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#91
ela78 ha scritto:fedelyon se tu che parli per frasi fatte...

io come famiglia accudisco all'infinito sia l'anziano che il disabiel (quando le due voci non coincidono)... ma io ho ancora una vita e una famiglia... a questo dovrebbero servire le strutture pubbliche, definite "sociali"... a questo non sopperiscono, non sono in grado, ma ripeto il problema non è CHI ci lavora, ma come è strutturata e sovvenzionata.
Non parlo di case di riposo, parlo proprio di aiuti familiari, prova ad avaere un disabile, grave, o un anziano disabile, magari con alzheimer, prova un anno e poi torna a dirmi, è la famiglia che deve fare tutto...
Dopodichè vorrei sapere DOVE hai letto che i comuni si accollano costi di badanti o ricoveri... perchè ti assicuro che questo non sta nè in cielo nè in terra... neppure i centri diurni comunali sono gratuiti, a mia mamma (che ricordo malata di sclerosi multipla, in fase PP) chiedono 8€ al giorno per 6/7 ore pasto incluso, il cui pasto è orami un omogeneizzato... i pannoloni li forniamo noi, come pure la crema pasta di fissan, la carrozzina ovviamente è la sua, il cuscino antidecubito è suo, insomma tutto è suo, a carico loro c'è l'acqua (addensata, ovvio) e l'omogeneizzato... dov'è il gratis?? ah... il centro diurno conta solo 2 OSS per 15 pazienti... invalidi al 100%...
se questo è un servizio sociale...

altro esempio? centro diurno alzheimer (ricordate...il nonno...) bene lì mi sono sentita dire "signora mi spiace..ma suo nonno non è più autosufficiente è all'ultimo stadio, non possiamo prenderlo, vede la lista d'attesa è lunghissima... glielo dico subito, la precedenza l'hanno quellic he sono ancora autosufficeinti, magari sbarellati, ma autosufficienti"... e mi pare normale...a nche questo è sociale...

questo è il sociale statale che mi fa schifo

per questo motivo dico che le persone che valgono visto che la rivoluzione non la possono fare, se vogliono veder riconosciuti i loro diritti, si metttano in proprio... io dal canto mio continuo ad andare tutte le sere dal nonno a metterlo a dormire, è vero è un'ora sola, ma un'ora TUTTE le sere, dalle 9 alle 10, che preclude cene, cinema, uscite... Fedelyon, perchè non vieni tu?
In questo concordo su tutto purtroppo...

#92
ela78 ha scritto:
Bambola ha scritto:
fedelyon ha scritto:Diverso è il discorso dei disabili, che penso siano in percentuale minore, e per i quali l'assistenza verte verso una riabilitazione o miglioramento dell'autonomia per un futuro inserimento nella società.
Purtroppo per la maggior parte dei disaili si tratta di mantenerne le capacità attuali o protrarne il più in là possibile l'inevitabile declino...il futuro inserimento nella società è un sogno per pochissimi... :cry:
non confondiamo i disabili intesi come "diversamente abili" o quelli che una volta venivano definiti handicapatti, di cui fanno parte affetti da sindrome di down, deficitari di un arto, della vista ecc...

nel mio contesto il disabile che ha bisogno di assistenza è ben diverso, e alcun recupero è fattibile...

forse più attinenza alla realtà sarebbe meglio, anche per quanto riguarda le cifre...c he siano così pochi è solo disinformazione... un giro nelle sedi ASl nei giorni giusti fa a prire gli occhi....
Scusa ma non capisco cosa siano per te i disabili o diversamente abili diversamente dagli "handicappati" :?

