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#16
ma un cliente non dice la verità al proprio avvocato?
e in base a questa poi si pianifica tutta la difesa e le "storie" da raccontare in tribunale.

io quando ho avuto a che fare con l'avvocato, a lui ho raccontato per filo e per segno quanto è successo e poi abbiamo studiato cosa e come raccontare.

ok che non ho massacrato nessuno, ma se il tuo avvocato non sa come sono andate le cose, come fa a difenderti?
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#17
Gli avvocati difensori dei Romano sanno benissimo come sono andate le cose...a maggior ragione dichiarando la loro innocenza è come se ammettessero il falso, ecco perchè mi chiedo se siano o meno ai limiti della deontologia... :roll:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#18
bubu ha scritto:Gli avvocati difensori dei Romano sanno benissimo come sono andate le cose...a maggior ragione dichiarando la loro innocenza è come se ammettessero il falso, ecco perchè mi chiedo se siano o meno ai limiti della deontologia... :roll:
Non credo si possa affermare con sicurezza che i difensori sapessero la verità.
Tra l'altro, non credo che nessuno possa sapere LA VERITA' chiedendola a due menti evidentemente disturbate...

e, sempre tra l'altro, gli avvocato probabilmente hanno il diritto di non credere ai propri clienti, se ravvedono motivi per non farlo, impostando quindi una difesa basata sui fatti e non sui racconti.
è il caso, ad esempio, dei mitomani che confessano atti terroristici o omicidi che non hanno mai commesso o dei genitori che si auto-accusano per difendere i figli . A quel punto la difesa non deve solamente sentire il proprio assistito, ma verificare se il suo racconto sia perfettamente in linea con le prove rinvenute ed eventualmente impostare una difesa basata sui fatti incontestabili, piuttosto che sui racconti che potrebbero non essere veritieri
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#19
cyberjack ha scritto:
bubu ha scritto:Gli avvocati difensori dei Romano sanno benissimo come sono andate le cose...a maggior ragione dichiarando la loro innocenza è come se ammettessero il falso, ecco perchè mi chiedo se siano o meno ai limiti della deontologia... :roll:
Non credo si possa affermare con sicurezza che i difensori sapessero la verità.
Tra l'altro, non credo che nessuno possa sapere LA VERITA' chiedendola a due menti evidentemente disturbate...

e, sempre tra l'altro, gli avvocato probabilmente hanno il diritto di non credere ai propri clienti, se ravvedono motivi per non farlo, impostando quindi una difesa basata sui fatti e non sui racconti.
è il caso, ad esempio, dei mitomani che confessano atti terroristici o omicidi che non hanno mai commesso o dei genitori che si auto-accusano per difendere i figli . A quel punto la difesa non deve solamente sentire il proprio assistito, ma verificare se il suo racconto sia perfettamente in linea con le prove rinvenute ed eventualmente impostare una difesa basata sui fatti incontestabili, piuttosto che sui racconti che potrebbero non essere veritieri

concordo.
il mio capo dice sempre "il cliente è il tuo peggior nemico".
capita davvero spessissimo che ti mentano, per mille motivi, o che interpretino male, a volte anche in assoluta buona fede (ti dicono una cosa, poi ti portano un atto scritto da cui risulta il contrario).

tanto poi le figure di m in udienza non le fanno loro...
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#20
Bha...questi due hanno confessato subito, raccontando come sono andate esattamente le cose (non potevano certo inventarsi l'esatta dinamica dei fatti).
Più di una confessione del genere cosa altro serve per dimostrare la colpevolezza?
Non credo che a questi livelli i due legali potevano avere dei dubbi, anche considerando la loro psiche labile, se fossero stati dei mitomani li avrebbero scoperti subito e non sarebbero staticerto capaci di raccontare la tragedia nei minimi dettagli, corrispondenti a quanto rilevato dagli inquirenti.
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#21
ma se io uccido una persona e vado dal mio avvocato e gli dico che sono innocente, questo mi deve difendere come innocente. se invece gli dico che sono stata io il mio avvocato mi difenderà come persona colpevole ma con un sacco di problemi esistenziali che mi hanno spinto all'omicidio e cercherà di farmi ridurre la pena.

