La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

Paranoie...

#1
Entro domani mattina rifiuterò un'offerta di lavoro e, pur essendo abbastanza convinta, mi sento uno schifo.
Breve premessa: lavoro da 4 anni e mezzo in una piccola agenzia di comunicazione in provincia (niente a che vedere con la Amrando Testa, per capirci!), a 10 km da dove vivo. Dal punto di vista pratico è il meglio: esco da casa alle 8.15 e rientro alle 17.45, nell'ora di pausa vado a pranzo dai miei genitori. Il lavoro mi piace, ma dopo 4 anni e considerando che è stato il mio primo lavoro, adesso ho tanta voglia di cambiare aria... In più, in questo periodo c'è moooolta crisi, lo stipendio è e resterà sempre fermo a 1200 euro e stiamo perdendo tutti i clienti, tanto che adesso la mia maggiore occupazione è quella di rispondere a telefono/citofono e di preparare il caffé al capo!
Finalmente, dopo 2 anni di ricerche e un'infinità di colloqui, è arrivata un proposta concreta: per una famosa ditta di casalinghi, come product manager. All'inizio ho fatto i salti di gioia: volete mettere la soddisfazione di consegnare la lettera di dimissioni al mio datore di lavoro che mi fuma in faccia tutti i giorni, con la prospettiva di un'azienda del genere??
Poi però sono saltati fuori i "contro": l'azienda è a 45 km da casa e mi pagherebbe al massimo quello che prendo adesso, per cui economicamente ci rimetterei (circa 150 euro di benzina+ 30 euro per la mensa, e per le fiere non sono previste indennità di trasferta), il lavoro non è quello dei miei sogni (occuparmi di comunicazione / uffici stampa... qualcuno ne ha bisogno???) e si tratta di una sostituzione maternità. Tutti mi dicono che 9 mesi con un'esperienza di questo tipo sono un grande biglietto da visita, ma io non ho grandi velleità di carriera! E' vero che dove sono adesso mi sento un po' "sprecata", però ho tutto il tempo di dedicarmi ad altre cose (la piscina, il corso di cucina, ecc.) che mi danno molta più soddisfazione: alla fine dei conti, io vado a lavorare per i soldi, mica per la gloria! Quello che mi interessa è riuscire a farmi un bel viaggio all'anno e comprarmi un bel po' di libri, ma se passo il giorno intero in ufficio e i libri non ho il tempo per leggerli, che gusto c'è? E poi probabilmente fra 2 anni, quando sarà il momento di concentrarsi sulla carriera, deciderò di fare la mamma quasi a tempo pieno.
Insomma, da una parte ho paura che restando al mio attuale posto di lavoro, rinuncerò a un'opportunità che magari non si presenterà più e fra 10 anni sarò una madre frustrata.
Dall'altra parte, temo di investire un anno o più della mia vita (proprio i trent'anni, un'età delle più belle!) in un lavoro che magari non mi piacerà neanche, senza guadagnarci e tornando a casa la sera giusto il tempo di cucinare-lavare-stirare.
Non so perché ho scritto tutta sta roba, mica potete decidere voi per me! Avevo solo bisogno di comunicare al mondo il mio stato d'animo.
Comunque alla fine, tra i 100 giorni da pecora e il giorno da leone scelgo la vita da pecora: stasera chiamo e dico che non accetto. E domani mi iscrivo al corso di pasticceria.
beeeeeeeeeeeeeee
Ultima modifica di monica396 il 21/04/06 9:26, modificato 1 volta in totale.

#3
Secondo me fai benissimo, a parità di stipendio ci rimetteresti in salure(stress da traffico) e benzina.
se adesso stai bene così (nonostante il fumo) ((ma in ufficio ora non si può più fumare!!)) lascia perdere l'idea di complicarti la vita! :D


cmq è solo il mio pensiero!

Re: Paranoie...

#4
monica396 ha scritto:Comunque alla fine, tra i 100 giorni da pecora e il giorno da leone scelgo la vita da pecora: stasera chiamo e dico che non accetto.
Non è proprio un giorno da leone...

se non ti piace il lavoro, non pensi sia un lavoro adatto a te, non ci guadagni in termini di soldi e comodità... alla fine perchè dovresti accettare.. solo perchè sembra un lavoro migliore? ma migliore per chi?

non per te se non pensi di avere un futuro in quel campo..
There is no way to happiness, happiness is the way.

#5
Ognuno ha le proprie priorità...
C'è chi lavora perchè ha trovato la sua passione, chi deve portare a casa lo stipendio, chi si deve riempire la giornata... Non sta a me giudicare.

Solo vorrei farti riflettere su una cosa: "Insomma, da una parte ho paura che restando al mio attuale posto di lavoro, rinuncerò a un'opportunità che magari non si presenterà più e fra 10 anni sarò una madre frustrata"
Ecco, la mia domanda è questa: sei sicura che continuando a fare un lavoro che non ti piace con un capo che non ti piace, invece tra 10 anni sarai una madre soddisfatta ed appagata?

