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#31
INTERVISTA A VERONESI

«Ogni giorno almeno 10 mila uova fecondate in normali rapporti di coppia non attecchiscono in utero e muoiono. Circa 300 mila al mese, 3 milioni e seicentomila l´anno. E questo solo in Italia. Una strage di potenziali bambini e, secondo la Chiesa, di anime che non si sa dove vanno. Un eccidio di innocenti inspiegabile».

Umberto Veronesi, ex ministro della Sanità, oncologo e scienziato di fama internazionale voterà sì al referendum di abrogazione di alcuni punti controversi della ormai nota legge 40 che regola in Italia la procreazione medicalmente assistita o fecondazione artificiale.

Professore, secondo lei dove vanno tutti questi ovuli fecondati?
«Da scienziato e ateo rispondo: da nessuna parte. Ma secondo la Chiesa, non essendo battezzati, dovrebbero finire tutti nel Limbo. Ipotesi scartata però da San Tommaso d´Aquino che fissa al terzo mese di vita la comparsa dell´anima. Mentre per l´ebraismo il momento chiave è il quarto mese. Detto questo, ricordo la mia infanzia di bimbo cresciuto in cascina: la mortalità neonatale era allora altissima e ricordo l'angoscia dei genitori per non far finire il loro figlio al Limbo. Quando i piccoli stavano male, chiamavano prima il prete del medico».

Ma allora, quand´è che questo ovulo fecondato si completerebbe con l´anima?
«Scientificamente potremmo far coincidere l´anima con il pensiero, con la psiche. È ormai provato che il feto pensa, all´ottavo-nono mese. È ragionevole quindi ipotizzare che l´anima esiste se c´è il pensiero. Ed è ragionevole immaginare che l´anima, e secondo il pensiero cattolico la vita, entra nel corpo quando c´è un abbozzo di struttura pensante, di avvio dell´intelligenza. Tant´è che la morte oggi coincide con la morte del cervello: l´espianto di organi vitali è consentito anche dalla Chiesa dopo la morte documentata del cervello. Ma quando l´embrione inizia ad avere questo abbozzo? Questo accade dopo due settimane dall´attecchimento in utero. Prima è solo un ammasso di cellule. Un progetto di essere vivente».

Di essere vivente o di essere umano?
«Uno scimpanzé che cos´è? Un essere vivente con una differenza minima nel genoma rispetto all´uomo. Talmente minima, i geni sono uguali al 99,5 per cento, che potenzialmente potrebbe essere un progetto di uomo. E allora perché non tutelare anche lui? La Chiesa in realtà ha una visione antropocentrica: solo l´uomo conta. Ma io che sono animalista e vegetariano mi chiedo, provocatoriamente, perché non tuteliamo anche gli embrioni degli scimpanzé, anch´essi sono progetti di esseri umani».

Quindi, che cosa non va nella legge 40?
«Innanzitutto che tutela più gli ammassi di cellule che la donna o i feti veri e propri».

In che senso?
«Basti pensare all´inumana proibizione della diagnosi preimpianto per verificare la buona salute dell´embrione. Una palese contraddizione con la legislazione italiana in vigore che prevede l´esame prenatale del liquido amniotico o dei villi coriali, così come l´ecografia già dal secondo mese, che in caso dimostri una malformazione o una situazione grave del feto autorizza la scelta dell´aborto. E credo che nessuna donna ami abortire. Eppure mentre è prevista l´eliminazione di un feto, di un essere umano, si tutela un ammasso di cellule non pensante... Almeno fino a quando non diventa pensante, perché poi l´aborto è ammesso... Sconcertante».

Ma non c´è un rischio di deriva eugenetica?
«Bè, anche l´esame del liquido amniotico o l´ecografia al secondo mese in teoria nascondono il rischio di selezione eugenetica. Forse che poi la differenza non è fatta dall´etica del medico e dall´amore dei genitori in attesa. Non ho mai sentito di un aborto legato al colore degli occhi del futuro bambino. Eppure potenzialmente questo potrebbe accadere... In realtà la legge 40 offende i successi della ricerca scientifica che era arrivata ad anticipare la verifica della salute dell´embrione addirittura a prima dell´impianto evitando drammi psicologici ben maggiori. Offende me scienziato».

