Grazie Joanne, confesso che in questi giorni ci ho pensato parecchio e mi sa tanto che ho fatto la cazzata, e come sempre aveva ragione mio padre a insistere per mantenere l'ingresso.
È che non riuscivo a trovare una soluzione per la zona pranzo che mi convincesse. Sono tendenzialmente contro le cucine chiuse perché non mi piace stare da sola a cucinare, forse perchè le mie cene non sono quasi mai quelle formali dall'antipasto al dolce che presuppongono ore di preparazione prima che l'ospite arrivi (e chi ha tempo?), ma sono più spesso inviti all'ultimo secondo dove cucino con l'ospite già bello che arrivato e nel mentre prendiamo l'aperitivo e chiacchieriamo. Così in casa vecchia finiva che passavo le serate in cucina invece che in sala. E' da questo che sono partite tutte le mie elucubrazioni mentali, ma adesso, a distanza di mesi, mi chiedo se fosse così fondamentale avere la cucina open. Alla fine mica me la menavo a tenermi gli ospiti in cucina.
Vie di mezzo continuo a non vederne

Ad unire la cucina con la sala da pranzo mi sarebbe venuto uno stanzone lungo lungo che non mi piace, senza contare il discorso pavimento perché in cucina era diverso e in stato penoso e se c'è una cosa che proprio non mi piace sono le stanze con due pavimenti diversi a delimitare le zone.
L'unico che potevo tollerare era la resina perchè almeno non ha fughe, andai anche a vederla, ma ne tornai delusissima perché le soluzioni in mostra erano davvero pacchiane per i miei gusti. La soluzione dell'architetto per movimentare un po' lo stanzone, ovvero inglobando la finestra della lavanderia, oltre a movimentare assai poco era tremenda. Quella finestra è davvero tristissima. Ditemi voi se avreste voluto pranzare qua.
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Quindi, ricapitolando, avrei forse fatto meglio a mantenere la distribuzione iniziale delle stanze riducendo solo l'ingresso per creare bagno di servizio, guardaroba e lavanderia finestrata come ho fatto. Bastava spostare la porta del guardaroba sul lato lungo. È vero, non avrei avuto la cucina open, per raggiungerla sarei dovuta passare dalla sala da pranzo (spero conveniate con me che quel corridoietto che aveva pensato l'architetto non si puó vedere) ma avrei il pavimento, l'infilata di porte, e risparmiando adesso avrei i soldi per arredare
Il teak lo adoro, Lietta so che tu mi capisci, è un legno strepitoso, caldo, facile da mantenere e in bagno spacca, ma avrei sempre potuto metterlo nelle camere
Solo che del senno di poi son gonfi i ponti, l'unica ormai è andare oltre. Dopo un we di paturnie torno a pensare a come sistemare quello che mi ritrovo e che non è poi così male