#93
casimira ha scritto:io sono d'accordo con Ela...

noi non abbiamo avuto casi di malattia invalidante ma mia nonna non era autosufficiente.
non volevamo nulla se non l'ambulanza per quando doveva andare in ospedale. perchè per mia nonna (con grossissime difficoltà motorie) era una cosa così devastante che poi regolarmente stava male. per avere questa facilitazione era necessario sostenere delle visite in cui si dimostarva che effettivamente mia nonna non riusciva a muoversi... e col cavolo che era previsto qualcosa di domiciliare... alla terza volta che abbiamo portato mia nonna, che poi è stata male, che è stata umiliata fino alle lacrime da quei "signori" che non devono far altro che occuparsi degli anziani... non l'abbiamo più portata e ci siamo ingegnati per farle soffrire il meno possibile gli spostamenti.
a volte, durante i ricoveri in ospedale gli infermieri la trattavano male. non le davano (nel senso che non le portavano il vassoio) il pranzo... non cambiavano le lenzuola...

ho capito che non c'è personale ma comunque non è sostenibile il trattamento riservato agli anziani... mio nonno (che per la cronaca era autosufficiente, nel pieno delle facoltà e aveva solo 66 anni) è morto in una specie di corridoio, dietro a un paravento... ho capito che era ad oncologia... ma proprio perchè era lì e si sapeva che non ne sarebbe uscito... un reparto un pò più dignitoso... un trattamento più buono... no eh?

io e mio marito ci siamo conosciuti in una casa di riposo, lui faceva l'obiettore di coscienza. erano sotto organico da paura!!! 2 infermiere a occuparsi degli anziani di un intero piano, almeno 15 persone. tutte gravemente disabili, alzahimer all'ultimo stadio, demenza senile... di tutto, anche alcuni diventati violenti. e mentre le infermiere li pulivano, uno a uno, l'obiettore li "sorvegliava" per evitare che cadessero dalle carozzine o che quelli forti picchiassero quelli deboli... questo è solo un'esempio...

la nonna del mio ragazzo... tutte le malattie di questa terra, compresa un'asma invalidante, una grave zoppia e una scoliosi che necessitava di busto permanente... alle visite per una pensione di invalidità più di una volta l'hanno trattata con scherno e sufficienza arrivando a darle della commediante :shock:

questi sono i casi più personali che mi sono venuti in mente...
ovvio che non è tutto così ma per quel che mi riguarda è anche troppo


ci vuole più RISPETTO. sono persone FRAGILI.
cavoli ma tutti abbiamo avuto un nonno... possibile che non c'è empatia... che prevale il sentimento di oppressione...
Benvenuti in Italia... :evil: :roll:

#94
lalu ha scritto:Quello che posso riportare io è l'esperienza di mio nonno, morto poco più di 2 anni fa a 92 anni, dopo diversi anni passati tra letto e carrozzina.

Lui, come tanti "fortunati", ha avuto due figli che si sono occupati di lui fino alla fine.
Lui era cieco quasi al 100% (quasi perchè vedeve delle ombre, delle specie di contrasti di luci, che però non si possono certo definire vista) e aveva il cuore che praticamente si stava spaccando.
Non aveva nessuna malattia "specifica", semplicemente il suo cuore era arrivato a "fine corsa" e i medici ce lo hanno sempre ripetuto "il suo è un cuore di 90 anni, è arrivato al punto in cui, anche se solo si volesse alzare dalla carrozzina, potrebbe essere uno sforzo troppo grande e potrebbe non farcela".

Questo, naturalmente, significava spostarlo di peso, lavarlo, cambiarlo, non si poteva, o meglio, non doveva muoversi autonomamente anche se lui, lucido, avrebbe voluto, e quanto ci ha fatti penare perchè da bravo "testa dura" quale era ci ha messo del tempo ad accettare quella condizione.

Lui aveva la pensione di invalidità per la vista. Mia mamma e mio zio hanno preferito occuparsene personalmente anzichè affidarlo ad una badante, anche perchè essendo lui ben cosciente fino alla fine, sarebbe stata davvero difficile farlo accudire da una persona "estranea".

Il punto però è...
lui non ci vedeva, ma il problema degli ultimi anni non era tanto il non vederci quanto il cuore.

Se ci avesse visto non gli avrebbero mai dato una pensione di invalidità, di persone "deboli di cuore" ce n'è il mondo pieno.

