Re: Umidità di risalita capillare - aquapol
Inviato: 10/02/14 1:20
Buon giorno a tutti,
ho da poco acquistato un immobile risalente presumibilmente agli anni 60 e sto procedendo alla sua ristrutturazione. La struttura è costituita da muri portanti in tufo dello spessore di circa 50cm e tetto in legno il tutto era foderato da una struttura in cartongesso risalente al 2002. Esternamente c'è una pittura al quarzo, che a tratti sta esplodendo. Ho iniziato rimuovendo tutto il cartongesso da pareti e soffitto e scoperto l'intonaco originale. Considerandone lo stato (pietoso), ho rimosso anche l'intonaco fino ad arrivare al tufo per un'altezza di circa 1,2/1,3m. Dopo circa 1 mese con le finestre sempre aperte, l'odore stantio di muffa è completamente sparito, ma l'umidità di risalita sul tufo è ben visibile per un altezza di circa 1m e non accenna a ridursi (forse anche a causa delle notevoli piogge di questi giorni). Dato che sto sfruttando il massetto ed i 3 pavimenti preesistenti per far passare a terra il nuovo impianto elettrico, idraulico e termico, ho creato un sistema di areazione sotto il pavimento e giusto che c'ero anche intorno al perimetro che va a sfogare su delle prese di areazione all'esterno passando sotto i muri perimetrali. L'idea sarebbe quella di aumentare di qualche grado la temperatura dei muri e favorire l'evaporazione dell'umidità. Oggi ho misurato la tensione fra la base del muro ed il limite superiore della risalita ed il tester misura ben 260 mV!!! Non so se questo valore possa essere stato o meno influenzato dalle condizioni meteo di Roma dell'ultimo mese (non ha mai smesso di piovere!) però mi sembra in ogni caso preoccupante.
Un consulente della Kerakol mi ha consigliato il loro ultimo ritrovato, i miracolosi intonaci Tasciugo, ma a questo punto non so se siano sufficienti. Francamente, il cartongesso nascondeva abbastanza bene il problema e non mi aspettavo di trovare i muri così umidi. La mia speranza è che negli ultimi anni il quarzo esterno (non traspirante), il cartongesso interno, il controsoffitto assurdamente basso (2.6m a fronte di un altezza interna che va dai 3.3m ai 4.2m!) e la scarsa ventilazione dei locali abbiano azzerato la naturale respirazione del muro esaltando il problema dell'umidità. Ma sono consapevole che la mia è per lo più una speranza.
In rete mi sono fatto una cultura sui sistemi attivi/passivi tipo Aquapol, Kontroldry, Biodry, Ecodry, Tergo ecc... Ma detto sinceramente, a prescindere dal funzionamento fumoso, mi sebrano un vero furto dal punto di vista economico per uno scatolotto che emette delle onde elettromagnetiche che ostacolano la risalita!!! Senza contare che i prezzi variano dai 600 euro agli 8000 euro senza apparente spiegazione!!! Se funziona Kontroldry che costa sui 2000 euro ed è uno scatolotto discreto che posso mettere più o meno al centro della casa per quale ragione dovrei spenderne 8000 euro per un lampadario che devo mettere per forza dove dicono loro?!?! L'assenza di alimentazione non mi sembra un vantaggio: un corrugato del 16/20 in fase di ristrutturazione posso portarlo dove voglio, anche sul tetto o 2m sotto il solaio!!!
Certo se questi sistemi funzionano veramente, teoricamente potrei dividermi la spesa con il vicino dato che la mia è una sorta di bifamiliare. Sempre teoricamente ne basterebbe uno messo al centro che copre un raggio di circa 12/15m al massimo. Ma montandone uno, dovrei apprezzare immediatamente la diminuzione della tensione fra la base ed il limite di risalita oppure dovrei aspettare minimo 6 mesi anche per constatare quella? Voi esperti cosa mi consigliate?
ho da poco acquistato un immobile risalente presumibilmente agli anni 60 e sto procedendo alla sua ristrutturazione. La struttura è costituita da muri portanti in tufo dello spessore di circa 50cm e tetto in legno il tutto era foderato da una struttura in cartongesso risalente al 2002. Esternamente c'è una pittura al quarzo, che a tratti sta esplodendo. Ho iniziato rimuovendo tutto il cartongesso da pareti e soffitto e scoperto l'intonaco originale. Considerandone lo stato (pietoso), ho rimosso anche l'intonaco fino ad arrivare al tufo per un'altezza di circa 1,2/1,3m. Dopo circa 1 mese con le finestre sempre aperte, l'odore stantio di muffa è completamente sparito, ma l'umidità di risalita sul tufo è ben visibile per un altezza di circa 1m e non accenna a ridursi (forse anche a causa delle notevoli piogge di questi giorni). Dato che sto sfruttando il massetto ed i 3 pavimenti preesistenti per far passare a terra il nuovo impianto elettrico, idraulico e termico, ho creato un sistema di areazione sotto il pavimento e giusto che c'ero anche intorno al perimetro che va a sfogare su delle prese di areazione all'esterno passando sotto i muri perimetrali. L'idea sarebbe quella di aumentare di qualche grado la temperatura dei muri e favorire l'evaporazione dell'umidità. Oggi ho misurato la tensione fra la base del muro ed il limite superiore della risalita ed il tester misura ben 260 mV!!! Non so se questo valore possa essere stato o meno influenzato dalle condizioni meteo di Roma dell'ultimo mese (non ha mai smesso di piovere!) però mi sembra in ogni caso preoccupante.
Un consulente della Kerakol mi ha consigliato il loro ultimo ritrovato, i miracolosi intonaci Tasciugo, ma a questo punto non so se siano sufficienti. Francamente, il cartongesso nascondeva abbastanza bene il problema e non mi aspettavo di trovare i muri così umidi. La mia speranza è che negli ultimi anni il quarzo esterno (non traspirante), il cartongesso interno, il controsoffitto assurdamente basso (2.6m a fronte di un altezza interna che va dai 3.3m ai 4.2m!) e la scarsa ventilazione dei locali abbiano azzerato la naturale respirazione del muro esaltando il problema dell'umidità. Ma sono consapevole che la mia è per lo più una speranza.
In rete mi sono fatto una cultura sui sistemi attivi/passivi tipo Aquapol, Kontroldry, Biodry, Ecodry, Tergo ecc... Ma detto sinceramente, a prescindere dal funzionamento fumoso, mi sebrano un vero furto dal punto di vista economico per uno scatolotto che emette delle onde elettromagnetiche che ostacolano la risalita!!! Senza contare che i prezzi variano dai 600 euro agli 8000 euro senza apparente spiegazione!!! Se funziona Kontroldry che costa sui 2000 euro ed è uno scatolotto discreto che posso mettere più o meno al centro della casa per quale ragione dovrei spenderne 8000 euro per un lampadario che devo mettere per forza dove dicono loro?!?! L'assenza di alimentazione non mi sembra un vantaggio: un corrugato del 16/20 in fase di ristrutturazione posso portarlo dove voglio, anche sul tetto o 2m sotto il solaio!!!
Certo se questi sistemi funzionano veramente, teoricamente potrei dividermi la spesa con il vicino dato che la mia è una sorta di bifamiliare. Sempre teoricamente ne basterebbe uno messo al centro che copre un raggio di circa 12/15m al massimo. Ma montandone uno, dovrei apprezzare immediatamente la diminuzione della tensione fra la base ed il limite di risalita oppure dovrei aspettare minimo 6 mesi anche per constatare quella? Voi esperti cosa mi consigliate?