E sul numero massimo di tre embrioni da creare e impiantare, per evitare di congelarli?
«Anche in questo esiste una grave contraddizione etica. Se l´embrione è un essere vivente perché ne prevediamo la morte per legge?».

Che cosa vuol dire?
«Semplice, se impiantiamo tre embrioni sappiamo per certo che minimo uno muore, se non tutti e tre. Inoltre i parti plurigemellari sono un rischio per la donna. Allora, o si preleva un ovulo per volta, lo si feconda e lo si impianta. O si preparano più embrioni, si congelano e se ne impianta uno per volta. Questa peraltro è l´ultima indicazione dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms)».

La legge però serviva a regolare una sorta di Far West?
«Parlare di situazione da Far West è un oltraggio per la medicina italiana che in questo campo era al primo posto in Europa. E comunque, come dice il giurista Pietro Rescigno, sarebbe stato meglio il vuoto normativo a una legge lacunosa e contraddittoria».

E il problema degli embrioni congelati «orfani»?
«Ho già espresso più volte il mio pensiero: piuttosto che finire in un lavandino, potrebbero essere fondamentali per la ricerca sulle cellule staminali e altro. Donatori di cellule così come un adulto, constatata la morte cerebrale, può essere un donatore di organi... E poi, quando un domani, studiando le cellule staminali di un embrione, all´estero verrà trovato un farmaco che cura per esempio il Parkinson, i cattolici che fanno?... Non lo prendono?».


Autore:Corriere della Sera - 15/05/05

#32
1° la chiesa può intervenire a fare tutte le prediche che vuole ma non si deve minimanente permettere di intromettersi in una legge dello Stato

2° questa legge ha un errore fondamentale, sta negando a tutti i cittadini due libertà essenziali che vanno difese sempre, la LIBERTA' di SCELTA e la LIBERTA' di SBAGLIARE

#33
Risposta seria al tema posto da Chiara.
Vescovi stesso ha dichiarato che le staminali adulte sono in grado di curare ca. il 60% delle malattie e le embrionali si utilizzeranno per il 30-40%.
Un'annotazione su questa propaganda sul fatto che ciò che dice Vescovi è espressoda un agnostico, quindi non esprime una visione della chiesa. E' verò però lui lavora per un istituto di ricerca privato di proprietà di alcuni religosi, quindi un qualche interessa comune conl'etica cattolica ce l'ha.
Comunque dobbiano decidere se il 30-40% di malattie potenzialmente curabili con le emrbionali ci interessano o no. A me interessano a Ruini no. D'altro canto lo sa che non si possono utilizzare le staminali degli embrioni italiani, ma si possono comprare da paesi stranieri? Se è immorale la ricerca di questo tipo sarebbe stao più coerente vietrala, ma naturalmente anche Don Verzé ha bisogno di fare ricerca, quindi meglio l'ipocrisia della legeg attuale. Intanto 30000 embrioni sono conservati in attesa di degradare, perché è meglio che stiano a degardare in un freezer che servire per la ricerca scientifica.

La cosa fastidiosa è la scorrettezza di chi dice che le staminali embrionali non danno risultati. Non è affatto vero, è solo vero che non c'è un applicazione clinica delel stesse. Ma questo è normale, visto che una ricerac vera sulle stesse è in corso da soli 7 anni. Qualsiasi sperimentazione seria prima di arrivare all'uomo comporta tempi più lunghi di 7 anni. Risultati sanitari concreti arriveranno se va bene tra 5-10 anni.

Attenzione comunque che si vota anche sulla possibilità della donna di essere padrona del proprio corpo, ad esmpio facendosi impiantare embrioni solo se vuole e non perché interviene la forza pubblica a costringerla.

