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#32
blualthea ha scritto:c'erano tutti ragazzi adolescenti, saranno stati una decina, che stavano lì felici e sorridenti ad occupare un sabato pomeriggio che tanti loro coetanei preferiscono passare alla playstation... mi hanno allargato il cuore, veramente...e quando avrò un figlio spero di poter essere orgogliosa di lui quanto quelle madri dei ragazzi di sabato. Eran belli, ma belli davvero.
questa si che è una cosa stupenda!!! :D
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#33
Sono una volontaria del Banco, quest'anno ho organizzato i turni di venti supermercati, i camion, tutte le menate burocratiche, come sempre un lavoro massacrante, la tensione, gli imprevisti..ma il vero lavoro comincia adesso, il magazzino, le famiglie assistite, gli incontri a Milano.
Perchè lo faccio? perchè mi fa stare bene, perchè ho ricevuto tanto e non posso non dare. Perchè le persone da cui andiamo sono identiche a me, con gli stessi desideri, le stesse difficoltà, problemi, gioie, è solo che stanno attraversando momenti di precarietà, oppure sarà così per sempre per loro, non è il sacchetto che glieli risolve, li allevia solo , è il sapere che non sono soli che fa la differenza..
si, qualcuno se ne approfitta, è vero, basta fargli capire che prendendo un cartone di cibo senza averne bisogno lo toglie a chi ha ancora più bisogno, finora il messaggio è passato, forte e chiaro.

#34
agostina ha scritto:Sono una volontaria del Banco, quest'anno ho organizzato i turni di venti supermercati, i camion, tutte le menate burocratiche, come sempre un lavoro massacrante, la tensione, gli imprevisti..ma il vero lavoro comincia adesso, il magazzino, le famiglie assistite, gli incontri a Milano.
Perchè lo faccio? perchè mi fa stare bene, perchè ho ricevuto tanto e non posso non dare. Perchè le persone da cui andiamo sono identiche a me, con gli stessi desideri, le stesse difficoltà, problemi, gioie, è solo che stanno attraversando momenti di precarietà, oppure sarà così per sempre per loro, non è il sacchetto che glieli risolve, li allevia solo , è il sapere che non sono soli che fa la differenza..
si, qualcuno se ne approfitta, è vero, basta fargli capire che prendendo un cartone di cibo senza averne bisogno lo toglie a chi ha ancora più bisogno, finora il messaggio è passato, forte e chiaro.

Clap clap clap clap !!!! :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Dio mi guardi da chi porta la cravatta i giorni di lavoro....!!! (il nonno di un mio amico) :D

Da 90 anni, sempre......W gli alpini!

#35
blualthea ha scritto:Io la colletta alimentare l'ho fatta, la faccio e la farò sempre, e per un motivo molto semplice, e molto poco retorico....farla mi fa stare bene. Mi dà gioia dare un po' del mio benessere a chi non ce l'ha; mi piace vedere il sorriso sul viso di un volontario quando vede che gli porgo la busta; mi piace immaginare qualcuno che ha fame che grazie ad un piccolo gesto può stare meglio, anche solo un pò.
"condividere i bisogni per condividere il senso della vita" è la frase alla base dello spirito del banco alimentare. :wink:

#36
Ah dimeticavo! per inciso, dubito che chi volta la testa dall'altra parte ad una persona che chiede cibo per i bisognosi vada a fare il volontario al 118. Generalizzo? sì, generalizzo!!!
Sono dell’idea che ognuno possa fare beneficenza come e quando meglio crede. A prescindere dalle possibilità economiche.
Se una persona non ha voglia di farla in quel tale giorno non vedo che motivo c’è di additarla come insensibile ed egoista (certo l’educazione è un’altra cosa, se uno è un cafone questo è un altro discorso).
Quanti di noi si fermano ed acquistano a tutti i banchetti organizzati per beneficenza in piazza? Su, alzate le mani…. :roll:
Io personalmente non compro né azalee, né arance e nemmeno bambole di pezza per le varie associazioni (serie e credibili, tra l’altro). Probabilmente chi mi vede in quel momento rifiutare (con educazione, ovvio) penserà: “ma guarda sta str… con il suo bel giubottino di marca!...”.
Certo questa persona non conosce - e certamente non ci tengo che lo sappia – quale possa essere il mio impegno per aiutare il prossimo.

