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PACS patto civile di solidarietà...

#1
tra una coppia di fatto che omologa la convivenza come forse si potrà e una che usa il rito civile...che differenza c'è?

E quando la coppia di fatto finisce la propria unione che fa? L'iter è sempre legale-avvocati-tribunale ecc ecc?

:? :? :? :? :? :? :?
"Tutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare (Oscar Wilde)"

#2
il rito civile è il matrimonio, quel che comunemente si dice "sposarsi in comune". per lo stato sei coniugato, ma non per la chiesa.
per quel che riguarda l'eventuale scioglimento dell' unione, si parla di un registro delle coppie di fatto, dove sarà segnalata sia l'inizio della convivenza che la cessazione. teoricamente non si dovrebbe aver bisogno di avvocati, ma staremo a vedere come sarà la proposta di legge.
secondo me si inventeranno qualcosa per far sborsare dei soldi :cry:e cmq andrà a finire che le coppie di fatto avranno tutti i doveri delle coppie coniugate, ma meno diritti. spero di sbagliarmi, ma ho già sentito una dichiarazione di rutelli che poco mi piace.

#3
niumax ha scritto:il rito civile è il matrimonio, quel che comunemente si dice "sposarsi in comune". per lo stato sei coniugato, ma non per la chiesa.
per quel che riguarda l'eventuale scioglimento dell' unione, si parla di un registro delle coppie di fatto, dove sarà segnalata sia l'inizio della convivenza che la cessazione. teoricamente non si dovrebbe aver bisogno di avvocati, ma staremo a vedere come sarà la proposta di legge.
secondo me si inventeranno qualcosa per far sborsare dei soldi :cry:e cmq andrà a finire che le coppie di fatto avranno tutti i doveri delle coppie coniugate, ma meno diritti. spero di sbagliarmi, ma ho già sentito una dichiarazione di rutelli che poco mi piace.
Quoto in pieno e sinceramente non capisco la necessità!

#4
Nando21 ha scritto:
niumax ha scritto:il rito civile è il matrimonio, quel che comunemente si dice "sposarsi in comune". per lo stato sei coniugato, ma non per la chiesa.
per quel che riguarda l'eventuale scioglimento dell' unione, si parla di un registro delle coppie di fatto, dove sarà segnalata sia l'inizio della convivenza che la cessazione. teoricamente non si dovrebbe aver bisogno di avvocati, ma staremo a vedere come sarà la proposta di legge.
secondo me si inventeranno qualcosa per far sborsare dei soldi :cry:e cmq andrà a finire che le coppie di fatto avranno tutti i doveri delle coppie coniugate, ma meno diritti. spero di sbagliarmi, ma ho già sentito una dichiarazione di rutelli che poco mi piace.
Quoto in pieno e sinceramente non capisco la necessità!
non capisci la necessità di cosa? dei pacs o del matrimonio?

#6
niumax ha scritto:
Nando21 ha scritto:
niumax ha scritto:il rito civile è il matrimonio, quel che comunemente si dice "sposarsi in comune". per lo stato sei coniugato, ma non per la chiesa.
per quel che riguarda l'eventuale scioglimento dell' unione, si parla di un registro delle coppie di fatto, dove sarà segnalata sia l'inizio della convivenza che la cessazione. teoricamente non si dovrebbe aver bisogno di avvocati, ma staremo a vedere come sarà la proposta di legge.
secondo me si inventeranno qualcosa per far sborsare dei soldi :cry:e cmq andrà a finire che le coppie di fatto avranno tutti i doveri delle coppie coniugate, ma meno diritti. spero di sbagliarmi, ma ho già sentito una dichiarazione di rutelli che poco mi piace.
Quoto in pieno e sinceramente non capisco la necessità!
non capisci la necessità di cosa? dei pacs o del matrimonio?

dei pacs

#7
secondo me le situazioni sono tante e diverse. a parte il fatto che non tutti credono nel matrimonio..c'è anchi chi non può sposarsi. pensa a chi è in attesa di divorzio. i problemi più grossi sono probabilmente l'eredità e la reversibilità della pensione.

#8
I pacs sono utlissimi per tutte quelle copie che non possono sposarsi (ho due amici gay che non saprebbero altrimenti come tutelarsi vicendevolmente).. per tutti gli altri mi sembra una gran "cretinata", se uno desidera dei precisi diritti/doveri si sposa.. altrimenti fa a meno.
Tutti quelli che non desiderano sposarsi e convivere per non avere "impegni", con i pacs potrebbero temere una sorta di "semimatrimonio" e quindi vedere preclusa anche la possibilità di una convivenza "libera".. senza rotture di scatole e conseguenza alcuna :roll:
I pacs sono un interessante soluzione fiscale. Mio suocero ha un reddito alto e quindi mia suocera una pensione bassa... potrebbero divorziare e fare un pacs per vedere aumentare la pensione di lei :lol: :lol: :lol:
.. poi per non pagare le tasse di sucessione, io potrei sposare mio suocero :idea: :roll: ......
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#9
niumax ha scritto:secondo me le situazioni sono tante e diverse. a parte il fatto che non tutti credono nel matrimonio..c'è anchi chi non può sposarsi. pensa a chi è in attesa di divorzio. i problemi più grossi sono probabilmente l'eredità e la reversibilità della pensione.
Sull'eredità conta il testamento e se il defunto mette il suo convivente nel testamento appunto non ci sono problemi; bisognerebbe mettere solo delle leggi che tutelino in situazioni tipo morte prematura, reversibilità pensione e ad esempio quando ci sono situazioni di privacy come all'ospedale. secondo me niente di più anche perchè non capisco il motivo per cui i conviventi non si devono prendere impegni con la società mentre la società li deve tutelare!

