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Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 15:14
da Fabietty
Q, non capirmi male e neanche leggerci più di quel che ho scritto: ho fatto semplicemente una constatazione, non sono in grado di sostenere alcuna implicazione sui perché e percome che non sia pura ipotesi di pancia ergo manco mi azzardo ad esporla.

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 15:29
da Peppezi
Solaria ha scritto:Peppezi non c'entrano laccati, parapan ed altro.. parlo di COLORI indipendentemente dai materiali. Nelle esposizioni che poi sono quelle che fanno testo non ci sono .Forse nella mazzetta ci saranno altri colori ma se non li vedo neanche raffigurati? Ho visto solo bianco, crema e colori neutri, e qualche cucina rossa ormai un classico. Il numero di cucine bianche viste sul forum indica chiaramente questa tendenza
Scusa, ma che c'entra la scelta cromatica col design? Uno espone quello che garantisce vendite e rotazioni dell'expo, se poi il cliente non è in grado di "immaginare" il risultato nonostante rendering, mazzette dei colori e a richiesta anche delle ante campione è un problema del cliente. E' facile parlare da fuori, ma anni fa ho fatto una fatica immane per sbarazzarmi di una cucina gialla, colore che non vogliono più neanche nelle mense del povero. Quindi mettiamoci d'accordo, una cosa è il design, una cosa le scelte cromatiche. E anche in questo caso, non capisco che cacchio c'entri il colore con la crisi del mercato. Forse non becchiamo la nicchia molto nicchia di mercato degli amanti dei colori che nonostante tutti gli strumenti messi a disposizione, vogliono vedere tutta la cucina esposta, ma questo non fa mercato.
Per quanto riguarda i costi, le differenze con i "best seller" sono dell'ordine di qualche punto percentuale sul globale, ipotizzando un 10% non credo che possa influire su una cucina media dell'ordine di 7-8K, si tratta di pochi spiccioli. E ad ogni modo, nei pochi casi in cui il cliente partiva con l'idea del colore, ha finito quasi sempre per scegliere una cucina neutra e colorare una parete. La parete la ricolori facilmente, la cucina no.

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 15:35
da Peppezi
Fabietty ha scritto::lol: :lol:

Ho un momento di rancore nei tuoi confronti, Peppezi: perché hai permesso che prendessi il vetro caolino quando avresti potuto raccomandarmi un top in salacabula???
La SCIC non ce l'ha :mrgreen:

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 15:37
da Fabietty
Peppezi ha scritto:
Fabietty ha scritto::lol: :lol:

Ho un momento di rancore nei tuoi confronti, Peppezi: perché hai permesso che prendessi il vetro caolino quando avresti potuto raccomandarmi un top in salacabula???
La SCIC non ce l'ha :mrgreen:
Scandaloso!

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 16:00
da Steve1973
Fabietty ha scritto::lol: :lol:

Ho un momento di rancore nei tuoi confronti, Peppezi: perché hai permesso che prendessi il vetro caolino quando avresti potuto raccomandarmi un top in salacabula???
Perchè l'effetto materico sarebbe stato troppo a contrasto con il rosa lucido delle ante... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 16:09
da Steve1973
Lietta ha scritto:Se non si vendono più cucine, o se ne vendono drammaticamente meno, significa solo che:

- Costano troppo rispetto alla capacità di spesa (questo a prescindere dal rapporto qualitativo)
- Non servono nuove cucine (crisi del mercato immobiliare)

Quindi o si decide di vendere cucine meno costose in termini assoluti, adattando il costo alla capacità di spesa, puntando sui servizi, o si cerca di puntare sul mercato delle cucine esistenti (usato, riutilizzo, rinnovo).
Senza entrare nel merito del settore cucine/mobili in sè, di cui non mi ritengo sicuramente un operatore qualificato, e limitandomi alla considerazione strategico/finanzaria qui suggerita, IMHO... sarebbe il più grosso autogol possibile per le aziende.
Non si svaluta MAI il proprio prodotto per venire incontro alle presunte ridotte capacità del mercato. Si cercano semplicemente altri mercati, si diversifica... that's it.

Vendere cucine meno costose è un nonsense finanziario e una volta ripreso il mercato ci metteresti anni (e forse non ci riusciresti nemmeno) a rivalutare il tuo prodotto.

