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#31
Secondo me è molto ma molto piu' grave il commento della tizia rispetto a quello del fotografo che ha l'attenuante (forse) di non essersi accorto del problema del bimbo. Nel momento in cui la tizia viene a sapere come stanno le cose non può permettersi di rispondere "se non è normale non lo porti in mezzo alla gente". Questo denota una grande insensibilità e una maleducazione senza giustificazioni che va punita!. La cosa deve essere portata ai responsabili del luogo dove è accaduto il fattaccio che spero prenderanno i giusti provvedimenti.

In bocca al lupo!!!!!!

P.S. Il fotografo non ha comunque giustificazioni, sia chiaro
«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.»

#32
Il fatto che il bimbo sia autistico non c'entra per quanto riguarda il fotografo e l'operatore al pc: nessun bambino deve essere trattato in quel modo, siamo matti?
La ragazza l'avrei presa a ceffoni, ma capisco che tanta cattiveria abbia paralizzato la mamma in quel momento.
Purtroppo non mi stupisco, di gentaccia del genere ce n'è in abbondanza. Non chiamateli bestie, è fare un torto agli animali.
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#33
Lorena ha scritto: nessun bambino deve essere trattato in quel modo, siamo matti?
Certo... ci mancherebbe.
Infatti il fotografo non è certo da giustificare.
Volevo solo soffermarmi sulla cattiveria terrificante di una persona che viene a sapere che il bambino è autistico e nonostante questo infierisce in modo impietoso con una frase che nessuno vorrebbe mai sentir pronunciare. Questa è una cosa di estrema gravità che va punita!.
Spero di non essere stato frainteso...
«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.»

#34
Luca81 ha scritto:
Lorena ha scritto: nessun bambino deve essere trattato in quel modo, siamo matti?
Certo... ci mancherebbe.
Infatti il fotografo non è certo da giustificare.
Volevo solo soffermarmi sulla cattiveria terrificante di una persona che viene a sapere che il bambino è autistico e nonostante questo infierisce in modo impietoso con una frase che nessuno vorrebbe mai sentir pronunciare. Questa è una cosa di estrema gravità che va punita!.
Spero di non essere stato frainteso...
No, no, non ce l'avevo con te nè con nessun altro. Intendevo dire che tutti i bambini sono estremamente sensibili, al di là del fatto che un bimbo con un handicap lo sia ancora di più. Quindi il fotografo ed il suo compare sarebbero stati da prendere a calci in "censured" a prescindere.
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#35
Lorena ha scritto:
Luca81 ha scritto:
Lorena ha scritto: nessun bambino deve essere trattato in quel modo, siamo matti?
Certo... ci mancherebbe.
Infatti il fotografo non è certo da giustificare.
Volevo solo soffermarmi sulla cattiveria terrificante di una persona che viene a sapere che il bambino è autistico e nonostante questo infierisce in modo impietoso con una frase che nessuno vorrebbe mai sentir pronunciare. Questa è una cosa di estrema gravità che va punita!.
Spero di non essere stato frainteso...
No, no, non ce l'avevo con te nè con nessun altro. Intendevo dire che tutti i bambini sono estremamente sensibili, al di là del fatto che un bimbo con un handicap lo sia ancora di più. Quindi il fotografo ed il suo compare sarebbero stati da prendere a calci in "censured" a prescindere.
Giustissimo! :wink:
Forza Daniel!