#22
bubu ha scritto:Bha...questi due hanno confessato subito, raccontando come sono andate esattamente le cose (non potevano certo inventarsi l'esatta dinamica dei fatti).
Più di una confessione del genere cosa altro serve per dimostrare la colpevolezza?
Non credo che a questi livelli i due legali potevano avere dei dubbi, anche considerando la loro psiche labile, se fossero stati dei mitomani li avrebbero scoperti subito e non sarebbero staticerto capaci di raccontare la tragedia nei minimi dettagli, corrispondenti a quanto rilevato dagli inquirenti.
non capisco...
non capisco perchè, a quanto ho capito, i due sono stati condannati... e sono stati condannati dalla persona preposta a farlo, ossia il giudice.

Avresti voluto che a condannarli fosse il loro avvocato difensore?

O avresti preferito un mondo dove, se apparentemente sei stato tu a compiere un delitto, allora non hai nemmeno diritto alla difesa?

E se, semplicemente, loro avessero visto il colpevole all'azione ma fossero veramente troppo deficienti e con l'intelligenza di un bambino di 4 anni avessero sbagliato e parlato in prima persona anzichè in terza? Io non dico che sia frequente, o possibile, o probabile... dico che non è impossibile.

quindi è un aspetto che il giudice, per poter giudicare, deve sapere.

La difesa non ha fatto altro che portare all'attenzione del giudice le "cose che non tornano".
Evidentemente il giudice ha giudicato che quelle cose, anche se non tornavano, non scagionano i due, ed infatti li ha condannati!

Pensa alla scena più "cinematografica" possibile: Entro in una stanza, trovo un cadavere ed una pistola, raccolgo la pistola e nel farlo mi macchio di sangue. A quel punto irrompe la polizia, mi trova zuppo di sangue, con una pistola in mano e un cadavere davanti...
non ho diritto ad una difesa?
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#23
Cyber, forse non sono stata molto chiara: io non sto dicendo che uno non ha diritto alla difesa, ci mancherebbe.
Sto solo dicendo che un avvocato (perfettamente consapevole della colpevolezza dell’assistito) non dovrebbe indurre il cliente a mentire.
In questo caso i legali avrebbero potuto giocarsela diversamente: perizie psichiatriche, e quant’altro per tentare una riduzione della pena…
E’ più chiaro adesso?
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#24
bubu ha scritto:Cyber, forse non sono stata molto chiara: io non sto dicendo che uno non ha diritto alla difesa, ci mancherebbe.
Sto solo dicendo che un avvocato (perfettamente consapevole della colpevolezza dell’assistito) non dovrebbe indurre il cliente a mentire.
In questo caso i legali avrebbero potuto giocarsela diversamente: perizie psichiatriche, e quant’altro per tentare una riduzione della pena…
E’ più chiaro adesso?
forse non mi sono chiarito io: io sono perfettamente d'accordo con te! Sono cose che nemmeno concepisco, che la mia etica probabilmente non accetterebbe nemmeno sotto tortura, ma al contempo mi rendo conto che siano indispensabili e cercavo di illustrarti il mio pensiero sul perchè, siano indispensabili.

Poi che qualcuno giochi ai limiti della legge è disonesto, ma spero che non tutti siano così e comunque che vi sia un organo di vigilanza (ordine degli avvocati)
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#25
ma loro al processo si sono dichiarati innocenti!
credo che loro abbiano detto ai rispettivi avvocati di essere innocenti e gli avvocati si sono comportati di conseguenza. non credo che gli avvocati abbiano deciso di difenderli come innocenti se i loro assistiti gli hanno detto che erano colpevoli.