E quindi? Se mia mamma e mio zio non fossero stati nelle condizioni di seguirlo? Come avrebbe fatto? Con che soldi avrebbe potuto pagarsi una persona, peggio ancora, un ricovero, con la sua pensione minima da contadino?

Il comune, perlomeno questo ci avevano detto, poteva mandare una sorta di assistente sociale giusto per metterlo a letto e per lo "strettissimo" indispensabile.
Capirai.
Gli passavano le bombole di ossigeno, questo si.

Ripeto, lui nella sua sfortuna è stato fortunato, ma per quello che ho potuto vedere io con la mia esperienza, se una persona non ha dei soldi per potersi pagare una badante o un ricovero...e non è autosufficiente, in Italia è davvveo grigia, anzi, nera. :?
Purtroppo a volte è così, ma non sempre. I Comuni hanno persone addette all'igiene quotidiana, alla cura della casa, al pranzo spesa ecc. per persone in difficoltà. Non sono servizi gratuiti ma pagati secondo il reddito (di solito, poi ci sono sempre scappatoie e raccomandazioni :roll: ), e ti assicuro che MAI l'assistente sociale provvederà a questo, sono ASA o OSS. Il problema è, come dicevo prima, che questo personale è talmente irrisorio che spesso per ottenerne il diritto passano mesi se non anni.

#95
fedelyon ha scritto:Aggiungo, Ela, che mi rendo perfettamente conto di quanto sia logorante per una famiglia avere un disabilie e/o un anziano allettato o con Alzheimer in famiglia.
Sono perfettamente d'accordo che i servizi, ora come ora, siano carenti.
Ma, ribadisco, i soldi mancano, per tutti e non trovo corretto sparare a zero sul pubblico, senza fare due conti e sapere quanto personale è disponibile e quali siano le effettive entrate destinabili ai servizi di un comune.
Concordo in parte. E' vero che il Comune ha un tot di fondi a disposizioine e non può inventarsi soldi che non ha, è vero anche che spesso i fondi vengono destinati per altri scopi diversi da quelli originari per cui sono stati stanziati.
Il pubblico statale dovrebbe rivedere totalmente lo stanziamento, non voglio dire una banalità ma è la verità: e se tagliassimo gli stipendi dei politici e dessimo questi soldi ai Comuni da utilizzare tassativamente per i servizi????
8)

#96
Bambola ha scritto: Scusa ma non capisco cosa siano per te i disabili o diversamente abili diversamente dagli "handicappati" :?
non era riferito a te, ma a chi parlava di recupero sociale del disabile... cercavo solo di spiegare che un conto sono i disabili come persone mancanti di uno (o più) arti, vista ecc ma perfettamente in grado di avere una vita rispettabilemnte normale, tanto di cappello, loro s' che hanno un "recupero/introduzione" alla vita sociale

altri sono id isabili affetti da malattie invalidanti o con patologie tali da non permettere recupero sociale, che non sono così esigui come numeri....
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#97
fedelyon ha scritto:
Mercury ha scritto: Raccomandazione personale: studenti cominciate a lavorare mentre state ancora studiando....
Io non sono per nulla d'accordo. E' difficile portare avanti due cose ben fatte.

Per quanto riguarda gli stipendi credo che il periodo economico italiano non aiuti. E forse anche il costo del lavoro in Italia.
Di fatto, ho potuto notare che in Italia gli stipendi sono in genere un 30% più bassi che negli altri paesi europei, a parità di costo della vita (quando non superiore, come nel caso di Milano).
Io dopo il diploma mi sono presa il famoso anno sabbatico e sono andata a vivere e lavorare, in inghilterra (anno lungo perchè è durato 24 mesi :wink: ) l'idea era di tornare ed iniziare l'università.
Ma un lutto in famiglia mi ha riportato alla realtà e ho dovuto rimboccarmi le maniche e cominciare a lavorare sul serio.
Ad oggi, sono passati 10 anni, mi manca quel "pezzo di carta", ma solo come soddisfazione personale... però mi sembra di avere una marcia in più (senza offesa nei confronti di nessuno), nonostante non svolga un lavoro di gran prestigio.
Ma ho l'esperienza. E non solo per il mio lavoro, ma l'esperienza maturata.