#36
Lorena ha scritto:Intendevo dire che tutti i bambini sono estremamente sensibili, al di là del fatto che un bimbo con un handicap lo sia ancora di più. Quindi il fotografo ed il suo compare sarebbero stati da prendere a calci in "censured" a prescindere.
Scusate un attimo
Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!”
eh si, i bambini sono molto sensibili e spesso con il loro candore la loro sensibilità diventa vera perfidia, infatti NON è stato un adulto a dare dello scemo al piccolo, ma... un bambino tale e quale a lui!!!
Al dilà del fatto che l'episodio sia sconcertante, e la mamma ha tutte le ragioni per essere amareggiata e incavolata nera, vorrei farvi osservare che il rispetto per il diverso è frutto della civiltà e della maturità e non un istinto naturale.
E' triste lo so, ma c'è sempre stato lo scemo del villaggio e tanti l'hanno preso in giro da secoli. Con questo non intendo dire che sia giusto -perchè non lo è e non lo approvo-, voglio solo dire che *purtroppo* succede, purtroppo quella mamma se ne dev'essere accorta solo in quel momento.
Sarebbe bello se quel bambino, che un giorno sarà un adulto, trovasse sempre sulla sua strada persone che lo capiscano e lo accettino nella sua diversità, e glielo auguro di tutto cuore. Sfortunatamente la realtà può essere più cruda. Per questo l'eccesso di indignazione e buonismo lascia un po' il tempo che trova.....
Sarebbe bello se quel bambino nella vita riuscisse ad avere dignità ed orgoglio di se, anche nel suo essere diverso, nelle sue piccole e grandi battaglie, per i traguardi che raggiungerà con più sudore degli altri, a dispetto della caritatevole compassione del prossimo....
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#37
Mercury, approvo tutto quello che dici. I bambini sanno essere molto cattivi, ma probabilmente è per quello che ascoltano tutto il giorno da parte degli adulti. Se gli adulti fossero civili saprebbero insegnare il rispetto per gli altri fin dalla culla ai propri figli. Gli adulti sono i modelli e cosa insegna uno che si mette a gridare contro un bambino, vattene, io non ho tempo da perdere?
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#38
Leggendo l'evolversi della vicenda sul blog di BlackCat sono molto perplessa. Non mi permetto di giudicare i moti che spingono in una direzione o in un'altra ma il fatto di aver reso pubblico un altro aneddoto che ha intitolato "dis-integrazione" accaduto nella scuola che frequenta il bambino, accendendo un'altra ondata di indignazione, l'ho trovato molto imprudente, non di conforto per chi vive questo problema, nè per lei che in questo momento è in pieno travaglio, nè soprattutto per il bambino che con quelle maestre e quella scuola, messa in uno stato di soggezione ancor prima di verificare le cause, avrà a che fare tutti i giorni.

Hai detto bene, Mercury: quando i timori diventano la certezza di una diagnosi quel che capita addosso arriva in un momento, anche se pensi di essere preparato. E' un lutto grande. Il lutto di un progetto di vita, fatto di investimenti emotivi e di fantasie sul futuro che cambiano perchè quella parola "futuro" diventa di colpo impronunciabile.
Come tutti i lutti richiede un lungo percorso fatto di tanti momenti in cui scopri emozioni che spaventano e che neanche conoscevi. Compresa una gran rabbia, un gran senso di ingiustizia.
E' comprensibile sentire il bisogno di sfogarla e a volte riversarla sul mondo normo-dotato. Ma bisogna poi dare il vero nome alle cose e guardarsi onestamente allo specchio, altrimenti si rischia di vivere nel rancore della diversità. Questo è molto pericoloso, perchè è un atteggiamento che non la riscatta.