Resto sempre dell’idea che la colletta alimentare sia un modo diretto, pratico e concreto per aiutare gli altri.
Ma perchè farlo solo quel giorno? La Caritas è in tutte le città, chiunque può recarsi lì per lasciare un po' di provviste :wink:

Io preferisco non giudicare e non generalizzare :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#37
bubu ha scritto:Ma perchè farlo solo quel giorno? La Caritas è in tutte le città, chiunque può recarsi lì per lasciare un po' di provviste :wink:
Ecco, scusate se sforo un po' dal discorso, ma questo mi interessa... Anzi, ho aperto il topic con l'intenzione di chiederlo...
Se io volessi devolvere un po' di spesa periodicamente a chi potrei rivolgermi?
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The Sisterhood of The Calf 38

#38
lunaspina ha scritto:
bubu ha scritto:Ma perchè farlo solo quel giorno? La Caritas è in tutte le città, chiunque può recarsi lì per lasciare un po' di provviste :wink:
Ecco, scusate se sforo un po' dal discorso, ma questo mi interessa... Anzi, ho aperto il topic con l'intenzione di chiederlo...
Se io volessi devolvere un po' di spesa periodicamente a chi potrei rivolgermi?
Prova a chiedere alla tua parrocchia, oppure cerca l'elenco delle sedi Caritas :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#39
Bubu, io credo che blu e gli altri(compresa me) si riferissero a quelle persone che mandano a quel paese i volontari(li ho visti io) o si girano dall'altra parte facendo finta di parlare(sempre visti io).......Ho visto anche persone dire no grazie col sorriso, e quelle credo siano le persone di cui parli tu :wink:
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)

#40
paprina ha scritto:Bubu, io credo che blu e gli altri(compresa me) si riferissero a quelle persone che mandano a quel paese i volontari(li ho visti io) o si girano dall'altra parte facendo finta di parlare(sempre visti io).......Ho visto anche persone dire no grazie col sorriso, e quelle credo siano le persone di cui parli tu :wink:
:? :shock:
Oddio!! Grazie al cielo non ho assistito a scene di questo tipo....se è così allora il discorso è diverso :wink:
Si entra parecchio nella sfera della maleducazione :roll:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#41
paprina ha scritto:Bubu, io credo che blu e gli altri(compresa me) si riferissero a quelle persone che mandano a quel paese i volontari(li ho visti io) o si girano dall'altra parte facendo finta di parlare(sempre visti io).......Ho visto anche persone dire no grazie col sorriso, e quelle credo siano le persone di cui parli tu :wink:
Appunto!
Si capisce da come ti si pone se chi hai davanti è uno comunque “abituato” a fare qualcosa per gli altri o meno.
Anch’io che sto in mezzo anche ad altre associazioni, come anche il 118, non è che mi fermo a tutte le bancarelle, o sto sempre col portafoglio in mano ad elargire offerte!
Ci vorrebbe una quattordicesima e forse anche una quindicesima a dar retta! :?
Però non mando a quel paese o studio chissà quali artifizi per evitare il contatto……(tipo stare al cellulare, voltarsi a salutare qualcuno, guardare l’orologio e allungare il passo, o bofonchiare qualcosa tipo “…antani…”…… e questi solo alcuni dei più “gentili”…).
Magari dico: “grazie, la prossima volta” o qualcosa del genere!

Non è difficile, eppure per qualcuno (purtroppo tanti..) pare di sì.
Dio mi guardi da chi porta la cravatta i giorni di lavoro....!!! (il nonno di un mio amico) :D

Da 90 anni, sempre......W gli alpini!