#35
:arrow: Per i difensori dello stato laico

Per difendersi dall'invadenza politica della chiesa c'è uno strumento che tutti possiamo utilizzare in questo perdioo.
La dichiarazioen dei redditi.
Io vi invito a dare i soldi dell'8 per mille ai Valdesi che li utiolizzano solo per scopi sociali e non per pagare i preti che poi fanno campagana elettorale.

Attenzione se lo date allo stato sappiate che l'80% dello 8 per mille di competenza dello stato viene dato alla chiesa.

Se no firmate la gran parte dei soldi avnno alla chiesa cattolica.
Quindi vi invito a firmare per i valdesi che sono strenui difensori della laicità dello stato, oltre ad essere eroicamente sopravissuti a vari tentativi di gencidio a cuasa della loro eresia.

#36
Cyber tutto perfetto il tuo discorso.... se non si fa ora si fa tra 5 anni.... per questo ritardo molte persone non possono essere felici, non possono avere figli.

Perchè fare domani cio' che puo' esser fatto oggi? :wink:

#37
Concordo con cyber sulla questione referendum in generale, ..MA QUESTO REFERENDUM è stato voluto da migliaia di persone che come me si sono indignate a tal punto nel marzo 2004 da raccogliere le FIRME per far si che ci sia il referendum, che poi è stato "abilmente" pilotato a Giugno, esattamente quando le scuole finiscono e la gente è al mare.....poi la chiesa etc...il quorum è quasi una missione impossibile
Ultima modifica di Archivale il 31/05/05 17:14, modificato 1 volta in totale.

#38
Renato Dulbecco

La legge 40 è folle. E umiliante per la medicina. Perché impedisce di combattere i killer del nostro tempo. Parola di Nobel colloquio con Renato Dulbecco

È un'umiliazione per la medicina: non è tenero il giudizio sulla legge 40 del premio Nobel per la medicina e presidente onorario del Comitato scientifico internazionale di Telethon, Renato Dulbecco. Lui se ne sta laggiù, nella terra della speranza per ogni bioscienziato, la California che a stragrande maggioranza ha approvato con uno specifico referendum popolare una disposizione che autorizza e finanzia la ricerca sulle cellule staminali embrionali. E guarda al referendum che aspetta la sua povera Italia con un misto di incredulità e sconforto.

No, gli scienziati proprio non capiscono perché, per legge, da un lato si impedisca loro di cercare terapie per i peggiori mali; e, dall'altro, si proibisca di usare quanto hanno scoperto sino a oggi per prevenire la nascita di bambini malformati, destinati a una vita di sofferenze, come fa questa legge con lo stigma sulla diagnosi prenatale. E Dulbecco, presidente emerito del Salk Institute for Biological Studies a La Jolla, è come gli altri: rispettoso di ogni convinzione religiosa, ma profondamente convinto che scienza e religione siano linguaggi affatto diversi, e che, in fondo, la teologia non c'entri niente con la medicina e il suo dovere di curare le malattie: un mandato molto terreno, molto più semplice di qualunque disquisizione etica.

Professor Dulbecco, il 12 giugno gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi sul referendum abrogativo di quattro articoli della Legge 40-2004. Uno di questi quesiti propone agli elettori di eliminare le norme che vietano qualunque tipo di ricerca scientifica su embrioni a qualunque stadio di sviluppo, estendendo il divieto non soltanto agli embrioni che si produrranno nel futuro ma anche a quelli sino a oggi congelati. Cosa ci perdiamo?
«Sappiamo ben poco di queste cellule. Ma ciò che sappiamo ci indica chiaramente che possono essere la strada per arrivare a battere i grandi killer del nostro tempo, dall'Alzheimer, al Parkinson al cancro».