Guarda... io francamante "per i soldi" non lavorerei mai... cioè, non esistono abbastanza soldi al mondo per comprare la mia soddisfazione personale ed il mio sentimento di stima nei miei confronti.
Ridurmi a fare qualcosa che non voglio sarebbe la peggior tortura e quindi pagherei io pur di fare un lavoro che mi aiuti a crescere e che mi appaghi.
Sono stato fortunato (bhè... diciamo che lo sono stato all'inizio, poi me lo sofono guadagnato...), che ci vuoi fare?

Certo è che subire il lavoro non è una scelta che prenderei mai in considerazione, sopratutto in cambio di "un viaggio all'anno".... e in cambio di 2 settimane all'anno di divertimento dovrei martellarmi i maroni per le rimanenti 50?? Nonononono... non ci penso proprio.

Mi dispiace per te, non è una bella scelta da compiere
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

Re: Paranoie...

#7
monica396 ha scritto:E' vero che dove sono adesso mi sento un po' "sprecata", però ho tutto il tempo di dedicarmi ad altre cose (la piscina, il corso di cucina, ecc.) che mi danno molta più soddisfazione: alla fine dei conti, io vado a lavorare per i soldi, mica per la gloria! Quello che mi interessa è riuscire a farmi un bel viaggio all'anno e comprarmi un bel po' di libri, ma se passo il giorno intero in ufficio e i libri non ho il tempo per leggerli, che gusto c'è?
Secondo me qui ti sei risposta da sola.
Se per te (come per me :wink: ) la vita è al di fuori dell'ufficio, è meglio rimanere lì dove sei, visto che in ogni caso l'altro lavoro non ti porterebbe nemmeno maggiori guadagni da poterti godere nel poco tempo libero che ti rimarrebbe.
Stai facendo la scelta giusta :)

Marzialapecorellachesenefregadellacarriera

Re: Paranoie...

#8
monica396 ha scritto: Dall'altra parte, temo di investire un anno o più della mia vita (proprio i trent'anni, un'età delle più belle!) in un lavoro che magari non mi piacerà neanche, senza guadagnarci e tornando a casa la sera giusto il tempo di cucinare-lavare-stirare.
Ah, tra parentesi, questa frase descrive la normale vita di qualsiasi essere umano ;)
Non credere che sia così male :lol:

Io ti dico solamente di perseguire la TUA crescita come individuo nel modo in cui TU ritiene migliore farlo.
Ti consiglio, però, di effettuare questa scelta pensando a TE STESSA e non al tuo compagno, al futuro, alla famiglia che verrà, ecc...
Per esperienza personale, ti posso dire che basare le proprie decisioni su altri o su altre cose che sono ancora nella pura e semplice teoria comporta un rischio altissimo.
Cosa potrebbe succedere se tra 10 anni, anzichè mamma frustrata ti dovessi ritrovare 40enne single e frustrata da un lavoro che a malapena sopporti?

Non ti voglio spingere ne a cambiare ne a mantenere il tuo attuale lavoro. Solo cerco di mostrarti un diverso punto di vista per evitare che dopo il fatidico rifiuto possa avere a che pentirtene....
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#9
io dico che non è facile scegliere..
soprattutto cambiare!
le conseguenze dei nostri passi non le può sapere nessuno: chi ci assicura che quello che faremo è il meglio per noi???

Io dico che vale sempre la pena seguire il proprio istinto senza rimpianti e ne rimorsi: valutando onestamente quello che abbiamo e quello che vogliamo alla luce della nostra realtà di oggi...

il domani?? può succedere di tutto oppure niente
ci vuole comunque coraggio in un modo o nell'altro.

#10
cyberjack ha scritto: Solo vorrei farti riflettere su una cosa: "Insomma, da una parte ho paura che restando al mio attuale posto di lavoro, rinuncerò a un'opportunità che magari non si presenterà più e fra 10 anni sarò una madre frustrata"
Ecco, la mia domanda è questa: sei sicura che continuando a fare un lavoro che non ti piace con un capo che non ti piace, invece tra 10 anni sarai una madre soddisfatta ed appagata?
Ho capito il tuo ragionamento, ma io sono proprio una di quelle che lavora per ottenere uno stipendio che le consenta di fare cose che la soddisfano ed appagano. Mi spiego: ci sono persone che lavorano anche se potrebbero vivere di rendita: io no!! Se vincessi al lotto, di sicuro smetterei di lavorare, prenderei un'altra laurea, mi iscriverei a un corso di giardinaggio e a uno di fotografia, farei 3 figli, girerei il mondo e tante altre cose. In attesa di questa vincita, mi tocca lavorare: e a meno che non si tratti di una cosa che mi piace davvero (e finora solo colloqui, ma niente di concreto), grandi sacrifici per la gloria non sono disposta a farli. Purtroppo mi piace fare la giornalista, magari se fossi stata appassionata di contabilità avrei avuto più possibilità nel contesto in cui mi trovo :roll: Non è che dove lavoro adesso sia così terribile: semplicemente, mi sembra di avere dato abbastanza. Per andare a fare un lavoro che però magari neanche mi piace, preferisco aspettare ancora: magari capiterà l'occasione giusta, altrimenti... cercherò di realizzarmi su altri fronti!

