Ciao, rispondo a piccolissima, Sophie e People...avete toccato un argomento che, sicuramente, mi ha dato da pensare, ma non nel modo in cui lo avete inteso. Vi spiego perchè:
1) Se abbiamo ristrutturato quella casa, era solo per il fatto di averla e non perdere altro tempo andando in giro per agenzie;
2) Non avevo idea, al momento del matrimonio, di quanto larga potesse essere la mia futura famiglia;
3) Non abbiamo smesso di pensare ad un figlio/i...mai. Ho 33 anni e nessun impedimento particolare, solo che da quando abbiamo iniziato a provarci, non è ancora arrivato

Cmq, riguardo questa cosa, non so come ci comporteremo, nel senso che, aldilà della natura, potremmo decidere comunque di allargare la famiglia o restare in due, non so!
4) l'idea centrale che mi opprime in questo periodo, non è il nucleo familiare, ma solo una questione, probabilmente molto egocentrica e, forse, materialista della casa come bene e strumento per poter agevolare e modificare gli stili di vita. Nel migliorare la nostra vita ci può, maggiormente, essere spazio per un eventuale figlio. Finora, abbiamo fatto mille sacrifici per la casa; abbiamo all'inizio sacrificato l'idea di diventare genitori, proprio perchè assorbiti dalla casa! Ora, l'idea di non aver ancora completato e di non poter fare un passo senza dover fare i conti, mi ha stufato.
E' la voglia di staccarmi dal desiderio fanciullesco (ma anche la paura, ecco perchè sono indecisa)!
E' vero quanto ha colto Lunaspina nelle mie parole: volevo più "fare", dar vita al sogno, che non viverlo, "averla"! In realtà sento il bisogno di un'altra idea di casa. Sono cresciuta, e sto tanto bene con me stessa e con mio marito, che potrei vivere anche in un monolocale, ma essere libera e non sentirmi schiava di un "qualcosa" ormai di realizzato. Sono fatta così, probabilmente, raggiunto un traguardo vado per un altro.
