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#16
Anche l'alluminio non va bene, se si riga è dannoso pure lui.. :(
uff che rimane? solo acciaio?

#17
«Malformati i figli delle operaie», accusata la multinazionale DuPont
Tossico l'antiaderente delle padelle, chiesta multa record
La sostanza incriminata è il Pfoa, acido perfluoroctanico, utilizzato per la produzione del teflon. Proprio quel materiale usato per rivestire padelle antiaderenti e cestini utilizzati per la cottura di pietanze o che, trasformato in teloni, ricopre stadi e capannoni industriali. Il Pfoa non è ancora stato classificato tra le sostanze dannose, tuttavia molti studi indicano possibilità di rischi per la salute.

La multinazionale americana DuPont, gigante della chimica, ha taciuto per vent'anni la presenza di un agente chimico inquinante nelle acque vicino ai suoi stabilimenti in West Virginia ed Ohio. E se questo non bastasse avrebbe anche "tralasciato" di riferire periodicamente all'Epa, Agenzia americana per la protezione ambientale, sui possibili rischi per la salute. L'accusa parte proprio dall'Epa che ha trovato tracce di acido perfluoroctanico nelle riserve d'acqua vicine agli impianti di produzione della DuPont. Le stesse tracce sono state trovate nel sangue di alcune lavoratrici incinte, una delle quali avrebbe trasferito al feto parte della sostanza. Alcuni neonati avrebbero sviluppato malattie e malformazioni agli occhi.
La sostanza incriminata è il Pfoa, acido perfluoroctanico, utilizzato per la produzione del teflon. Proprio quel materiale usato per rivestire padelle antiaderenti e cestini utilizzati per la cottura di pietanze o che, trasformato in teloni, ricopre stadi e capannoni industriali. Il Pfoa non è ancora stato classificato tra le sostanze dannose, tuttavia molti studi indicano possibilità di rischi per la salute. Il Wwf, nel rapporto annuale su sostanze chimiche ed esseri viventi, scrive che il Pfoa ha un elevato grado di persistenza e che non esistono prove sul suo completo dissolvimento. Pochi mesi fa la Bbc denunciava l'effetto mortale delle esalazioni sprigionate dal teflon a temperature elevate in uno studio condotto su alcuni uccelli.

Per la legge americana l'acido rientra tra quelle sostanze di cui le aziende chimiche hanno l'obbligo di riferire tutte le informazioni. Ma dalla DuPont non sono mai arrivate. L'azienda, che opera in Italia nel settore dei concimi per l'agricoltura, avrebbe occultato uno studio interno dal quale emergeva la presenza dell'acido a livelli molto superiori di quelli consentiti dalla legge nelle acque limitrofe agli impianti e tracce della stessa sostanza nel sangue di alcune lavoratrici. Naturalmente l'azienda contesta ogni associazione tra il Pfoa e gli effetti dannosi sulla salute e sull'ambiente e sottolinea che l'acido rientra fra i composti non regolamentati. «Cinquant'anni di esperienza supportati da numerosi studi scientifici - ha dichiarato Stacey J. Mobley, manager della DuPont - supportano la nostra conclusione che il Pfoa non danneggia la salute umana o l'ambiente». Per ora la multinazionale rischia una multa da capogiro: 25mila dollari al giorno dal 1981 al 30 gennaio del 1997 e 27.500 al giorno per le violazioni dopo quella data. Una batosta da 300 milioni di dollari. Intanto i cittadini di Parkersburg, in West Virginia, hanno promosso una action-class, una causa collettiva, contro la DuPont per inquinamento delle acque e dell'ambiente prolungato negli anni.




Note:

Si è scoperto, secondo quanto rileva il Wwf, che «centinaia di uccelli domestici siano uccisi ogni anno dalle esalazioni e dal particolato prodotti dai rivestimenti in Teflon».
Quindi l'appello del Wwf: «Secondo noi la normativa che regola attualmente la presenza di sostanze chimiche in prodotti di uso commerciale non è sufficiente nè tanto meno efficace a proteggere la natura e gli esseri umani dagli effetti dannosi di questi agenti - ha dichiarato Gianfranco Bologna, Segretario aggiunto del WWF Italia - chiediamo quindi al Parlamento Europeo e che venga adottata e consolidata nella normativa ancora in discussione nota come REACH (Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle Sostanze chimiche), una piccola rivoluzione che imporrebbe finalmente ai produttori e agli importatori di diffondere informazioni certe sulle circa 30.000 sostanze chimiche che circolano ogni anno in Europa».

#18
Grazie Libra! Su queste cose non si è mai informati abbastanza...

