Lietta ha scritto:
Ma percepisco chiaramente poca chiarezza nel meccamismo di vendita. E non mi spiego la ragione. Sarebbe un bene per tutti dire quali sono i meccanismi che regolano il mercato dei mobili, anche le informazioni un po' scomode, e con scomode non intendo dire disoneste. Che male c'è a dire quali sono i ricarichi, che male c'è a dire quali sono i costi? Io non ho avuto nessun problema a dichiarare in pubblico l'ammontare del mio compenso. Quello è e quello rimane. Mica è un segreto.
Tanto non faccio sconti
La chiarezza è un dovere morale, a mio avviso, anche quando non ci sono colpe.
E a che servirebbe scusa? Non serve a nulla, se non a generare ancora più confusione e a permettere che qualcuno ti faccia sommariamente i conti in tasca senza capire nulla di cosa ci sia dietro un negozio (e non parlo di tempo, dedizione, passione, studi, aggiornamenti e altro...parlo di costi). Quando hai comprato la tua cucina, hai chiamato il CEO di IKEA per sapre che margine ha realizzato sulla tua vendita? Hai comprato perchè la cucina rispettava il tuo budget, le tue aspettative e il tuo gusto. PUNTO. Tutto il resto vorrei capire in che modo avrebbe influenzato il tuo acquisto. Quando vai dal salumiere chiedi il margine del San Daniele scorporato dagli scarti e dal piano di ammortamento dell'affettatrice? Quando compri una macchina ti chiedi quali sia il margine della concessionaria?
L'obiezione più facile che adesso potresti farmi è "perchè ci sono sostanziali differenze di prezzo tra diversi punti vendita di uno stesso marchio", no? Ti do tre risposte:
1) Nel 70-80% dei casi non si fanno paragoni attendibili (cambi di elettrodomestici, cambi di finitura, di top, di composizioni, scelte progettuali differenti)
2) Nei rimanenti casi, potrebbe dipendere dalle capacità del mobiliere che si attrezza con terzisti per abbattere i costi di determinati articoli (elettrodomestici, top, accessori) o riesce a marginare meno per costi di gestione inferiori o per volumi di affari superiori.
3) Situazioni particolari (raggiungimento di budget annui, situazione debitoria fortemente compromessa, scelte commerciali discutibili tipo quella di pensare di essersi accaparrati per sempre il cliente, morosità, varie ed eventuali.
Ora, si potrebbero scorporare tutte le voci di spesa, ma a che pro? Potrei dirti che la cucina costa X, il montaggio Y, il trasporto Z, la progettazione K, il rilievo W, etc etc.
Ma secondo te tutto questo a chi frega in fin dei conti? E se il cliente ti dice me la monto io, me la trasporto io, me la progetto io e le misure le prendo io, le responsabilità sulla garanzia chi se le prende?
Quello che la gente non vuole capire è che il mobiliere è come il salumiere. Se instauri un rapporto di fiducia, compri magari anche accettando l'extra costo rispetto al mobiliere furbo/scontista/disperato perchè sai che non ti fregherà e ti fornirà sempre assistenza e il massimo del servizio. Così come il salumiere non ti rifilerà il prosciutto sbagliato o il fruttivendolo la verdura di dubbia provenienza. In questo senso, la mentalità italiota non permette alle realtà sane di emergere, vengono sempre premiati quelli che di tolgono 100€ per poi recuperarle altrove. Ma ormai io c'ho fatto il callo e vado dritto per la mia strada.