Alcuni importanti scienziati sostengono che le staminali embrionali non sono indispensabili. E che le terapie più promettenti si incontrano lavorando sulle cellule staminali adulte che non pongono problemi etici. È d'accordo?
«Questo è un argomento di cui si è dibattuto a lungo e su cui è bene essere chiari. Inizialmente si pensava che le cellule staminali potessero essere trovate soltanto negli embrioni, vero e proprio serbatoio di cellule indifferenziate capaci di generare, e quindi rigenerare in caso di malattia, tutti i tessuti del corpo umano. Poi, si è scoperto, invece, che quasi tutti gli organi hanno cellule staminali progredite che hanno funzioni specifiche in quel particolare organo e che possono essere utilizzate per ripararlo. Non solo, altri studiosi hanno riscontrato come queste cellule d'organo possano dar luogo a diversi tessuti, e questa scoperta ha fatto pensare che si potesse rinunciare alle embrionali. Ma non è così. Innanzitutto perché altre ricerche hanno dimostrato che le staminali dei diversi organi non sono così potenti come le embrionali. E poi, perché, comunque noi non sappiamo esattamente quali siano tutte le loro potenzialità».

Insomma, limitare il lavoro scientifico alle staminali adulte significa rinunciare a sapere cosa c'è dietro l'angolo?
«Esattamente. Ma non solo. Perché noi sappiamo bene che, se è vero che le staminali di ogni organo possono essere utilizzate per riparare quell'organo, e che le staminali del midollo osseo possono funzionare in diversi organi, sappiamo anche che le embrionali possono rigenerare qualunque cosa. Dunque, sappiamo che non c'è paragone tra quanto si può fare con le adulte, e già oggi spesso si fa per fortuna, e quello che si farà con le embrionali».

Cinicamente si potrebbe però dire: questi sono studi che pongono problemi etici, lasciamoli fare agli altri, godremo ugualmente dei risultati della ricerca fatta in paesi che hanno una diversa sensibilità religiosa.
«In Italia questa è la regola. Prenda ad esempio la ricerca farmaceutica: un tempo in Italia se ne faceva tanta e di buona qualità, e c'erano industrie in grado di produrre terapie innovative. Oggi, non è più così. L'Italia è solo un mercato di farmaci studiati e pensati altrove che noi ci limitiamo a comprare senza poter influire sul modo in cui sono stati scoperti o sulle regole che ne determinano efficacia e sicurezza. Sarà così anche per le terapie messe a punto grazie alle cellule staminali».

Questo ha dei costi sul piano della modernizzazione del paese?
«Lei che ne dice?».

Condannati all'emarginazione scientifica, dunque. Ma forse anche un po' opportunisti: quanto è etico mettere la testa sotto la sabbia sapendo che tanto poi godremo ugualmente dei benefici delle staminali?
«Se dobbiamo discutere di questi temi, che esulano l'ambito scientifico, io premetto che rispetto tutte le opinioni. Io ho la mia, ma insomma...».

E qual è la sua?
«Penso che dobbiamo cercare di fare bene il nostro mestiere: cercare terapie per le malattie che affliggono l'uomo. E per far questo è necessario che ci diano i mezzi per farlo. Impedirci di lavorare sugli embrioni non ci mette nelle condizioni migliori».

Ma un paletto alla ricerca deve pur esserci?
«Sì, e in molti paesi ci sono limitazioni all'uso degli embrioni umani per la ricerca biomedica che stabiliscono il limite dei 14 giorni dalla fertilizzazione del gamete femminile, oltre i quali scatta il divieto. Mi pare un limite scientificamente ragionevole e accettabile».

È il dettato della legge inglese. Ma il nostro è un paese cattolico.
«È vero, e nel rispetto delle convinzioni di ciascuno possiamo anche discutere ulteriori limitazioni. A molti, a esempio, sembra ottuso il divieto di utilizzare gli embrioni congelati, risultato di precedenti interventi di fecondazione assistita e mai impiantati nell'utero della madre. Sono embrioni destinati a morire, e a essere buttati via: perché non accettare che siano donati alla scienza per la ricerca di nuove terapie».