Sulle pentole in generale... come avevo accennato in un altro topic... dipende un po' che pentola vuoi e cosa vuoi farci.
Ti piace la batteria di pentole inox sempre bella lustra? Niente di male, solo che l'acciaio è un metallo a bassa conduttività che da prestazioni inferiori rispetto ad altri.
Le pentole professionali da cuoco sono in alluminio spesso o in rame: ottimo conduttore e con bassa inerzia termica. Se mantengono il calore non sono buone pentole, dato che per cotture ben regolate come abbassi o spegli la fiamma anche il calore non deve più arrivare al cibo, altrimenti la cottura continuerebbe al posto di arrestarsi come voluto.

Per approfondimenti vi mando qui http://www.ricetteonline.com/conoscere/utensili_pic.php

Circa la tossicità dell'alluminio... si è detto che causava l'alzheimer perche' nei malati si e' riscontrato un alto tasso di sali d'alluminio. In
seguito però si e' notato che l'accumulo di alluminio e' un sintomo, non una causa del male. Il semplice contatto di una pietanza con l'alluminio non la rende tossica, allo stesso modo in cui non puoi curare l'anemia succhiando chiodi di ferro :lol:

#19
Infatti non basta il solo contatto, questo lo sapevo. A proposito di chiodi e chiodini.. devo riporre meglio le scatole di attrezzi o il bambino si magnerà le viti e i chiodi. Grazie per avermeli ricordati! :D
Ho troppa roba in giro, non ce la farò mai a mettere in ordine per lui.. :cry:

#20
Sinceramente, quando si fanno allarmismi di questo genere sarebbe bene una certa completezza di informazione. Posto anche io un articolo:

Il teflon utilizzato in cucina, in padelle e pentole antiaderenti, è davvero pericoloso per la salute? Naturale chiederselo dopo le notizie allarmanti diffuse nei giorni scorsi. Prima l'annuncio che l'Epa (Environmental protection agency, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente) ha chiesto ai produttori di acido perfluoroctanoico (Pfoa), usato nella fabbricazione del teflon (politetrafluoroetilene), di ridurne emissioni e livelli del 95 per cento entro il 2010, e di eliminarlo del tutto entro il 2015. Il motivo: si è osservato che sugli animali provoca tumori.
Poi i titoli dei quotidiani: «Attenzione alle padelle antiaderenti», «Il teflon è cancerogeno». Infine la prevedibile presa di posizione della Dupont, che ha inventato e messo in commercio il rivestimento antiaderente: «Studi indipendenti effettuati sulle normali condizioni di cottura, e ricerche pubblicate in autorevoli riviste, hanno dimostrato non esserci traccia di Pfoa nei rivestimenti antiaderenti in teflon».

Chi ha ragione? Intanto, va chiarito un fatto: il Pfoa, la sostanza sotto accusa, viene usato solo come agente emulsionante durante il processo di produzione del teflon. In altre parole, è soltanto un coadiuvante e non è presente nel prodotto finale. Le persone a rischio, dunque, sarebbero i lavoratori delle fabbriche produttrici, non i consumatori.
«L'uso di pentole con rivestimento antiaderente non pone necessariamente il consumatore in contatto con il Pfoa» chiarisce Maria Rosaria Milana dell'Istituto superiore di sanità. «Secondo l'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza dei cibi, un campione di materiale fluoropolimerico, ottenuto con i metodi utilizzati per fare il teflon, non contiene tracce significative di Pfoa» precisa Milana. L'Efsa ha quindi concluso che l'esposizione dei consumatori al Pfoa è trascurabile per questo tipo di oggetti.

E ha espresso un giudizio positivo per oggetti di uso ripetuto, se correttamente prodotti ad alte temperature. Naturalmente, in cattive condizioni di produzione potrebbero restarne tracce. «In questo caso, l'Efsa avverte che il Pfoa è una sostanza persistente e i rischi sulla salute sono stati provati su ratti di laboratorio». Anche Lorena Valdicelli, responsabile dell'ufficio tecnico di Altroconsumo, dice: «Possiamo continuare a usare il teflon in cucina, perché il Pfoa non è presente. Inoltre non ci sono prove che il suo uso provochi danni alla salute umana».
Due i suoi consigli: «Non cucinare mai con padelle graffiate ed evitare di usarle come bistecchiere, cioè per la cottura senza condimento». Se i graffi semplicemente rendono il prodotto poco efficace come antiaderente, la mancanza di condimento aumenta la temperatura: «Ad altissime temperature il teflon potrebbe rilasciare, sotto forma di gas, altre sostanze chimiche, su cui non si è indagato abbastanza. Tra queste, comunque, non c'è il Pfoa» dice Vittoria Polidori, responsabile della Campagna inquinamento di Greenpeace.

