Federinik ha scritto:Chiaretta dall'osservazione dei figli altrui posso dirti che i piccoli sono creature estremamente abitudinarie, se riesci ad alterare la sua quotidianita' il meno possibile sarebbe meglio. Alla fine il cambiamento e' uno stress per tutti, ma per loro di piu' e lo esprimono come possono. Prima ritrova le sue abitudini, meglio e'.
condivido, e infatti lunedì lo riporto al nido, nonostante il martellamento (psicologico e sfrangimaroni) della suocera in senso opposto.
M è con me e siamo convinti sia la cosa migliore per A, che cmq è già molto più tranquillo e "ha ripreso a parlarmi"
A non è geloso della sorellina, almeno, non mi pare: la coccola, è curioso, mi aiuta col cambio pannolini, vuole vedere mentre la allatto, ha notato già che le manca il piripicchio (cosa che sta scioccando i 3/4 della famiglia

). Era "solo" arrabbiato con me, credo si sia sentito abbandonato per l'assenza prolungata e "improvvisa", visto che avevo cercato di prepararlo ma evidentemente non ci sono riuscita, o cmq non ci si riesce mai, in casi del genere e a 2 anni.
Riesco a ritagliarmi tantissimo tempo con lui, considerando che la bimba si comporta come una borsetta: dove la metti, sta

la allatto ogni 3 ore circa, di notte ogni 4, e questo oggi mi ha consentito di andare al parco con entrambi e di giocare con A mentre lei, la navicella (e la mia borsetta, appunto) venivano parcheggiati in un angolino all'ombra e recuperati dopo quasi 2 ore

la sera riesco a mettere a letto entrambi, e vedo che il rito dell'impigiamamento + lettura libro + acqua e coccole ai pelouches gli ha ridato serenità...
per il resto, vedremo, il momento duro sarà a partire da lunedì mattina, quando 1) mia madre sarà tornata a casa sua, 2) ricomincia il nido e la nostra routine.
Incrociamo le dita! Domani cmq portiamo A a scegliere un dolce da portare al nido per festeggiare il fatto che sia diventato "fratello maggiore"
