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#46
devo andare dal pittore a spiegargli un controsoffitto... ma questo discorso mi piace.... lo riprendo domani... se a te va!

ciaoooooo

Laura.

#48
cavolo, siete volati lontano :shock:

Complimenti a cyberjack per le idee/illuminazioni sulla sua camera, hai veramente molta fantasia e anche un po' di coraggio nell'osare (io non riuscirei ad arrivaer a tanto.. e soprattutto c'è qualcuno che non me lo farebeb fare :wink: ).
Ho letto anche del soggiorno, hai veramente delle idee complete e coinvolgenti, come gli altri non vedo l'ora di vedere le foto :D

per il discorso sulle geisha, nella mia ignoranza mi permetto di fare una considerazione: è vero che siamo condizionati dalla cultura in cui siamo cresciuti, pero' non posso fare a meno di pensare che al di la' di questo sia naturale un minimo di individualita'
La completa dedizione agli altri e il sacrificio e la fatica per poter essere all'altezza di un ideale che gratifica soprattutto loro e schiaccia noi stessi, lo vedo troppo estremo per poter essere davvero appagante.
Penso che una donna che sviluppa cultura e intelligenza alla fine si senta vuota se non pensa mai a se stessa e non prova a scoprire "chi e'" (almeno scoprire, non dico realizzare!).
Per non parlare del fatto che inevitabilmente le persone di cui ci si prende cura, prima o poi, non avranno piu' bisogno o non vorranno piu' queste cure e la nostra geisha rimarra' sola con un'estranea, se stessa.

#49
Concordo!
Pensa a quando quella dedizione diventa, per gli altri, una cosa normale, un'abitudine....succede sempre così, tutto diventa normale.
Allora quale sarà la soddisfazione, l'onore.......ma và, penso sia normale per tutti far felice il proprio partner (maschio o femmina) e fare bella figura con gli ospiti!!!!
Questi giri di parole trasformati in filosofia non sono altro che una strumentalizzazione della vita "terrena" per spingere il prossimo a fare il cane.......la cagna, per la precisione!

#50
Noi siamo cresciuti in una cultura occidentale in cui le donne sono + portate per certe cose rispetto alla cultura orientale o, ad esempio quella araba. tutte queste cose che per noi sono assurde, per loro rientrano nella normalità. Ai loro occhi anche noi siamo assurdi nel nostro voler essere, apparire, voler far carriera e riuscire in tutto primeggiando in ogni cosa. Le nostre aspirazioni non sono le loro, che ci vedono come marziani come noi ci vediamo loro. :roll:

#51
Scusate...
Ma tutte quelle donne che non desiderano essere delle working girl, ma hanno una visione differente rispetto ad entrambe quelle descritte Da che parte stanno? :wink:

#52
cyberjack ha scritto:
mariantonietta ha scritto: La Geisha è la "donna perfetta" con la quale si può parlare di qualsiasi argomento a qualsiasi livello, in grado di intrattenere l'uomo ed i suoi ospiti, che rende la casa perfetta con la sua sola presenza e di una raffinatezza e ricercatezza tali da lasciare a bocca aperta.
Purtroppo è impossibile, oggigirno, riuscire a trovare una donna così "perfetta" che non abbia desiderio di utilizzare questa sua perfezione per il proprio tornaconto, ma anzi che la dedica completamente ad un altro.

Se invece intendevi una comune "donna che ci sta".... il tasto è ancora molto più più dolente....
E meno male che oggi non ci sono più (dico io). Ma dove sta (aggiungo) un uomo che merita tanto ?

Jk

#53
Franco ha scritto:Noi siamo cresciuti in una cultura occidentale in cui le donne sono + portate per certe cose rispetto alla cultura orientale o, ad esempio quella araba. tutte queste cose che per noi sono assurde, per loro rientrano nella normalità. Ai loro occhi anche noi siamo assurdi nel nostro voler essere, apparire, voler far carriera e riuscire in tutto primeggiando in ogni cosa. Le nostre aspirazioni non sono le loro, che ci vedono come marziani come noi ci vediamo loro. :roll:
Un giorno vedevo un servizio su TG2 dossier sul Giappone in cui si parlava delle nuove generazioni assolutamente riluttanti alle tradizioni orientali ed effettivamente emerge molto in loro il desiderio di "adeguarsi" ad una cultura più cosmopolita come quella occidentale. I ragazzi si fanno biondi, le ragazze pure, quasi a voler allontanare l'origine orientale...
Ma senza andare troppo lontano....I cartoni animati da sempre sono stati disegnati dai giapponesi con sembianze occidentali (oppure li modificavano qua in Italia? :lol: )...
Concordo anche su quanto sostiente Cyber sulla cultura in generale, molto condizionata dal tessuto sociale, dai costumi e dalle tradizioni, per cui non esiste un limite tra civiltà ed inciviltà, è solo una questione di cultura! Ma poi ci andremmo ad imbattere in discorsi davvero grandi...che sarebbe meglio spostarsi in OFF TOPICS.. :wink:
"Se po campà senza sapè ò pecchè ma nun sè pò campà senza sapè o pecchì"