Perché allora l'intervento dell'Epa? «In fase di produzione il Pfoa viene rilasciato nell'ambiente» aggiunge Polidori «ed è persistente: uno studio del 2005 su donne olandesi ha mostrato che il composto era presente nel sangue di cordoni ombelicali. Quindi è giusto vigilare con attenzione». «Avremo presto a disposizione i risultati di studi epidemiologici sugli effetti del Pfoa sull'uomo» conclude Kurt Straif dello Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione. «Adesso possiamo solo dire che i rischi maggiori del teflon riguardano gli operai che lo producono e la gente che vive proprio in prossimità delle fabbriche».
In conclusione scopriamo che la sostanza principale usata per PRODURRE il teflon è tossica e probabilmente cancerogena. Praticamente come il 99% delle sostanze chimiche usate per PRODURRE ogni oggetto di uso quotidiano. Volete provare a stare a contatto con le esalazioni prodotte durante la lavorazione dei materiali plastici? Io no, ma non per questo la mia bottiglia di PET è tossica.
work in progress: https://www.flickr.com/photos/loveleft/ ... 5501207622" onclick="window.open(this.href);return false;
Don't dream it. Be it.

#21
Dolores ha scritto:
domovoy ha scritto:io ho comprato le pentole quelle grandi per verdure e pasta... quindi non posso esserti di aiuto... l'acqua non si attacca :wink:
meno male... almeno quella!
beh potrei prendere le casseruole grandi x la pasta con lo scolapasta dentro, e 1/2 padelle, se funzionano bene, senno' cerchero' altro!
Ti sconsiglio le pentole della pasta con lo scolapasta dentro di ikea in quanto sono inutilizzabili...Il problema è che lo scolapasta non arriva al fondo della pentola ma a 4 5 cm dal fondo così devi mettere molta più acqua che appena inizia a bollire esce tutta. Io ho la pentola piccola che penso sia da 2/3 persone ma con lo scolapasta riesco ad usarla solo per 1
Casetta arredata
http://album.alfemminile.com/album/see_ ... setta.html
psw in pv
Album casetta: http://album.alfemminile.com/world/comm ... 81492.html
psw in pw

#22
The Joker ha scritto:Sinceramente, quando si fanno allarmismi di questo genere sarebbe bene una certa completezza di informazione. Posto anche io un articolo:

Il teflon utilizzato in cucina, in padelle e pentole antiaderenti, è davvero pericoloso per la salute? Naturale chiederselo dopo le notizie allarmanti diffuse nei giorni scorsi. Prima l'annuncio che l'Epa (Environmental protection agency, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente) ha chiesto ai produttori di acido perfluoroctanoico (Pfoa), usato nella fabbricazione del teflon (politetrafluoroetilene), di ridurne emissioni e livelli del 95 per cento entro il 2010, e di eliminarlo del tutto entro il 2015. Il motivo: si è osservato che sugli animali provoca tumori.
Poi i titoli dei quotidiani: «Attenzione alle padelle antiaderenti», «Il teflon è cancerogeno». Infine la prevedibile presa di posizione della Dupont, che ha inventato e messo in commercio il rivestimento antiaderente: «Studi indipendenti effettuati sulle normali condizioni di cottura, e ricerche pubblicate in autorevoli riviste, hanno dimostrato non esserci traccia di Pfoa nei rivestimenti antiaderenti in teflon».

Chi ha ragione? Intanto, va chiarito un fatto: il Pfoa, la sostanza sotto accusa, viene usato solo come agente emulsionante durante il processo di produzione del teflon. In altre parole, è soltanto un coadiuvante e non è presente nel prodotto finale. Le persone a rischio, dunque, sarebbero i lavoratori delle fabbriche produttrici, non i consumatori.
«L'uso di pentole con rivestimento antiaderente non pone necessariamente il consumatore in contatto con il Pfoa» chiarisce Maria Rosaria Milana dell'Istituto superiore di sanità. «Secondo l'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza dei cibi, un campione di materiale fluoropolimerico, ottenuto con i metodi utilizzati per fare il teflon, non contiene tracce significative di Pfoa» precisa Milana. L'Efsa ha quindi concluso che l'esposizione dei consumatori al Pfoa è trascurabile per questo tipo di oggetti.

