Cosa rende bella una casa per me? mmm domanda che implica una profonda riflessione esistenziale/personale, direi.
Mi sa che la risposta più diretta e veritiera che mi viene da dare sia anche una risposta un po' troppo "metafisica" ma vabbè, è così: a me piaccono le case vive, con una bella energia; case che se fossero persone sorriderebbero. Case con una personalità, o che almeno rispecchino quella di chi ci abita.
E le case con (almeno) un gatto dentro.
La casa che stiamo finendo di sistemare io e l'omo sarà di sicuro un pochino "anomala" per certi versi, soprattutto per la presenza della cucina esattamente all'ingresso e racchiusa nel ferro e nel vetro: una follia per certi versi che lascia e lascerà a dir poco interdetti il 99% delle persone, ma che piace a noi.
Una casa quindi anche poco "logica" -o almeno fuori dalla logica comune- ma che a noi emoziona così, e che magari alla fine non sarà perfetta ma che comunque parlerà di come siamo noi: non perfetti, un po' bislacchi e con i nostri gusti.
Magari anche un po' "adolescenziali" a dispetto dell'età.
E quindi vai di letto in tessuto verde-prato, di parete arancione in soggiorno, di bagno bianco e rosso senza greche/decori/ornamenti.
Per tornare alla domanda originaria senza tediarvi troppo con discorsi poco interessanti, so dire con esattezza cosa per me non renda bella una casa:
-il cattivo odore (soprattutto quello di fumo, che mi fa stare quasi male).
-I soggiorni con angolo cottura

. Sì, lo so, sono una mosca bianca (ed antica) in questa cosa ma è più forte di me, l'idea di starmene seduta sul divano di un'amica con esattamente davanti/di fianco/dietro i piatti sporchi che non ha fatto in tempo a lavare (perché succede eh) o il secchio dell'immondizia a vista..beh...mi fa rabbrividire, ecco.
Quindi, come ho sempre detto: cucina di 1 metroX1 ma a parte.
-Il disordine non da vita quotidiana come magliette sul divano o scarpe messe fuori posto, ma quello creato da scope/stracci/prodotti per la pulizia a vista (sui termosifoni in bagno, tra un sanitario e l'altro per terra, sulle mensole in corridoio,...).
-Il dover patire il freddo quando si viene invitati.
-Il coperchio del water lasciato sollevato.
-Le stanze che palesemente non vengono quasi mai usate/abitate. Pensando ad un motivo razionale per il mio odio verso gli angolo cottura, sono arrivata a questa riflessione: l'idea che qualcuno usi tutti i giorni un tavolo in cucina per mangiare, tenendo quello "buono" per quando ha ospiti, mi fa ricordare una cosa che fin da bambina mi ha sempre lasciata un po' "interdetta".
Venendo da una zona rurale dove le case generalmente sono grandi e piene di stanze e dove c'è la mentalità del "roba da tutti i giorniVSroba delle grandi occasioni" (il corredo di lenzuola belle per il matrimonio, i pigiami alla fine tarmati del "Questi li tengo se mi capita di andare in ospedale", piatti belli e pure costosi magari che alla fine della tua vita avrai usato sì e no 10 volte,...), sono cresciuta vedendo abitualmente questa situazione: tavolo usato quotidianamente dalle famiglie e poi LA SALA BUONA PER GLI OSPITI. Ed ecco quindi i ricordi di queste stanze che mi parevano e paiono fredde, morte, tristi, con il tavolo perfetto sempre lucidato con il Pronto, i centrini bianchissimi sopra, le bomboniere nella credenza a vetri abbinata al tavolo. E l'immancabile divano di velluto dorato-marrone.
O le camere degli ospiti con questi letti mai usati, lasciate lì, senza un perché.
Ecco, a me queste zone/cose poco vissute nelle case mi fanno strano.
Mi sa che non sono tanto normale eh?