È quanto chiede l'Accademia dei Lincei. E quanto molti scienziati cattolici indicano come un terreno di compromesso possibile.
«Ho detto che non esprimo opinioni sulle convinzioni religiose, io mi occupo di cose medico-scientifiche. So soltanto che gli embrioni che giacciono congelati basterebbero a lavorare tantissimi anni e a permetterci di scoprire nuove strade».

Un altro dei quesiti referendari riguarda la proibizione, sancita dalla Legge 40, di effettuare diagnosi precoce sugli embrioni. Secondo lei, ha senso?
«Non ha nessun senso. Mettiamoci davanti a questo piccolo numero di cellule che viene chiamato embrione: potergli prelevare una cellula per sapere se è affetto da malattie gravi a me pare un grande progresso medico, molto utile per l'uomo. Proibirlo è un insulto alla medicina».

Non crede allora che questo divieto sia umiliante per i genetisti impegnati a prevenire queste malattie?
«Noi lavoriamo per battere le patologie che affliggono l'umanità. E molto del lavoro dei genetisti ha proprio come immediata applicazione la possibilità di scoprire le malattie ereditarie. Se la legge impedisce di mettere in pratica questo lavoro, io francamente non capisco perché si continui a fare ricerca scientifica».

Cosa ci preclude allora questa legge?
«Pensiamo alla possibilità che ci offre la terapia genica sull'embrione: prelevare qualche cellula e curare molte malattie terribili che affliggeranno il bambino e l'adulto. Senza il lavoro scientifico sull'embrione questo non sarà mai possibile, ad esempio. Ma l'elenco è lungo».

Lei vota in Italia?
«No».

E cosa consiglia agli elettori italiani?
«Quattro sì. Per battere i grandi killer».

Autore:L'Espresso

#39
scusate, non ho tempo di leggere tutto...

in due parole:

non so ancora se andrò a votare o meno e che cosa voterò. in effetti sono questioni così complicate che andrebbero ponderate per bene...

in generale però non mi piace molto l'idea che si possa "fare e disfare" una vita umana

per la questione della chiesa: non sono praticante da un pezzo, quindi la mia non è una visione di parte: però credo che in una democrazia chiunque debba avere il diritto e la libertà di dire la propria opinione, anche la chiesa e i vescovi: come chiunque ha il diritto e la libertà di non seguire queste indicazioni...

#40
milla ha scritto:scusate, non ho tempo di leggere tutto...
credo che in una democrazia chiunque debba avere il diritto e la libertà di dire la propria opinione, anche la chiesa e i vescovi: come chiunque ha il diritto e la libertà di non seguire queste indicazioni...
Proprio questo è il punto con questa legge si nega la posiblità di scelta da parte di chi non è d'accordo.

Di pongo i problemi in maniera non tecnicistica.

1) Se tu il tuo partner aveste problemi a fare un figlio penseresti alla possibilità di ricorrere alla fecondazione assistità?

2) se hai risposto no, pensi che questa tua scelta vada applicata anche a chi ha idee diverse dalle tue?

3) Se hai risposto si riterresti utile minimizzare i rischi e applicare protocolli decisi dai medici in abse alla tua situazione clinica o riterresti utile che il tipodi cura venga stabilita dal parlamento?

4) Se per qualsiasi motivo tra l'inizio del percorso clinico e la fine (a volte occorrone mesi o anni) decidi di rinunciare a questa pratica per problemi personali ritieni che questo sia un tuo diritto o ritieni che sia giusto che tu possa esere ricoverat coattivamente per impiantare gli embrioni.

5) se tu fossi portartrice di garvi malattie genetiche preferiresti utilizzare gli strumenti scientifici che permettono di selezionare gli emrbini sani o no?

6) sapendo che esiste l'aborto ritieni, da donna che sia meglio non inpiantare un embrione (ovvero ca.8 cellule) o ricorrere all'aborto terapeutico? al 6-7 mese, di fornte ad un feto già sviluppato?

7) se tu hai un parente affetto da una malattia generativa, saresti per utilizzare ai fini della ricerca su queste malattie degli embrioni o preferiresti che questi finiscano in un bidone di rifiuti ospedalieri?