#54
silver ha scritto: per il discorso sulle geisha, nella mia ignoranza mi permetto di fare una considerazione: è vero che siamo condizionati dalla cultura in cui siamo cresciuti, pero' non posso fare a meno di pensare che al di la' di questo sia naturale un minimo di individualita'
La completa dedizione agli altri e il sacrificio e la fatica per poter essere all'altezza di un ideale che gratifica soprattutto loro e schiaccia noi stessi, lo vedo troppo estremo per poter essere davvero appagante.
Quoto Silver, ma cerco di rispondere anche ad altri.

L'individualità è una "sega mentale" che ci siamo inventati noi da pochissimi anni! 2, 3, 4 secoli fa, in Italia, c'erano i Nobili, ricchi, potenti, con diritto su tutto, e c'era la massa, la plebe, lo schifume informe da sfruttare ed adoperare come meglio si voleva....

Non credo che un contadino pugliese del 1700 se la passasse tanto bene ed avesse questo desiderio innato di "individualità"....
C'è anche da dire che la cultura Giapponese si è basata per secoli sul principio dell'esclusione dell'individualità a favore della massa, ad esempio le persone "comuni" (non nobili) non avevano nemmeno diritto ad un nome ed il nome proprio era sostituito con la loro mansione: "Ciabattino, Falegname, Pescivendolo.
Le donne, non avendo mansione, erano spesso dei "fantasmi" senza un ruolo all'esterno della casa.
Proprio per tale motivo, l'individualità, ma sopratutto la Privacy, sono diventate una dimansione interna all'uomo. In un paese dove le pareti delle case sono di carta di riso e tutto viene visto/sentito da tutti (proprio per aumentare il concetto di "massa" di "marea" da dominare), l'uomo ricerca la propria individualità in se stesso, spingendo il proprio essere alla ricerca della perfezione.
Loro, non noi, hanno perfezionato la meditazione, la ricerca spirituale, la sperimentazione corporale, eccetera.
è in quest'ottica, a mio avviso, che dobbiamo inquadrare il ruolo della donna.

Ma in Italia non è che andasse molto meglio la cosa....
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#55
Jk ha scritto: E meno male che oggi non ci sono più (dico io). Ma dove sta (aggiungo) un uomo che merita tanto ?

Jk
Presente!! :lol:

Scherzi a parte. La donna non lo fa per un uomo specifico, non lo fa per amore, non lo fa per devozione.... lo fa perchè il ruolo della donna è quello di mandare avanti la casa ed accudire i figli, e QUESTO ruolo deve essere portato alla perfezione.

è un modo per stare bene con se stessi, non per fare felici altri. So che il concetto è ingarbugliato, ma non lo riesco a spiegare meglio :D

Inoltre, dobbiamo sempre inquadrare il ragionamento nell'ottica del periodo.
In Giappone la vita della donna era legata indissolubilmente a quella dell'uomo. E in Giappone, la filosofia di vita era "vivere o morire è esattamente la stessa cosa".... Quindi è logico capire come il concetto di "valore di vita" fosse assolutamente alieno da loro... Non avendo avuto il Cristianesimo e la morale delle grandi religioni monoteistiche, il Giappone aveva sviluppato un fatalismo ed una filosofia di accettazione della morte che spingeva le persone a valutare vita e morte nello stesso modo, non preferendo l'una all'altra. Andavano in battaglia senza paura, non avevano timori a suicidarsi per dimostrare di aver ragione (ad esempio), non avevano remore a togliere la vita ad altri (in quanto questo non era considerato "peccato" seguendo il nostro significato del termine)...
E' chiaro, quindi come la donna fosse "moralmente obbligata" a servire l'uomo, in modo che esso potesse servire il suo superiore e, ultimamente, l'imperatore senza pensiero o preoccupazioni, o litigi in famiglia che potessero comprometterela sua devozione totale.

E, ripeto, non deve sembrarci così fuori dal mondo, dato che qui fino a 50 anni fa le donne erano praticamente proprietà dei loro mariti
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#56
Hai ragione a dire che il discorso è cosi' ampio da poter parlare per ore!

