La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

lavorare nell'arredamento

#1
Ciao, spero di essere nel topic giusto...io sto cercando un nuovo lavoro perchè quello che faccio non mi soddisfa, non mi ha mai soddisfatto, ma con la crisi che c'è ho preferito mantenerlo. Arrivo al dunque, mi piacerebbe tantissimo lavorare nel settore dell'arredamento come consulente, arredatrice, o come si può dire non lo so, il problema (e credo sia un grosso problema) è che non so fare il disegno tecnico, però mi sono accorta di avere una passione innata e una naturale predisposizione ad occuparmi di arredamento e interior design da un anno a questa parte, da quando ho cominciato a studiare l'arredamento della mia nuova casetta. La mia domanda è: posto che il disegno tecnico è un ostacolo, ma posso io provare a raggirarlo? e se sì, come? si può, realisticamente parlando, a 31 anni, con la crisi che c'è nel mondo del lavoro rischiando quindi di rimanere a casa, con un mutuo appena acceso, trovare ugualmente uno stratagemma a questo?
Chi mi sa rispondere?

#2
se fai gli incontri giusti credo sia possibile.
ma ci vuole una buona dose di conoscenze.
io, per esempio, che amo il design alla follia e ho numerose nozioni (ma non si finisce mai di imparare :oops: ...) un giorno ho visitato un noto rivenditore della mia zona che tratta le migliori marche: abbiamo cominciato a cianciare di arredamento per alcune ore.
lui è rimasto assolutamente sbalordito dalla mia passione, tanto da propormi di lavorare per lui.
mi diceva infatti che i suoi architetti, più o meno freschi di laurea, non avevano la stessa spinta, la stessa preparazione. avevano la tecnica ma non avevano la passione.

(io non ho cambiato lavoro).

Re: lavorare nell'arredamento

#3
micetta ha scritto:Ciao, spero di essere nel topic giusto...io sto cercando un nuovo lavoro perchè quello che faccio non mi soddisfa, non mi ha mai soddisfatto, ma con la crisi che c'è ho preferito mantenerlo. Arrivo al dunque, mi piacerebbe tantissimo lavorare nel settore dell'arredamento come consulente, arredatrice, o come si può dire non lo so, il problema (e credo sia un grosso problema) è che non so fare il disegno tecnico, però mi sono accorta di avere una passione innata e una naturale predisposizione ad occuparmi di arredamento e interior design da un anno a questa parte, da quando ho cominciato a studiare l'arredamento della mia nuova casetta. La mia domanda è: posto che il disegno tecnico è un ostacolo, ma posso io provare a raggirarlo? e se sì, come? si può, realisticamente parlando, a 31 anni, con la crisi che c'è nel mondo del lavoro rischiando quindi di rimanere a casa, con un mutuo appena acceso, trovare ugualmente uno stratagemma a questo?
Chi mi sa rispondere?

il disegno a mano libera è importante ma non determinante.
Il disegno tecnico, invece è molto importante, almeno secodno me.
Io lo uso ancora molto, perchè mi rendo conto delle problematiche di un progetto, disegnando.
Considera però che ormai molte cose vengono fatte con il pc, con programmi di disegno.
Dipende dal settore in cui ti piacerebbe lavorare, se si tratta di sola vendita di "pezzi" di design "bastarebbe" un ottima cultura sul disegno industriale e sul desgin, e devi avere molta passione.
Se invece vuoi iniziare con la progettazione, la vedo un pò più dura, conoscere materiali, dimensioni, spazi minimi. Conoscenza delle probelamtiche di progettazione (vincoli murari, vincoli estetici del cliente, dimensionamento degli impianti son cose che più che una scuola ti insegna il lavoro sul campo e ci vuole un pò di tempo).
Io personalemnte chiedo aiuto ad un geometra e ad un amico architetto, che mi aiutano nei vincoli archittettonici, determinanti nella realizzazione di un progetto ambiente, e devo dire che negli ultimi anni ho imparato moltissimo.
Dipende sempre dove ti ritrovi a lavorare, nei grandi centri non hai molto spazio di seguire il cliente.
Riesci ad avere forse più spazio in negozi medi di fascia medio alta, ma qui spesso vogliono gente già preparata (ma non è detto).
La cosa più bella da fare in questo settore? avere un negozio tutto per sè, in cui lavorare con passione, ma per aprirlo e stare in piedi devi avere già un esperienza di anni secondo me.