I temi sono più etici che tecnici, le scelte sono delle perosne, non fatevi fregare da chi dice che non siete in grado di capire ciò di cui si discute.

da catotlica, seppur non praticant ricorda il maestro della chiesa Erasmo Da Rotterdam che sosteneva la necessità di tutelare illibero arbitrio delle persone

#41
cyberjack ha scritto:
in nessun caso. Mai. Punto. Rassegnarsi.

La chiesa NON dovrebbe avere potere temporale, NON dovrebbe avere potere politico, NON dovrebbe poter aprire bocca sulle questioni politiche interne di uno stato democratico.

la chiesa NON ha diritti di parola su NULLA che non concerna espressamente la chiesa stessa.
Uno stato demcratico dà diritto di parola a chiunque, vorrei ricordarti.
Nn mi piace una legge che ti permetta di creare, disfarti degli embrioni malati, darti la possibilità di avere a tutti i costi un figlio e se poi è malato gettarlo via. Sono convinta che un figlio è un dono, nn un diritto di ogni essere umano.
Ci sono altri modi per avere a tutti i costi un figlio: adottarlo.

#42
simo76 ha scritto:
cyberjack ha scritto:
in nessun caso. Mai. Punto. Rassegnarsi.

La chiesa NON dovrebbe avere potere temporale, NON dovrebbe avere potere politico, NON dovrebbe poter aprire bocca sulle questioni politiche interne di uno stato democratico.

la chiesa NON ha diritti di parola su NULLA che non concerna espressamente la chiesa stessa.
Uno stato demcratico dà diritto di parola a chiunque, vorrei ricordarti.
Nn mi piace una legge che ti permetta di creare, disfarti degli embrioni malati, darti la possibilità di avere a tutti i costi un figlio e se poi è malato gettarlo via. Sono convinta che un figlio è un dono, nn un diritto di ogni essere umano.
Ci sono altri modi per avere a tutti i costi un figlio: adottarlo.


ma se la scienza ti può aiutare non vedo perchè non approfittarne

dopo tutto credo che tutti noi ci appoggiamo alla medicina per aiuto , perchè non anche in questo caso?
Mamma di Alessia nata il 14.09.2008 e di Sara nata il 15.01.2011

Si può anche morire per certe carezze...
perché la vita è morire per certe cose non dette

#43
simo76 ha scritto:
cyberjack ha scritto:
in nessun caso. Mai. Punto. Rassegnarsi.

La chiesa NON dovrebbe avere potere temporale, NON dovrebbe avere potere politico, NON dovrebbe poter aprire bocca sulle questioni politiche interne di uno stato democratico.

la chiesa NON ha diritti di parola su NULLA che non concerna espressamente la chiesa stessa.
Uno stato demcratico dà diritto di parola a chiunque, vorrei ricordarti.
Nn mi piace una legge che ti permetta di creare, disfarti degli embrioni malati, darti la possibilità di avere a tutti i costi un figlio e se poi è malato gettarlo via. Sono convinta che un figlio è un dono, nn un diritto di ogni essere umano.
Ci sono altri modi per avere a tutti i costi un figlio: adottarlo.
Ragazzi..a me sti discorsi fanno paura....
Ma se te Simo la pensi così, ok benissimo, adotta...ma perchè imporre per legge a me e ad altri 60 milioni il comportamento che tu ritieni giusto????
Eppoi non è che "ammazzano bambini e ci fanno sopra esperimenti"...si parla di 8 cellule...ma ce le avete presenti 8 cellule!!!
Ma che lo dico a fare...io andrò a votare, ma tanto sicuramente non si raggiungerà il quorum...l'italiota medio andrà al mare e penserà a scaricare suonerie e a come levarsi la cellulite dalle chiappe :evil:
Cosimo 8/8/2007 e Clelia 6/5/2009

#44
orson ha scritto:
milla ha scritto:scusate, non ho tempo di leggere tutto...
credo che in una democrazia chiunque debba avere il diritto e la libertà di dire la propria opinione, anche la chiesa e i vescovi: come chiunque ha il diritto e la libertà di non seguire queste indicazioni...
Proprio questo è il punto con questa legge si nega la posiblità di scelta da parte di chi non è d'accordo.