E ha espresso un giudizio positivo per oggetti di uso ripetuto, se correttamente prodotti ad alte temperature. Naturalmente, in cattive condizioni di produzione potrebbero restarne tracce. «In questo caso, l'Efsa avverte che il Pfoa è una sostanza persistente e i rischi sulla salute sono stati provati su ratti di laboratorio». Anche Lorena Valdicelli, responsabile dell'ufficio tecnico di Altroconsumo, dice: «Possiamo continuare a usare il teflon in cucina, perché il Pfoa non è presente. Inoltre non ci sono prove che il suo uso provochi danni alla salute umana».
Due i suoi consigli: «Non cucinare mai con padelle graffiate ed evitare di usarle come bistecchiere, cioè per la cottura senza condimento». Se i graffi semplicemente rendono il prodotto poco efficace come antiaderente, la mancanza di condimento aumenta la temperatura: «Ad altissime temperature il teflon potrebbe rilasciare, sotto forma di gas, altre sostanze chimiche, su cui non si è indagato abbastanza. Tra queste, comunque, non c'è il Pfoa» dice Vittoria Polidori, responsabile della Campagna inquinamento di Greenpeace.

Perché allora l'intervento dell'Epa? «In fase di produzione il Pfoa viene rilasciato nell'ambiente» aggiunge Polidori «ed è persistente: uno studio del 2005 su donne olandesi ha mostrato che il composto era presente nel sangue di cordoni ombelicali. Quindi è giusto vigilare con attenzione». «Avremo presto a disposizione i risultati di studi epidemiologici sugli effetti del Pfoa sull'uomo» conclude Kurt Straif dello Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione. «Adesso possiamo solo dire che i rischi maggiori del teflon riguardano gli operai che lo producono e la gente che vive proprio in prossimità delle fabbriche».
In conclusione scopriamo che la sostanza principale usata per PRODURRE il teflon è tossica e probabilmente cancerogena. Praticamente come il 99% delle sostanze chimiche usate per PRODURRE ogni oggetto di uso quotidiano. Volete provare a stare a contatto con le esalazioni prodotte durante la lavorazione dei materiali plastici? Io no, ma non per questo la mia bottiglia di PET è tossica.
pareva anche a me di aver sentito sta cosa, infatti nn mi risultava il teflon in se fosse tossico. Da che so io diventa sconsigliabile cucinare in una pentola con intenro in teflon quando il rivestimento risulta non integro.

ciao. Ale
AlexB

#23
ho comperato da ikea l'apriscatole. NON ME NE HA APERTA NEMMENO UNA, non funziona! :twisted:
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/

#24
ehmmm....a me funziona...e pensa che ci sono andata apposta all'unica ikea raggiungibile che dista 600 km....

volevo un efffficientissimo apriscatole svedeseì:lol:
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“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.

#25
bertok ha scritto:ho comperato da ikea l'apriscatole. NON ME NE HA APERTA NEMMENO UNA, non funziona! :twisted:
Fai un corso! Scherzo! :-)

Sulle pentole. Io non ho le 365+, che però intendo comprare (il rapporto qualità prezzo è troppo allettante) ma posso dirti per esperienza personale che solo le pentole (quelle di una volta) di mia madre (40 anni) Lagostina sono veramente isoltanti, quelle di oggi dopo 1ora di cottura scottano e hai cmq bisogno di usare le presine, quindi... Poi dipende, se ami cucinare, spendi qualcosa in più.
Potresti provare con mondialcasa ma non mi sembrano tanto diversi i manici... C'è già un topic in argomento, cerca...
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Così come sono... :-)

#27
ho letto l'altro topic....riporo la mia personale sperienza: ho acquistato una batteria 24 pezzi della lagostina ( superconsigliata e raccomandata dalla mamma) ai un prezzo irrisorio di 189 euro all'outlet. In lavastoviglie vengono una meraviglia, tutto quello che ci cuocio vine perfetto ( e ho iniziato a cucinare da ochi mesi)!!
Per le padelle antiaderenti ho quelle mukkate della bialetti ( 9,90 euro allo stefan) e della stessa marca ho anche qualche tegame antiaderente 4 season dove ci faccio dei sughetti squisiti. Tutto comprato in offerta e meravigliosamente di ottima qualità :lol:
sono matta non ci fate caso...

#29
a casa abbiamo varie pentole della mondial casa...nessun problema non si attacca niente, isolano da dio, resistenti si puliscono con poco.

unico (per me) problema essendo sempre di corsa... se devo far bollire l'acqua per la pasta, ci mettono troppo tempo.. il fondo è veramente spesso :shock:

#30
bertok ha scritto:voi du qui sopra??

:twisted: :wink:
che lei dice a me? 8)
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“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.