#4
e.do. ha scritto:
(io non ho cambiato lavoro).
cosa vuol dire che non hai cambiato lavoro?
comunque più o meno anche a me è capitata la stessa cosa, nel senso che parlando col mobiliere che mi doveva progettare e realizzare la cucina, a un certo punto mi ha detto che le cose che sapevo, non le sapeva nemmeno lui che ha l'esperienza di anni e che per rispondere alle domande che gli mandavo via email doveva prima consultarsi e capire cosa gli stessi chiedendoperchè certi particolari non li sapeva. Questa secondo me è la passione

Re: lavorare nell'arredamento

#5
[quote="nicolettaalematte
il disegno a mano libera è importante ma non determinante.
Il disegno tecnico, invece è molto importante, almeno secodno me.
Io lo uso ancora molto, perchè mi rendo conto delle problematiche di un progetto, disegnando.
Considera però che ormai molte cose vengono fatte con il pc, con programmi di disegno.
Dipende dal settore in cui ti piacerebbe lavorare, se si tratta di sola vendita di "pezzi" di design "bastarebbe" un ottima cultura sul disegno industriale e sul desgin, e devi avere molta passione.
Se invece vuoi iniziare con la progettazione, la vedo un pò più dura, conoscere materiali, dimensioni, spazi minimi. Conoscenza delle probelamtiche di progettazione (vincoli murari, vincoli estetici del cliente, dimensionamento degli impianti son cose che più che una scuola ti insegna il lavoro sul campo e ci vuole un pò di tempo).
Io personalemnte chiedo aiuto ad un geometra e ad un amico architetto, che mi aiutano nei vincoli archittettonici, determinanti nella realizzazione di un progetto ambiente, e devo dire che negli ultimi anni ho imparato moltissimo.
Dipende sempre dove ti ritrovi a lavorare, nei grandi centri non hai molto spazio di seguire il cliente.
Riesci ad avere forse più spazio in negozi medi di fascia medio alta, ma qui spesso vogliono gente già preparata (ma non è detto).
La cosa più bella da fare in questo settore? avere un negozio tutto per sè, in cui lavorare con passione, ma per aprirlo e stare in piedi devi avere già un esperienza di anni secondo me.[/quote]

quello che mi dici è (haimè lo temevo) la dura realtà, non potrò mai quindi dare sfogo a questa mia passione lavorandoci, poi conoscenze non ne ho, ho provato a chiedere ai mobilieri che mi hanno realizzato la cucina che sono brianzoli e la loro impresa è a conduzione familiare (padre, figlio e figlia) ma loro hanno bisogno di chi gli sappia anche fare i disegni a mano libera, proprio come fanno loro, con gomma matita e squadra davanti al cliente.
secondo te esiste qualcosa da fare da autodidatta? o perderei solo tempo e denaro?

#6
micetta ha scritto:
e.do. ha scritto:
(io non ho cambiato lavoro).
cosa vuol dire che non hai cambiato lavoro?
comunque più o meno anche a me è capitata la stessa cosa, nel senso che parlando col mobiliere che mi doveva progettare e realizzare la cucina, a un certo punto mi ha detto che le cose che sapevo, non le sapeva nemmeno lui che ha l'esperienza di anni e che per rispondere alle domande che gli mandavo via email doveva prima consultarsi e capire cosa gli stessi chiedendoperchè certi particolari non li sapeva. Questa secondo me è la passione
intendevo dire che nonostante la mezza proposta del titolare mi avesse lusingato non ho mai pensato seriamente di lasciare l'attuale lavoro per dedicarmi al design...

comunque riprendendo il discorso di nicolettaalematte, sicuramente dipende dal tipo di negozio.
ci sono, per esempio a torino che è il caso che conosco, alcune realtà che si occupano di interior design: qui non viene il signor pincopallo che ha un bilocale in barriera e deve farsi fare lo schizzo del cucinotto... la clientela è facoltosa, desidera essere guidata verso arredi di alto design, magari in edizione limitata.
ci sono alcuni signori che vogliono quel tal pezzo di gufram anni 70, altri che desiderano ritrovare quei tavolini di cassina ormai fuori produzione.
poi vogliono mischiare questi pezzi con qualcosa che abbia un valore artistico per personalizzare il proprio ambiente.
il compito dell'arredatore è quindi quello di coordinare le varie richieste del cliente, avvalendosi anche della collaborazione di qualche artigiano estroso che gli realizzi quei pezzi che non ci sono sul mercato...

in questi casi gli arredatori davvero appassionati riescono a creare un vero dialogo col cliente esigente. e a soddisfarlo.