Non ci sono formule o ricette ma è l'esperienza vissuta che insegna ed io ho ritrovato la mia pace quando sono riuscita ad innescare dei sentimenti di complicità, mai di guerra anche in nome della difesa dei diritti di un bambino speciale.
Io non ho mai voluto che mio figlio fosse troppo "speciale". Preferisco suggerire che ogni bambino è speciale. E' il solo modo che ho per parlare da mamma con le altre mamme senza sentirmi io stessa diversa.
Per fare questo a volte capita di dover ingoiare bocconi amari col sorriso slampato in faccia, perchè bisogna dare tempo agli altri. Non sempre si è capiti subito, nè si può pretenderlo.
Per esempio, quando Nik andava alle elementari, la mia ansia era la sua impulsività. Sapevo che i suoi compagni correvano rischi fisici accanto a lui e nessuno può immaginare come mi sentissi con i genitori di questi bambini.
Durante un'assemblea di classe alla fine della prima presi il coraggio a due mani e li affrontai tutti insieme. Gli rivelai semplicemente la mia angoscia, la mia ansia, il senso di mortificazione che provavo ogni volta che un loro bimbo riceveva una spinta, un calcio o un graffio dal mio... il senso di colpa. Cercai di spiegare che l'aggresività di mio figlio non scaturiva da cattiveria ma da eccessi affettivi, se la prendeva sempre con i compagni che gli erano più cari...
Ma soprattutto cercai di riscattare lo scemo del villaggio. Perchè da lui venne il suggerimento. Un giorno mi disse che anche lui aveva dei fratelli.
Ed era vero! Quando i bambini vivono insieme per otto ore al giorno svuluppano un senso di fratellanza nel bene e nel male. E i genitori, con le loro parole a casa possono fare molto.
Chiesi di condividere il mio problema. E così, ogni volta che Nick aggrediva qualcuno, il giorno dopo lo presentavo alla mamma o al papà del compagno a beccarsi la ramanzina.
La complicità c'è stata. Gli esiti pure. Perchè un NO, NON SI FA! Ribadito non solo dalla propria mamma ma da venti mamme e tre insegnanti eccome se si sente di più!! E anche la soddisfazione di condividerli con le insegnanti e con le famiglie.
Complicità, non BUONISMO, non pietà, non tolleranza dovuta... solo azioni concrete.
Insomma, quella famosa frase "la diversità è nostra figlia" in fondo significa affidare i propri figli agli altri quando è necessario e saper compiere un atto molto difficile: non considerarli mai troppo solo nostri.
:wink:
Io mi auguro che BlakCat trovi la sua strada. Una strada più comprensiva. Una strada che consenta ad Alexander di essere Alexander e non un simbolo di ingiustizia perchè, è certo, lo isolerebbe ancora di più.
E che la rabbia si ravveda.
Lo scemo del villaggio è un ruolo che , dice bene Mercury, appartiene ad ogni comunità.... persino in un forum 8)
E' un ruolo catartico.
I bambini non sono mai cattivi. Per incorporare regole devono prima particarle, manipolarle, a volte distruggerle.
Hanno bisogno di infrangere, rompere, appropriarsi. Hanno bisogno di lupi cattivi e di scemi del villaggio che catalizzino le loro emozioni e i loro impulsi in questo grande lavoro di adattamento che devono fare per essere loro stessi normo-esseri civilizzati.

E lo scemo non è certo per definizione il disabile. Anzi, nella media il bambino disabile è più protetto deglia altri e non è vero che c'è tutta questa inciviltà. Spesso i bambini sono costretti a tollerare anche più del dovuto e il bambino disabile ne approfitta pure e tiranneggia anche lui che è un piacere....
Lo scemo del villaggio più spesso è il timido, l'impacciato, il ciccione, lo smilzo, quello con le orecchie a sventola, quello che puzza, che balbetta, quello col cognome ridicolo. Quello che ha addosso qualcosa che temono o che desiderano, che fa qualcosa che farebbero ma non osano fare.... Di sicuro, non c'è comunità senza il suo scemo.

Scemi del villlaggio lo siamo tutti quando ci sentiamo inadeguati al contesto e il contesto ci guarda con disprezzo.

E tiranni, crudeli e insensibili lo siamo tutti quando ci sentiamo così fortemente saldi ad un contesto da ritenerci immuni dalla deficienza.

E' che spesso, nella fretta, non ce ne accorgiamo, di quanto siamo scemi! :lol:
[/b]







E scusate la lungaggine....
:oops:
Forza Daniel!

