myfriend ha scritto:kiwina ha scritto:Quello che vorrei capire è: questa fiamma/miscela ariaegas è o non è più efficiente di quella normale?!?!?
Mi intrometto in questa interessante discussione e domando, perché non mi è chiaro, quali siano:
1) i
parametri in base ai quali giudicare la caratteristica della maggiore o minore "efficienza";
2) le
fonti - possibilmente attendibili - da cui si debbano rilevare tali parametri.
il discorso è lungo... e fondamentalmente inconcludente
il primo aspetto è quello della corretta miscelazione di aria e combustibile: se c'è poca aria la fiamma diventa giallastra e fuligginosa. Più la fiamma è blu (e rumorosa) meglio brucia e genera calore. Una corretta combustione riscalda di più e inquina di meno (meno monossido di carbonio).
Fare un analisi della corretta combustione "al massimo" non è troppo difficile (in realtà un controllo visivo è già soddisfacente), ma studiare un sistema che garantisca un flusso di aria soddisfacente anche al minimo è più complicato. Quando poi c'è anche la variabile del tipo di gas (metano, gas di città, GPL, propano, ecc.) diventa molto difficile (è per questo il sistema di Indesit non funzionerebbe con il GPL, anche se si cambiassero gli ugelli...).
l'aspetto più difficile da prendere in considerazione è però la quantità di calore che la fiamma trasferisce alla pentola. Ci sono aspetti che sceglie il progettista del bruciatore (angolo della fiamma, forma e dimensione della stessa), altri scelti dal progettista del piano (forma delle griglie, distanza tra il bruciatore e il piano di appoggio della pentola). C'è infine la scelta del consumatore che decide quale pentola metterci sopra.
Paradossalmente il singolo elemento che cambia di più l'efficienza del fornello è la pentola che c'è sopra: per questo che scrivo che si tratta di un discorso inconcludente.
Diametro e geometria della pentola, finitura della superficie, materiale con cui è realizzata, sono tutti aspetti che cambiano tantissimo il rendimento. Ci sono pentole "normalizzate" che vengono utilizzate dagli istituti di misurazione e dai produttori, ma nella pratica chi le usa?
Tra l'altro l'efficienza maggiore si avrebbe con pentole molto sottili, mentre la diffusione uniforme del calore sul fondo (punto debole della cottura a gas) richiede pentole dal fondo spesso.
Parlando di numeri l'efficienza media di un fornello (con pentola "normata") è circa del 50/60 %, ovvero poco più della metà del calore generato dalla fiamma si "ferma" sulla pentola, mentre il resto è aria calda che scorre attorno.
I bruciatori più avanzati (fiamma inclinata o direct flame) in condizioni ideali arrivano anche al 65/68 %, ma con una pentola "meno efficiente" o semplicemente della grandezza sbagliata scendono anch'essi sotto il 50 % come i modelli tradizionali. I produttori più seri indicano almeno il diametro minimo e massimo delle pentole per ciascun fornello, ma chi si informa e li rispetta?
Anche se non richiesto, faccio un confronto con l'induzione, dove oltre il 90/95% dell'energia viene trasmessa al fondo della pentola (con ulteriori vantaggi dovuti alla distribuzione uniforme del calore e alla conseguente possibilità di usare pentole con il fondo più sottile).
Resta il fatto che usare il gas per cucinare è estremamente economico (almeno in termini di costi "vivi"), quindi tra un efficienza del 50% e una del 70% il delta in termini di costi per un utente medio è di pochissimi euro all'anno, quindi trascurabile.