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#406
Guardate che il danno non è solo per il turismo. L'inizio di questa settimana sono stato per lavoro ad un convegno in Svizzera cui ha partecipato gente proveniente da tutta Europa .... La spazzatura in Italia (non a Napoli ..... in Italia...) è stato uno degli argomenti di convesarzione a cena preferiti dai vari Tedeschi, Olandesi, Inglesi, ect. Situazione realmente imbarazzante e che danneggia l'immagine di tutto e di tutti .... indistintamente. Per il mancato appuntamento del Papa alla Sapienza.... credo invece che la cosa non interessi affatto all'estero (e giustamente ... direi io).

#408
Mercury ha scritto:
Nevermore ha scritto:Il contraccolpo turistico - e non solo -, che subirà il paese, sarà ingente per tutti, in primis per la Campania, per le sue coste, per le sue città, per i suoi prodotti. Tutte le regioni ci rimetteranno.

Alla luce di ciò, con un pò di lungimiranza, sarebbe stato più furbesco aiutare la Campania in questa emergenza. Una tantum...tutte le regioni.
Avremmmo evitato il persistente ludibrio che i media mondiali
ci hanno riservato...
:roll: scusate... non vorrei sfondare una porta aperta ne prendermi la grandinata di pomodori... ma il nostro sud ha delle ricchezze enormi in termini artistici e storici che non vengono valorizzate da ben prima del problema discariche. Salvo nei punti nevralgici tutti gli annessi e connessi che sono sussidiari al turismo sono assenti. Al dilà della figuraccia che ormai abbiamo fatto (guardiamola come un problema di marketing), se i turisti mancheranno al sud non facciamo diventare la monnezza un comodo capro espiatorio :o
Sicuramente, il sud sfrutta il 10% delle sue potenzialità turistiche/culturali/alimentari/culinarie
E' storia vecchia. Ha posti di tradizione come Capri, (che ospitava re e regine, quando mezza Europa era abitata da mezzadri), e centinaia di km di costa abbandonati o con strutture abusive.
Siamo arrivati al punto che molti italiani vanno in Slovenia o Croazia,
inverosimile, incredibile.
Tornando OT, i turisti non mancheranno solo in Campania. :evil:

#410
Claudia81 ha scritto:
Nevermore ha scritto: Siamo arrivati al punto che molti italiani vanno in Slovenia o Croazia,
inverosimile, incredibile.
ehm vogliamo magari accennare ai costi di una vacanza al mare in italia per, diciamo, una famiglia di 3 persone? :roll:
Certo, la mia era una proiezione futuristica, ma ti assicuro che se il sud fosse attrezzato come dovrebbe essere,
i prezzi sarebbero molto molto competitivi!!!
Ritengo però, se cerchi bene, tu possa trovare ugualmente qualcosa.
Poi, in Dalmazia e co. hai solo mare, sassi, roccia. Non c'è spiaggia.
Parliamo dell'entroterra...meglio non inoltrarsi. Il cibo non è male pesce e carne, ma devi limitarti solo ad alcuni piatti.

Bella la Crozia... in barca a vela in giro per le Coronate.

#413
Kalimeroxxx ha scritto:onestamente se neppure guardando tutto questo disastro, riescono per una volta a pensare prima al paese e poi alle loro sedie io non so che dire.....leggendo i giornali di TUTTE le maggiori testate estere ( spagna, america, inghilterra, germania, francia) ci dipingono come uno stato allo sfascio...tra mondizia, mastella, ed il papa abbiamo fatto bingo in questa settimana....un commento in particolare lo vedo azzeccatissimo... lo stato non riesce a riciclare le mondizie ma è bravissimo a reciclare se stesso...ecco ci hanno dipinto bene gli inglesi :cry: :cry:
Così non si può continua ormai siamo lo zimbello di tutti
direi che lo siamo. ed è un grande peccato.
Immagine
Album matrimonio:
http://www.alfemminile.com/album/unofficialweddingalbum (pw in mp)

#414
nonostante in una settiana non abbiano tolto per nulla la munnezza le scuole riaprono

questo e' lo schifo...scusate la parola ...e' come se ...