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 16:34
da Fabietty
Steve1973 ha scritto:
Fabietty ha scritto::lol: :lol:

Ho un momento di rancore nei tuoi confronti, Peppezi: perché hai permesso che prendessi il vetro caolino quando avresti potuto raccomandarmi un top in salacabula???
Perchè l'effetto materico sarebbe stato troppo a contrasto con il rosa lucido delle ante... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Vedi l'ignoranza: ero convinto che il salacabula contenesse in sè tutti i colori dell'arcobaleno :(

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 17:17
da qsecofr
Lietta ha scritto: Confrontandomi con persone che svolgono la mia professione da più tempo di me, mi rendo conto che son tutti abituati a guadagni elevatissimi, impensabili per questi tempi.
Io se riesco, per dire, a guadagnare l'equivalente dello stipendio di un impiegato, mi ritengo stra-fortunata.
L'impressione che ho io, è che chi si era abituato a lauti introiti ora non riesca più a ridimensionarsi, invece secondo me è l'unica maniera per sopravvivere.

Nel settore della vendita, secondo me bisogna cercare le strade per abbassare i costi di gestione. Come non lo so, non è il mio settore. Questo lo devono capire i commercianti.

direi che prima di convincere i commercianti dovresti convincere il fisco ed i loro studi di settore...

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 17:20
da cla56
cla56 ha scritto:

"C'è una situazione di crisi:a vostro avviso (mi riferisco ai "consumatori"),le aziende e con loro i punti vendita (escludo la grande distribuzione) stanno interpretando nel modo "corretto" con i loro prodotti e con i loro servizi la "nuova" situazione ?(é evidente che in ciò includo anche la trasparenza!).
I "nuovi prodotti" quelli a cui mi riferivo nel mio post precedente,riescono a soddisfare le vostre aspettative in termine di immagine e qualità?
I rivenditori a cui vi rivolgete vi "trasmettono' lo stesso impegno a prescindere dal vostro budget, oppure davanti ad una domanda diciamo "economicamente più contenuta" tendono a essere più "superficiali"?
Riescono a comunicarvi in modo chiaro e soddisfacente la produzione "nata" per essere più accessibile?
Può esserci ancora in questa situazione, una differenza tra il rivenditore "tradizionale" e la grande distribuzione oppure,come ha accennato Q in un suo post precende,l'imperativo del costo contenuto possa escludere per molti la possibilità di rivolgersi per i propri acquisti e per la cucina in particolare alla rete commerciale tradizionale?"""
Questo é quello che ho scritto 11 giorni fà ma che avevo scritto una prima volta non sò quanti altri giorni prima ,dopodichè siete "partiti" con i render a pagamento o meno,con i mercatini,con il vintage con gli artigiani e dio solo sà con quantre cose..... :) ecco perchè come, ho scritto precedentemente, mi sono defilato.
Ora se da queste domande traspare un "grido" di aiuto dello scrivente io non lo sò ! :shock:
E' evidente che sono state fatte delle interessanti considerazioni su più cose però a mio modo di vedere ho trovato pertinente solo l'intervento di Mitti,che ringrazio, non per aver nominato un marchio a me noto,ma solo perchè é quello il punto che volevo chiarire.
Si può andare in un punto vendita tradizionale per avere delle proposte commerciali (leggi prodotti) più accessibili,avendo tutte le garanzie sullo stesso e sui servizi offerti.
Ogni grande produttore negli ultimi 2 anni ha messo in commercio una nuova gamma di prodotti con costi contenuti :lo ha fatto Valcucine,la Dada,La Schiffini,Ernesto Meda,Snaidero.......
Certo!Il più delle volte non stiamo parlando di prodotti economici,nel senso stretto del termine,ma prodotti che pur nascendo nella stessa fabbrica possono abbassare il costo del mobile mediamente di un 20-30% e qualche volta anche un pò di più.
E' implicito nella mia domanda che queste proposte debbano avere la stessa attenzione e se é possibile anche di più di quelle fatte con il prodotto top di gamma da parte del rivenditore.
E' facile proporre un prodotto top di gamma a chi se lo può permettere mentre é molto più difficile proporre un prodotto no name o da contenuti "semplificati" a chi é in "ristrettezza" economica.
A monte c'è una situazione psicologica molto diversa ed é questa la prima cosa che un buon rivenditore deve saper gestire.Come?Lavorando nello stesso modo di come si lavora con un prodotto più "importante".
Adesso vado a rispondere all'ultima domanda di Lietta;anche se in parte già l'ho fatto.
Chi mi conosce quì sul forum sà che da sempre ho avuto un approccio molto democratico all'arredamento e alla cucina in particolare.Ho sempre cercato prima di tutto di focalizzare il progetto come elemento di partenza per una miglior gestione di un preventivo:un buon progetto può avere già delle aree di risparmio.
Nonostante il prodotto che propongo abbia delle soluzioni economicamente molto impegnative e accattivanti,ho sempre consigliato di cercarvi l'essenza,che vuol dire qualità dei materiali,loro riciclabilità,garanzie nel futuro di avere possibili integrazioni/completamenti,(a tal proposito,visto che ne avete parlato, a mè capita mediamente 2-3 volte l'anno di fornire completamenti di cucine consegnate anche 10 anni fà e più:completamenti di importi come di una cucina economica acquistata oggi.......qualcuno quì ha ricordato la cucina di "Melograno".....non l'ho fatta io...l'ho detto solo come esempio..).Risolto il progetto "guido" il mio cliente su delle scelte di finitura delle ante "consapevoli",cioé confrontandomi con il budget echiatamente questo lo si fà anche nella scelta degli elettrodomesti:lascio per ultimo gli "orpelli"!
Negli ultimi due anni ho ancor di più sponsorizzato il laminato (stratificato) sia nelle ante che nei top anche perchè penso che sia meglio un'anta tecnicamente perfetta che non un'anta laccata in modo dozzinale però appariscente.
Stò proponendo il secondo marchio del mio fornitore principale con buoni risultati puntanto certamente sul buon rapporto qualità prezzo ma chiaramente anche quì non si riesce a comporre la cucina economica!
Il problema delle scarse vendite esiste ed é pesante pressochè per tutti.
Io ho scelto di "adeguarmi" a questa situazione nel modo come vi ho detto e sul quale volevo dei pareri soprattutto da parte dei "consumatori",di miei colleghi e addirittura ho sperato anche qualche intervento più "alto",...ma evidentemente si fanno vivi solo quando c'é qualche problemino........
Non é mia intenzione "Lietta" di "abbassarmi", per far concorrenza a chi poi?Chi deve spendere 2-3 mila euro da me non entra comunque.E se anche entrasse lo ringrazierei della visita,magari se non ho nulla da fare,gli dò anche dei consigli (come faccio quà dentro) dopodichè gli indico dove andare per trovare ciò che cerca con quel budget, ma in tutto questo non c'è arroganza o come dice qualcuno "puzza sotto il naso",ma c'è soltanto la consapevolezza/scelta di voler lavorare in un cero modo e con certi prodotti,tutto quì.