#42
bubu ha scritto:
Ah dimeticavo! per inciso, dubito che chi volta la testa dall'altra parte ad una persona che chiede cibo per i bisognosi vada a fare il volontario al 118. Generalizzo? sì, generalizzo!!!
Sono dell’idea che ognuno possa fare beneficenza come e quando meglio crede. A prescindere dalle possibilità economiche.
Se una persona non ha voglia di farla in quel tale giorno non vedo che motivo c’è di additarla come insensibile ed egoista (certo l’educazione è un’altra cosa, se uno è un cafone questo è un altro discorso).
Quanti di noi si fermano ed acquistano a tutti i banchetti organizzati per beneficenza in piazza? Su, alzate le mani…. :roll:
Io personalmente non compro né azalee, né arance e nemmeno bambole di pezza per le varie associazioni (serie e credibili, tra l’altro). Probabilmente chi mi vede in quel momento rifiutare (con educazione, ovvio) penserà: “ma guarda sta str… con il suo bel giubottino di marca!...”.
Certo questa persona non conosce - e certamente non ci tengo che lo sappia – quale possa essere il mio impegno per aiutare il prossimo.

Resto sempre dell’idea che la colletta alimentare sia un modo diretto, pratico e concreto per aiutare gli altri.
Ma perchè farlo solo quel giorno? La Caritas è in tutte le città, chiunque può recarsi lì per lasciare un po' di provviste :wink:

