestire e quant'altro... per poi arrivare a "era un po' che pensavo di lasciarti, ma poi sei rimasta incinta"
(ha anche aggiunto che all'inizio ha pure pensato che il figlio non fosse suo, ma poi si è reso conto che non farei mai una cosa simile)
lui si sente corretto ad avermelo detto ora perché prima doveva pensarci bene e con me è difficile parlare perché poi mi metto a piangere
secondo lui non mi stava lasciando ma solo spiegando i fatti, che secondo lui già dovevo immaginare, ed è disposto a stare con me finché ne ho bisogno perché non vuole vedermi soffrire e non si sta tirando indietro dalle sue responsabilità di padre, e se mi fa stare meglio dovrei far finta che non mi ha detto niente
credo che pure un 15enne avrebbe detto cose più sensate
ovviamente sono io quella che cattiva vuole fare la guerra perché gli ho detto che se le cose stanno così mi ha già preso per il "censured" abbastanza e può andarsene oggi stesso, e che cmq il tempo tecnico di traslocare tutta la mobilia e ce ne andiamo io e Martina.
ovviamente era troppo difficile parlare appena sono rimasta incinta, ovviamente era necessario impedirmi di iscrivere Martina alla materna dietro casa dei nonni e farmi ritrovare ora con la bambina iscritta a una scuola scomodissima rispetto a dove vivremo, era necessario farmi ordinare delle cose che servivano per questa casa e di cui nell'altra casa non me ne farò nulla, era giusto fare finta che le cose stessero andando meglio dandomi i contentini e facendo quello più presente con la bimba...