#415
è come se...fosse tutto normale.
come, appunto, tragicamente da anni...è.


la mia collega preferita è napoletana...ieri ho iniziato la giornata dicendole: mannaggiavvoi...lo sapevo che alla fine qualche monnezza di pianura sarebbe arrivata a milano...eccotiiiiiiiiiiiquiiiii!!! :D :D :D

#416
Poi, in Dalmazia e co. hai solo mare, sassi, roccia. Non c'è spiaggia.
Parliamo dell'entroterra...meglio non inoltrarsi. Il cibo non è male pesce e carne, ma devi limitarti solo ad alcuni piatti.

Bella la Crozia... in barca a vela in giro per le Coronate.
Se permetti, sono 8 anni che vado in vacanza in Croazia, in varie localià, fino a Split: il mare è splendido, grazie al cielo non c'è la sabbia nè le spiagge afffollate del nostro adriatico, il cibo è ottimo e non costa un occhio, la gente è simpatica, ci sono tante località da visitare. Io ed Hello amiamo la Croazia... ora che ci penso...dovremmo andare a sposarci li'!
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#417
people ha scritto:nonostante in una settiana non abbiano tolto per nulla la munnezza le scuole riaprono

questo e' lo schifo...scusate la parola ...e' come se ...
A questi bimbi ormai tra le cose più normali solo la scuola gli rimane...
L'importante è non mollare, voi napoleti protestate, continuate a protestare per lo schifoche i vostri amministratori vi hanno provocate!!!
La cosa che dovete fare in primis è farli dimettere, solo cosi potrete avere un po di normalità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
POLLY

#418
il corsera torna oggi sullo spinoso argomento.... :roll:

La Regione approvò una «dichiarazione d’urgenza» e una legge per gli impianti di smaltimento
Rifiuti a Pianura, come 35 anni fa
Spazzatura, malattie e blocchi stradali: tutto ricorda i tempi del colera

Dalle viscere puzzolenti delle discariche campane, insieme con i rifiuti tossici, continuano a uscire sorprese. Come una lontana legge regionale che, dissepolta, fa retrodatare l'emergenza spazzatura al 1973: cioè 35 anni fa. E indovinate da cosa era stata motivata, quella legge? Dal colera e da una rivolta a Pianura. Prova provata che il nostro è un Paese più smemorato dello smemorato di Collegno. Quanto siano lunghi trentacinque anni è facile da dirsi. Ne bastarono ventuno a Gengis Khan per unificare le tribù mongole, trascinarle alla conquista dell’Asia, arrivare ai Balcani e fondare il più grande impero della storia. Ne bastarono ventisette a Wolfgang Amadeus Mozart, morto appunto trentacinquenne, per scrivere 22 opere liriche, 12 opere sacre, 17 sinfonie e un’altra infinità di concerti e sonate e duetti. Ne bastarono 32 a Pio IX per marcare il pontificato più lungo dopo San Pietro. Bene, in quel lontano 1973 in cui erano ancora vivi Julius Evola e Aldo Palazzeschi, Beppe Savoldi vinceva la classifica marcatori davanti a Paolino Pulici e a Sanremo trionfava Peppino Di Capri, Napoli venne colpita dal colera.

Era la fine di un agosto torrido. Il presidente del Consiglio Mariano Rumor declamava che i problemi del Mezzogiorno erano al primo posto nella sua agenda, le cozze morivano asfissiate negli allevamenti legali e in quelli abusivi, la città non aveva ancora smaltito la rabbia che a metà luglio, nell’incubo d’una crisi energetica, aveva scatenato addirittura una serrata dei panificatori seguita da medievali assalti ai forni. E quando furono segnalati i primi due morti dilagò il panico. Il 30 agosto i decessi erano già sette, i ricoverati negli ospedali oltre centocinquanta, gli americani cominciavano a vaccinare la gente con enormi siringoni. E mentre nel resto d’Italia gli anti-democristiani sorridevano del fatto che per l’Organizzazione mondiale della sanità l’epidemia era causata da un vibrione di tipo Ogawa (con immediato gioco di parole su quello che era allora il viceré doroteo: «’o Gava») in città e nei dintorni divampava la protesta con guerriglia nelle strade, incendi, attacchi alle farmacie.