#26
A974 ha scritto:ma loro al processo si sono dichiarati innocenti!
credo che loro abbiano detto ai rispettivi avvocati di essere innocenti e gli avvocati si sono comportati di conseguenza. non credo che gli avvocati abbiano deciso di difenderli come innocenti se i loro assistiti gli hanno detto che erano colpevoli.
Gli avvovati devono anche basarsi sulla documentazione, non devono far "finta" di credere a ciò che dicono gli assistiti. E comunque è chiaro che la dichiarazione di innocenza dei Romani è solo una sporca manovra...

E poi scusate (è una mia sensazione) ma se penso con quanta veemenza il difensore pronunciava la frase con il quale ho intitolato il topic confermando anche la loro innocenza, mi viene proprio il voltastomaco, e penso alle povere vittime che si saranno rivoltate nella tomba :x
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#27
io abito in un paese vicino ad erba e una mia amica lavora a 20 metri dalla casa della strage, altre persone che conosco e vivono a erba conoscono da molto tempo la fama del papà del bimbo ucciso e queste sono alcune voci che giravano (sono solo voci di paese....): aveva giri strani, aveva precedenti, conosceva e frequentava gente poco raccomandabile (sappiamo per cosa è in prigione ora)..insomma magari è stato qlcuno che voleva farla pagare a lui per qualche sgarro e gli ha ammazzato la famiglia.
poi c'era il problema delle tracce di sangue sulla macchina dei Romano, tracce trovate molti giorni dopo su una macchina che era sempre parcheggiata aperta nella corte, chiunque sarebbe potuto entrare sia nella corte che nella macchina e mettere di proposito quelle finte prove. e poi il riconoscimento da parte del sopravvissuto "un uomo dalla pelle olivastra con tanti capelli ricci corti e scuri" poteva essere tranquillamente il fantomatico tunisino che voleva farla pagare ad azuz. diciamo che motivi per avere qualche dubbio ce n'erano

#28
Hanno confessato, quindi per quanto mi riguarda (ed anche ai giudici evidentemente) sono colpevoli.
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#29
A974 ha scritto:io abito in un paese vicino ad erba e una mia amica lavora a 20 metri dalla casa della strage, altre persone che conosco e vivono a erba conoscono da molto tempo la fama del papà del bimbo ucciso e queste sono alcune voci che giravano (sono solo voci di paese....): aveva giri strani, aveva precedenti, conosceva e frequentava gente poco raccomandabile (sappiamo per cosa è in prigione ora)..insomma magari è stato qlcuno che voleva farla pagare a lui per qualche sgarro e gli ha ammazzato la famiglia.
poi c'era il problema delle tracce di sangue sulla macchina dei Romano, tracce trovate molti giorni dopo su una macchina che era sempre parcheggiata aperta nella corte, chiunque sarebbe potuto entrare sia nella corte che nella macchina e mettere di proposito quelle finte prove. e poi il riconoscimento da parte del sopravvissuto "un uomo dalla pelle olivastra con tanti capelli ricci corti e scuri" poteva essere tranquillamente il fantomatico tunisino che voleva farla pagare ad azuz. diciamo che motivi per avere qualche dubbio ce n'erano
Scusa se te lo dico, ma ho trovato rivoltante il comportamento della comunità nei confronti di Azuz. Crocifisso e messo al rogo prima ancora di sapere che era rimasto vedovo e senza un figlio di pochi anni...
quel ragazzo è la sesta vittima della strage di erba. Solo che lui non è stato ucciso dai Romano, bensì dai Media e dai pettegolezzi di quartiere di gente che non esito a definire schifosa.
Uno può essersi macchiato di qualsiasi cosa, ma accusare il "diverso" solo perchè diverso lo trovo ignobile.

Non è un accusa nei tuoi confronti, sia chiaro, ma un biasimo verso il comportamento di quella comunità.
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#30
Oltre al fatto che la tesi della vendetta nei confronti di Azouz non sta nè in cielo nè in terra, poichè per la "legge" della malavita vige una sola regola: donne e bambini non si toccano... :roll:
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