#98
Erika ha scritto:
fedelyon ha scritto:
Mercury ha scritto: Raccomandazione personale: studenti cominciate a lavorare mentre state ancora studiando....
Io non sono per nulla d'accordo. E' difficile portare avanti due cose ben fatte.

Per quanto riguarda gli stipendi credo che il periodo economico italiano non aiuti. E forse anche il costo del lavoro in Italia.
Di fatto, ho potuto notare che in Italia gli stipendi sono in genere un 30% più bassi che negli altri paesi europei, a parità di costo della vita (quando non superiore, come nel caso di Milano).
Io dopo il diploma mi sono presa il famoso anno sabbatico e sono andata a vivere e lavorare, in inghilterra (anno lungo perchè è durato 24 mesi :wink: ) l'idea era di tornare ed iniziare l'università.
Ma un lutto in famiglia mi ha riportato alla realtà e ho dovuto rimboccarmi le maniche e cominciare a lavorare sul serio.
Ad oggi, sono passati 10 anni, mi manca quel "pezzo di carta", ma solo come soddisfazione personale... però mi sembra di avere una marcia in più (senza offesa nei confronti di nessuno), nonostante non svolga un lavoro di gran prestigio.
Ma ho l'esperienza. E non solo per il mio lavoro, ma l'esperienza maturata.
La tua esperienza è simile alla mia, come ho raccontato piu' su io non ho potuto frequentare l'università a causa di una grave malattia e anche a me manca come soddisfazione personale e come raggiungimento di quello che era da sempre il mio sogno. Pero' nonostante tutto quando lavoro, (sono precaria) ho soddisfazione perchè vengo apprezzata comunque da chi per qualche mese è mio collega e spesso i miei superiori hanno cercato di prolungarmi i contratti il piu' possibile perche' piaceva come lavoravo. Ho imparato a trarre soddisfazione anche da queste cose che non ti fanno sentire una fallita solo perchè circostanze imprevedibili ti hanno impedito di laurearti.
.......e l'armonia vince di mille secoli il silenzio

#99
Bambola ha scritto:
casimira ha scritto: ci vuole più RISPETTO. sono persone FRAGILI.
cavoli ma tutti abbiamo avuto un nonno... possibile che non c'è empatia... che prevale il sentimento di oppressione...
Benvenuti in Italia... :evil: :roll:
sì ma non è accettabile. NON E' ACCETTABILE.
è una farfalla che muore sbattendo le ali
l'amore che a letto si fa...

#100
bluesky ha scritto: quando lavoro, (sono precaria) ho soddisfazione perchè vengo apprezzata comunque da chi per qualche mese è mio collega e spesso i miei superiori hanno cercato di prolungarmi i contratti il piu' possibile perche' piaceva come lavoravo. Ho imparato a trarre soddisfazione anche da queste cose che non ti fanno sentire una fallita solo perchè circostanze imprevedibili ti hanno impedito di laurearti.
secondo me, si sta sempre + sfatando il mito del "laureato" rispetto a chi la laurea non ce l'ha.... la differenza la fa la persona, le sue esperienze, la sua voglia di imparare e di mettersi in gioco...

e poi, molto dipende dall'università. Una laurea in un "esamificio" non vale la carta su cui è scritta... e ve lo dico per esperienza personale, sono assistente all'Uni, e so che molti laureati nella mia facoltà non trovano lavoro perchè l'Uni non è considerata valida (e a ragione) rispetto ad altre.

cmq, dopo la ristrutturazione dei miei due bagni, se potessi rinascere, farei l'idraulica :)
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Casa Spozilli
Babyzillo