Io credo che l'individualita', la voglia di esaltare noi stessi, sia un'emozione innata e quindi presente da sempre nella mente delle persone. Cambia il modo di esprimerla, per questo negli ultimi secoli si nota di piu' evidente. La voglia di ESSERE era forse un tempo maggiore rispetto alla voglia di APPARIRE. Oggi siamo tutti troppo attenti a cosa c'è intorno a noi per fermarci a guardare cosa c'è dentro di noi. Questo è il fascino della cultura giapponese, ma non soltanto portata all'estremo come per la figura della Geisha.
Il punto di rottura sta proprio nella consapevolezza di se, di cosa si sta facendo e di cosa si puo' fare. Quando la voglia di esprimere se stessi e la propria devozione diventa un "RUOLO", si perde automaticamente il piacere di farlo.
Per questo dico che una Geisha è piu' simile ad un robot piuttosto che ad una persona. Non prova piu' piacere nell'accudire il "focolare", è un dovere, soltanto i robot non si stancano di svolgere il proprio dovere, soltanto i robot non lottano per avere qualcosa che almeno apparentemente e temporaneamente viene considerato migliore.

Per questo era destinata a scomparire.... e forse.... a ricomparire tra qualche secolo.

#57
domovoy ha scritto: Per questo dico che una Geisha è piu' simile ad un robot piuttosto che ad una persona. Non prova piu' piacere nell'accudire il "focolare", è un dovere, soltanto i robot non si stancano di svolgere il proprio dovere, soltanto i robot non lottano per avere qualcosa che almeno apparentemente e temporaneamente viene considerato migliore.
Condivido molto il tuo discorso, ma ti chiedo: è forse mai esistita una cultura dove non era "dovere" della donna stare in casa a sgobbare? Se escludiamo le mitiche amazzoni, qualsiasi persona "comune" nella storia, ha svolto un dovere senza mai lottare per avere di meglio.... altrimenti, oltre a non avere nulla di meglio ti beccavi pure le frustate (o, in tempi più vicini, le cinghiate). Uomini e donne.
Il concetto di "qualità della vita" e quello di "qualcos'altro oltre al lavoro" sono menate della civiltà moderna, che fino a pochissimi anni fa non si potevano nemmeno sognare.
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#58
cyberjack ha scritto: Condivido molto il tuo discorso, ma ti chiedo: è forse mai esistita una cultura dove non era "dovere" della donna stare in casa a sgobbare? Se escludiamo le mitiche amazzoni, qualsiasi persona "comune" nella storia, ha svolto un dovere senza mai lottare per avere di meglio.... altrimenti, oltre a non avere nulla di meglio ti beccavi pure le frustate (o, in tempi più vicini, le cinghiate). Uomini e donne.
Il concetto di "qualità della vita" e quello di "qualcos'altro oltre al lavoro" sono menate della civiltà moderna, che fino a pochissimi anni fa non si potevano nemmeno sognare.
Sicuramente tutte le persone che fanno parte di una societa', o nel piccolo di una famiglia, hanno il dovere di partecipare con il proprio lavoro al bene della collettivita'. Ma a tutto c'è un limite! L'alienazione è un discorso del tutto diverso.
Ben venga la devozione per la casa o per la cura maniacale di un giardino (vero) zen se ci fa crescere e ci da soddisfazione. Ma nel momento in cui non ci trasmette piu' niente è giusto che torni ad essere un insieme di sassi disposti a caso!

Ogni cultura ha avuto i suoi punti di forza ma immancabilmente ha avuto anche punti di rottura, punti che son critici in modo proporzionale alla rigidita' delle "leggi" che lo caratterizzano. Non c'è un modo di vivere "GIUSTO" semplicemente perchè non c'è un giusto.... c'è soltanto il piacere che si prova nell'inseguire un PROPRIO ideale.

Ma è soltanto la mia idea... :oops:

#59
Nessuna cultura può essere esclusiva se pretende di prevalere sulle altre.
Mahatma Ghandi
Non Vi è casa + accogliente della propria anima

#60
No, c'è anche la mia....anche se devo scappare!!!!

Certe volte non riesco a dare un parere sulle culture diverse, proprio perchè sono consapevole del fatto che tutto sia strettamente legato ai costumi...
Un giorno ho avuto una dura discussione con un amico sul perchè secondo la nostra cultura fosse indecoroso andare in giro nudi....

Effettivamente questa inibizione sessuale e fisica è legata semplicemente alla cultura e all'ambiente in cui viviamo, se pensi a molte tribù africane...

Per cui la normalità è un concetto davvero labile e la dedizione di una geisha non faccio fatica a crederla spontanea e addirittura soddisfacente per la geisha stessa...

Con questo non sto esprimendo il mio giudizio occidentale, ma sto provando ad immaginarmi nella loro cultura.

Le interferenze culturali occidentali hanno mutato le tradizioni orientali e forse anche parte dei loro desideri (mi riferisco maggiormente alle donne). Questo di sicuro è un fatto positivo se significa migliorarsi, come tutte le cose di questa Terra. :wink:
"Se po campà senza sapè ò pecchè ma nun sè pò campà senza sapè o pecchì"