Io preferisco non giudicare e non generalizzare :wink:
ovviamente rispetto il tuo punto di vista, ma non lo condivido affatto. Io la trovo realmente una questione di sensibilità: non bisogna avere "voglia", come dici, di fare la carità a chi ha più bisogno...ci sono semplicemente volte in cui esimersi non è possibile. Almeno, per me è così, la mia coscienza non mi permette di guardare oltre. Chiaramente è la mia opinione, e non pretendo di convincere nessuno, ma quando vedo un'iniziativa di beneficienza così concreta e che tocca uno dei bisogni primari dell'essere umano non è che partecipo perché lo decido, semplicemente non posso farne a meno. E non capisco, non capisco proprio, chi non ne sente l'esigenza. Francamente non mi pongo troppe domande, non aspetto "voglie" che ci sono più o meno. Ci sono cose che vanno fatte e basta.
... perché farlo solo quel giorno? Anche un giorno serve, anche 1 euro servirebbe se a donarlo fossero tutti, a maggior ragione quando davvero non ti costa nulla, perché sei già al supermercato, perché sei già a far la coda alla cassa e perché sei già a tirar fuori i tuoi soldi...per tirare fuori 2 euro in più ci vuole la voglia...?
Questo è ciò che penso. E, credimi, non voglio essere retorica neanche un po', né fare la buonista perché garantisco che non mi appartiene...so essere la peggiore bastarda che esista...ma ci sono cose che vanno oltre. La fame è una di queste. Io ho avuto la fortuna, e la chiamo fortuna non a caso, di vedere davvero cosa è la fame, in Africa, ormai sono più di dieci anni fa, credo. Al tempo non avevo realmente una lira di mio, ma comunque ho vissuto e lavorato per mesi in quella parte privilegiata di Africa che mangia 3 pasti abbondanti al giorno...poi il mio corrispondente un pomeriggio mi ha chiesto se volevo vedere quella vera...quella che ti resta davvero dentro e che ti porti a casa molto di più di quel Mal d'Africa di cui tutti parlano senza sapere cosa sia davvero...il giorno dopo me ne tornavo a casa, ho detto sì: mi sembrava una ganzata vivere un'esperienza da "locale" pensavo mi portasse a fare una specie di gita, che ne so...un paio d'ore di jeep da dove alloggiavo, mi ha portato in un villaggio...da un chilometro prima c'era odore di tutto...ti saltava addosso come una peste, non mi è andato via dal naso per mesi, anzi a dirla tutta lo ricordo perfettamente ancora adesso....odore di fame, di morte, di disperazione...sono scesa dalla macchina e ricordo di aver avuto paura..paura di essere attaccata, contaminata da quella miseria, da quell'inferno in terra...c'erano torrenti di fogne a cielo aperto che scorrevano ai lati delle strade, e intorno a quei torrenti bambini, BAMBINI, tanti bambini scalzi e nudi che stavano lì, abbandonati in mezzo all'inferno...quando si sono alzati per venirmi incontro ho avuto ribrezzo, non lo nego...perché non è facile accettare di stare nel mezzo ad una realtà che vista da un tv non ti tocca neppure, ma a viverla ti travolge...poi mi sono arrivati addosso, con quelle pance talmente gonfie e lucide che avevi l'impressione che uno spillo le potesse far scoppiare, con quegli occhi velati di cui non si vedeva il fondo, nascosto da privazioni troppo forti per poter essere anche solo PENSATE da una persona come me...mi sono arrivati addosso e mi hanno stretto forte, mi hanno amato come una madre invece di odiarmi per quello che io avevo e loro no, non mi hanno chiesto nulla e mi hanno preso la mano..mi stringevano le gambe, si accalcavano su di me come se fossi io quella speranza che un qualcosa di meglio esiste...quelle teste grandi grandi su corpicini tanto piccoli, fragili, trasparenti...mi hanno annientato. Sono tornata al mio albergo che mi facevo schifo...mi faceva schifo pensare che solo quella mattina mi ero arrabbiata perché...boh! nemmeno me lo ricordavo il perché... mi sono vergognata. E se ci ripenso mi vergogno tutt'ora, tante volte, per tante cose. Non so se il dare mi serva ad espiare ancora quella vergogna lì, se sia il mio modo di mettermi a posto la coscienza per la vigliaccheria di non essere ancora lì ad abbracciare quei bambini, a dargli un poco di speranza, quel che è certo è che non posso farne a meno...in questi anni son cambiate tante cose, ma mi sento ancora in difetto nei loro confronti, mi ci sento tutti i giorni... e cerco di fare, fare e ancora fare, non scegliendo il modo ma IN TUTTI I MODI POSSIBILI, perché io ho VISTO, non posso far finta di nulla... E per vedere non serve andare in Africa, non più...ormai per vedere la miseria e la disperazione basta farsi un giro per la strada...è proprio lì...in tante mani tese e teste chine...ma diciamo che a tanti, troppi, fa comodo non vedere. Girare quella famosa testa da un'altra parte, accampare tutto un carnet di giustificazioni per voltarsi che le so a memoria. Negare 2 euro di un barattolo di piselli e poi magari spenderne 5 per fare il televoto all'isola dei famosi...E questo no, io non l'accetterò mai. Il cibo è sacro, e non si dovrebbe negare a nessuno. E chi di fronte ad una richiesta di cibo si volta dall'altra parte perché quel giorno non ne ha voglia, io, francamente, non lo potrò capire mai. Forse è un mio limite, può darsi, o forse è quello che io ho "accettato" come parte della mia vita, e molti vedono solo come una scocciatura. Punti di vista. Ma tra un punto di vista e l'altro c'è la fame. Che purtroppo non ti chiede se la vuoi o non la vuoi, se ne hai voglia o in caso ripassa più tardi...lei arriva, e non aspetta i nostri comodi.
Blualthea

"La vita non e' una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio di tempo che conta,bensi' la capacita' di fare centro"

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#43
bubu ha scritto:
lunaspina ha scritto:
bubu ha scritto:Ma perchè farlo solo quel giorno? La Caritas è in tutte le città, chiunque può recarsi lì per lasciare un po' di provviste :wink:
Ecco, scusate se sforo un po' dal discorso, ma questo mi interessa... Anzi, ho aperto il topic con l'intenzione di chiederlo...
Se io volessi devolvere un po' di spesa periodicamente a chi potrei rivolgermi?
Prova a chiedere alla tua parrocchia, oppure cerca l'elenco delle sedi Caritas :wink:
Grazie, farò così!
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The Sisterhood of The Calf 38

#44
Blu il tuo intervento è molto toccante, davvero!
Ma forse esula un po' dal discorso di prima... :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

#45
io non penso che esuli ... ma probabilmente è di nuovo un problema di punti di vista diversi :wink:
Blualthea

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