#39
Penso, e credo, che quello sia un post isolato, che nasce e muore così, dettato da un moto di rabbia istantaneo. Ho letto un po' il blog di black cat, e credo che sia una ragazza in gamba, e intelligente.

Raffa, quanto mi garbi, quando ti dilunghi così!

#40
Abi, :)
BlackCat è molto in gamba e persino troppo forte. l fatto è che a volte bisogna rinunciare alla propria forza per riscoprirne altre attraverso il riconoscimento delle nostre fragilità.
Sembra complicato... :?
Prima di avere mio figlio mi reputavo una donna forte.
Poii sono andata in frantumi.
Dai frantumi è nata una nuova curiosità per i frantumi della gente e la riscoperta che dove ci sono frantumi ci sono anche i veri punti di forza.
Se un bambino non sa parlare con le parole sicuramente ha da qualche parte un linguaggio molto più sviluppato che altri non hanno ed è lì che bisogna passare l'evidenziatore.
Ma questo vale per tutti i bambini.
Il teatro che porto (che portavo..... ora non più essenziale grazie alla Gelmini :twisted:) nelle scuole è proprio questo: un linguaggio universale dove non conta la bravura ma l'intesa, lo stupore che tutti hanno qulcosa di diverso e che può stare bene insieme, anzi, rende tutti più belli, più bravi, più interessanti.
Ed è anche questo che, fra un tentativo e l'altro, cerco di passare a mio figlio, soprattutto quando calza gli abiti dello scemo.
Un classico nel supermercato: "Non fare lo scemo perchè se no la scema la faccio più di te. Mettiamoci d'accordo: o due scemi o niente." La mamma "scema" è intollerabile.... e si torna a casa "nella norma". 8) :lol:
Forza Daniel!

#42
Raffa ti conosco pochissimo, ma questi tuoi ultimi post mi fanno intendere che sei una grande donna! :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#43
Ragazzi sono senza parole....

Ho conosciuto una mamma che di figli ne ha 2 e tutte e 2 autistici, ammiro la forza di questa mamma e di tutti i genitori che si trovano in queste situazioni e lotto contro tutti i pregiudizi e le cattiverie sui disabili o cmq su persone deboli che purtroppo popolano questo schifoso mondo....

Anche se non conosco molti di voi volevo rendermi partecipi della mia gioia: ho trovato lavoro in una scuola materna, inizio prossima settimana e il mio compito sarà quello di affiancare un bambino disabile che frequenta e non vedo l'ora di iniziare!!!!!
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http://album.alfemminile.com/album/see_ ... sotta.html
prep. matrimonio (www)

#44
Bambolina1982 ha scritto:
Anche se non conosco molti di voi volevo rendermi partecipi della mia gioia: ho trovato lavoro in una scuola materna, inizio prossima settimana e il mio compito sarà quello di affiancare un bambino disabile che frequenta e non vedo l'ora di iniziare!!!!!
Lo dovresti scrivere in grande ;)
COmplimenti
«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.»

#45
bubu ha scritto:Raffa ti conosco pochissimo, ma questi tuoi ultimi post mi fanno intendere che sei una grande donna! :wink:
Io ti ringrazio ma ti assicuro che grande lo sono solo d'età, Bubu. :wink:
Grande è l'utopia di invertire con ogni mezzo le prospettive che rendono la normalità un po' "diversa" e la diversità un po' normale. E tentare una comunicazione fra chi non guarda nè dall'alto nè dal basso. :)
E' un'utopia e un viaggio non certo privo d'incidenti e d'incapacità, come quello di qualsiasi genitore.
A me fa bene parlarne qua, normalmente, dove si parla di case e di cosa vive nelle nostre case.
Non sono mai riuscita a farlo nei forum "appositi". Là, mi sono sempre sentita naufragare, o meglio, ghettizzare. Una sensazione che annulla le parole. :?
Ultima modifica di riffa&raffa il 06/10/08 7:34, modificato 1 volta in totale.
Forza Daniel!