#101
chiaretta ha scritto:
bluesky ha scritto: quando lavoro, (sono precaria) ho soddisfazione perchè vengo apprezzata comunque da chi per qualche mese è mio collega e spesso i miei superiori hanno cercato di prolungarmi i contratti il piu' possibile perche' piaceva come lavoravo. Ho imparato a trarre soddisfazione anche da queste cose che non ti fanno sentire una fallita solo perchè circostanze imprevedibili ti hanno impedito di laurearti.
secondo me, si sta sempre + sfatando il mito del "laureato" rispetto a chi la laurea non ce l'ha.... la differenza la fa la persona, le sue esperienze, la sua voglia di imparare e di mettersi in gioco...

e poi, molto dipende dall'università. Una laurea in un "esamificio" non vale la carta su cui è scritta... e ve lo dico per esperienza personale, sono assistente all'Uni, e so che molti laureati nella mia facoltà non trovano lavoro perchè l'Uni non è considerata valida (e a ragione) rispetto ad altre.

cmq, dopo la ristrutturazione dei miei due bagni, se potessi rinascere, farei l'idraulica :)
idem!
l'idraulico che è venuto da me è un ragazzo giovane...si è appena comprato un bel macchinone sportivo, è tornato da messico e tra un po' parte per la california...
quello si che ha capito tutto nella vita :wink:

#102
io ho dovuto litigare con TUTTI quelli che hanno lavorato a casa mia perchè mi facessero le fatture.
L'unico che non ha fatto storie è stato l'idraulico, che lo scorso dicembre si è preso circa 7/8.000 euro, e che ha detto che doveva assolutamente fare fatture perchè altrimenti avrebbe avuto problemi con gli studi di settore, e che per il 2006 non poteva DICHIARARE meno di 100.000 euro (quindi, chissà quanto altro s'è preso in nero a inizio anno)....

peccato che la dolce metà non abbia alcuna attitudine idraulica, e che io non abbia abbastanza forza x trascinare i sanitari in giro da sola, altrimenti davvero cambierei mestiere :)
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Casa Spozilli
Babyzillo

#103
chiaretta ha scritto:io ho dovuto litigare con TUTTI quelli che hanno lavorato a casa mia perchè mi facessero le fatture.
L'unico che non ha fatto storie è stato l'idraulico, che lo scorso dicembre si è preso circa 7/8.000 euro, e che ha detto che doveva assolutamente fare fatture perchè altrimenti avrebbe avuto problemi con gli studi di settore, e che per il 2006 non poteva DICHIARARE meno di 100.000 euro (quindi, chissà quanto altro s'è preso in nero a inizio anno)....

peccato che la dolce metà non abbia alcuna attitudine idraulica, e che io non abbia abbastanza forza x trascinare i sanitari in giro da sola, altrimenti davvero cambierei mestiere :)
confermo...la sorellina (ing con abilitazione) che fra poco convolerà a nozze sta seriamente pensando di non sbattersi più a cercare un lavoro stabile (è precaria da due anni....) visto il futuro marito di professione idraulico.. dalle torto, losuocero ha amntenuto (e bene) moglie e due figli facendo quel mestiere...ci credo che il cognato abbia deciso di seguire le orme paterne... per carità lavoro di fatica, ma il c/c ringrazia.... :wink:
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#104
chiaretta ha scritto:io ho dovuto litigare con TUTTI quelli che hanno lavorato a casa mia perchè mi facessero le fatture.
L'unico che non ha fatto storie è stato l'idraulico, che lo scorso dicembre si è preso circa 7/8.000 euro, e che ha detto che doveva assolutamente fare fatture perchè altrimenti avrebbe avuto problemi con gli studi di settore, e che per il 2006 non poteva DICHIARARE meno di 100.000 euro (quindi, chissà quanto altro s'è preso in nero a inizio anno)....

peccato che la dolce metà non abbia alcuna attitudine idraulica, e che io non abbia abbastanza forza x trascinare i sanitari in giro da sola, altrimenti davvero cambierei mestiere :)
Non pensate che sono una banderuola, ma ho cambiato idea: se rinasco anch'io idraulico non ingegnere!! :lol: 8)