Ed ecco infine arrivare le prime disposizioni igieniche: vietato vendere frutti di mare, vietato fare il bagno lungo tutto il litorale, vietato abbandonare l’immondizia per strada. I giornali, memori di quanto era accaduto nella storia, ripubblicavano le cronache della spaventosa epidemia di colera del 1884 (settemila morti) e di quella ancora più apocalittica del 1836/1837, quando le vittime erano state 18 mila. Il ministro della Sanità, Luigi Gui, arrivava sotto il Vesuvio dicendo di essere stato informato di quanto accadeva dalla radio e mentre il capo dello Stato Giovanni Leone faceva visita ai malati al «Cotugno», una folla di curiosi, come trent’anni dopo avrebbe ricostruito sul «Diario» Eugenio Lucrezi, assisteva dal lungomare «alla deriva di quintali di cozze senza padrone, sradicate dai tralicci da chissà chi, che fluttuavano libere su e giù per Mergellina e in balìa delle correnti» mentre i fotografi immortalavano gli allevamenti di frutti di mare dove aggallavano i topi morti.

Sul Mattino, riapparve anche un pezzo della combattiva lettera aperta che la grande Matilde Serao aveva indirizzato in quel 1884 al capo del governo Agostino Depretis: «La strada dei Mercanti, l’avete percorsa tutta? Sarà larga quattro metri, tanto che le carrozze non vi possono passare, ed è sinuosa, si torce come un budello; le case altissime la immergono durante le più belle giornate, in una luce scialba e smorta: nel mezzo della via il ruscello è nero, fetido, non si muove, impantanato, è fatto di liscivia e di saponata lurida, di acqua di maccheroni e di acqua di minestra, una miscela fetente che imputridisce. In questa strada dei Mercanti, che è una delle principali del quartiere Porto, v’è di tutto: botteghe oscure, dove si agitano delle ombre, a vendere di tutto, agenzie di pegni, banchi lotto; e ogni tanto un portoncino nero, ogni tanto un angiporto fangoso, ogni tanto un friggitore, da cui esce il fetore dell’olio cattivo, ogni tanto un salumaio, dalla cui bottega esce un puzzo di formaggio che fermenta e di lardo fradicio ».

E tutti a dire: ecco, anche oggi è come allora! Basta! Basta! Era questa l’aria che tirava, quando scoppiarono le rivolte di piazza contro le discariche, a partire da quella di Pianura dove la gente organizzò esattamente come oggi furenti blocchi stradali. E fu nella scia di questi moti che il Consiglio Regionale della Campania (nel quale sedeva sui banchi comunisti il giovane Antonio Bassolino) decise di votare una «dichiarazione di urgenza ». E di varare una legge, la numero 23 del 19 novembre 1973, che portava un titolo quasi incredibile, a rileggerlo oggi: «Finanziamenti regionali per la costruzione, ampliamento e completamento di impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani». E non si trattava solo, come ricorda Mario Simeone, già capo dell’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale, di buoni propositi: per la sua attuazione venne previsto infatti uno stanziamento di 30 miliardi di lire, con i quali i comuni o loro consorzi avrebbero dovuto «costruire i necessari inceneritori nel quadro di un piano regionale di cinque anni di localizzazione razionale degli impianti». All’articolo 9, con minaccioso decisionismo, c’era scritto: «Qualora i Comuni o Consorzi non presentino i progetti esecutivi o non completino le opere nei termini stabiliti, provvede direttamente la Regione alla realizzazione degli impianti». All’opera! All’opera! Cinque anni dopo, al momento del bilancio, non era stata investita seriamente una sola lira. Da allora, mentre si accavallavano emergenze ad emergenze, si sono succeduti 5 presidenti della Repubblica, 9 legislature, 29 governi. E, come se quella legge non fosse mai stata fatta, si è sempre ricominciato da zero.


Gian Antonio Stella
http://www.corriere.it/cronache/08_febb ... c667.shtml
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#420
domanda: ma solo a me fa un certo effetto vedere vicino alle discariche contaminate ,campi seminati, frutteti, animali al pascolo? :roll:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo