paprina ha scritto:a stropaaaaaaaaaaaaaaaa, ma fondamentalmente saranno caxxi suoi o no!! io credo che le persone abbiano una testa per pensare o no??
fai bene a dire che tanti medici se ne approfittano, ma non devi cercare di convincere colynn che il suo se ne sia approfittato...........altrimenti tu fai passare il messaggio che TUTTI i medici si approfittino di queste situazioni
colynn dillo che l'hai fatto da quel medico perchè era un bel topolone
c'hai ragione Paprina.. era decisamente figo
...forse sarà stato quello che mi ha fatto propendere
(non certo il fatto che mio marito è del settore e sa cosa è meglio
)
Comunque...e con questo voglio chiudere la polemica:
da
http://www.ginecolink.net/percorso_non_ ... ritest.htm
Biopsia dei villi coriali
Consiste nel prelievo di un campione di villi coriali per via trans-addominale (o trans-vaginale), sotto guida ecografica. I villi coriali sono strutture della placenta che presentano cellule di origine fetale; il loro studio permette un'analisi approfondita del loro codice genetico (DNA) che è lo stesso del feto.
L'esame si effettua tra la 9 e la 12 settimana (circa) di gravidanza.
I vantaggi rispetto all'amniocentesi sono la possibilità di esecuzione dell'esame in una fase più precoce della gravidanza, poter fornire l'analisi cromosomica in tempi più rapidi, la possibilità di approfondite analisi del codice genetico sul campione prelevato; quest'ultimo aspetto rende l'esame di grande utilità nella diagnostica di gravi malattie genetiche.
Gli svantaggi sono rappresentati da un tasso di abortività nettamente superiore a quello dell'amniocentesi (alcuni studi riportano percentuali di abortività variabili tra il 4 ed il 10%) .
Per i dischi da diversi operatori: da
http://www.medicinafetale-aouc.it/invasiva.htm
Il rischio di aborto è dell'1%. Operatori particolarmente esperti riportano nelle loro casistiche rischi di circa lo 0.5%. Tuttavia, il rischio non può mai essere zero, perchè è la procedura stessa, cioè l'inserimento di un ago attraverso la parete uterina ed il sacco amniotico, che può causare rottura delle membrane e contrazioni uterine.