#10
Claudia81 ha scritto:veramente anch'io con capisco la necessità dei pacs :roll:
volendo, ci si può sposare civilmente con 2 marche da bollo da 14euro :roll:
mah... se si considera che semplici conviventi debbano andare dal notaio per dividersi le cose comuni quando si lasciano (ed è successo) sono perplessa tutta questa necessità di tutele legali.
Le leggi ci sono già, se una persona ne desidera i benefici si sposa (o civilmente o con rito religioso concordatario) ma poi ne accetta anche gli aspetti che magari piacciono di meno. Se invece sostiene ad oltranza il sentimento che tiene unita la coppia, senza vincoli e catene come a certi sembrano essere gli impegni, non vedo perchè nascondersi sotto il cappello dei PACS.

Sospetto però che i PACS servano essenzialmente alle coppie di fatto omosessuali, che non sono granchè tutelate e certo non possono sposarsi....
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#11
Mercury ha scritto:
Claudia81 ha scritto:veramente anch'io con capisco la necessità dei pacs :roll:
volendo, ci si può sposare civilmente con 2 marche da bollo da 14euro :roll:
mah... se si considera che semplici conviventi debbano andare dal notaio per dividersi le cose comuni quando si lasciano (ed è successo) sono perplessa tutta questa necessità di tutele legali.
Le leggi ci sono già, se una persona ne desidera i benefici si sposa (o civilmente o con rito religioso concordatario) ma poi ne accetta anche gli aspetti che magari piacciono di meno. Se invece sostiene ad oltranza il sentimento che tiene unita la coppia, senza vincoli e catene come a certi sembrano essere gli impegni, non vedo perchè nascondersi sotto il cappello dei PACS.

Sospetto però che i PACS servano essenzialmente alle coppie di fatto omosessuali, che non sono granchè tutelate e certo non possono sposarsi....
Condivido in pieno queste riflessioni.
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The Sisterhood of The Calf 38

#12
[quote="Ing 76"]
.. poi per non pagare le tasse di sucessione, io potrei sposare mio suocero :idea: :roll: ......

mmm..interessante .. :wink:
in realtà le rotture di scatole si potrebbero essere comunque..
facciamo che A e B comprino casa e convivano. se A dovesse morire magari dopo 20 anni di convivenza, la sua quota di casa andrebbe ai suoi eredi e non certo a B, che si troverebbe cmq in difficoltà. A parte l'obbligo di tutelare gli eventuali figli di A, avuti da altre relazioni/o matrimoni precedenti, perchè diavolo A non può decidere di lasciare la sua parte di casa a B se lo vuole?

#13
anche secondo me i pacs hanno il solo scopo di tutelare coppie omosessuali... ovviamente siccome sarebbe un'argomentazione scabrosa nella ns società, si cammuffa questa necessità accampando la scusa dei "conviventi non tutelati"... che conocrdo potrebebro semplicemtne sposarsi in comune, senza sfarzo e senza inviti se volessero mettersi al riparo dal destino funesto! :wink:
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#14
niumax ha scritto:A parte l'obbligo di tutelare gli eventuali figli di A, avuti da altre relazioni/o matrimoni precedenti, perchè diavolo A non può decidere di lasciare la sua parte di casa a B se lo vuole?
"A" può tranquillamente lasciare i suoi averi a B o chi vuole con un semplice atto notarile. Capisco che non sia da tutti mettersi a fare testamento a 30 o 40 anni, ma un testamento olografo può essere stilato da chiunque *a mano* su un semplice foglio, a qualsiasi età, senza andare da un notaio, ed ha valore legale a tutti gli effetti.

Secondo me, ragionando a priori, strumenti legislativi che tutelano le coppie di fatto già esistono. Forse non è nella cultura comune usarli e magari sarebbe utile qualche integrazione per casi particolari.
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#15
uhm... io però non ho mica ben chiaro tutto ciò che i pacs comportano.

però secondo me manca eccome una forma del genere.
il mio unico dubbio è che le persone poi, invece di sposarsi, finiscano per fermarsi ai pacs.

le persone "intelligenti" che conosco (no, non nel senso che gli altri siano stupidi :lol: ) si sono sposati all'arrivo dei figli (e mi pare giusto).
Prima è una scelta, dopo, a mio parere, non lo è più.

Infine... devo aggiungere... che ho sentito troppe donne che non si sono sposate e dopo anni di convivenza, figli e quant'altro... si sono trovate letteralmente o quasi in mezzo ad una strada perchè il "non-marito" era morto o semplicemente... aveva cambiato aria.
Ultima modifica di cla&cla il 18/12/06 11:53, modificato 1 volta in totale.
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