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"Quando allo stolto indichi la luna, lui guarda il dito"rananera ha scritto:non hai il permesso di soggiorno e pretendi anche che il comune di milano ti spupazzi i pupi a spese dei tantissimi milanesi che rimangon regolamrente fuori dalle liste di ammissione ai vari asili comunali perchè già abbiam pochi posti??!
Questa è meravigliosamariacarla ha scritto:tanti anni fà mia madre, che arriva esattamente dal centro della pianura padana, diceva "è meridionale ma è una bravissima persona..." ora dice:
"è marocchino ma è una bravissima persona..." insomma, il sud si sposta sempre di più e fra qualche generazione spero abbia fatto una rotazione completa....
ma porco giuda... possibile che quando voglio scrivere una cosa trovo mercury che l'ha già scritta????Mercury ha scritto: "Quando allo stolto indichi la luna, lui guarda il dito"
La Moratti avrà fatto una scelta impopolare, ma guardava lontano.
Il punto non è certo il singolo bambino, che avrebbe tutto il diritto di andare all'asilo come tutti quelli della sua età e non mandato sul marciapiede a chiedere l'elemosina....
Teoricamente accettare anche i clandestini all'asilo salvaguarda l'ugualità di tutti i bambini, il problema è che un clandestino oggi... un clandestino domani... il sistema arriverà al collasso perchè le entrate che arrivano da chi paga regolarmente le tasse -e *spera* nei servizi che la società civile *dovrebbe* garantire ai suoi cittadini regolari- non saranno sufficienti a coprire ANCHE i bisogni dei troppi che pretendono l'assistenzialismo ad oltranza........
E lo stato italiano è GIA' indebitato fino al collo
Quotissimo.nato stanco ha scritto:"La causa civile intentata dalla donna, che è rimasta senza permesso di soggiorno perchè con la seconda gravidanza ha perso il lavoro e non è più riuscita a mettersi in regola, si basa sull'art. 44 del testo unico sull'immigrazione («azione civile contro la discriminazione») e sul presupposto giuridico che la condizione dei genitori non può precludere i diritti dei figli."
Secondo me alcuni di voi non hanno letto con attenzione l'articolo...
Se questa signore prima della gravidanza era in possesso di permesso di soggiorno vuol dire che dal punto di vista lavorativo era messa in regola e che quasi sicuramente adempieva ai suoi doveri di cittadino extracomunitario. Durante la gravidanza è stata lincenziata, e dovrebbe essere questo passaggio secondo me care donne del forum a farvi incaxxare, quindi per me il fatto ancora più grave è che a questa donna che cercava di integrarsi nel nostro paese è stata negata la possibilità di farlo e cosa ancora più grave questa possibilità la si naga ad un bambino...concordo con mariacarla...passo e chiudo!
no cari miei..il sistema arriverà al collasso
eh no riffa..sentirsi aggrediti
Posso concordare con te sul caso specifico.nato stanco ha scritto:"La causa civile intentata dalla donna, che è rimasta senza permesso di soggiorno perchè con la seconda gravidanza ha perso il lavoro e non è più riuscita a mettersi in regola, si basa sull'art. 44 del testo unico sull'immigrazione («azione civile contro la discriminazione») e sul presupposto giuridico che la condizione dei genitori non può precludere i diritti dei figli."
Secondo me alcuni di voi non hanno letto con attenzione l'articolo...
Se questa signore prima della gravidanza era in possesso di permesso di soggiorno vuol dire che dal punto di vista lavorativo era messa in regola e che quasi sicuramente adempieva ai suoi doveri di cittadino extracomunitario. Durante la gravidanza è stata lincenziata, e dovrebbe essere questo passaggio secondo me care donne del forum a farvi incaxxare, quindi per me il fatto ancora più grave è che a questa donna che cercava di integrarsi nel nostro paese è stata negata la possibilità di farlo e cosa ancora più grave questa possibilità la si naga ad un bambino...concordo con mariacarla...passo e chiudo!
Quoto alla grande per tornare alla sentenza...era talmente scontata che lo stupore mi sembra incomprensibile...riffa&raffa ha scritto:Non è un atteggiamento di fuga questo da una quotidianità che va inventata e costruita? Aggredire, sentirsi aggrediti .... bhò.... a cosa porta nella quotidianità di una convivenza che comunque esiste e va fronteggiata non solo "affrontata".
Bisogna lavorare per una scuola "possibile" a tutti i bambini, questo è il punto. Aizzare gli animi dei genitori che si sentono "fregati" dagli extracomunitari mi sembra sinceramente ben poco costruttivo.
Il primo gorno di scuola, quando dividevano le classi e vedevo i genitori che si reputavano fortunati o meno in base al numero di extracomunitari (tirati a lustro per il gran giorno) che si ritrovavano nelle classi dei figli, mi sono sentita male. Mi sono profondamente vergognata della nostra "quotidianità" italiana.