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WiMAX e L'italia ci mette del suo....

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il Ministero delle Comunicazioni, di concerto con quello della Difesa, hanno raggiunto l'accordo per la disponibilità di un primo lotto di frequenze al fine di poterle utilizzare per la distribuzione della Banda Larga,a media e lunga gittata, sul territorio italiano.

La tecnologia-protocollo WiMax dovrebbe essere il mezzo attraverso il quale, in Italia, riusciremo ad abbattere il divario digitale. Si è citato più volte il WiMax come mezzo per raggiungere le zone Rurali sperdute e non ancora servite dai servizi di Banda Larga (DSL).
Nonostante tutte le premesse, sembra sia ormai consolidato il pensiero di indire delle Aste per l'assegnazione delle licenze in stile similare a quella effettuata alcuni anni orsono per le licenze UMTS, correndo il rischio di fatto però di creare un nuovo sistema "chiuso", gestito dai pochi che si potranno permettere di partecipare ad Aste, seppur magari su base regionale, nelle quali si dovranno presentare offerte di acquisto probabilmente molto alte per piccoli lotti di frequenze su base locale.

Se il Ministero delle Comunicazioni intederà procedere in questo senso, non farà altro che creare ulteriori problemi al mercato, già dei pochi, che probabilmente vedrà sparire molte piccole realtà locali venendo meno al principio di concorrenza leale (avvantaggiare i forti a discapito dei deboli).

Con un tale indirizzo nell'assegnazione delle frequenze cosa ci guadagneremo noi come potenziali utenti? Probabilmente poco o nulla visto che, a rigor di logica, i costi sostenuti dai pochi competitors per acquistare le licenze saranno ribaltati sul cliente non permettendo di offrire prezzi competitivi in rapporto alla qualità offerta e soprattutto con tagli di banda in linea con il resto della Comunità Europea.

per concludere un altra incongruenza...

ll Ministero della Difesa vorrebbe un indennizzo di alcune centinaia di milioni di Euro, ma al tempo stesso dal Ministero delle Comunicazioni dovrebbero essere destinati oltre Mille milioni di Euro per la diffusione della Banda Larga.
basterebbe invece pagare simbolicamente al Ministero della Difesa 1 Euro per le frequenze e destinare metà di quei 1000 milioni alla difesa così da risparmiare, come Stato Italiano, 500 milioni di Euro permettendo,ai vari operatori di TLC, attraverso gli obblighi contenuti nelle licenze, di utilizzare quanto risparmiato per l'acquisto delle licenze al fine di costruire le reti dove mancano...
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