E non mi andate sempre in OT porcaccia la miseria. :D
cla56

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 17:24
da Solaria
Q quando ho comprato la cucina c'era un mobiliere che la fareva 3500 euro in più ed era inflessibile sul prezzo. Fisco o non fisco un altro mi ha dato la stessa cucina a 3500 euri meno che non sono bruscolini. E con tanto di scontrino! Come sempre nella vita c'è chi si accontenta e chi rinuncia se non si guadagna tanto. Come del resto avviene in tanti settori.
Sia chiaro io non amo gli sconti ed amo i prezzi fissi e trasparenti ma fin quando il settore funziona così mi devo per forza adeguare.

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 17:24
da Peppezi
Lietta ha scritto: A parità di prodotto, posso mantenere prezzi bassi perchè ho fatto una più oculata politica di gestione del contorno. Questo significa ridurre i margini di guadagno, signfica lavorare il doppio. Non cambia la qualità del prodotto, ma il prodotto costa meno. E si resta sul mercato.
Sisi, come no. Tu vendi con la metà del margine e la gente raddoppia gli acquisti. Come no :roll:

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 17:47
da Fabietty
Cla,
Va bene come risposta il semplice raccontare la propria esperienza? Senza alcuna presunzione di oggettività, di rilevanza statistica i quant'altro.
È da quando hai aperto questo(i) topic che cerco un angolo per potervi contribuire (restando in topic, intendo), e ci sta anche che questo angolo, in quanto normalissimo cliente, non lo abbia.

A parere personale, circa i prodotti più abbordabili che indichi... Di quelli che ho visto ho trovato fantastica demode, modesta inDada, brutta la Binova entry level, modesta la Snaidero entry level (aveva l'anta frigo sbriciolata...) le altre che indichi non le conosco, per restare su aziende che hanno fatto diciamo un moto dall'alto verso il basso.
Boh, per non saper nè leggere nè scrivere trovo che Valcucine, dando un altro nome alla linea "economica", abbia fatto la scelta migliore... Probabilmente le creerà qualche difficoltà di comunicazione (come mi pare di evincere da quel che scrivi) ma il carisma del marchio resta intatto.

