Gentile Solopittura,
devo purtroppo prendere atto che sei stato l'unico a non capire il significato del mio messaggio, quindi direi che probabilmente i concetti non sono stati "spiegati male".
Ho affermato che "La quasi totalità dei palazzi milanesi anche di recente costruzione ha le pareti rivestite di piastrelle ..."
e non " i palazzi di Milano degli anni 70"
quindi la tecnica costruttiva descritta, per quanto discutibile, è ancora attuale.
La tua affermazione secondo la quale: "non credo si possano considerare abitazioni civili" è inoltre molto curiosa. Se tu fossi tecnicamente in grado di illustrare questo concetto, ti inviterei ad esporre le tue motivazioni all'Ufficio Igiene privata della ASL meneghina. Magari hai ragione tu, e così renderanno inagibili tutte le case di Milano. A meno che non le rivestiamo tutte di calce!
Ventilazione significa aprire le finestre con una certa frequenza, dipendente da diversi fattori, o in alternativa cambiare l'aria con un sistema meccanico automatico.
Questa era facile da capire.
Vorrei poi dirti che:
"igiene" non significa solo "lavarsi col sapone", cosa che secondo le tue affermazioni i romani non facevano, ma ha un significato diverso:
http://it.wikipedia.org/wiki/Igiene
e l'epidemiologia non è lo studio delle epidemie, ma una disciplina diversa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Epidemiologia
Le mie affermazioni, che solo tu non hai capito, erano soltanto tendenti a rompere l'equazione: case antiche = case sane, che una certa neo ignoranza mascherata da orientamento "bio" sta proponendo come una religione.
Quando poi affermi che: vogliamo dare la colpa alla calce se c'erano epidemie?
esprimi tutto te stesso.
Se non ci fosse stata la calce puoi stare certo che le case, e non solo quelle dei romani che non si lavavano col sapone, sarebbero state meno sane, ma la tua affermazione precedente secondo la quale:
millenni di intonaci a calce parlano da soli
mi sembra solo una presa di posizione fuori luogo.
Sul fatto poi che:
La professionalità è quello che una persona sa fare, non il pezzo di carta che non si nega a nessuno.
non so come funziona dalle tue parti, a me risulta che i pezzi di carta debbano essere conseguenti ad appositi esami, e che la professionalità si debba dimostrare anche con la conoscenza dei materiali (non solo della calce), delle leggi fisiche e chimiche che li governano, e delle più elementari norme del costruire, oltre che delle leggi in vigore.
Caro Solopittura, ti suggerirei inoltre, anzichè combattere la tua battaglia solitaria fatta tutta di calce, magari dicendo che io mi spiego male, di occuparti di sola pittura.
E sono certo che questo argomento lo capisci benissimo.
Saluti