Inviato: 08/01/10 9:23
http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... i-1873842/
Dice il proverbio: non tutto il male viene per nuocere. Dopo tutto, occorrevano un paio di cicli d'intercettazioni, il Noemigate, il divorzio di Veronica, gli scatti di Zappadu e le registrazioni di Patrizia D'Addario per mortificare una buona volta il maschilismo della libertà; come pure ci sono volute le graziose frequentazioni dell'ex governatore nella periferia romana, quel suo trasporto così umanitario e disinteressato per le persone extracomunitarie per consigliare al Pd che alla Regione Lazio una radicale come la Bonino ha coscienza non pulita, ma limpida.
E' vero. La democrazia vive anche di questi scatti; e in momenti di crisi si potrebbe documentare come, dall'Anselmi alla Iotti fino alla Iervolino, la risorsa femminile, non necessariamente materna, abbia già costituito l'ultima spiaggia. Ma una competizione elettorale con due sole donne, che oltretutto si stimano, significa forse qualcosa di più, un sassolino nell'ingranaggio, un seme gettato nel campo delle soluzioni possibili, comunque il segno che si stanno forzando i tradizionali meccanismi di selezione della classe dirigente.
Può anche essere la classica rondine che non fa primavera. Può anche essere che il potere maschile si sia piegato come il giunco del proverbio, in attesa che passi la piena. Giorgio Galli, l'unico scienziato della politica che ha studiato la primordialità dei conflitti di genere, sostiene (grosso modo) che le donne sono più svelte e intelligenti nelle loro scoperte, tra cui la scienza e la democrazia, per dire, ma gli uomini sono molto bravi a copiarle e a diffonderle, riconquistando il potere. Si vedrà.
Ma intanto, sia pure per un attimo, vale la pena di segnalare che sul piano del potere i guai combinati dai maschi - e per giunta con altri maschi camuffati da super-donne! - hanno sortito un risultato molto concreto che fino a questo momento, a memoria di osservatore, non erano riuscite a ottenere né il "Branco rosa" né la "lista Emily", né le ricorrenti geremiadi di lobby o reti o pensieri della differenza, né le madri mediterranee o le scuole quadri per veline mega-laureate e poliglotte, senza contare le Carfagne, le Brambille e pure le Madie.
Dice il proverbio: non tutto il male viene per nuocere. Dopo tutto, occorrevano un paio di cicli d'intercettazioni, il Noemigate, il divorzio di Veronica, gli scatti di Zappadu e le registrazioni di Patrizia D'Addario per mortificare una buona volta il maschilismo della libertà; come pure ci sono volute le graziose frequentazioni dell'ex governatore nella periferia romana, quel suo trasporto così umanitario e disinteressato per le persone extracomunitarie per consigliare al Pd che alla Regione Lazio una radicale come la Bonino ha coscienza non pulita, ma limpida.
E' vero. La democrazia vive anche di questi scatti; e in momenti di crisi si potrebbe documentare come, dall'Anselmi alla Iotti fino alla Iervolino, la risorsa femminile, non necessariamente materna, abbia già costituito l'ultima spiaggia. Ma una competizione elettorale con due sole donne, che oltretutto si stimano, significa forse qualcosa di più, un sassolino nell'ingranaggio, un seme gettato nel campo delle soluzioni possibili, comunque il segno che si stanno forzando i tradizionali meccanismi di selezione della classe dirigente.
Può anche essere la classica rondine che non fa primavera. Può anche essere che il potere maschile si sia piegato come il giunco del proverbio, in attesa che passi la piena. Giorgio Galli, l'unico scienziato della politica che ha studiato la primordialità dei conflitti di genere, sostiene (grosso modo) che le donne sono più svelte e intelligenti nelle loro scoperte, tra cui la scienza e la democrazia, per dire, ma gli uomini sono molto bravi a copiarle e a diffonderle, riconquistando il potere. Si vedrà.
Ma intanto, sia pure per un attimo, vale la pena di segnalare che sul piano del potere i guai combinati dai maschi - e per giunta con altri maschi camuffati da super-donne! - hanno sortito un risultato molto concreto che fino a questo momento, a memoria di osservatore, non erano riuscite a ottenere né il "Branco rosa" né la "lista Emily", né le ricorrenti geremiadi di lobby o reti o pensieri della differenza, né le madri mediterranee o le scuole quadri per veline mega-laureate e poliglotte, senza contare le Carfagne, le Brambille e pure le Madie.