#11
mondany ha scritto:io dico che non è facile scegliere..
soprattutto cambiare!
le conseguenze dei nostri passi non le può sapere nessuno: chi ci assicura che quello che faremo è il meglio per noi???

Io dico che vale sempre la pena seguire il proprio istinto senza rimpianti e ne rimorsi: valutando onestamente quello che abbiamo e quello che vogliamo alla luce della nostra realtà di oggi...

il domani?? può succedere di tutto oppure niente
ci vuole comunque coraggio in un modo o nell'altro.
Ti do perfettamente ragione! Tuttavia, quanto è difficile essere coerenti e sinceri con se stessi, al giorno d'oggi?
Quanto è difficile scindere tra quello che è meglio per noi e qello che la società ci dice essere meglio per noi?
Quanto è duro trovare il silenzio necessario per parlare a noi stessi in piena sincerità?

Purtroppo non sempre è così facile seguire il nostro istinto perchè viviamo circondati da una serie di sollecitazioni inconsce che "creano" necessità, spingendoci a desiderare le cose più sbagliate...

Pur parler, ovviamente ;)
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#12
io continuo a sostenere che fai bene... :)

e sono sicura che la buona occasione che ti fa gola, arriverà e in quel caso, sono sicura, sarai disposta a fare il salto di qualità anche se dovesse costare qualche sacrifici0

il mio motto è:
si lavora per vivere e non si vive per lavorare :wink:

#13
mondany ha scritto: si lavora per vivere e non si vive per lavorare :wink:
Anche io credo che faccia bene, ma preferisco fare l'avvocato del diavolo per essere sicura di prendere in considerazione tutti gli aspetti importanti da valutare ;)

comunque, per me, non si lavora ne per vivere ne si vive per lavorare.
Il lavoro è una parte integrante della nostra vita come esseri animali e pertanto ci sono delle funzioni che dobbiamo svolgere affinchè la società non collassi. Accade in ogni spece, dai babbuini ai lombrichi, e quindi anche per l'uomo è così :D
Semplicemente, tra le tantissime cose che possiamo scegliere di fare, tanto vale sceglierne qualcuna che, se dobbiamo lavorare 3 ore in più non vivamo come una tortura ma come un piacere...
Questo significa fare sacrifici come, ad esempio, trasferirsi all'estero? Bhè... meglio che rimanere frustrati a vita sicuramente è...
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#14
cyberjack ha scritto:..Ti do perfettamente ragione! Tuttavia, quanto è difficile essere coerenti e sinceri con se stessi, al giorno d'oggi?
Quanto è difficile scindere tra quello che è meglio per noi e qello che la società ci dice essere meglio per noi?
Quanto è duro trovare il silenzio necessario per parlare a noi stessi in piena sincerità?

Purtroppo non sempre è così facile seguire il nostro istinto perchè viviamo circondati da una serie di sollecitazioni inconsce che "creano" necessità, spingendoci a desiderare le cose più sbagliate...

Pur parler, ovviamente ;)
io sono una che nella vita ha fatto scelte "coraggiose"... oddio non vorrei esagerare
ma ho rinunciato ad una serie di cose che mi hanno resa una "strana" e forse "matura" prima del tempo

col tempo da strana sono diventata una che sa quello che vuole e che se ne frega di quello che la società le impone o le imporrebbe (forse è più corretto) e non le frega un piffero se magari agli occhi degli altri appare "INSOLITA"

Io dico che ormai ho l'età giusta (33 anni) per riconoscere i miei difetti o le mie diversità e la faccia tosta di non volerli cambiare... perché ? perché sono così!

Re: Paranoie...

#15
cyberjack ha scritto: Io ti dico solamente di perseguire la TUA crescita come individuo nel modo in cui TU ritiene migliore farlo.
Ma vuoi vedere che il Cyber ha centrato nel segno??? :shock:
Negli ultimi tempi, un po' anche per la crisi dell'azienda e quindi i cmabiamenti che hanno riguardato il mio ruolo, mi sono sentita davvero fallita dal punto di vista professionale. In realtà questo era
legato ad altri fattori che col lavoro c'entravano ben poco: dovevo stare bene prima di tutto come persona, ed in questo il lavoro (e soprattutto il tipo di lavoro che mi hanno offerto) per me ha un ruolo marginale.
Accettando il nuovo lavoro forse crescerei professionalmente, ma non avrei più il tempo per tutto quello che mi ha aiutato a crescere come persona.