#7
guarda che devi avere tanta passione e pazienza.
Il mio intento non è quello di scoraggiarti, tutt' altro.
Secondo me puoi chiedere di iniziare a collaborare in quelche negozio il sabato e la domenica (purtroppo per te, ma la paaione ti deve fare andare oltre queste cose, altrimenti non iniziare).
Ribadisco che lavorare in grandi centri di arredamento, non avrai una grande gratificazione, tutt' altro, ne sto sentendo parecchi di venditori che fuggono dai vari mercatoni, bassi stipendi, orari allucinanti con gratificazione pari a zero. Ma forse sono io ad essere prevenuto.
Nel frattempo, per non fare un salto nel buio, inizia a collaborare a ore.
L' esperienza sul campo è importante, ovvero andare in cantiere durante i lavori di ristrutturazione ti insegna moltissimo. Impari a conoscere le difficoltà di realizzazione, conosci i materiali.
Prova piano piano, inizia a documentarti, internet può essere un buon strumento per iniziare ad acculturarti.
L' ostacolo più grosso è diventare attendibile nei confronti del cliente, che spesso ha l' idea di essere più preparato del venditore di mobili (e ahimè spesso è anche vero, proprio perchè non hanno passione) quando inizi ad avere attendibilità e dimostri di sapere di cosa parli il cliente ti darà fiducia, ma per farlo ci vuole molto mestiere e soprattutto voglia di rubare con gli occhi, come si dice.

#8
e.do. ha scritto:
micetta ha scritto:
e.do. ha scritto:
(io non ho cambiato lavoro).
cosa vuol dire che non hai cambiato lavoro?
comunque più o meno anche a me è capitata la stessa cosa, nel senso che parlando col mobiliere che mi doveva progettare e realizzare la cucina, a un certo punto mi ha detto che le cose che sapevo, non le sapeva nemmeno lui che ha l'esperienza di anni e che per rispondere alle domande che gli mandavo via email doveva prima consultarsi e capire cosa gli stessi chiedendoperchè certi particolari non li sapeva. Questa secondo me è la passione
intendevo dire che nonostante la mezza proposta del titolare mi avesse lusingato non ho mai pensato seriamente di lasciare l'attuale lavoro per dedicarmi al design...

comunque riprendendo il discorso di nicolettaalematte, sicuramente dipende dal tipo di negozio.
ci sono, per esempio a torino che è il caso che conosco, alcune realtà che si occupano di interior design: qui non viene il signor pincopallo che ha un bilocale in barriera e deve farsi fare lo schizzo del cucinotto... la clientela è facoltosa, desidera essere guidata verso arredi di alto design, magari in edizione limitata.
ci sono alcuni signori che vogliono quel tal pezzo di gufram anni 70, altri che desiderano ritrovare quei tavolini di cassina ormai fuori produzione.
poi vogliono mischiare questi pezzi con qualcosa che abbia un valore artistico per personalizzare il proprio ambiente.
il compito dell'arredatore è quindi quello di coordinare le varie richieste del cliente, avvalendosi anche della collaborazione di qualche artigiano estroso che gli realizzi quei pezzi che non ci sono sul mercato...

in questi casi gli arredatori davvero appassionati riescono a creare un vero dialogo col cliente esigente. e a soddisfarlo.

verissimo quel che dici edo. Il problema è avere la libertà di poter lavorare con artigiani, non farsi "ingabbiare" dalle logiche del vendere, e questo in un negozio classico di arredamento è difficile.
Forse si riuscirebbe meglio in uno studio di architettura, ma anche qui i bravi si contano sulle dita di una mano, per quello che è la mia esperienza.
Spesso anche i negozi di facia alta vincolano molto i venditori/progettisti nella vendita. Si ha maggiore libertà allora in stuidio di design, è qui bisogna avere un preparazione di disegno tecnico, industriale.

#10
e.do. ha scritto:
micetta ha scritto:
e.do. ha scritto:
(io non ho cambiato lavoro).
cosa vuol dire che non hai cambiato lavoro?
comunque più o meno anche a me è capitata la stessa cosa, nel senso che parlando col mobiliere che mi doveva progettare e realizzare la cucina, a un certo punto mi ha detto che le cose che sapevo, non le sapeva nemmeno lui che ha l'esperienza di anni e che per rispondere alle domande che gli mandavo via email doveva prima consultarsi e capire cosa gli stessi chiedendoperchè certi particolari non li sapeva. Questa secondo me è la passione
intendevo dire che nonostante la mezza proposta del titolare mi avesse lusingato non ho mai pensato seriamente di lasciare l'attuale lavoro per dedicarmi al design...