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 18:01
da Peppezi
Lietta ha scritto:
Peppezi ha scritto:
Lietta ha scritto: A parità di prodotto, posso mantenere prezzi bassi perchè ho fatto una più oculata politica di gestione del contorno. Questo significa ridurre i margini di guadagno, signfica lavorare il doppio. Non cambia la qualità del prodotto, ma il prodotto costa meno. E si resta sul mercato.
Sisi, come no. Tu vendi con la metà del margine e la gente raddoppia gli acquisti. Come no :roll:
Tu comincia a ridurli e poi vedi che succcede, prima di fare il disfattista :lol:

Che hai da perdere se (non mi riferisco a te, parlo in generale) l'alternativa è chiudere comunque?
Io ti giustifico, perchè stando dietro a un computer e limitandoti a leggere qua e la qualche forum o basandosi su discussioni come queste tu realizzi l'idea totalmente sballata e fuori dalla realtà che la gente non compri perchè i ricarichi sono eccessivi. Ti vorrei vedere dietro la scrivania di un negozio, sai come ti daresti randellate sulle gengive? :mrgreen:
Il mercato è fatto da X persone che devono comprare o vogliono comprare una cucina, ci siamo? Questa gente gira, fa tanti o pochi preventivi, trova la combo perfetta progetto/prezzo/budget e decide di comprare. Se tu abbassi le tue pretese, le persone che devono/vogliono comprare la cucina non diventano 2X, non ci vuole un premio nobel della matematica per capirlo questo. Perchè se fosse solo un problema di ricarico (e ovviamente non lo è), la gente comprerebbe sempre e comunque la cucina che rientra nel budget. Quello che potrebbe accadere, riducendo il ricarico sono tre cose:

1) Sposti gli acquisti verso marchi magari più alti perchè più accessibili
2) Fai incazzare l'agenzia delle entrate
3) A lungo andare, chiudi definitivamente

C'è un margine minimo che non può essere toccato perchè realizzi una perdita. Partendo da questo minimo, ci sono tanti fattori che determinano il prezzo. La consegna a che piano è? La cucina che problematiche ha? Quante ore di operai è necessario calcolare? Il cliente come intende pagare? Il cliente quale propensione alla trattativa ha?
Nonostante 20 anni di attività, gli ultimi due parametri non riesco mai a decifrarli :mrgreen:
Per questo motivo, pur non essendo commercialmente una gran furbata, da me si usa fare il preventivo e sentirsi dire una cifra. Da quella cifrà non ci si schioda, se non per qualche centinaio di euro o per qualche omaggio inserito davanti a insistenze troppo marcate. Gli altri non lo so e non mi interessa saperlo. E spesso quello onesto non è quello che ti fa 3500€ in meno.
Poi se sei convinta che abbassando i margini la gente cominci a raddoppiare gli acquisti di cucine...ti propongo per un ministero :twisted:

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 18:06
da qsecofr
mitti ha scritto:io ho visto delle cucine 'particolari' della de rosso in laminato hpl con delle 'texture' bellissime e colori fantastici (ma la questione per me va al di là del colore e un impatto

è proprio un esempio lampante. questa è una personalizzazione estrema in quanto puoi fare il laminato (in digitale) anche con la foto del tuo bambino... la materia prima non costa il doppio ma almeno 10 volte tanto (ed è tutto lavoro aggiuntivo non "materia" in se) ma questo non sarebbe un problema in se in quanto questo programma di derosso vende poco
perchè la gente comune non solo non vuole rischiare di fare una c@zzata che non ci sta ma anche non vuole nulla di particolarmente spinto.... (...o meglio per essere chiari per derosso magari sono numeri molto interessanti ma sul mercato globale è una percentuale non significativa)

egregio significa colui che esce dal gregge... di egregi in giro ce ne sono pochi, gli altri sono pecore nel gregge e vanno dove va il gregge... gli egregi delle volte si elevano "sopra" il gregge o lo dirigono ma il più delle volte rimangono pecorelle smarrite mangiate dai lupi...

derosso è un egregio, fabietty è un egregio... io sono uno del gregge per intendersi ed il 99% di voi è assolutamente con me nel gregge.

Per Solaria... gli studi di settore non li faccio io... e tu non hai capito cosa sono: a loro non interessa nulla cosa batti sullo scontrino loro dicono che se compri 100 devi ricavare 120 e quindi tu paghi le tasse su 20 a prescindere da cosa tu pensi della crisi e l'alzare questa asticella è stata l'abile manovra dei politici per tenere le aliquote fiscali ferme pur aumentandole di fatto.

Re: La crisi nel settore cucine

Inviato: 19/09/12 18:13
da paul
Vorrei sapere da Solaria i 3500 in meno su che importo? E su che prezzo di listino? hai confrontato che i preventivi fossero uguali, stesse caratteristiche, stessi eldom? Perchè io a queste differenze non ci credo mai... Uno dei due ha fatto il furbo... E sapendo i dati reali posso dirti chi dei due...Dati reali, non chiacchiere...