Re: TASSA SULLA PRIMA CASA
Inviato: 14/11/11 13:07
La premessa fondamentale è che per mandare avanti la baracca (lo stao) le tasse si devono pagare.
Ognuno di noi, deve fare la sua parte, in modo proporzionato alle possibilità di ciascuno.
La questione è COME calcolare questa proporzione. Come calcolare quanto ognuno di noi deve versare all'erario.
Le tasse dirette, fondamentalmente, si dividono in tasse sul reddito, tasse sulle rendite, tasse sul patrimonio. Poi ci sono tutta quella serie di tasse sui servizi, a cui non pesniamo più di tanto, ma pesano parecchio sulla nostra vita quotidiana. Se vuoi intentare una causa devi pagare una tassa. Se vuoi fare copia di una sentenza, devi pagare una tassa. Se vuoi ronnovare il passaporto devi pagare una tassa. Atto notarile? Tassa. Costituzione società? Tassa. E così via. Buona parte di queste tasse si pagano con le marche da bollo. Saul: non so se hai mai fatto contributi unificati nella tua tabaccheria, ma di marche ne avrai sicuramente vendute un sacco.
Non esiste una tassa "giusta" e una "sbagliata". Il compito dello stato è quello di gestire il fisco in modo da ottenere quello che serve allo Stato, favorire lo sviluppo del Paese, evitare di colpire troppo la stessa categoria di contribuenti, fare in modo che il potere economico non sia concentrato in una fascia troppo ristretta di popolazione.
per cui il discorso: "la patrimoniale è ingiusta " c'entra come i cavoli a merenda. E' forse giusto che uno paghi allo stato il 40% dei suoi guadagni? E' forse giusto che iopaghi per veder riconosciuto un mio diritto in tribunale? E perchè diavolo dovrei pagare 60 euro per rinnovare il passaporto?
La patriminiale è una tassa che viene applicata un po' ovunque nel mondo: dagli Stati Uniti, alla Francia, al Giappone, ovviamente con metodi e percentuali differenti. Come quasi ovunque vengono tassate le rendite finanziarie in modo simile ai redditi.
In Italia la patrimoniale dovrebbe servire proprio a diminuire la pressione fiscale su impresa e lavoro, creando sviluppo e crescita economica. In un Paese in cui la forbice tra i più ricchi e i più poveri è sempre maggiore e in cui il 10% delle famiglie detiene oltre il 50% della ricchezza la ridistribuzione del reddito è necessaria. E non tanto per una questione di equità e giustizia sociale (pure importanti), ma proprio per una questione di economia spicciola.
la crescita non la fanno 1000 donne che comprano una "Birkin" da 20.000 euro. Ma 30 milioni di donne che comprano una borsa da 100 euro. Se tu spolpi all'osso i medi e bassi redditi i consumi calano drasticamente e si va in recessione.
E poi finiamola con questo discorso che chi ha tanto se l'è guadagnato e perciò è ingiusto tassarlo. Primo perchè molto spesso non è vero (se uno ha tanto è probabile che il suo patrimonio continui ad aumentare anche solo per inerzia), secondo, come ho detto, non ci sono tasse giuste o ingiuste, ma solo modi differenti e proporzionali di contribuire al funzionamento del Paese.
Ognuno di noi, deve fare la sua parte, in modo proporzionato alle possibilità di ciascuno.
La questione è COME calcolare questa proporzione. Come calcolare quanto ognuno di noi deve versare all'erario.
Le tasse dirette, fondamentalmente, si dividono in tasse sul reddito, tasse sulle rendite, tasse sul patrimonio. Poi ci sono tutta quella serie di tasse sui servizi, a cui non pesniamo più di tanto, ma pesano parecchio sulla nostra vita quotidiana. Se vuoi intentare una causa devi pagare una tassa. Se vuoi fare copia di una sentenza, devi pagare una tassa. Se vuoi ronnovare il passaporto devi pagare una tassa. Atto notarile? Tassa. Costituzione società? Tassa. E così via. Buona parte di queste tasse si pagano con le marche da bollo. Saul: non so se hai mai fatto contributi unificati nella tua tabaccheria, ma di marche ne avrai sicuramente vendute un sacco.
Non esiste una tassa "giusta" e una "sbagliata". Il compito dello stato è quello di gestire il fisco in modo da ottenere quello che serve allo Stato, favorire lo sviluppo del Paese, evitare di colpire troppo la stessa categoria di contribuenti, fare in modo che il potere economico non sia concentrato in una fascia troppo ristretta di popolazione.
per cui il discorso: "la patrimoniale è ingiusta " c'entra come i cavoli a merenda. E' forse giusto che uno paghi allo stato il 40% dei suoi guadagni? E' forse giusto che iopaghi per veder riconosciuto un mio diritto in tribunale? E perchè diavolo dovrei pagare 60 euro per rinnovare il passaporto?
La patriminiale è una tassa che viene applicata un po' ovunque nel mondo: dagli Stati Uniti, alla Francia, al Giappone, ovviamente con metodi e percentuali differenti. Come quasi ovunque vengono tassate le rendite finanziarie in modo simile ai redditi.
In Italia la patrimoniale dovrebbe servire proprio a diminuire la pressione fiscale su impresa e lavoro, creando sviluppo e crescita economica. In un Paese in cui la forbice tra i più ricchi e i più poveri è sempre maggiore e in cui il 10% delle famiglie detiene oltre il 50% della ricchezza la ridistribuzione del reddito è necessaria. E non tanto per una questione di equità e giustizia sociale (pure importanti), ma proprio per una questione di economia spicciola.
la crescita non la fanno 1000 donne che comprano una "Birkin" da 20.000 euro. Ma 30 milioni di donne che comprano una borsa da 100 euro. Se tu spolpi all'osso i medi e bassi redditi i consumi calano drasticamente e si va in recessione.
E poi finiamola con questo discorso che chi ha tanto se l'è guadagnato e perciò è ingiusto tassarlo. Primo perchè molto spesso non è vero (se uno ha tanto è probabile che il suo patrimonio continui ad aumentare anche solo per inerzia), secondo, come ho detto, non ci sono tasse giuste o ingiuste, ma solo modi differenti e proporzionali di contribuire al funzionamento del Paese.