comunque riprendendo il discorso di nicolettaalematte, sicuramente dipende dal tipo di negozio.
ci sono, per esempio a torino che è il caso che conosco, alcune realtà che si occupano di interior design: qui non viene il signor pincopallo che ha un bilocale in barriera e deve farsi fare lo schizzo del cucinotto... la clientela è facoltosa, desidera essere guidata verso arredi di alto design, magari in edizione limitata.
ci sono alcuni signori che vogliono quel tal pezzo di gufram anni 70, altri che desiderano ritrovare quei tavolini di cassina ormai fuori produzione.
poi vogliono mischiare questi pezzi con qualcosa che abbia un valore artistico per personalizzare il proprio ambiente.
il compito dell'arredatore è quindi quello di coordinare le varie richieste del cliente, avvalendosi anche della collaborazione di qualche artigiano estroso che gli realizzi quei pezzi che non ci sono sul mercato...

in questi casi gli arredatori davvero appassionati riescono a creare un vero dialogo col cliente esigente. e a soddisfarlo.
Ho capito! E ho capito che resterà solo una passione...e un bel sogno, bisogna avere molta competenza e conscenza approfondita della materia se lo si vuole fare nella maniera giusta, non basta la passione.
Certo che due tre scambi di opinione sono stati capaci di smontarmi completamente :(

#11
micetta ha scritto: Ho capito! E ho capito che resterà solo una passione...e un bel sogno, bisogna avere molta competenza e conscenza approfondita della materia se lo si vuole fare nella maniera giusta, non basta la passione.
Certo che due tre scambi di opinione sono stati capaci di smontarmi completamente :(

dispiace averti smontato ogni passione, non era quella l' intenzione.
Il problema è che o ti ci butti a capofitto e rinunci allo stipendio sicuro ma faresti un salto nel buio. Equando c'è un mutuo da pagare la poesia fa a farsi benedire, purtroppo.
Prova a iniziare collaborare piano piano.

#12
canarino ha scritto:scusa micetta, ma collaborare con una rivista di arredamento, no?
Ah... :roll: Mi spieghi un po' cosa dovrei fare? E in cosa consisterebbe il lavoro?

#13
micetta ha scritto:
canarino ha scritto:scusa micetta, ma collaborare con una rivista di arredamento, no?
Ah... :roll: Mi spieghi un po' cosa dovrei fare? E in cosa consisterebbe il lavoro?
ah, non lo so, io le riviste le compro solo ma immagino che dall'altra parte ci siano persone di carne ed ossa che le scrivono, le immaginano, le impaginano, le stampano
inviati che sgirandolano per case o per intervistare designer-architetti-l'immancabile coppia che si è ritirata in toscana...
giornalisti che vagano per fiere, aziende, marcatini
reporter che si fanno il razzo su internet a cercare nuove tendenze in francia od in estonia
segretarie che preparano il caffe
:lol:
insomma scegli un po' tu...

#14
canarino ha scritto:
micetta ha scritto:
canarino ha scritto:scusa micetta, ma collaborare con una rivista di arredamento, no?
Ah... :roll: Mi spieghi un po' cosa dovrei fare? E in cosa consisterebbe il lavoro?
ah, non lo so, io le riviste le compro solo ma immagino che dall'altra parte ci siano persone di carne ed ossa che le scrivono, le immaginano, le impaginano, le stampano
inviati che sgirandolano per case o per intervistare designer-architetti-l'immancabile coppia che si è ritirata in toscana...
giornalisti che vagano per fiere, aziende, marcatini
reporter che si fanno il razzo su internet a cercare nuove tendenze in francia od in estonia
segretarie che preparano il caffe
:lol:
insomma scegli un po' tu...

però è vero, anche questo può essere un mdodo per entrare nell' arredamento al suo interno. Non hai detto una boiata. (strano :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: )

#15
nicolettaalematte ha scritto:
canarino ha scritto:
micetta ha scritto: Ah... :roll: Mi spieghi un po' cosa dovrei fare? E in cosa consisterebbe il lavoro?
ah, non lo so, io le riviste le compro solo ma immagino che dall'altra parte ci siano persone di carne ed ossa che le scrivono, le immaginano, le impaginano, le stampano
inviati che sgirandolano per case o per intervistare designer-architetti-l'immancabile coppia che si è ritirata in toscana...
giornalisti che vagano per fiere, aziende, marcatini
reporter che si fanno il razzo su internet a cercare nuove tendenze in francia od in estonia
segretarie che preparano il caffe
:lol:
insomma scegli un po' tu...

però è vero, anche questo può essere un mdodo per entrare nell' arredamento al suo interno. Non hai detto una boiata. (strano :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: )
già, strano... sarò l'età
piuttosto ti è andata buca per avere una collaboratrice appassionata il sabato e la domenica AGGRATIS, eh?
genovese