Per lucave75,
il fatto che le manifestazioni siano più evidenti d'estate, porta a convalidare la mia ipotesi. Continuo a ritenere che si possa trattare di un fenomeno prevalente termico. Mi spiego meglio. E' opinione diffusa che sulle pareti rivolte a nord vi siano maggiori problemi di umidità causati da condensa, e che invece sulle pareti a sud tutto ciò sia meno sentito. In realtà questo è parzialmente vero. In tutto l'emisfero nord terrestre, compresa l'Italia, le pareti esposte a sud ricevono una maggiore quantità di calore da irraggiamento solare. Questa energia ai fini del riscaldamento viene anche chiamata "apporto gratuito solare", proprio perché è gratuita e spontanea. Le pareti esposte a sud quindi saranno riscaldate gratuitamente dal sole per tutto l'anno, e saranno mediamente più calde di quelle rivolte a nord. Fin qui tutto chiaro, e tutto vero. Immaginiamo per un attimo di avere una parete di spessore rilevante, ad esempio di 1 metro. In questo caso il calore proveniente dalla superficie esposta a sud, dovrà attraversare lo spessore di 1 metro prima di raggiungere la parete interna. Il trasferimento di calore in questo caso assume la forma di un'onda, perché la somministrazione di calore dal lato caldo è appunto ciclica, secondo l'alternanza giornaliera e secondo quella stagionale. Sul lato interno del muro, a causa dello spessore rilevante della parete, quest'onda giungerà attenuata, e tanto maggiore sarà lo spessore e tanto più sarà attenuata. Osserviamo invece cosa accade sul lato interno, alla base del muro. In orizzontale abbiamo a distanza di un metro il lato "caldo" soggetto appunto alle due ciclicità termiche, mentre in verticale in basso abbiamo il terreno, che rappresenta un serbatoio infinito di calore a temperatura stabile. Ad un metro di profondità ci si aspetta la temperatura media, avente anch'essa un'oscillazione ciclica, ma notevolmente più attenuata, di 14- 16°C.
Appare quindi ovvio che il nostro punto situato alla base del muro esposto a sud, sia più influenzato dalle temperature del terreno rispetto a quelle che si trovano sulla superficie esposta al sole. Se il nostro muro avesse uno spessore di tanti metri, la sua esposizione sarebbe ininfluente ai fini della vivibilità, in quanto la temperatura del lato interno non sarebbe in alcun modo influenzata dall'irraggiamento esterno. Anni fa mi sono interessato ad un serio problema di risalita in una struttura che aveva pareti spesse 1,60 m, situata nel sud Italia, ed esposta a venti molto forti. La temperatura delle pareti interne, sud o nord, giorno o notte, estate o inverno, era uguale tutto l'anno, di 16,5°C.
A quella temperatura, l'aria estiva proveniente dall'esterno cede vapore sotto forma di condensa sulle pareti. Alla conclusione del ciclo annuale, cioè l'estate successiva, è ancora presente una quota di umidità residua dell'anno prima. Questa condizione fa sì che ogni anno sia più l'acqua che arriva rispetto a quella che se ne va, e da qui l'accumulo. Se è stato chiaro tutto quello che ho appena descritto, sarà altrettanto chiaro il perché queste manifestazioni umide siano maggiormente concentrate alla base del muro, e soprattutto su pareti spesse.
Contrariamente alla logica illustrata, molti esperti, o presunti tali, quando vedono dell'umidità alla base del muro sentenziano: questa è risalita! E da lì in poi, via con tagli, malte, centraline, lampadari, silossani, cartucce, iniezioni e quant'altro, per poi scoprire dopo un po’ di tempo che era tutto inutile.
Conclusioni: secondo me il tuo è un problema termico e non lo risolvi né con speedy, né con gli apparati, e né tantomeno con le iniezioni.
Preoccupati per prima cosa di sigillare la lesione al piede della muratura, e di fare almeno un'altra estrazione dei sali sul lato interno, poi magari ne riparliamo. Una misurazione di lungo periodo, se te la fai fare da una ditta ti costa almeno 700 €, se vuoi farla tu, puoi comprarti lo strumento, che costa sui 150 € e ne fai quante vuoi, anche per i tuoi amici. poi i risultati li pubblichi qui, e noi ti facciamo la diagnosi gratuita.
I migliori materiali da iniettare sui fori per risolvere i problemi di risalita capillare sono quelli a base di microemulsioni dell'inglese Dryzone, distribuiti in Italia dalla Vandex Harpo spa di Trieste e dalla Ruredil spa di San Donato Milanese (MI)
http://youtu.be/aDaL_cBI1wM
Saluti
Il medico della casa
Milano