Di pongo i problemi in maniera non tecnicistica.

1) Se tu il tuo partner aveste problemi a fare un figlio penseresti alla possibilità di ricorrere alla fecondazione assistità?

2) se hai risposto no, pensi che questa tua scelta vada applicata anche a chi ha idee diverse dalle tue?

3) Se hai risposto si riterresti utile minimizzare i rischi e applicare protocolli decisi dai medici in abse alla tua situazione clinica o riterresti utile che il tipodi cura venga stabilita dal parlamento?

4) Se per qualsiasi motivo tra l'inizio del percorso clinico e la fine (a volte occorrone mesi o anni) decidi di rinunciare a questa pratica per problemi personali ritieni che questo sia un tuo diritto o ritieni che sia giusto che tu possa esere ricoverat coattivamente per impiantare gli embrioni.

5) se tu fossi portartrice di garvi malattie genetiche preferiresti utilizzare gli strumenti scientifici che permettono di selezionare gli emrbini sani o no?

6) sapendo che esiste l'aborto ritieni, da donna che sia meglio non inpiantare un embrione (ovvero ca.8 cellule) o ricorrere all'aborto terapeutico? al 6-7 mese, di fornte ad un feto già sviluppato?

7) se tu hai un parente affetto da una malattia generativa, saresti per utilizzare ai fini della ricerca su queste malattie degli embrioni o preferiresti che questi finiscano in un bidone di rifiuti ospedalieri?

I temi sono più etici che tecnici, le scelte sono delle perosne, non fatevi fregare da chi dice che non siete in grado di capire ciò di cui si discute.

da catotlica, seppur non praticant ricorda il maestro della chiesa Erasmo Da Rotterdam che sosteneva la necessità di tutelare illibero arbitrio delle persone
infatti io non ho detto che non voterò o che voterò no...dico che non mi sembra giusto dire "la chiesa deve stare zitta"

mi sembra giusto invece che ognuno possa dire la propria opinione: come tu, giustamente, difendi le tue idee credo che anche chi la pensa diversamente (e non sono io) possa difendere le prorpie idee, anche se poi nè io nè te le condividiamo

#45
simo76 ha scritto: Uno stato demcratico dà diritto di parola a chiunque, vorrei ricordarti.
Nn mi piace una legge che ti permetta di creare, disfarti degli embrioni malati, darti la possibilità di avere a tutti i costi un figlio e se poi è malato gettarlo via. Sono convinta che un figlio è un dono, nn un diritto di ogni essere umano.
Ci sono altri modi per avere a tutti i costi un figlio: adottarlo.
Mi sembra che qui si pensi che la gente si sottoponga alla PMA o ricorra alla diagnosi preimpianto come fosse bersi un bicchierer d'acqua.
Si tratta di atti molto più difficili.

Intanto un embrione portatore di malattie gravi deve obbligatoriamente esser eimpiantato, poila madre può abortire.
A me sembra più umano per il feto e soprattutto per la donne evitrale il trauma dell'aborto.

Per me è un diritto utilizzare gli strumenti medici per avere dei figli. Altrimenti vietiamo pure il Viagra. Più in generale se vivessimo tutti secondo natura l'aspettativa media di vità sarebbe di 40-45 anni.

Quello delle adozioni è un problema falso e strumentale.
Attualemente c'è in Italia un figlio adottabile ogni 14 famiglie che richiedono di adottarne. Non esistono bimbi non adottati per indispnibilità di famiglie, quindi la risposta "meglio l'adozione" è sinonimo di "meglio non avere figli".

Infine perché in tutti i settori della vita è legittimo l'uso della medicina, ma sulla riproduzione no?