cyberjack ha scritto:la confessione è un sacramento che ha senso solo se fornita in regime di pieno pentimento.
Significa che se usi il preservativo e hai rapporti pre-matrimoniali una volta poi vai a confessarti...
Ma non puoi continuare a farlo coscente di commettere un peccato e confessarlo ogni volta, perchè, altrimenti, la confessione non ha valore in quanto noin è la richiesta di una assoluzione dopo essrsi sinceramente pentiti del poprio peccato, bensì diventa un mero elenco di cose da farsi perdonare, coscenti che le commetterai nuovamente
non so da che parte iniziare il post ma ci provo....
Guardiamoci in faccia... siamo quasi tutti cristiano cattolici perchè le nostre famiglie hanno deciso così per noi. L'Italia è stata quasi sempre la sede del Vaticano e la religione che porta con se è parte della nostra cultura comune, come i crocefissi nelle scuole
Non dimentichiamo che il clero, fino a circa 50 anni fa, era la classe più istruita... agni inizi del '900 era già tanto se si andava a scuola fino alle elementari. La famiglia di mio padre non era agiata, ma lui molto volenteroso e sveglio: gli proposero di entrare in seminario per prendere il diploma.
A 40 giorni io sono stata battezzata, a 3 anni schiaffata in un istituto di suore e tenuta lì dentro 10 anni perchè era la scelta migliore per i miei genitori cattolici praticanti.
Anche al liceo non andava meglio, perchè c'era l'ora di religione... ma religione cattolica... un'alternativa più didattica come "storia delle religioni" non era contemplata.
Il risultato è che mi professo agnostica da 15 anni.
Il mio moroso invece è molto credente, va a messa praticamente ogni domenica e si confessa con regolarità e muore dalla voglia di sposarsi in chiesa. Ascolta con attenzione la predica del parroco benchè molto povera di contenuti e dottrina. Però la sua condotta morale è di un'incongruenza unica......... e natualmente guai a farglielo notare.....
Questo per dire il contesto in cui ci troviamo TUTTI.
Quel che cambia è il senso di spiritualità di ognuno. C'è chi ce l'ha, c'è chi non ce l'ha.
Chi ce l'ha non manca di esprimerlo a suo modo, e anche se incerto o un po' sgarrupato non dubito che Dio lo apprezzi in ogni caso.
C'è chi crede in Dio, "fa" il cattolico, ma in fondo lo "fa" a sua misura. E ne ha quasi ragione perchè in confronto all'ebraismo il cattolicesimo è sempre più una passeggiata.
La fede ha tanti modi per esprimersi, pertanto non solo il cattolicesimo che ci è stato inculcato fin da piccoli, e non guasterebbe a nessuno dare un'occhiata negli altri orticelli degli altri tanti modi in cui si rende grazie al Signore, si interpreta la sua parola, si chiede perdono dei propri peccati o si chiede intercessione e aiuto.
Una nota di vivo elogio per Niumax: almeno ci ha pensato un attimo se far fare o meno la comunione ai suoi figli cercando di guidarli consapevolmente nella scelta (per quanto si possa essere consapevoli a quell'età ovviamente)